COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


"insultare" i bambini
#1

Sulla stessa scia del post sul lodare i bambini....
ma non pensate che si passi sempre da un "eccesso" all'altro?
O un "bravo" continuo oppure un continuo "insultare" (o sono solo io)?
Spesso con tono affettuoso, "ah ma che monello che e' questo bambino", "ah ma che furbotto", cioe' sempre apprezzamenti negativi a parole. Poi davvero a volte sono detti con affetto nel tono, come se "dovessero" fare la scuola dell'essere presi in giro (in primis mia madre che dice a giorgia: "ma hai la capa tosta?").
Mi rendo conto che a volte lo faccio anche io, quando ne divento consapevole mi incavolo con me stessa.... Mi chiedo: perche', da che cosa partono questi meccanismi? Che abbiamo paura di amarli "troppo"? O possiamo semplicemente dirgli di tutto perche' "tanto sono bambini"?
Quando mi arrabbio mia madre dice che esagero come al solito, ma mi chiedo: se vuoi esprimere l'affetto perche' non lo si puo' fare con le parole dell'affetto, perche' si passa attraverso la sua negazione?
Non so se mi sono incartata 001_tt2

Alessandra + Daniele Giaime (7/10/2004) + Giorgia Diana (15/06/2010)
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#2

anche io dico sempre "monella" a mia figlia in frasi del tipo "sei la mia monellina" o le faccio il solletico con "monella monella monella" ma non l'ho mai inteso un insulto.. dici che è negativo?

pulce - 21.05.2011
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#3

Non lo so. Forse sono solo se**e mentali :-). In parte mi chiedo perche' sentiamo il bisogno di farlo. Con un altro adulto lo faremmo? In parte mi chiedo poi loro cosa recepiscano di questi messaggi in un certo senso, contraddittori... Ripeto, mi capita di farlo, ma mi faccio domande...

Alessandra + Daniele Giaime (7/10/2004) + Giorgia Diana (15/06/2010)
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#4

Coincidenza!!
Ci stavo pensando stamattina perché per la milionesima volta non sono riuscita a trattenermi dal dire: "Chi ha fatto questo disastro?? Vabbè, tanto tutto si risolve, puliamo insieme".
Lo faccio anche quando a combinare qualche disastro sono io, certo.
Eppure ogni volta mi chiedo che bisogno ci sia di esprimersi così.
Dobbiamo averla talmente nelle nostre abitudini verbali che è davvero difficile evitare di pronunciarle.
Già il fatto di ammettere con il bambino che anche noi sbagliamo, e spesso, è un passo avanti.
Da qualche parte ho qualcosa in proposito della Honegger Fresco. Adesso devo fare i conti dell'attività, ma dopo magari riesco a cercare.

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#5

ci pensavo anch'io ieri a questa cosa forse influenzata dal post sugli elogi. a lilla dico spesso per gioco che è una brighella oppure che è una birba, lo faccio chiaramente in modo affettuoso perché la piccola ha dieci mesi, poi mi dico che forse dovrei smettere...anche se la cosa peggiore che facciamo in famiglia è quella di farle fare gli spettacolini: fai la faccia brutta? lilla, come rispondi al telefono? lilla, fai vedere come fai la nanna? mi sono confessata, aiuto. Smile

lilla 31/3/11
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#6

sì in effetti anche dire le parole "negative" o usare gli appellativi negativi non andrebbe fatto. anche a me scappano, cosìcome mi scappano i vari bravo...però sì, l'ideale sarebbe evitarli secondo me, anche se le nostre intenzioni sono ovviamente di affetto e bontà. però credo che le parole abbiamo un significato "oltre" che va al di là del comune significato, una sorta di metafisica della parola, un discorso un po' complesso in effetti Smile

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#7

Io invece anche qui penso che le parole sono veicolo di sentimenti e ciò che bisogna correggere è il sentimento se è sbagliato, non la parola in sè. E con sentimento sbagliato non intendo solo negativo, perchè anche le emozioni negative sono giuste secondo me. Intendo sbagliate le emozioni volte a ferire l'altro, usate per scaricare un proprio impulso violento più che per "appellare" una situazione. Quindi i vari "monello" "birba" etc. secondo me danno al bimbo l'idea che lingua è complessa come lo sono le emozioni ed i sentimenti e che ogni emozione, anche quelle negative, può essere verbalizzata. Eliminare alcuni vocaboli, lascia il bimbo nella confusione di non saper "chiamare" le sue emozioni negative. Gli fa percepire che i sentimenti negativi sono tabù e che non vanno nominati. E' un po' quello che intendevo quando ho aperto il post sulla rabbia. Io credo che è nostro dovere dare al bimbo tutti gli strumenti per gestire al meglio le proprie emozioni. E "verbalizzare" è il grande strumento che ha l'essere umano, con il quale si evitano (o possono evitare) conflitti interiori ed esteriori. Non si può cancellare metà del vocabolario italiano ...perchè tanto le emozioni rimangono. E se rimangono senza nome, secondo me, bruciano molto di più.

Esempio.... lo scrivo dopo che Mario mi reclama!!!!!
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#8

chissà, forse ci facciamo anche troppi problemi eppure credo sia un bell'esercizio questo di riflettere e confrontarci in merito a come agiamo nei confronti dei bambini. ultimamente il mio compagno dice spesso di lilla o peggio a lilla che è capricciosa e il nonno (mio padre, che non ha studiato pedagogia) lo corregge dicendo che è una bambina che ha grinta oppure che è determinata, che prende posizione. sarebbe meglio non etichettare le persone, men che meno i bambini, ma quando proprio non riusciamo a contenerci preferisco il rinforzo positivo applicato dal nonno. Smile
già che sono qui mi sfogo. una cosa che mi fa proprio tanto male e che molti, troppi amici miei fanno con i loro figli è non solo quella di apostrofarli con i vari "ma sei scemo?" "sei cretino?" ma di andar giù di scappellotti o calci leggeri sul sedere. a me viene da piangere, spero che non mi succeda mai di farlo.

lilla 31/3/11
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#9

(31-01-2012, 01:40 13)rossanalib Ha scritto:  una sorta di metafisica della parola
...non posso farcela! Rossana sei troppo oltre!

(31-01-2012, 02:16 14)raffaella Ha scritto:  sarebbe meglio non etichettare le persone, men che meno i bambini, ma quando proprio non riusciamo a contenerci preferisco il rinforzo positivo applicato dal nonno. Smile

Lo penso anche io, certo che una emozione negativa deve essere espressa, ma lo si può fare con un po' di modo.
Poi se stiamo giocando possiamo dire "ma che briccona che mi fai il solletico" mentre se effettivamente il bambino combina un guaio possiamo dire "Ohi che pasticcio, vediamo cosa possiamo fare per sistemarlo insieme", senza toni troppo severi.
Invece di "Ma sei proprio un terremoto, guarda che cosa hai combinato, sei proprio impossibile".

(31-01-2012, 02:16 14)raffaella Ha scritto:  già che sono qui mi sfogo. una cosa che mi fa proprio tanto male e che molti, troppi amici miei fanno con i loro figli è non solo quella di apostrofarli con i vari "ma sei scemo?" "sei cretino?" ma di andar giù di scappellotti o calci leggeri sul sedere. a me viene da piangere, spero che non mi succeda mai di farlo.

bih, che tasto tocchi!
Io ho una amica che è educatrice (educatrice) che dice sempre a suo figlio che è una frigna, è orribile anche se non è un insulto! Però a volte mi capita di dirmi ad alta voce che sono una stordita Undecided
La stessa amica applica il sistema del -ti siedi qui cinque minuti e rifletti su quello che non dovevi fare-
Un giorno d'estate, mentre tutti giocavamo in giardino ho visto il piccolo di tre anni seduto. Era evidente che volesse alzarsi e stava in punto di pianto che cercava di ricacciar giù.
Mi sono avvicinata e gli ho chiesto cosa fosse successo. Rispose con difficoltà che aveva spinto il fratellino e che non voleva e poi è scoppiato a piangere chiedendomi di alzarsi. Ovviamente risposi che per alzarsi avrebbe dovuto chiederlo ai suoi genitori ma dentro stavo impazzendo. Aveva un tale bisogno di essere confortato perché sapeva di avere agito male! Ancora adesso mi si stringe il cuore...

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#10

(31-01-2012, 02:23 14)Valina Ha scritto:  Lo penso anche io, certo che una emozione negativa deve essere espressa, ma lo si può fare con un po' di modo.
Poi se stiamo giocando possiamo dire "ma che briccona che mi fai il solletico" mentre se effettivamente il bambino combina un guaio possiamo dire "Ohi che pasticcio, vediamo cosa possiamo fare per sistemarlo insieme", senza toni troppo severi.
Invece di "Ma sei proprio un terremoto, guarda che cosa hai combinato, sei proprio impossibile".

perfettamente d'accordo!

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