COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


Intervista a J. Juul
#1

A me è piaciuta tanto:
http://www.aduc.it/articolo/educazione+f..._18777.php
Che ne pensate?


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#2

Che mi piace!

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#3

bella!
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#4

mi sembra che si potrebbe assimilare il discorso sull'eccessiva attenzione al discorso sulla "carestia fittizia". Prima i genitori avevano magari molti figli e, per forza di cose, un'attenzione quantitativamente e qualitativamente più equilibrata verso i bambini. Oggi il tempo c'è e, a volte, accompagnato da sensi di colpa per non averne di più, e questo crea un eccesso....e quindi il bisogno di fingere una "carestia fittizia" dell'attenzione che riporti a dare il giusto tempo a famiglia, se stessi, coppia e soprattutto lasciare i bambini liberi di vivere più autonomi e meno controllati.
Ho lavorato anni con bambini istituzionalizzati e lì si vedeva benissimo come il vivere in un clima di "fratellanza" e non di "figlianza" portava i bambini ad essere molto più autonomi e liberi dei loro coetanei (ovvio che vivono meglio i bimbi con i genitori, non voglio dire il contrario!)

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#5

Molto bella...

Mamma di Pietro nato a luglio 2011
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#6

(10-03-2013, 06:02 18)Laurag Ha scritto:  mi sembra che si potrebbe assimilare il discorso sull'eccessiva attenzione al discorso sulla "carestia fittizia". Prima i genitori avevano magari molti figli e, per forza di cose, un'attenzione quantitativamente e qualitativamente più equilibrata verso i bambini. Oggi il tempo c'è e, a volte, accompagnato da sensi di colpa per non averne di più, e questo crea un eccesso....e quindi il bisogno di fingere una "carestia fittizia" dell'attenzione che riporti a dare il giusto tempo a famiglia, se stessi, coppia e soprattutto lasciare i bambini liberi di vivere più autonomi e meno controllati.
Ho lavorato anni con bambini istituzionalizzati e lì si vedeva benissimo come il vivere in un clima di "fratellanza" e non di "figlianza" portava i bambini ad essere molto più autonomi e liberi dei loro coetanei (ovvio che vivono meglio i bimbi con i genitori, non voglio dire il contrario!)

leggendo in realta' ho colto tutt'altro: non parla proprio di fingere una carestia fittizia, ma di essere autentici. direi tutt'altro, quindi. se ne ho piene le scatole e ho bisogno di mezz'ora per me devo essere autentica e dirtelo. io ho capito questo.
e in piu' i bambini hanno bisogno non di attenzione continua, ma di capire come funziona il mondo degli adulti, quindi di osservare e collaborare a quello che e' la vita dell'adulto.
stesso pensiero espresso nella teoria del continuum della Liedloff.

anche il discorso dell'"indipendenza" che dici, io non l'ho proprio colto cosi'. juul dice che nelle scuole si impara il rapporto tra pari ma non il mondo degli adulti, per cui una volta adolescenti non si hanno i mezzi per far fronte alla vita. nelle strutture scolastiche "Imparano a essere frustrati. Ma non a come si rimedia. Per questo ci vogliono i genitori."

+++

di questa intervista mi hanno colpito soprattutto queste due frasi:
* i genitori "Non sono stressati dall'educazione, ma dal peso di dover riuscire. "Da tre giorni il bambino non s'addormenta. Sono una cattiva madre?" "
quanto e' vera!
e
* "La maggior parte di quanto intendiamo per educazione, in realtà non educa. Il comportamento dei nostri figli a vent'anni non dipende dall'educazione, ma dalla convivenza in famiglia. Siamo modelli, buoni e cattivi, 24 ore al giorno."

e infine la conclusione dell'intervista in cui dice che si puo' piangere, gridare, infuriarsi, ma mai ferire o offendere il bambino che e' vulnerabile, scoperto.
e' un'altro di quei pezzi che dovrei stampare e rileggere di tanto in tanto .. Wink

Padellina 001_wub 26 9 2011
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#7

Ho finalmente trovato il tempo di leggerlo. Articolo molte interessante, sto provando a convincere anche il papá a leggerlo. Altre le ho sempre pensate, ed é strano trovarsele scritte nere su bianco, tipo che l´educazione si dá entro i 10 anni, e non é ció che imponi l´importante, ma l´esempio che dai.
Interessante anche il passaggio che dice che molto di ció che siamo viene da esempi negativi ("non voglio diventare come lui/lei"). Certo nessuno vorrebbe essere un esempio negativo per il proprio figlio. Ma dá speranza, anche da un pessimo esempio puó scaturire qualcosa di buono.
Su altre ci devo riflettere tipo il discorso autenticitá.. certo sempre meglio essere onesti, ma veramente mia figlia capirebbe se le dicessi "stasera la mamma é stanca e vorrebbe avere mezz´ora per sé"`?

001_wub Sofia 9/9/10
Olivia 6/7/13 001_wub
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#8

(18-03-2013, 12:00 00)chiaraC Ha scritto:  Su altre ci devo riflettere tipo il discorso autenticitá.. certo sempre meglio essere onesti, ma veramente mia figlia capirebbe se le dicessi "stasera la mamma é stanca e vorrebbe avere mezz´ora per sé"`?

Mah... io lo dico. Se funzioni non so. Mi ci fecero riflettere degli amici che non era bello dirgli una bugia perche' non si aveva voglia di fare qualcosa... che era una modalita' che almeno nella mia famiglia di origine ( o comunque tra le persone che conosco) era molto utilizzata.

Alessandra + Daniele Giaime (7/10/2004) + Giorgia Diana (15/06/2010)
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#9

Sí infatti, anche io lo dico (stasera le ho detto, Sofia sto seduta qui per terra vicina al tuo letto perché ti voglio tanto bene, perché sono stanca e sono molto scomoda in questa posizione..), mi chiedo cosa recepisca...

001_wub Sofia 9/9/10
Olivia 6/7/13 001_wub
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#10

Io credo che recepiscano eccome, oltre alle parole in sé, recepiscono il tono, il nostro atteggiamento nel dirle, ecc. Anzi la maggiore percentuale la fa proprio il linguaggio non verbale. Esempio: spesso con giuggino andiamo a farci una passeggiata dai vicini che hanno caprette cani gatti e una papera, insomma un paradiso per lui! Il problema è che tra loro e noi c'è una bella salita ripida, e prima almeno al ritorno lo portavo in braccio o sulle spalle. Ora non ce la faccio proprio, sputerei un polmone a meta salita. La prima volta gli ho detto posandolo per terra: tesoro, mamma non ce la fa, sei diventato pesante (mi girava la testa, avevo il fiatone e mi sentivo svenire)... Da allora lui è ben contento di andare a manina, anzi me la prende lui... Smile qualche volta a sera, se sono particolarmente stanca, mi sdraio e gli dico che sono stanca, che ho bisogno di riposare, che dopo 10 minuti di riposo poi gioco. Lui mi guarda, mi fa il verso pant pant con tanto di lingua da fuori Wink e va a giocare da solo, spesso accanto a me, ma senza "disturbare" il mio riposo. Certo non deve accadere ogni sera, ma io al discorso autenticità credo molto, la sincerità paga sempre.

I pezzi che cita cristina81 sono gli stessi che sono piaciuti molto anche a me.


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