COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


ma quei metodi per addormentare...
#41

(28-04-2011, 02:24 14)Ax76 Ha scritto:  Per inciso, sto leggendo "Un dono per tutta la vita" di Gonzales, e mi piace molto... Pero' c'e' una cosa che mi crea un po' di fastidio a forze di leggerla e rileggerla... ed e' questa cosa del dover stare per forza appiccicati alla madre. Io non ci credo.

A parte che Gonzalez non dice che debba essere così "per forza" piuttosto spiega perché generalmente è così (ovvero perché i bambini normalmente richiedono il contatto), comunque se posso permettermi vorrei porti una domanda. Non è che semplicemente tu non sei una persona da contatto fisico? Io ad esempio lo sono molto, e il contatto fisico, lo scambio di coccole, baci e carezze, è una cosa che mi è mancata molto quando ero piccola... ovvero non ho avuto molto affetto espresso in questo modo così fisico dalla mia famiglia (l'affetto era espresso con altre modalità), la cosa mi è mancata e conseguentemente sono ben felice di comportarmi in modo diverso nella mia nuova famiglia... noto però che altre persone, magari educate esattamente come me, hanno avuto una reazione diversa dalla mia e nelle loro nuove famiglie si comportano esattamente come i loro genitori... insomma, siccome mi pare che questa cosa del contatto fisico tendi a ribadirla spesso, volevo capire, assolutamente senza criticarla, il suo perché... se non hai voglia di rispondermi (anche perchè non solo siamo nell'OT ma anche nel personale) non farlo pure eh? ThumbupThumbupThumbupThumbup

Alessia + Emma (01.11.06) + Tobia (01.05.10)
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#42

Innanzi tutto devo dire che sono molto contenta nel leggere che tanti come me, partendo da una o da un'altra idea prima di avere un figlio hanno poi scoperto che la realtà è altra e si sono adeguati.....non mi sento più sola in questo!!
Porto la nostra piccola esperienza. L'inizio con Elio è stato diffcile, il mio allattamento non è mai del tutto decollato, nonostante fossi ben informata, supportata, e super motivata (ma questa è un'altra storia).
andando l'allattamento a spizzichi e bocconi, il primo mese e mezzo di LM esclusivo Elio piangeva molto e l'unico modo per riposare almeno la notte era quello tenerlo nel letto. Avevo letto la hogg e di base non ero molto d'accordo nel farlo dormire con noi, per altro credo che dormire con il proprio compagno/marito sia una cosa molto importante nella coppia, ed avevo paura che si abituasse a dormire solo con noi. Ma era l'unico modo di sopravvivere e così abbiamo fatto. Verso i due mesi e mezzo grazie ad un allattamento misto abbiamo risolto i problemi di elio....che alla fine erano per la maggior parte FAME, ed Elio ha cominciato tranquillamente a dormire nella sua culletta!a volte addormentandosi da solo....ossia non aveva preso nessuna abitudine, ma nel nostro caso aveva solo un bisogno, risolto quello buona notte a tutti!Dai 3 ai 5 mesi siamo passati al lettino in un'altra stanza, e anche questo passaggio è andato a meraviglia, ma la fase di addormentamento è cambiata. E' diventata difficilissima sia se messo nel lettino da solo, che se cullato o preso in braccio.....Ancora ingenuamente ho cercato di trovare una strategia....mano infilata tra le sbarre, ninna nanne, shh shh potti potti ecc ecc tentando anche il pick up pick down della hogg.
Risultato estenuante ed inutile per tutti!
Ora Elio si addormenta sul divano, vicino a me, così nel frattempo io mi riposo e posso parlare con il mio compagno a fine giornata (anche noi lavoriamo tutti e due)e siamo tutti più tranuilli.
Ogni tanto in corrispondenza dei denti Elio si sveglia la notte e se non si riaddormenta finisce nel lettone, anche perchè mi fa capire palesemente che ha bisogno del contatto, ma come spunta il dentino in questione, ritorna a dormire tutta la notte nel suo lettino tranuillamente.
Questo lungo intervento per dire che secondo me ogni bambino ha i suoi specifici bisogni, e spetta solo a noi cercare di capirli, e di colmarli senza però annullarci come persone. Elio, per esempio non prende facilmente le abitudini nè buone nè cattive e quindi non mi preoccupo più di prevenire (comr vorrebbe la hogg) perchè con lui non è necessario. Con una cosa sono d'accordissimo con la hogg, qualunque cosa si faccia bisogna divertirsi e prenderla con leggerezza tanto nel bene e nel male passerà!
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#43

(28-04-2011, 03:34 15)aleberto Ha scritto:  Non è che semplicemente tu non sei una persona da contatto fisico?

No, tutt'altro, io sono una piaga appiccicosa di prima categoria (qualcuno qui lo puo' testimoniare Big Grin). Non di quelle che devono per forza abbracciare tutti gli amici, ma solo con selezionatissime persone! E tanto per mettere carne sul fuoco, tutte le sere mi infilavo nel lettone con mia madre finche' papa' non veniva a letto Cool

Pero' sono smaniosa della mia liberta' fisica, quello si'. Guai a costringermi in una posizione scomoda o a fare qualcosa che non voglio fare.


Ritorno sempre li', Alebrto, perche'... se ne parla in continuazione com,e di una cosa inevitabile, manco fosse una condanna ad avere una cozza attaccata allo scoglio invece che un figlioletto! E mi prudono le mani 001_rolleyes

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#44

allora forse è ilcaso che entri un po' più nello specifico del perchè mi è scaturita la domanda del post (scusate se mi dilungherò)

io non ho letto alcun libro in gravidanza perchè provavo diffidenza nei confronti di tutti sti libri che sanno vendersi bene a mamme dalla lacrima facile provate dall'ormone impazzito (non abbiatemene, all'epoca la pensavo così, e adesso la penso così in buona parte)
contavo di fare come ha fatto mia madre (o meglio mio padre, dato che i primi 3 mesi di vita li ho passati con lui e mia madre era ricoverata per conseguenze del parto), come ha fatto mia suocera,come hanno fatto alcune mie amiche con bimbi piccoli... insomma contavo di seguire l'esperienza altrui
ed ero convintissima che avrei insegnato a mio figlio a dormire da solo nella sua cameretta o per lo meno nel suo lettino fin da subito
è così è stato... è costato qualche pianto, sia mio che suo, ma ci sono riuscita nel giro di 6 settimane
poi però ho cominciato a chiedermi se una cosa che mi aveva fatto sentire così st...za nel farla fosse stata giusta... se quel sentimento non fosse il segnale che magari in natura avrei dovuto fare diversamente se non fossi stata condizionata da comportamenti, suggerimenti ed esempi esterni, se avessi ascoltato ilmio istinto come sarebbe andata (insomma probabilmente tutte seghe mentali anche perchè avevo ottenuto quello che per molti è un traguardo importantissimo e potevo solo baciarmi i gomiti), ma mi sono chiesta se avrei rifatto le stesse cose con un secondo figlio... probabilmente no
di lì e leggendo gonzales ho optato per una sistemazione side-bed che funziona per tutta la famiglia (mio marito era da tempo che lo voleva fare) e adesso che si risveglia 2-3 volte per poppare mi viene anche comoda perchè si addormenta nel lettino ma poi lo travaso nel lettone e poppiamo in silenzio, al buio senza nemmeno svegliarci del tutto

tuttavia nei vari metodi a cui mi riferisco (panthley, hogg, estivill, nonchè quelli che vengono scritti un mese sì e uno no nelle riviste di puericultura che faccio l'errore consapevole di comprare ma che continuo a prendere) ci sono sempre dei divieti che si possono più o meno riassumere [/b]nel non fare una cosa che ti verrebbe istintiva fare: abbracciare tuo figlio che piange

mi chiedo quindi il perchè
perchè mai dovrei fare così, quando cullandolo magari potrei farlo stare meglio

poi la descrizione dell'addormentemento accompagnato dal genitore descritta da ax e acciderbolino è comica ma non rispecchia la realtà o perlomeno non rispecchia la mia realtà
come suggerisce la Hogg appena colgo l'attimo della stanchezza (segnalitipici, stropiccia gli occhi, succhia il pollice, ecc) ci mettiamo rilassati a letto e lo cullo cantandogli una ninnananna... nel giro di 5 minuti parte
non devo starci 1 ora
non devo rimanere a letto anch'io (posso fare quello che voglio)

certo che se avessi fretta che il tutto si concluda velocemente e lo facessi con ansia allora lui lo percepirebbe e ci vorrebbe 1 ora, ma se io mi dedico al suo addormentamento in modo tranquillo, allora lui tranquillamente e serenamente si addormenta profondamente

Erika & Riccardo

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#45

(28-04-2011, 03:13 15)aleberto Ha scritto:  Boh, io allora intendo l'AS in un modo un po' diverso... non mi pare di aiutare mio figlio proprio a far niente, mi pare semplicemente di assecondarlo nei suoi gusti e nelle sue quantità, mi pare di lasciarmi guidare da lui, ecco, mi fido del suo dire o manifestare il volere ancora cibo o non volerne più, il suo scegliere questa cosa invece che quest'altra... così nel dormire: se vedo che ha bisogno di me lo assecondo, se invece vedo che vuol far da solo, tanto meglio, ma non sono io a scegliere per lui e ad inventarmi metodi infallibili che in primis fanno comodo a me.

Certo che si assecondano, ma si "portano" anche verso una direzione che riteniamo giusta...
Ad esempio capita spesso che un bambino si abbufferebbe solo di un tal cibo, e noi sempre dietro a proporre qualcosa di diverso...
Perchè certo assecondare i loro gusti, ma il nostro compito è anche quello di allargarli, aiutarli a scegliere il meglio, la varietà, a capire cosa è sano e cosa no...
Lo stesso vale per il sonno. Per me ci si addormenta da soli nel proprio lettino, poi chiaro, se una volta messo giù Sebastiano mi "chiama", ci vado, vedo, gli "chiedo" di provare a star lì magari sussurrandogli all'orecchio, a volte mi "ascolta" a volte vuol essere preso, così lo prendo, pero' se io non gli proponessi da che è nato di dormire giù, col cavolo che lui ora ci riuscirebbe e bada bene NON l'ho mai lasciato piangere eh, non più del tempo necessario per arrivare a lui...001_rolleyes

[/quote]

son d'accordissimo con te che tutti i figli (grandi e piccoli) hanno le loro esigenze, ma trovo bruttissimo che si debba "sacrificare" un figlio (soprattutto il più piccolo) per avere più tempo per gli altri... a me sembra semplicemente giusto che nei limiti del possibile tutti siano rispettati nei loro bisogni. La mia prima figlia ha avuto una serie di cose e attenzioni e non vedo perché queste stesse cose e attenzioni non debbano essere anche del fratellino... dovrei forse smettere di allattarlo e staccarlo da me per lasciarlo in camera da solo e correre a raccontare le fiabe alla sorella, sorella che è stata essa stessa allattata più di tre anni? Se riesco preferisco di allattare il piccolino e in contemporanea leggere alla grande (vi assicuro che l'ho fatto un sacco di volte e anche con gran piacere), altrimenti c'è comunque mio marito che può occuparsi della lettura delle favole (per l'allattamento non riusciamo proprio ad attrezzarci 001_tt2001_tt2001_tt2). Tra l'altro ogni cosa è stata fatta con una tale naturalità (semplicemente osservando quelle che erano le esigenze e cercando di assecondarle senza interrogarmi troppo sulle conseguenze future) che nonostante il cosleeping e l'allattamento durato tre anni quando ha voluto (aveva tre anni esatti) E TOTALMENTE DA SOLA Emma se ne è andata nella sua cameretta e ci è rimasta nonostante il fratello dal primo giorno a casa sia stato messo nel lettone, mai mezza volta ha avuto scenate isteriche perché Tobia stava sempre in braccio o in fascia (è stato così i primi due-tre mesi) e anzi ci sono giornate come ieri che mentre lo allatto si avvicina e mi fa: "Mammaaaaaa, ma come sarà carino quando ciuccia!!!" Poi mi pare chiaro che essendoci il fratello ci vuole un minimo di organizzazione in più e che qualche sacrificio debba esserci (se devo portare lei da qualche parte cerco di giostrarmi con le nanne di Tobia, non posso fare quelle improvvisazioni che facevo prima del suo arrivo, però insomma... più o meno si accontentano tutti)
[/quote]


Non è questione di sacrificare...
E' questione che siamo una famiglia e ci veniamo incontro, tutti.
(Fra l'altro io non ho mai addormentato proprio nessuno, nemmeno la primogenita per cui non ho fatto torti a nessunoLol)
Ad esempio tenere SEMPRE nella fascia un neonato, per gli altri puo' essere molto pesante, giacchè la mamma non è mai da sola, ma sempre con sto nuovo fratellino e non mi puo' neppure prendere in braccio e io non lo trovo bello che un 2enne d'un tratto non possa più essere preso in braccio, perchè c'è il neonato nella fascia.
Sebastiano, quando dorme sta nel suo ovetto, così al parco, lui "non c'è" e io posso prendere in braccio loro, metterle nell'altalena, sedermi in terra agevolmente, mi hanno per un po' "tutta per loro", poi quando si sveglia e vuole la tetta, allora sanno che devono aspettare...
"Sacrificare" il neonato lasciandolo dormire giù non mi pare sta gran tortura, mi pare più "ingiusto" verso i grandi il neonato sempre addosso.

Ma io mi chiedo, se lei in camera non ci fosse andata? Come si faceva? C'è chi ci riesce a dormire in 4 nel lettone, ma chi no. Allora se uno ci riesce, ben venga, ma se non ce la fai, mettere le pezze DOPO che il fratellino è già arrivato sì che è una crudeltà, perchè sembra" E' arrivato lui, tu vai..."

Il co-sleeping non fa per me, non ne faccio un mistero, ma so che invece per qualcuno è una cosa bellissima e va bene. Io quello che a volte vedo, pero', è non pensare a cosa succederà dopo.
Se uno prevede le conseguenze e gli piacciono e riesce a gestirle ben venga, ma mi fa un po' sorridere a volte sentire genitori che non sanno più che fare perchè in 4 proprio non riescono a dormire, ma ormai mica possono fare "sloggiare" il grande che ne risentirebbe...o che non sanno più come fare a tenere per 1 ora il 3enne in braccio per addormentarlo...o cose così. Per me ci si deve pensare prima...
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#46

infatti, rikierikki, secondo me la risposta alla tua domanda iniziale è:
non esiste un fondamento a quello che "certi metodi" insegnano, per il solo fatto che:
1. non esiste un "metodo" (anche se questa parola proprio non mi piace, applicata all'educazione di un essere vivente) che vada bene per tutti: proprio come lo siamo da adulti, anche da bambini siamo soprattutto degli individui e quindi essere presi per "standard" o statistiche difficilmente porta alla soluzione giusta. Perciò nessun "metodo" ha un fondamento scientifico che abbia dato risultati universalmente riconosciuti.
2. molti dei "metodi" che sono stati menzionati nel corso della discussione, secondo me, vanno un presi per quelli che sono, cioè libri, fatti per essere venduti.

Io ho un solo figlio, ma ho avuto molta esperienza di crescita di altri animali (gatti e cani) e anche per loro, che sono forse più "semplici" di noi umani, non esiste un modo di allevamento che vada bene per tutti.

Solo due, secondo me, sono i punti saldi che dobbiamo tener presenti quando (in generale) ci prendiamo cura degli altri e che valgono per tutti:
Amore e rispetto

I bambini vanno amati e gli va insegnato ad amare, vanno rispettati, perchè sono delle persone con propria dignità, e gli va insegnato a rispettare gli altri.

Quindi, secondo me ogni modo è giusto, se rispetta questi due principi. Come ho già detto altre volte, la serenità della famiglia intera deve avere la priorità, e ognuno deve fare scelte mirate a preservarla. E' inutile voler far dormire in tutti i modi il bambino nel lettone, perchè ci è piaciuto il libro di Tal dei Tali, se poi questo comporta che si sveglia ogni ora, e di conseguenza fa svegliare ogni ora mamma e papà (che poi alla lunga saranno tesi tutta la giornata, con calo di pazienza e di serenità). Come è inutile voler far dormire a tutti i costi il bambino nel lettino in camera sua, se questo poi piange in continuazione, ha un sonno disturbato, perchè ha bisogno di sentire il contatto con i genitori, solo perchè la nonna dice che "poi si vizia".
Non esiste manuale, saccente pediatra, educatore, parente o amico che conosce le esigenze di una famiglia, come la famiglia stessa. Perciò, secondo me, è giusto informarsi e leggere, poi bisogna applicare il cervello di cui siamo dotati fin dalla nascita per applicare quello che abbiamo appreso.
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#47

Quando Elia era piccolo piccolo ho letto da qualche parte (scusate, ma non ricordo più dove, è passato davvero TANTO tempo!) che nessuna abitudine è immodificabile. Male male che vada, per cambiare basterà impegnarcisi un po'. Non ho ancora sentito la necessità di provare se è vero, ma a istinto ci credo, ne faccio tesoro, e vivo serena.
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#48

ah

e poi vorrei specificare che nemmeno io mi sento mammocentrica
aiutarlo ad addormentarsi rimanendo lì con lui può essere una cosa che può fare anche il papà... anche i nonni... anzi più avanti faremo proprio l'esperimento di farlo dormire dai nonni visto che in agosto io e mio marito dovremmo assentarci per 2 giorni

e per ilcontatto non sono così fanatica da usare la fascia... ci abbiamo provato ma nè io nè mio figlio ci stavamo bene e quindi andiamo di passeggino et similia

Erika & Riccardo

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#49

(28-04-2011, 04:10 16)la_pantana Ha scritto:  infatti, rikierikki, secondo me la risposta alla tua domanda iniziale è:
non esiste un fondamento a quello che "certi metodi" insegnano, per il solo fatto che:
1. non esiste un "metodo" (anche se questa parola proprio non mi piace, applicata all'educazione di un essere vivente) che vada bene per tutti: proprio come lo siamo da adulti, anche da bambini siamo soprattutto degli individui e quindi essere presi per "standard" o statistiche difficilmente porta alla soluzione giusta. Perciò nessun "metodo" ha un fondamento scientifico che abbia dato risultati universalmente riconosciuti.
2. molti dei "metodi" che sono stati menzionati nel corso della discussione, secondo me, vanno un presi per quelli che sono, cioè libri, fatti per essere venduti.

Io ho un solo figlio, ma ho avuto molta esperienza di crescita di altri animali (gatti e cani) e anche per loro, che sono forse più "semplici" di noi umani, non esiste un modo di allevamento che vada bene per tutti.

Solo due, secondo me, sono i punti saldi che dobbiamo tener presenti quando (in generale) ci prendiamo cura degli altri e che valgono per tutti:
Amore e rispetto

I bambini vanno amati e gli va insegnato ad amare, vanno rispettati, perchè sono delle persone con propria dignità, e gli va insegnato a rispettare gli altri.

Quindi, secondo me ogni modo è giusto, se rispetta questi due principi. Come ho già detto altre volte, la serenità della famiglia intera deve avere la priorità, e ognuno deve fare scelte mirate a preservarla. E' inutile voler far dormire in tutti i modi il bambino nel lettone, perchè ci è piaciuto il libro di Tal dei Tali, se poi questo comporta che si sveglia ogni ora, e di conseguenza fa svegliare ogni ora mamma e papà (che poi alla lunga saranno tesi tutta la giornata, con calo di pazienza e di serenità). Come è inutile voler far dormire a tutti i costi il bambino nel lettino in camera sua, se questo poi piange in continuazione, ha un sonno disturbato, perchè ha bisogno di sentire il contatto con i genitori, solo perchè la nonna dice che "poi si vizia".
Non esiste manuale, saccente pediatra, educatore, parente o amico che conosce le esigenze di una famiglia, come la famiglia stessa. Perciò, secondo me, è giusto informarsi e leggere, poi bisogna applicare il cervello di cui siamo dotati fin dalla nascita per applicare quello che abbiamo appreso.

sante parole!!!! Thumbup

[Immagine: as1cF58003D0015MDAwOGQ0fDEyOWp8SWwgbWlvI...NvIGhh.gif]
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#50

Se mai avrò un secondo figlio, farò un bel falò di tutte le teorie (ma proprio tutte tutte, dalla Hogg a quelle "mammocentriche") per seguire esclusivamente l'amore e il buon senso...
Il piano d'azione è molto semplice:
- Risponderò SEMPRE a un bisogno, senza farmi condizionare da quello che dice il tal metodo o dalla paura di dare "cattive abitudini" (nei bambini piccoli secondo me non ci sono abitudini: con Damiano abbiamo cambiato tali e tante volte!);
- Nel cercare le risposte da dare, avrò SEMPRE presente che l'obiettivo è l'autonomia.

[Immagine: as1cF5boXn-1115MDAwMjgzfDAwMTQ4MDlsZHN8R...yBoYSA.gif]
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