COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
Con oltre 140 ricette per TUTTA la famiglia


autosvezzamento per tutti


Mi morde (ovunque)
#1

Spero sia solo una fase ma non so come uscirne nè da cosa dipenda (forse stanchezza, il caldo, i denti nuovi, mamma a lavoro). Il mio bimbo mi morde. Mi azzanna proprio. E non mentre ciuccia. Ogni volta che mi ha a tiro, specialmente se è stanco o se parlo con altri. Esperienze? Consigli?

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#2

Anche M morde e non riesco ancora a fermarlo... Le hoprovate tutte, ma ho capito che piu che sgridate o urla funzione il non asciarglielo fare, gli sposto la testa e fine, altrimenti perdevo davvero la pazienza!

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#3

(21-06-2012, 01:19 13)Helianthus Ha scritto:  Spero sia solo una fase ma non so come uscirne nè da cosa dipenda (forse stanchezza, il caldo, i denti nuovi, mamma a lavoro). Il mio bimbo mi morde. Mi azzanna proprio. E non mentre ciuccia. Ogni volta che mi ha a tiro, specialmente se è stanco o se parlo con altri. Esperienze? Consigli?

Ho letto adesso: so che fa male, ma noi ci stiamo passando adesso (in ritardo). Guarda, ti dico solo che è un ottimo segnale: vuol dire che si sta sbarazzando della collera (le cause solo tu, mamma, le puoi sapere) e che il tuo bimbo per fortuna non la reprime o non le fa diventare eccessive come nel caso degli spasmi affettivi.
Lascialo "sfogare": se riesci dirottalo su qualcosa di addentabile, come un sughero o un mordicchietto dei denti. E sforzati di fargli una carezza mentre ti morde, dicendogli di fare piano.
Se reagisci bene, in pochi giorni ti sbaverà e bacerà invece di affondare gli incisivi!!

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#4

(24-06-2012, 04:50 16)Cecilia Ha scritto:  
(21-06-2012, 01:19 13)Helianthus Ha scritto:  Spero sia solo una fase ma non so come uscirne nè da cosa dipenda (forse stanchezza, il caldo, i denti nuovi, mamma a lavoro). Il mio bimbo mi morde. Mi azzanna proprio. E non mentre ciuccia. Ogni volta che mi ha a tiro, specialmente se è stanco o se parlo con altri. Esperienze? Consigli?

Ho letto adesso: so che fa male, ma noi ci stiamo passando adesso (in ritardo). Guarda, ti dico solo che è un ottimo segnale: vuol dire che si sta sbarazzando della collera (le cause solo tu, mamma, le puoi sapere) e che il tuo bimbo per fortuna non la reprime o non le fa diventare eccessive come nel caso degli spasmi affettivi.
Lascialo "sfogare": se riesci dirottalo su qualcosa di addentabile, come un sughero o un mordicchietto dei denti. E sforzati di fargli una carezza mentre ti morde, dicendogli di fare piano.
Se reagisci bene, in pochi giorni ti sbaverà e bacerà invece di affondare gli incisivi!!

Sono un po' confusa: mio figlio mi morde, ma non credo che lo faccia per sfogare la rabbia, lo fa per sfogare la rabbia che in quel momento nutre nei miei confronti. Esempio: va di qua, va di là, corre su, corre giù ed è libero di farlo, io lo seguo da lontano; ad un certo punto fa una cosa che potenzialmente potrebbe nuocergli; mi avvicino, mi trasformo nella Montessori, evito di fare scenate e gli dico con garbo che non si può fare perchè potrebbe farsi male e blablabla, se dovesse insistere (e nel 99% dei casi, è certo che lo farà), provo a prenderlo per mano e allontandolo gli propongo un gioco diverso. Ed è qui che s'innervosisce e mi morde, con violenza fino a farmi uscire sangue.
Ora io non riesco proprio a vedermi che mi faccio sbranare una mano, mentre con l'altra gli accarezzo la testa e gli dico se per favore può fare un po' più piano.
Ne sto venendo fuori sgarbata, ma non ce l'ho con te, è che sono reduce da un episodio simile e francamente la cosa mi snerva. Credo di star facendo tutto nel massimo rispetto di lui come persona, ha una libertà che altri suoi coetanei si sognerebbero, non siamo apprensivi, e appena gli viene sottratto un briciolo di controllo sulla situazione reagisce malissimo. L'anno prossimo dovrebbe andare al nido, per cui mi chiedo: se dovesse mordere un altro bimbo che gli ha portato via un gioco? Che gli dico? Che faccio? Tra l'altro la madre di quell'altro bimbo potrebbe saltare alla conclusione che in famiglia si agisce così e non è vero.

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#5

Ciao Blackbird-Montessori,
ho ritrovato solo adesso il tuo messaggio...
Capisco molto bene il tuo stato "snervato", mi sono sentita spesso così, con il desiderio di risolvere tutto con le maniere forti. Ma non è giusto e il primo passo lo dobbiamo fare noi. Sbaglieremo, capiterà la perdita delle staffe e l'urlo da Tarzan (a me, sono onesta, è già capitato), ma credo che dobbiamo accettare che anche i nostri figli possano essere arrabbiati e possano sperimentare questo sentimento.

Come compagna di fatiche, posso dirti che, con bimbi ad alta richiesta, è facilissimo pensare che i nostri figli siano arrabbiati con noi in quanto mamme. Io continuo a non volerlo pensare, dato che li trattiamo bene e che non sono adolescenti in rivolta.
E se cercassimo invece di essere orgogliose della loro incrollabile volontà davanti ai nostri tentativi di distoglierli? Neanche una pistola alla tempia potrebbe impedire a Giovanni di smettere di gridare in auto o al tuo piccolo di smettere di giocare a quella cosa pericolosa.
Dovremmo ammirare il loro valore!

Mi rendo ben conto di estremizzare, ma a me aiuta molto avere una idea positiva delle cose che fa mio figlio anche quando sono estremamente dure. Non godo certo a farmi mordere, ma credo che i morsi siano accettabili a 20 mesi o a 2 anni.
Aggrediscono la vita, hanno una personalità che si sta sviluppando e questo - vantiamoci una volta tanto!! - grazie a noi! Grazie al fatto che ogni giorno, pazientemente, noi ci trasformiamo nella Montessori!
Dobbiamo ammettere che anche noi ci scocciamo a essere interrotti nelle nostre attività (io almeno sì). Il fatto è che noi sappiamo valutare il pericolo, quindi ovviamente interveniamo (io di solito non spiego molto con parole, in verità, penso che dalla spiegazione verbale passi abbastanza poco a questa età).

Per il nido, francamente, non mi preoccuperei. Se il nido è valido, non credo condanneranno all'ergastolo i bambini morditori (e poi magari per allora avrà anche smesso) e spero che le altre mamme siano così adulte da non chiedere spiegazioni per un (del tutto eventuale) assaggino tra ciccette di duenni/treenni.

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#6

Ciao blackbird, non sono intervenuta finora perchè io ho un punto di vista un po' diverso su questa questione. Io sinceramente non penso che sia utile "trasformarsi nella Montessori". Anzi...credo sia addirittura controproducente. Mostrare troppa calma in situazioni simili secondo me è fuorviante per un bimbo piccolo...forse per questo poi si arrabbiano ancora di più. Come ho già scritto in molti post, a questa età, secondo me, hanno bisogno di imparare COME si arrabbia la loro mamma, per avere un modello da imitare di questo sentimento. Devono imparare ad esprimerla, non a soffocarla o a modularla come facciamo noi adulti pensando alla Montessori.... Loro non l'hanno mai letta Wink!
A me sembra che più ci si trattiene, più i bimbi esplodano. Ciò non vuol dire che i bimbi devono assistere a scene di rabbia incontrollata, per carità! Ma un no secco e deciso, accompagnato da "se fai così mamma si arrabbia!" per me è stato determinate. E anche l'urlo ogni tanto. Avrei preferito evitarlo, ma almeno so che è stata una reazione spontanea e sincera, una reazione mia. E so che Mario ha apprezzato. Aveva bisogno solo di capire cosa è la rabbia.
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#7

Mi allaccio a questa discussione per sfogarmi un po'.
Da qualche settimana la situazione è poco rosea anche da noi, anche se non si tratta di morsi ma di ceffoni.
La mia piccola è in un periodo in cui al primo accenno di disappunto verso qualcuno/qualcosa ha come reazione immediata di prendere la persona/la cosa a ceffoni, delle belle manatone anche piuttosto forti. Schiaffoni a me quando le impedisco di fare qualcosa che vorrebbe fare, quando le impongo di fare qualcosa che non vuole fare, quando semplicemente non faccio qualcosa che lei desidera fare. E non viviamo in un mondo di restrizioni, tutt'altro. Solo che a volte non posso farle fare certe cose (quelle pericolose), a volte devo imporle di farne altre (tipo cambiarsi il pannolino o spogliarla per farsi la doccia), altre non posso assecondarla in ogni suo desiderio (tipo uscire alle ore più improbabili - entrare nella doccia con le scarpe - tenerla in braccio mentre sto cucinando - farle mangiare cibo non cotto mentre sto preparando), altre ancora posso assecondarla ma solo con un certo margine di attesa rispetto alla sua richiesta.
Lei tutto questo non lo accetta, e mi mena.
Ma non mena solo me: le da agli oggetti, quando non riesce ad usarli come vorrebbe, chiaro segnale di frustrazione. Le da agli oggetti anche per esprimere disappunto verso di me. E' capitato che picchiasse pure il cibo, una volta con una zuppa calda, perchè volendo mangiarla (con le mani) senza attendere che freddasse un po', si è scottata.

Iris è una bambina in realtà dolcissima, fino ad ora sempre molto solare e serena, è sempre stata testarda e caparbia e la sua frustrazione in genere la comprendo, vuole riuscire a fare tutto (da sola, il più delle volte) quello che ha in mente di fare, so che questo equivale a una grande determinazione e che è un grande pregio.
Però vederla dare sempre più spesso botte a destra e sinistra, prenderle pure io, anche sonori ceffoni in faccia, è davvero brutto. Mi fa stare male. Mi fa perdere la pazienza. Mi porta ad arrabbiarmi, a strillare, per poi colpevolizzarmi. Mi porta a pensare che non sono capace di darle un'adeguata educazione.
Lo so che mi direte che è una fase e che passerà. Probabilmente è anche vero. Ma adesso è dura e vorrei veramente trovare un modo per farle perdere questa cattiva abitudine, per capire da che cosa le scaturisce visto che non è assolutamente la linea di comportamento che nè io nè il padre teniamo con lei.
Scusate lo sfogo ma sono davvero giù.

Iris 17/03/2011Heart
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#8

Giulieee si supera ogni giorno di più...

Vorrei solo dire, dal mio punto di vista, che, dato che nessuna di noi prende a ceffoni i figli o li morde per forgiare il loro carattere e fare capire chi comanda, la loro reazione - senz'altro spiacevole - fa parte anche del loro modo di relazionarsi con le piccole sconfitte quotidiane che raccontate.

Potendo, preferisco tentare (e ribadisco tentare) di riservare l'urlo ai momenti più brutti, come l'arrampicata da sedia a tavolo e da tavolo a balcone. Ma anche la valutazione del "pericoloso" e del "doloroso" o dello "sfinente" sono soggettive... Mio marito grida "Noo!!!" e allontana le fauci della Tigre della Malesia a ogni testata, morso o dito in un occhio anche involontario, mentre è tollerante rispetto alle lungaggini per vestirsi e allo strappo degli occhiali dal naso (mentre io, soprattutto alla fase ti-strappo-gli-occhiali-appena-sveglia perdo la pazienza tre volte su quattro e divento brusca).
Risultato? Io non vengo quasi mai morsa e gli occhiali di mio marito stanno perdendo interesse...
Solidale comunque con le difficoltà del momento!

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#9

Volevo cominciare una discussione nuova e chiamarla "Genitori Perfetti", ma credo ci si possa agganciare qua. Io non sono perfetta, non miro a diventarlo, non mi piace, mi mette a disagio e trovo che dall'imprevedibilità del non perfetto possano nascere le cose più interessanti. Come diceva Giulee/De Andrè: dai diamanti non nasce niente. Però so di avere dei difetti e vorrei migliorarmi, so che questi difetti me li porto in eredità da mia madre e mi ricordo come mi sentivo da piccola rispetto alle sue mancanze, ed era bruttissimo. Era bruttissimo sentirla urlare (a volte avrei preferito un ceffone) ed io non voglio essere così, per cui sto lavorando per migliorarmi in questo, per non perdere la pazienza, per stare al suo fianco e cercare di capire cosa lo ha condotto a un punto, fino a dove si spinge la sua curiosità, come sta esplorando il mondo, piuttosto che giudicarlo o punirlo mentre lo fa. In questo senso dicevo che mi trasformo nella Montessori: non voglio aggredire Domenico mentre si divincola per andare a destra, mentre io dovrei andare a sinistra perchè magari lui a destra ha notato una cosa che reputa bella, o interessante per cui lo seguo; non mi spazientisco perchè vuole attraversare la strada nello stesso punto 150 volte perchè magari nel farlo, lui ci trova qualcosa di bello. Ho il tempo di farlo, sono disoccupata, non ho fretta e me la godo così, seguendo i piccioni nel parco, attraversando lo stesso incrocio mille volte e rimanendo ad ascoltare per mezz'ora un tizio che suona chitarra-armonica e tamburo in un angolo di strada. E' questo il mio essere Montessori.
Poi ti svegli all'alba, fai duemila cose, lo assecondi, ci giochi, lo lavi, lo allatti, vai in giro, fai delle cose prive di logica con lui ma ad un certo punto devi dire "NO" e lì scatta una sua reazione bruttissima. E stai male, ti fa male fisicamente e ti fa male emotivamente, perchè so che sei piccolo, so che ci separano 30 anni; ma so anche che mi stai facendo del male per farmi del male, che il tuo gesto non è casuale ed io non me la sento di fare finta di niente. Io vorrei esplodere, vorrei urlare. Io vorrei dargli uno schiaffo (ok, l'ho detto), ci sono state delle volte che, stanca e accaldata con lui attaccato per i denti al collo (è vampiresco a volte), avrei voluto staccarmelo a sculaccioni.
Ma non lo faccio, mi trattengo e questo non è il mio voler essere perfetta, è il tentativo che faccio per essere migliore.
Però devo anche essere onesta con lui e non posso avere voglia di piangere e invece sforzarmi in un sorriso e chiedergli se già che mi sta mordendo, può per favore farlo un pochetto più piano. Non è corretto, lui deve sapere che fa male, lui deve sapere che sono arrabbiata, che il suo gesto è sbagliato che il mondo è tutto per lui, ma non sotto di lui. Che a volte si sbaglia, ma che agli sbagli si può porre rimedio e che bisogna chiedere scusa ognuno a proprio modo. Cerco di fare tutto questo senza trascendere; ho letto in parte la discussione sul gestire la rabbia per cui mi sforzo di arrabbiarmi "bene", anch'io gli dico con stizza, alzando i toni, con la faccia corrucciata che sono arrabbiata, che non ho voglia di stare con lui, che mi ha fatto molto male e che magari dopo si fa pace. A volte mi scappa l'urlo, a volte invece me lo stacco e gli spiego che mi ha fatto malissimo e che non si fa così, gli abbiamo pure fatto le scenette (in passato per altre cose ha funzionato). Mi continua a mordere, ma non mollo, ha 18 mesi ma so che mi capisce. Fino ad ora l'unico risultato è che dopo un po' che mi ha morso mi viene a dare un bacino.

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#10

Per quanto mi riguarda (e ammetto di non aver letto la Montessori) cerco di osservarlo molto (pur avendo poco tempo per noi ultimamente o almeno non quanto io vorrei). Utilizza la "modalità morso" solo con me (raramente con i nonni, mai con il papà). Ma fra tutti è con me che ha più contatto fisico, che passa più tempo in braccio. E infatti ho le braccia ed il seno pieni di lividi viola che sembro uscita da un incontro di pugilato. Ho pensato che stia cercando di dirmi qualcosa. Lo fa specialmente quando è stanco o sto parlando con altre persone, ma mi "mordeva" anche a quattro mesi nelle stesse occasioni. Ora lo fa anche quando giochiamo insieme e lo bacio. Mi risponde mordendomi il labbro. Oppure quando io ed il mio compagno discutiamo e mi sente nervosa. E morde il bordo del tavolo quando lo urta. Mi è stato consigliato di dargli una sberla sulla bocca o morderlo a mia volta ma MAI e poi MAI insegnerei a mio figlio a non essere violento usando la violenza. Semplicemente io non faccio male a te e tu non lo devi fare a me. Se non sai che mi stai facendo male te lo faccio capire chiaramente, "piango", faccio la faccia brutta, non gioco più, ti dico di no e ti spiego che mi fai male. Se te lo dico sorridendo temo che tu possa capire che quello che fai lo trovo divertente ma non è così. Dopo, lui prova a mordermi ancora ma con meno convinzione come se volesse essere certo di avere capito giusto. Ripeto di no e non lo rifà più (per quel giorno). Poi ovviamente sta imparando una cosa nuova ed il giorno dopo la ripeto ancora e ancora. Quando invece si arrabbia perché non riesce a fare quello che ha in mente di solito cerco di condividere la sua rabbia esasperando il sentimento magari sbattendo un cuscino o un gioco di gomma sul pavimento. Lui mi guarda fisso poi prova ad imitarmi e finisce col ridere come un matto. Comunque non ho mai nascosto i miei sentimenti a lui (mi risulta difficile avendolo sempre addosso come un koala): mi ha visto piangere, arrabbiarmi, urlare, ridere, spaventarmi. Penso sia molto più "formativo" che fingere.

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