15-07-2016, 04:07 16
Ciao.
io quando nacque Gabriele ero decisa a non mandarlo al nido aspettare l'età della scuola materna.poi però a 18 mesi lo ho mandato,perché essendo senza alcun aiuto (né nonni,né zii:-( ) alla fine ero molto stanca...non tanto fisicamente,ma mi sono accorta che essere sempre solo nella relazione io-lui non aiutava né me né lui. Il tempo che stavamo insieme aveva perso di qualità. anche io sono sempre stata una mamma molto attenta,in ascolto,relazione..e continuo a esserlo ora. ma l'asilo (che almeno per la mia esperienza non corrisponde minimamente alla descrizione che ne hai fatto tu,Scoiattolo!!)a mio parere gli dà qualcosa di diverso...la relazione con altri bambini lo ha aiutato nel suo carattere introverso (all'asilo si "lancia senza problema nelle relazioni,cosa che invece in altri contenti fatica a fare) e la relazione con altre figure di riferimento,che certamente non si prendono cura di lui come lo faccio io,lo ha aiutato a scoprire piano piano,in modo protetto (perché per mia esperienza il nido è un ambiente protetto in confronto a tutte le altre situazioni in cui i nostri bambini si trovano e si troveranno sempre più immersi) a sperimentare che lui non è l'unico al mondo...per me questo è importante,perché noi gli facciamo fare l'esperienza fondamentale di essere l'unico al mondo per me,per suo padre,ma deve imparare a convivere con "l'altro", a scoprire una gamma più ampia di relazioni,tutte diverse ma tutte importanti. A dicembre manderò anche Diego,nello stesso nido che ha frequentato Gabriele,che a settembre passa alla materna.
inciso: ormai la maggior parte dei bambini frequenta il nido per motivi di lavoro dei genitori,perciò quando vanno alla materna si nota molto la differenza con quelli che non lo hanno frequentato,che fanno più fatica...non voglio dire che i nido sono necessari in assoluto,un tempo non si usavano molto,ma gli ambienti familiari erano "più ricchi" ,prevedevano più persone,magari nonni,zii,fratelli,e quindi erano
io quando nacque Gabriele ero decisa a non mandarlo al nido aspettare l'età della scuola materna.poi però a 18 mesi lo ho mandato,perché essendo senza alcun aiuto (né nonni,né zii:-( ) alla fine ero molto stanca...non tanto fisicamente,ma mi sono accorta che essere sempre solo nella relazione io-lui non aiutava né me né lui. Il tempo che stavamo insieme aveva perso di qualità. anche io sono sempre stata una mamma molto attenta,in ascolto,relazione..e continuo a esserlo ora. ma l'asilo (che almeno per la mia esperienza non corrisponde minimamente alla descrizione che ne hai fatto tu,Scoiattolo!!)a mio parere gli dà qualcosa di diverso...la relazione con altri bambini lo ha aiutato nel suo carattere introverso (all'asilo si "lancia senza problema nelle relazioni,cosa che invece in altri contenti fatica a fare) e la relazione con altre figure di riferimento,che certamente non si prendono cura di lui come lo faccio io,lo ha aiutato a scoprire piano piano,in modo protetto (perché per mia esperienza il nido è un ambiente protetto in confronto a tutte le altre situazioni in cui i nostri bambini si trovano e si troveranno sempre più immersi) a sperimentare che lui non è l'unico al mondo...per me questo è importante,perché noi gli facciamo fare l'esperienza fondamentale di essere l'unico al mondo per me,per suo padre,ma deve imparare a convivere con "l'altro", a scoprire una gamma più ampia di relazioni,tutte diverse ma tutte importanti. A dicembre manderò anche Diego,nello stesso nido che ha frequentato Gabriele,che a settembre passa alla materna.
inciso: ormai la maggior parte dei bambini frequenta il nido per motivi di lavoro dei genitori,perciò quando vanno alla materna si nota molto la differenza con quelli che non lo hanno frequentato,che fanno più fatica...non voglio dire che i nido sono necessari in assoluto,un tempo non si usavano molto,ma gli ambienti familiari erano "più ricchi" ,prevedevano più persone,magari nonni,zii,fratelli,e quindi erano