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C’è nessuno che allatta al seno?

C'è nessuno che allatta?

È da un po’ che penso a cosa scrivere in questo post, ma, ricercando in rete il materiale di riferimento, continuo a cambiare idea su cosa dire. Ci sono tante cose che mi frullano per la testa su questo argomento, ma è difficile rimanere stringati. Allora per semplicità mi concentro su di me (che alcuni mi dicono essere una mia specialità…) e su quello che (non) vedo.

C’è nessuno che allatta al seno? Non parlo del mondo virtuale e dei molti forum (compreso il nostro) dove si incontrano mamme che allattano, ma di quello reale.

“Allattare in pubblico” è un concetto per poche esaltate e per forum specialistici o un qualcosa che accade per davvero?

Ho dato un’occhiata a qualche statistica (non recentissima… tutte risalgono al massimo al 2008): in America sembra che 3-4 su 10 madri allattino esclusivamente per 3 mesi e 1-1,5 su 10 per 6 mesi; in Italia la situazione non è molto diversa. Questa statistica riguarda la regione Lombardia e qui dicono che al momento della prima vaccinazione solo il 40% delle donne allatta esclusivamente e questa percentuale scende a meno del 20% per la seconda vaccinazione (i documenti che ho citato sono ricchissimi di informazioni per chi è interessato).

Di certo, non sono in molte ad allattare, ma se mi dovessi affidare a quello che vedo in giro, direi che nessuna allatta, dato che solo rarissimamente ho visto mamme “in azione”. Al contrario, spesso vedo bambini che succhiano (latte o altro) dal biberon. Chiaramente mi direte che una mica si mette con le tette al vento alla prima occasione e che un minimo di pudore ci vuole. Sono d’accordissimo, forse; tuttavia ciò non toglie che da quando ho cominciato a farci caso, ovvero in concomitanza con la nascita della mia prima figlia, avrei dovuto imbattermi in qualcuna che lo faceva, ma invece no. Ad esempio, poco tempo fa siamo andati all’Ikea: siccome era il fine settimana c’erano moltissime famiglie, alcune con bambini molto piccoli; di una decina di bambini che ho visto, tutti mangiavano dal biberon (mi dicono che c’era una madre che allattava, ma non l’ho vista); magari alcuni prendevano il latte materno tirato, ma mi sembra poco probabile.
Quindi, riassumendo, le statistiche dicono che in poche allattano e di questi poche non ne ho vista nessuna. Hhmmm…

Un’altra cosa che mi ha colpito è come neanche al cinema o in televisione mi sia capitato di vedere molte scene di allattamento.

Dopo una ricerca piuttosto laboriosa ho trovato due siti (purtroppo in inglese) che contengono dei titoli: li trovate qui (c’era anche un altro link, ma non funziona più 🙁 ). Devo ammettere che molti dei film riportati non li ho mai sentiti, altri li conosco, ma sono in costume (per cui contano relativamente poco per motivi… storici). Nelle liste succitate mi sembra che manchi la serie televisiva animata (riservata ai grandi) “I Griffin” (“Family Guy” in inglese) nella quale Lois, la madre, ancora allatta il figlio Stewie nonostante abbia un anno (al contrario di Marge dei Simpson che da non so quanti anni dà il biberon a Maggie). Personalmente, a me Family Guy piace molto perché totalmente grottesca e irriverente, ma proprio per questa sua caratteristica il fatto che ci siano scene di allattamento non vuol dire certo che il messaggio che trasmettono sia che, come dicono nei paesi anglosassoni, “breast is best” (ovvero, il seno è la cosa migliore che ci sia), ma al massimo che “certo che quelli sono tutti matti… figurati, la madre, quasi psicotica, allatta ancora!!”
Un altro film che mi viene in mente è Shrek III dove (Spoiler alert!!) alla fine si vedono Shrek e Fiona, i due orchi protagonisti, che hanno dato alla luce n orchetti, i quali però vengono rigorosamente allattati con il biberon. Essendo questo un film orientato per i più piccini, i produttori probabilmente hanno pensato che sarebbe stato un po’ troppo osé mostrare una scena di allattamento, considerato anche che Fiona avrebbe dovuto mostrare n x 2 tette…

Gettiamo poi un velo pietoso sulla fiction RAI di qualche anno fa sulla Madonna (se ne è discusso anche sul forum) dove, abbandonando una tradizione millenaria di scene di “Madonna con bambino”, chiaramente ritenuta inadatta per il pubblico italiano, invece del latte materno il bambino Gesù viene nutrito a steroidi tanto è grande e paffuto a mezzora dalla nascita. 🙂

Insomma, sembrerebbe che nei programmi riservati ai grandi l’allattamento sia possibile, ma solo per persone con problemi, mentre in quelli per i più piccini sia più indicato l’uso del biberon. Certo questi sono solo tre esempi, ma sono quelli che mi sono rimasti impressi nella vita di tutti i giorni e che non ho dovuto cercare in rete.

Comunque “lo sanno tutti” che per i bambini non è bello pensare all’allattamento, dopo tutto molte bambole non vengono corredate di biberon? Almeno quella che hanno regalato alla nostra prima figlia lo era… E aveva pure il ciuccio. Vogliamo poi parlare del bigliettino che mia madre mi ha spedito in occasione della nascita della mia seconda figlia? C’erano solo due immagini, ma si contavano due biberon (e 3 ciucci).
Per non parlare del pupazzetto raffigurante un cucciolo di cane, portato da Babbo Natale quest’anno, che è venuto corredato di biberon al posto del collare…

allattamento e marketing

Forse sarò stato sfortunato e forse non è vero che sono poche le mamme che allattano (anche se in numeri parlano chiaro), ma mi sembra proprio che nell’immaginario collettivo (o forse dovrei dire nel MIO immaginario) la posizione predefinita è che se c’è un lattante, c’è un biberon.

Chiaramente se uno va in certi posti le possibilità di incontrare donne allattanti aumenta vertiginosamente. Ad esempio, quando vado a presentare Autosvezzamento per tutti, è normale vedere donne che allattano. Anni fa andai a un incontro organizzato da Alessandra Bortolotti che presentava “E se poi prende il vizio“, e anche lì in “tante” allattavano. Mi è capitato anche di vedere qualcuna che allattava in spiaggia (non più di due volte però). Il problema però rimane quello che (non) vedi tutti i giorni e i messaggi che a televisione, la pubblicità e il marketing in generale ci inviano.

Qualcuna che allatta c’è, ma rimane nascosto, semplicemente perché sono in poche, non perché si nascondano, e questo è un problema per le generazioni future.

Per le mie figlie la norma sembra essere proprio il biberon. Vedremo cosa accadrà quando cresceranno e si troveranno con figli loro.

 

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493 risposte

  1. Io ho un bimbo di 6 mesi, è stato allattato al seno, e lo è ancora mentre facciamo AS. Io ho sempre voluto allattare al seno e all’inizio ho avuto un po’ di problemi, a causa di alcune verruche cresciute intorno al capezzolo, e perchè il mio bimbo stava attaccato anche più di un’ora all’inizio e tutti mi dicevano che non era possibile, che lo tenevo troppo in braccio, che lo stavo viziando, che ero (e sono) una cattiva madre perchè non si abitua un figlio così, che è meglio dargli il biberon così dorme… Ecc ecc. Mi sentivo davvero molto a disagio, perchè da una parte sentivo di voler accudire mio figlio al meglio, dandogli la sicurezza che la sua mamma era, ed è, lì per lui, dall’altra tutta la gente che ti dà quasi della pazza perchè non sei capace di gestire casa e bimbo.. Ci vuole veramente tanta volontà e tanta sicurezza che stai facendo la cosa giusta, e comunque ancora adesso a volte è difficile gestire le critiche.. Alcune mie amiche hanno allattato al seno, ma la maggioranza no, quindi in pratica ti fanno sentire come se fossi una disadattata sociale perchè ti devi sempre portare il bimbo appresso, perchè senza di te non riesce a stare, e perchè (a volte) sei costretta a tirar fuori la tetta in pubblico (orrore degli orrori!!) come se fosse lo scandalo del secolo.. Io devo ringraziare mio marito, mia madre e la consulente della leche league, che ho cercato proprio perchè volevo essere informata al meglio, altrimenti, specialmente all’inizio, forse avrei ascoltato le persone “esperte” che mi davano i consigli sbagliati ed avrei aspettato le famose 3 ore, perdendo il latte ed accodandomi alle migliaia di fan del biberon.. In conclusione concordo con la signora che ha scritto prima.. Allattare è faticoso al limite quasi del sopportabile a volte (quando ho avuto la mastite e 40 di febbre non è stato affatto facile) ma è davvero un privilegio, è una sensazione così bella, si crea un contatto così profondo e puro con il bimbo, che chi allatta si chiede… Come si fa a rinunciarci? e bisogna essere molto informati per far fronte alle continue critiche che vengono dall’ignoranza, e da anni ed anni di disinformazione promossa dalle case produttrici del latte artificiale.. Se potessi lo consiglierei a tutte le mamme.. Provate e vedrete come vi sentirete bene ed in pace con il mondo e con il vostro bimbo!! (fermo restando che ognuno fa le sue esperienze e nessuno giudica nessuno)

    1. aggiungo anche una cosa: superate le difficoltà iniziali poi è tutto molto più pratico. a parte il fatto che il periodo in cui non puoi separarti dal bambino è molto breve e in genere non ci si separa comunque, in tante siamo tornate al lavoro che i nostri figli avevano 4 mesi e sono cresciuti benissimo, esistono i tiralatte oppure se si introduce qualcosa in aggiunta per le ore in cui non si è con lui si riesce benissimo a conciliare vita lavorativa e sociale con le esigenze del neonato, continuando ad allattare quando si è con lui. io racconto sempre un’episodio: una volta eravamo seduti al tavolino di un bar, il mio secondo aveva 2 mesi o giù di lì. al tavolino affianco c’era una famiglia con un bimbo della stessa età. il mio aveva fame e ha cominciato a piangere. ho sbottonato la camicia e gli ho dato il seno. il bambino affianco anche aveva fame, i genitori hanno tirato fuori un barattolone, un biberon, la mamma è entrata nel bar, si è fatta scaldare dell’acqua, è tornata, ha versato la polvere nel biberon, ha mescolato e finalmente il bambino ha mangiato. per me la differenza fra allattamento naturale e artificiale è questa, al di là di considerazioni scientifiche come difese immunitarie e contenuto nutrizionale. tutte le altre chiacchiere che si sentono in un verso e nell’altro (lo vizierai/i bambini allattati sono più intelligenti-socievoli-felici-sicuri-ecc.) lasciano il tempo che trovano.

  2. Io sto allattando da 8 mesi e mezzo e sono circondata da persone che non allattano. Ne conosco personalmente (quindi non parlo delle persone che ho conosciuto nei vari gruppi qui su fb) solo 3 che hanno allattato seriamente: una fino a 9 mesi, l’altra fino a 12 e una sola fino a 4 anni. Il resto si è fermato a 15 giorni o pochissimi mesi. E quando vado in giro mi guardano come “quella strana” che allatta “ancora” oppure “quella fortunata” che ha “ancora latte”. Io poi non mi faccio problemi ad allattare ovunque. Quando lui ha bisogno c’è la tetta! E non è stata una passeggiata eh! Samuele ha avuto il reflusso per i primi 5 mesi (poi l’ha guarito l’osteopata) e io ho avuto le vesciche ai capezzoli per 2 volte: dolori assurdi! Sono guarita con i paracapezzoli d’argento. Non ho mai pensato di smettere, né quando mio figlio vomitava a getto e non dormiva mai, né quando avevo “gli spilli” nei capezzoli ogni volta che si attaccava. Lui poi non ha mai tirato più di 2 ore senza poppare, nemmeno ora che mangiucchia. Persino la notte poppa ancora tantissimo, anche se ormai riesce a gestirsi da solo: dorme nel lettone, per cui fa self service 😉

  3. Manuela Boscarato, quindi nella vita reale ne conosci più di zero (quelle del gruppo dell’allattamento e simili non contano 🙂 ), nel qual caso credo che sei fortunatissima:) /A.

  4. Sono d’ accordo, tutti parlano di quanto sia importante allatare al seno, pero’ in primis gli ospedali cercano di dare subito il latte artificiale se il bambino perde un po’ di peso piu’ dopo la nascita…posso capire su bambini particolarmente piccoli, ma per esempio nel caso di mia figlia mi sono rifiutata di darle il latte artificiale ed è cresiuta benissimo, ora ha 9’mesi e io sono una di quelle mamme con le ttette sempre al vento… 😀 Che possa piacere o no… Io penso solo a lei!

  5. Arkadian purtroppo l’immaginario collettivo è orientato all’industria,quindi biberon e ciucci a go go.Questo perchè è vero che le classi sociali con un basso livello di istruzione,come dice Cosmic, sono anche quelle che leggono meno,si informano meno (inteso come pluralità di fonti) e allattano meno;e sono quelle che prendono per oro colato quello che vedono in TV (cioè ciucci e biberon).Però non tutti i paesi sono uguali.Qui in sardegna vedere una mamma che allatta non è una rarità,lo diventa all’aumentare dell’età del pargolo.Come sapete bene dal forum io per principio ho sempre allattato dove mi trovavo,anche in chiesa,anche al sindacato quando ho cercato di non farmi licenziare in piena maternità.La cosa migliore è l’esempio,deve essere normale vedere una mamma che allatta,quindi mamme non abbiate timore e allattate dove volete!(Una mamma con cui abbiamo fatto la preparazione al battesimo ha allattato anche davanti al prete,che non si era accorto che aveva già provveduto e le aveva consigliato di allattare perchè il bimbo piangeva).Anche i tg lanciano le notizie di locali dove le mamme allattanti vengono scacciate,non mi è mai capitato,anzi sempre ben accolta.Anche molte mamme che mi frequentano,vedendo me e il mio bimbo si sono liberate dell’assillo di alcune “zie” e seguendo il loro istinto stanno ancora allattando.

    1. io ho sempre allattato senza problemi ovunque, finchè i miei bimbi erano piccoli, nella mia città esiste anche un’iniziativa per promuovere l’allattamento e i negozi che aderiscono (ovvero mettono a disposizione uno spazio per permettere alle mamme di allattare) espongono un adesivo sulla vetrina. devo dire però che ho sempre portato camicie o comunque vestiti che si potevano sbottonare, non mi sembra bello alzare la maglietta sia per non mostrare la mia ciccia sia perchè d’inverno fa freddo e scoprirsi anche la schiena con la lombalgia cronica non è indicato :-D. insomma tutto si può fare dipende dal modo in cui lo si fa, e comunque allattare un neonato è una necessità non certo uno sport. diverso è il discorso per quanto riguarda i bimbi più grandi, io un bimbo ormai grande che può mangiare e bere altro non lo allatterei ovunque, ma certo mi faccio gli affari miei se vedo una che lo fa. non demonizzo il ciuccio, aiuta tanto e se aspetti che l’allattamento sia ben avviato per introdurlo non vedo proprio dove sia il problema. ognuno poi con i suoi figli faccia le sue scelte ma specie se ne hai 2 il ciuccio sicuramente rende le cose più semplici. conosco persone che hanno bandito il ciuccio ma poi ancora adesso dopo molti anni rabbrividiscono all’idea di un secondo figlio e non lo farebbero mai perchè il loro primo “piangeva sempre”. poi bisogna anche vedere se una donna è disposta a fare il ciuccio umano quando l’allattamento non è più l’unica fonte di cibo, ci sono bambini che trattano davvero le mamme come ciucci, altri no. insomma ognuno trova il suo modo a seconda anche del bambino che ha davanti e delle proprie scelte educative.

  6. L’articolo è bellissimo. La normalità oggi è il biberon non il seno. Possiamo parlare di mamme che hanno problemi, che non sono supporate da nessuno, che non sono informate ecc ecc ma parlare di queste cifre è davvero assurdo e allarmante!!!!! Io ho allattato mia figlia 30 mesi. Ho smesso perchè sono stata ricoverata in ospedale 4 giorni e al ritorno non le ho più dato il seno. Credo che sia stata l’esperienza più bella e intensa della mia vita. Ho allattato perchè ho chiesto aiuto alle persone giuste. Mi sono fidata solo ed esclusivamente della mia ostetrica e di nessun altro. E’ stato uno scambio di fiducia reciproca e alla fine ce l’ho fatta. Non ho ascoltato nessuno, non ho dato retta a chi di allattamento non sa assolutamente niente e cioè ai pediatri. Il pediatra diventa un guru, una figura di riferimento per tutto, per lo stile di vita, per il cibo, per l’allattamento, mentre ci dovremmo rivolgere a lui per tuttaltro! e’ vero, i primi tre mesi le poppate durano anche ore ed è tutto normale mentre invece viene vista come un’anomalia. Il latte dal biberon sgorga velocissimo, ci si mette 5 minuti a prepararlo, non devi denudarti in continuazione in pubblico e il bimbo sta buono per la maggior parte del tempo. La foto del time di una bellissima mamma che allattava un bimbo di tre anni ha fatto parlare il mondo intero, neanche fosse un’immagine scabrosa. Questo è l’allattamento oggi. Stefania Ficcadenti.

    1. sarò stata fortunata ma il mio pediatra (ed è persino un uomo) è assolutamente pro allattamento e mi ha sempre tranquillizzata sul fatto che le poppate lunghe fossero normalissime, che avrei dovuto dargli il seno ogni volta che piangeva e che se anche avesse avuto mal di pancia (tipica frase delle nonne “piange perchè ha mal di pancia se lo allatti è peggio” – chissà quante volte glielo hanno detto negli anni 70 tanto da fargli il lavaggio del cervello!) il seno lo avrebbe consolato ed aiutato. nella vita certo ci vuole fortuna ma io non ci credo che tutti i pediatri siano contro l’allattamento, dipende un po’ dalla scuola di pensiero a cui hanno aderito e all’età. certo se va da uno che era il tuo pediatra o quello di tuo marito (come spesso le suocere vorrebbero) certo non puoi aspettarti un approccio molto moderno! io sono dell’idea che dobbiamo scegliere medici giovani, e questo riguarda tutte le specialità.

  7. Come sai io non sono riuscita ad allattare. O meglio abbiamo insistito per due mesi e mezzo e poi ci siamo rassegnati al biberon, ormai stava diventando uno stress troppo forte.
    Comunque.
    Io di mamme che allattano ne conosco parecchie. Quasi tutte quelle del mio corso preparto e quelle seguite dalla mia ostetrica.
    C’è un però.
    Ne conosco anche varie che sono passate al biberon subito.
    Le ostetriche sono tutte pro allattamento.
    I pediatri (per la maggior parte) no.
    Le nostre mamme sono della generazione in cui per quasi ogni motivo non si poteva allattare.
    Ci sono quelle come me (e ne conosco qualcuna) che prima di mollare si sono intestardite.
    E poi ci sono quelle che mollano dopo tre giorni e sono la maggioranza (almeno nella mia esperienza). Tre giorni o una settimana insomma.
    Io mi sono fatta un’idea.
    Innanzi tutto poche sanno veramente cosa significa allattare. Che il bimbo probabilmente vorrà attaccarsi ogni due ore e adesso che è estate anche ogni ora.
    quante volte ho sentito “eh..ma non son passate neanche tre ore!”.
    “col latte artificiale si sazia di +” (che è una baggianata….si rassegna che gli dai la botta di cibo ogni tre ore e non prima, provate ad allattare a richiesta anche con LA…)
    Col LA dorme la notte (che è vero, ma non perchè sazia…)
    Quando sei incinta ti “vendono” l’immagine serena della mamma che allatta il suo bambino. Nessuno ti prepara alle difficoltà che quasi tutte incontrano. Non sei preparata ad ignorare anche il filo di polvere sul mobile se non ce la fai e sei stanca.
    Non sei preparata che una poppata può durare anche un’ora…e che per quella successiva magari ne passa una sola…

    1. hai perfettamente ragione ed è anche peggio di come la scrivi. perchè una poppata può durare un’ora e dopo 5 minuti ne è necessaria un’altra. i miei figli prima dei 3 mesi non hanno mai mangiato ogni 2 ore. figuriamoci ogni 3 come dicono le mamme! infatti mia madre che pure mi ha allattata x 3 mesi (già tanto x l’epoca) per questa storia delle 3 ore mi ha sentita piangere e strillare per tutti quei 3 mesi. prima mi diceva che allattando a richiesta mi sarei rovinata la vita, poi vedendo che mio figlio era tranquillissimo e non ha mai avuto una colichetta (che poi pure a questa storia delle colichette non ci ho mai creduto più di tanto) si è ricreduta, ed ha ammesso che in effetti sono stata consigliata meglio di lei. i miei figli poi hanno sempre dormito facendosi anche 8 ore di seguito già a poche settimane, io ho sempre pensato perchè mangiavano molto di giorno, poi non so, i casi sono tanti e purtroppo i primi tempi sono difficili per tutti, chi per un motivo chi per un altro… io comunque i primi 2 mesi davvero non facevo altro che allattare (e uscivo per disperazione, proprio per fare una pausa), in realtà col secondo l’ho gestita meglio e in effetti un po’ l’esperienza un po’ che anche l’altro bimbo ti toglie tempo, ma è stato un po’ meno faticoso. ma la cosa fondamentale – che con il secondo figlio sai mentre con il primo non riesci a immaginare – è che quei 2 mesi passano presto, e poi è tutto in discesa. è la prima cosa che dico a tutte le mie amiche per incoraggiarle a non mollare. se poi hanno dei buoni motivi per mollare, non è certo una tragedia.

    2. la mia bimba ciucciona fra due settimane compirà due anni. E’ stata la scelta più facile e gestibile che ho fatto… allattarla mi ha facilitato in tutto! E pensare che quando ero incinta l’idea di farlo per più di due settimane mi ripugnava…

  8. io ho allattato il primo figlio per 16 mesi e sto allattando il secondo che ne ha quasi 10. con il primo figlio iniziare è stato terribile, le ho avute tutte io, in pratica il primo mese ero al pronto soccorso una volta a settimana, ho avuto mastite con febbre alta e antibiotici che dopo il parto non è proprio un toccasana, ragadi e dolori fortissimi per quasi 2 mesi, ingorghi frequenti con brividi di freddo e non sapevo cosa fare. mi hanno aiutato tantissimo sia in ospedale che in consultorio. devo dire che tutte le mie amiche che hanno partorito qui hanno allattato ben oltre i 6 mesi, ma credo che sia anche perchè dove vivo c’è una rete di aiuti che fa la differenza. lo stesso non posso dire delle mie amiche che vivono in altre città. addirittura a una di queste che ha avuto i miei stessi problemi sono state prescritte le pillole per togliere il latte. il punto è che – come ho capito a mie spese – allattare è molto difficile, impegnativo, faticoso, almeno per i primi mesi. ti debilita fisicamente e psicologicamente, in un momento della tua vita in cui sei già debilitata fisicamente e psicologicamente dal parto e da una nuova presenza (un esserino che non sai neanche come tenere in braccio) nella tua vita. in più l’ignoranza sull’argomento è forte, anche a causa di cattive informazioni che ci tramandano le nostre madri. ci vuole tanta fortuna (trovare le persone giuste e competenti), tanto carattere (non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà e tapparsi le orecchie di fronte a chi ti dà della mucca carolina, ti dice che tu non fai altro che allattare – come se con un bambino di pochi giorni avessi tempo e voglia di uscire a fare shopping o andare a ballare! -, che così lo vizierai – come se nutrire un bambino di pochi giorni potesse condizionare l’educazione che gli darai quando sarà più grande – e tante altre chiacchiere), fiducia in se stesse (il mio latte è meglio di quello artificiale, mio figlio crescerà bene anche se non lo peso ad ogni poppata/non misuro quanto beve, il mio latte è nutriente…), aiuto in casa (se devo fare le pulizie e cucinare per tutta la famiglia certo non avrò tempo di allattare tutto il tempo necessario e il latte in poco tempo andrà via, o comunque vivrò l’allattamento come un incubo), solidarietà da parte di chi ci sta intorno (ovvero: fatevi gli affari vostri e lasciatemi in pace!), una buona dose di informazione e consapevolezza che non è facile, non è “la cosa più naturale del mondo”, e magari il consiglio di una persona esperta (un’ostetrica, una volontaria della leche league…) può fare la differenza, mangiare tanto e bene (io avevo una fame!). insomma un allattamento ben riuscito è l’insieme di tante variabili, e se una di queste non funziona potrebbe crollare tutto. per questo sono convinta che allattare sia un privilegio, tempo fa lessi una statistica che diceva che le donne che allattano di più hanno un elevato titolo di studio e una buona situazione economica. non so quanto sia valida anche perchè non ricordo nemmeno dove l’ho letta, ma lo trovo abbastanza coerente con quello che ho visto intorno a me. detto questo, anche criminalizzare chi non allatta è sbagliato, se una proprio non ci riesce o non vuole non c’è nulla di male. il punto è che dovrebbe essere una scelta della madre, mentre a me sembra che un a scelta non sia quasi mai. scusate il commento lungo ma su questo argomento ho il dente avvelenato, perchè ricordo ancora lo stress intorno a me di chi invece che aiutarmi riusciva solo a disorientarmi. per fortuna ne sono venuta fuori bene, ma non tutte possono dire la stessa cosa. infatti per un certo periodo avrei voluto diventare volontaria della leche league ma poi impegni lavorativi sono sopraggiunti e non se ne è fatto più niente.

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