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Come scovare gli zuccheri nascosti

Zucchero aggiunto bambini autosvezzamento

Vale sempre la pena di parlare prodotti cosiddetti “salutisti” che non contengono, apparentemente, zucchero. Il lavoro grosso è stato già fatto da Dario Bressanini sul suo blog Scienza in Cucina dove ha pubblicato tre articoli di approfondimento riguardanti l’assenza (molto teorica) di zucchero o zuccheri da alcuni prodotti. Qui di seguito vi do i link agli articoli (basta cliccare sui titoletti) e vi racconto quello che mi ha colpito di più, così potete poi approfondire le parti che maggiormente vi interessano. In ogni caso vi invito a leggere attentamente quanto segue; io sono rimasto basito…

Al termine di questo articolo metto in pratica queste nuove conoscenze per leggere in modo più critico quello che diamo per scontato…

Se poi volete saperne di più, vi consiglio il libro di Bressanini, oramai un classico, Bugie nel carrello  (link ad Amazon).

1) Senza zucchero (aggiunto)

In questo articolo la prima cosa che mi ha colpito è che se si parla di “zucchero” (al singolare) si intende il saccarosio, ovvero lo zucchero di casa in qualunque forma esso sia, di canna, grezzo, bianco, ecc. Se invece si parla di “zuccheri” (al plurale) si parla di glucosio, fruttosio, zuccheri estratti dalla frutta, ecc. Tuttavia in entrambi i casi non c’è differenza da un punto di vista nutrizionale in quanto quello che contano sono le calorie.

Quindi ad esempio, se guardiamo il biscotto Plasmon, questo contiene zucchero, che quindi ora sappiamo essere esclusivamente saccarosio.

Fino al 2009 si poteva quindi scrivere “senza zucchero aggiunto” (ovvero senza saccarosio), ma si potevano aggiungere glucosio e fruttosio, dato che questi erano classificati come “zuccheri”. Per fortuna ora questo tipo di dicitura è stato reso illegale in quanto a dir poco fuorviante.  Per capire veramente cosa stiamo comprando, l’unica è leggere attentamente la lista degli ingredienti e, ancora più importante, la tabella nutrizionale senza fermarsi all’etichetta.

Inoltre Bressanini sfata il mito della marmellata senza zucchero: per fare la marmellata, oltre alla pectina, servono degli agenti gelificanti ovvero lo zucchero, o altri composti chimici se si vogliono fare confetture dietetiche. Tra l’altro, una confettura deve avere un contenuto di zucchero NON INFERIORE al 45%. Invece il contenuto di frutta deve essere almeno del 35% per la confettura “normale” e del 45% per quella “extra”.

2) Senza zuccheri aggiunti*

Non appena compare un asterisco i campanelli d’allarme mi suonano all’impazzata, e questo caso non è diverso. Nell’esempio fatto da Bressanini, l’asterisco rimanda alla dicitura “contiene naturalmente zuccheri”; questa dicitura viene utilizzata quando invece del saccarosio, che da taluni è mal visto, si utilizza una miscela di glucosio, fruttosio e saccarosio che… si trova naturalmente nella frutta e da lì viene estratto prima del suo utilizzo.

Molti prodotti che apparentemente non contengono zucchero utilizzano invece succo di mela, succo d’uva, succo di agave ecc… che vengono concentrati e lavorati in modo tale da diventare sostanze dolcificanti essendo composte, appunto, da fruttosio, glucosio e saccarosio. Insomma, al solito siamo di fronte a una strategia di marketing che sfrutta le paure che alcuni hanno verso lo zucchero “normale” e lo ripropongono in modo più “soft”. Alla fine c’è da chiedersi… la molecola di zucchero che ingeriamo qual è? Se si parla di saccarosio, glucosio e fruttosio, sempre quelli sono, indipendentemente da dove siano stati ricavati. Una cosa però è certa… Non bisogna farsi ingannare da scritte quali “senza zuccheri aggiunti*” in quanto possono essere distorte facilmente.

Anche la dicitura “senza zuccheri aggiunti*” è praticamente illegale, ma è tutt’oggi molto usata, quindi bisogna sempre tenere gli occhi aperti.

Cosa fare, quindi? Al solito leggere la tabella nutrizionale e farsi un idea di cosa contiene il prodotto che compriamo. Con aggiunte o meno, il prodotto può comunque essere pieno di zuccheri (solo che non ce ne rendiamo conto).

3) Solo zuccheri della frutta

In questo caso la dicitura è legale, ma leggendola si potrebbe pensare (e io ci sono cascato non so quante volte) che il prodotto che acquistiamo sia più “sano” o “dietetico” o comunque contenga meno zuccheri di articoli simili che contengono zucchero aggiunto. Purtroppo non è così… OK, non c’è lo “zucchero” (che ora sappiamo essere il saccarosio), ma gli zuccheri possono provenire dal famoso succo d’uva o succo di mela o dal succo d’agave più o meno concentrato. La sostanza così ottenuta è a tutti gli effetti uno zucchero, solo che… suona meglio. In questo caso se ad esempio si utilizza il succo di mela, questo viene lavorato e concentrato fino ad ottenere il potere dolcificante desiderato e poi viene aggiunto nella dose prescelta nel prodotto finito potendo ancora scrivere che contiene frutta al 100%. Insomma… ancora una volta dobbiamo leggere con cura la tabella nutrizionale per vedere veramente come stanno le cose.


Concludo con un paio di esempi, diversi da quelli fatti da Bressanini, ma nei quali credo che in molti si riconosceranno.

I prodotti citati sono solo esempi presi più o meno a caso e non voglio mettere sotto la lente d’ingrandimento un prodotto piuttosto che un altro. Li potete usare però come guida per esaminare da vicino i vostri prodotti preferiti e vedere cosa ne viene fuori. Una cosa è certa: capire cosa compriamo NON è facile.

Prendiamo questa composta di frutta, che magari saremmo tentati di dare ai nostri bambini perché contiene frutta al 100% proveniente  “da agricoltura biologica”.

Composte Saclà zucchero aggiunto autosvezzamento

Se leggiamo le informazioni disponibili su Internet, e presumo anche sulla confezione, scopriamo quanto segue (l’enfasi è mia):

Composta alle Albicocche e Composta alle Pesche

Solo frutta da spalmare, solo con zuccheri della frutta e preparata secondo ricette rispettose della tradizione. 

Queste sono le composte di frutta selezionate e firmate per voi da Saclà.

Frutta utilizzata: 165g per 100g di prodotto.

Ingredienti 

Composta Albicocche: albicocche 52%, succo di mela concentrato, addensante: pectine, correttore di acidità: acido citrico.

Composta Pesche: pesca 52%, succo di mela concentrato, addensante: pectine, correttore di acidità: acido citrico.

Valori nutrizionali per 100g 

Composta Albicocche: valore energetico 160 kcal/678 kJ, proteine 0,5 g, carboidrati 39,4g, grassi 0g

Composta Pesche: valore energetico 154 kcal / 656 kJ, proteine 0,4 g, carboidrati 38,2g, grassi 0g

In altre parole, su 100 g di prodotto, circa 23 g sono rappresentati da zuccheri aggiunti (da dove siano stati ricavati poco importa) dato che in entrambi i casi 165 g di frutta contengono grosso modo 16 g di zuccheri (fonte CREA).

Non ho mai provato questo prodotto e sono sicuro che sia ottimo, ma devo ammettere che io per primo non mi sarei assolutamente reso conto di quali fossero veramente gli ingredienti e di cosa volessero dire quelle scritte prima di leggere gli articoli che vi ho linkato prima.

In conclusione se acquistiamo un prodotto, il fatto che contenga frutta al 100% non vuol dire necessariamente che non abbia anche zuccheri aggiunti.

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65 risposte

  1. Hey Andrea, my name is Enrique Yervez @Lavoeia. and I’m from Venezuela, I don’t understand Italian at all that’s why I write in english. THe thing is, that I would love to translate the “popular-post-tab-widget-for-jetpack” to spanish the same way you translated it to Italian, so, how did you do it? What files did you touched in order to translate it? I really hope you could help me out just a little bit, tell me what file I have to edit and I will do it! @Lavoeia is my twitter account (you can help me out right there)

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  3. Ilaria Gabrielli, sì e no… secondo me (tutto da provare) molto è anche nella roba bio dato che fa leva su una certa fetta di mercato (quella, appunto, dei salutisti non necessariamente a dieta).
    Comunque, hai letto il pezzo di Bressanini sullo zucchero bianco? Lui dice che tutte queste storie contro lo zucchero bianco sono da fissati, senza alcuna base scientifica o logica, ecc. ecc.
    Anche il pezzo di greenMe che hai postato prima, tutto quel preambolo a dir poco apocalittico sullo zucchero, pure io so che non è accurato… e comunque solo a leggerlo e senza sapere assolutamente niente, mi dà un senso di fiducia e credibilità pari a meno di zero./Andrea

  4. secondo me parlate di “salutisti” intendendo “quelli che stanno sempre a dieta”. Ribadisco, SECONDO ME il solo zucchero da evitare è quello bianco….proprio quello della foto qui sopra… Via libera ai cibi naturali e meno elaborati possibile. Di regola, e certo, poi come dice Rosanna, l’una tantum non ha mai ucciso nessuno!! 🙂

  5. Rosanna Scaraggi, anch’io sono convinto che ci sia un collegamento tra alimenti “salutisti”, “per bambini” e la mancanza APPARENTE di zuccheri, semplicemente perché quello è il mercato più proficuo per loro. /A.

  6. interessante pensare che la maggior parte dei prodotti sono destinati ai bambini o ai salutisti….a sto punto è meglio fare merenda con una bella briosche …almeno ti togli lo sfizio ( una tantum) 😉

  7. è stato illuminate l’articolo. Effettivamente cosa ne sappiamo noi dei procedimenti di preparazione di certi cibi? Almeno lo sai e puoi scegliere.

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