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Con cosa posso cominciare lo svezzamento?

Con cosa iniziare l'autosvezzamento
Il video (in alto a sinistra vedete la celeberrima impepata di cozze)

Con cosa posso iniziare lo svezzamento?
Qual è il primo cibo da dare a un bambino?

Da sempre uno dei tipi di domande più gettonato sui social riguarda quale sia il primo cibo ideale per iniziare lo svezzamento.
Se si fa svezzamento tradizionale è facile dire che si comincia con il brodo, la farina di mais e tapioca e magari un omogeneizzato per rendere il tutto più “appetibile”. Ma se si fa autosvezzamento?

In questo articolo voglio analizzare la domanda “con cosa posso iniziare lo svezzamento” e farvi vedere che, temo, sia una domanda senza senso (ma farò del mio meglio per dare quella che credo sia la risposta migliore).

Se, dopo questo spoiler, siete ancora qui, allora vi dico che quello che state leggendo è la trascrizione del video (che trovate qui) uscito l’altro giorno sul canale YouTube.
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La domanda che chiede quale cibo sia il più indicato per iniziare lo svezzamento è comprensibilissima, ma temo, senza senso in quanto figlia dello svezzamento tabellare, genitoriale dove l’adulto decide quando e con cosa si inizia il percorso dell’alimentazione complementare. Se invece parliamo di uno svezzamento a guida del bambino, come facciamo a dire con cosa iniziare se non sappiamo veramente QUANDO il nostro bambino vorrà provare qualcosa di diverso dal latte. Se poi il bimbo è a tavola con noi, quello che con tutta probabilità accadrà è che LUI a un certo punto allungherà le mani verso qualcosa, o ci farò capire che è interessato a vedere da vicino un qualcosa che è sulla tavola. Capite benissimo che semplicemente NON sappiamo quando tutto ciò accadrà, per cui prevedere quale sarà il “primo cibo” che il bimbo metterà in bocca è pressoché impossibile, e SICURAMENTE inutile. Considerate anche che all’inizio mica si mangeranno un piatto intero, ma semplicemente si limiteranno ad assaggiare qualcosa, magari a mordicchiarla o a leccarla. Magari per sbaglio qualcosa verrà inghiottito, ma di certo non è che dall’oggi al domani si mangeranno piattoni di chissà cosa, quindi cosa vuol dire “iniziare”?

Vi racconto una storia vera, di come le mie due figlie hanno iniziato. Con figlia 1 abbiamo iniziato (NOI) quando aveva 6 mesi in quanto era Natale e ci faceva simpatia. Insomma, NOI avevamo fretta, mentre LEI avrebbe tranquillamente aspettato. Per fortuna la bimba è stata sempre accondiscendente in questo senso (o quanto meno lo era…) e non ha mai fatto storie. Per cui nel suo caso abbiamo (NOI) iniziato con delle carote e broccoli lessi e da lì ha gradualmente aumentato le dosi di cibo solido che mangiava. Invece nel caso della mia piccola, LEI ha iniziato il giorno del compimento dei 5 mesi. Eravamo in aereo e stavamo tornando in Italia, e ci stavamo preparando per fare merenda, quando lei si ci ha preso dalle mani uno spicchio di mela e ha cominciato a ciucciarselo avidamente. La cosa è continuata per un po’ e alla fine ce lo ha restituito bello condito… I giorni successivi noi che abbiamo fatto? Niente di particolare. Abbiamo continuato a metterla a tavola con noi e quando le girava assaggiava qualcosa dalla tavola – e delle particelle di cibo andavano giù perché la prova del pannolino non mente mai. La cosa è andata avanti così fino a verso i sei mesi e mezzo, quando in poco tempo ha cominciato a mangiare piatti di cibo, anzi, ha iniziato a mangiare come una camionista.

Come vedete, due figlie, stessi genitori, stesso tutto e due comportamenti molto diversi. Quindi chiedere quale sia il “primo cibo ideale” è una domanda mal posta, se non altro perché il concetto di “primo” e di “inizio” non sono chiari; mica facciamo svezzamento “tradizionale”… Una volta ho chiesto sulla pagina Facebook cosa avessero fatto i membri della community, e non ci si può sorprendere se ho ricevuto una serie infinita di risposte tutte diverse.

La domanda che bisognerebbe porsi invece è non come si inizia, ma, una volta iniziato, come si continua. Qui ecco che le cose si fanno più interessanti perché si può parlare di forme, consistenze, sicurezza, ecc.
Devo confessare però che ho qualche difficoltà a rispondere ANCHE a questa domanda in quanto si rischia sempre di diventare prescrittivi parlando di “primi alimenti”, “alimenti di proseguimento” e così via; quello che nel nostro caso si è rivelato un alimento adatto per continuare, per qualcun altro non lo sarà. Per questo motivo voglio rimanere su linee molto generali.

La cosa importante da ricordare è che la gradualità nell’autosvezzamento è incentrata sul progressivo aumento degli “assaggini” (che spaziano da una ciucciatina di qualcosa a un pasto completo) e non necessariamente nel passaggio da piatti pieni di cose frullate a piatti pieni di quelle più dense fino ad arrivare a piatti pieni di cibo solido. Inoltre sappiamo che la tabella di introduzione degli alimenti non ha particolarmente senso, quindi il cibo in sé non ha molta importanza, specialmente all’inizio, anche se si parla di impepata di cozze, che è l’esempio che molti portano come cibo assurdo da far mangiare a un bambino, neanche fosse cosparso di veleno per topi.

Quello su cui bisogna concentrare la propria attenzione sono consistenze e dimensioni.
Su questo vi rimando all’articolo su come diminuire i rischi di soffocamento.
In breve, la consistenza deve essere tale da non sbriciolarsi, e da schiacciarsi sul palato. Un bambino intorno ai 6-7 mesi non avrà ancora sviluppato né la presa a pinza, né una capacità motoria tale da dosare la forza della propria mano a seconda della consistenza di quello che contiene. Per questo motivo i cibi devono essere sì morbidi, ma non troppo, altrimenti si rischia che si sfaldino completamente diventando del tutto ingestibili. Inoltre devono essere sufficientemente lunghi da poter essere afferrati con il pugnetto e di avere un’estremità che può finire in bocca (se tutto finisce nel pugno, poi non riuscirà a mangiare niente). Su dei libri anglosassoni si parla, e non vi prendo in giro, del “banana test”, ovvero un bambino è pronto a mangiare il cibo solido quando è in grado di prendere una banana in mano, morderla, staccarne un pezzo, masticarla e mandarla giù; il tutto senza stritolarla, farla cadere, ecc.

Tenendo a mente tutto ciò potrei consigliare durante i primi mesi:

  • Fusilli (meglio se belli lunghi; interi vanno benissimo)
  • Carote a bastoncino o fiori di broccoli lessati o al vapore
  • Fette di pesca, albicocca, pera, melone, fragole, kiwi, caco ecc. a seconda dalla stagione e di quello che trovate.
  • Fagiolini privati del filetto.
  • Pezzetti di carne sfilacciata, quali ad esempio coscia di pollo, filetto, spezzatino, ecc.

Quello che invece eviterei i primi mesi (ma solo per problemi di carattere pratico)

Formati di pasta quali rigatoni, penne, che possono fare l’effetto “cannuccia” o pasta lunga, forma difficile da gestire, anche se tagliata

  • Mele (La mela è la No. 1 per difficoltà di consistenza da gestire)
  • Riso/cuscus/cereali in chicco (a meno che al bambino non dispiaccia essere imboccato in quanto difficili da prendere con le mani)
  • Frutta troppo matura (si sfalda troppo facilmente)
  • Uva, frutta a guscio, olive ecc. (per pericolo che vadano di traverso se interi, però tagliandole a pezzetti si risolve il problema, ma poi diventano difficili da prendere.)

Badate bene, questo NON è un elenco minimamente esaustivo, né va inteso come un qualcosa di prescrittivo, ma semplicemente come suggerimenti.

È ugualmente importante evitare di dare sempre lo stesso piatto perché “già sperimentato”, o perché “gli piace” o perché “altrimenti rischio che non MI mangi”. Bisogna imparare a variare la dieta il più possibile sin dall’inizio, per cui se a un pasto il bambino ha mangiato, diciamo, tanta frutta, al successivo faremo la pasta, la carne, la verdura o quello che più vi piace.
Anche cominciare solo ed esclusivamente con cose tritare/frullate più o meno dense non è minimamente indispensabile, in quanto in queste fasi iniziali non è importante quanto mangi il bambino, ma il consentirgli di provare, toccare, sperimentare sapori, consistenze e forme diverse.

Inoltre bisogna ricordare che sì, alcuni bambini ODIANO farsi imboccare, per cui tutte quelle belle vellutate che sognavamo possiamo anche dimenticarcele; altri invece apprezzeranno l’aiuto; altri ancora lo chiederanno. In altre parole il genitore deve essere pronto ad aggiustare la rotta a seconda dei desideri del bambino Dopo tutto che senso ha imboccare per forza, quando il bambino sarebbe felicissimo di mangiare da solo? Non diamo per scontato che un bambino voglia necessariamente essere imboccato; in molti casi se la cava benissimo facendo da sé e in alcuni non vorrà proprio essere aiutato. Tuttavia se vuole essere aiutato, non ha senso insistere a tutti i costi affinché faccia esclusivamente da solo.
Sappiamo che si possono dare gli alimenti che preferiamo, per cui sfruttiamo questa conoscenza al meglio per adattare il menu alle necessità del bambino.

C’è anche da dire che tutto ciò funziona in teoria, perché, come talvolta accade, se invece vostro figlio si avventa verso quello che avete nel piatto dovrete improvvisare, magari tagliandolo più piccolo o cucinandolo in modo tale che sia facilmente afferrabile. Insomma, una volta iniziato vi renderete conto come avere un bambino che si svezza da solo, una volta che abbiamo preso le misure, non sia tutto questo dramma e che il resto verrà da sé.

Quindi le fasi importanti sono due: la prima vede il bambino che entra a contatto per le prime volte con il cibo. Qui non si parla di nutrirsi, ma semplicemente di sperimentazione – così come quando cominciano a camminare di certo non si metterà a fare il giro del palazzo dall’oggi al domani. Successivamente E GRADUALMENTE questi primi tentativi si tramuteranno in un voler mangiare qualcosa in modo più sistematico e continuativo (ma con gli inevitabili alti e bassi). Siccome molto probabilmente non sarà ancora troppo abile da un punto di vista motorio decideremo NOI cosa mettere a disposizione del bambino, modificando il nostro menu di conseguenza. Poi mano mano che il bambino cresce le cose continueranno a cambiare e aggiusteremo il tiro di volta in volta.

In conclusione, con cosa comincio lo svezzamento? Chiedilo al bambino… LUI SA!

Qual è stata la TUA esperienza? Condividi con noi e con chi visiterà questa pagina come hai affrontato l’inizio dell’autosvezzamento e come hai fatto a superare le paure che sono comuni a molti (Si strozza? Mangia abbastanza? Quando la smetterà con il latte? ecc.).
Le esperienze di chi ci è già passato sono fondamentali per far sentire meno “strano” chi è agli inizi di questo percorso, quindi COMMENTA!

Ciao e alla prossima!

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205 risposte

  1. Candy Colored e Vanessa Rizzu, mi raccomando… scrivetelo anche sul blog, altrimenti qui l’informazione si perde nel tempo:) Grazie!!! /Andrea

  2. I biscotti che mangio io a colazione
    Me li toglie dalle mani 😉
    Si chiamano risolatte e vengono…dal discount :))
    Poi pane pizza e un fagiolino ieri
    Per ora altre consistenze nada

  3. Con Giacomo abbiamo iniziato verso i 5 mesi con la frutta fresca frullata perchè lui smaniava di mangiare qualche cosa ma non volevo iniziare troppo presto l’AS. Dopo circa 15 giorni sono passata a cucinare per me e per lui dei risotti con le zucchine e con altre verdure e lui ne ha mangiato da subito una porzione enorme. Poi ha iniziato a rubare la banana e lo yogurt al papà che faceva colazione e via via ha iniziato a mangiare come noi, ogni giorno diventava più capace e più entusiasta e noi con lui. Ho aspettato i 6 mesi per introdurre pasta e pane visto che il mio pediatra mi aveva detto di aspettare questa età per il glutine ed ho introdotto gli allergeni uno alla volta e con microassaggi. Adora il pesce, le melanzane, gli asparagi ed i sapori forti in generale. Inizia a farsi capire quando non vuole più una cosa e seleziona ciò che gli va da cosa non gli va (ieri ad esempio ha mangiato tanto pesce ed oggi ha scansato la carne e preferito le zucchine).
    Inizialmente voleva essere imboccato, ad oggi mangia con le mani ma se gli preparo la forchetta e non ha troppa fame sa portarla alla bocca benissimo.

    L’unica difficoltà dell’AS è che non posso prendermi un caffè in pace al bar senza avere addosso il suo sguardo voglioso che sembra domandarmi: “e questo perchè non me lo dai?”. L’altro giorno, grazie a questo suo sguardo sconsolato, ha vinto una ciucciata di ciambella!

  4. Scusate l ignoranza.. Parlate di fusilli cm pasta dal formato ideale x un bimbo.. Ma il fusillo come l ho sempre visto io, fresco o in pacco acquistato al supermercato, e’ lungo quanto una manin e tende molto a spezzarsi nelle sue parti.. Nn e’ piu agevole un rigatone che pare piu stabile e soprattitto e’ piu lungo?

    1. Ciao cinzia is,

      i rigatoni, così come le penne e simili formati, non sono ideali perché hanno il buco in mezzo (facendoli somigliare a una cannuccia) e sono troppo cicci. I fusilli invece sono ottimi proprio perché li puoi prendere in mano nel pugnetto e sono sufficiente mente lunghi da farli spuntare fuori soprattutto perché all’inizio la manualità non è sufficientemente sviluppata per fare troppe acrobazie del tipo “apri la mano”, “chiudi la mano” a comando 🙂
      Senza fare pubblicità, tra le marche di pasta che conosco quella blu è la migliore perché più soda e di dimensioni leggermente maggiori rispetto alle altre.

      Tra l’altro i fusilli si prestano bene ad essere afferrati e la loro forma può essere spezzata facilmente dalle gengive, al contrario dei rigatoni che invece sono più “rigidi”

      Qualunque dubbio, domanda pure:)

  5. Noi abbiamo iniziato intorno ai sei mesi circa con leccatine alla lasagna fatta dalla nonna, poi siamo passati rapidamente al ripieno dei tortelli toscani, fusilli (diobenedical’inventore) al pomodoro, carne premasticata, verdure lesse, e poi frutta tanta frutta (tranne la mela). A undici mesi circa era già stata in grado di gestire l’acino intero di uva con grande stupore di tutti. Dagli assaggi/leccatine il passo al boccone è stato abbastanza rapido. Sinceramente non ricordo ma credo che abbia fatto da sola, facendosi capire che era arrivato il momento del boccone da grande. Oggi ha due anni e mangia da sola , sebbene se trova qualcuno che la imbocca si lascia cibare. Ha una forte preferenza per frutta, verdura e pasta. Vederla mangiare è una gioia. E’ curiosa e assaggia sempre tutto ma ovviamente preferisce i cibi buoni, cioè quelli che anche noi adulti riteniamo tali (pasta e dolci fatti in casa). Quelli che la vedono magiare le fanno sempre molti complimenti. Siamo felici di aver intrapreso questa strada. Anche noi genitori abbiamo iniziato a mangiare meglio, più sano.

  6. ci ho messo un po’ a rispondere perchè il tempo è tiranno… sono un medico, specialista in otorinolaringoiatria, ex medico del 118 e attualmente specializzanda in anestesia e rianimazione, nonchè mamma di un bimbo di quasi 2 anni e mezzo autosvezzato e di una gnometta di un mese.
    i rischi maggiori di soffocamento si hanno più avanti, quando i bambini iniziano a fare giochi idioti con tutto. ho tolto un sacco di ruote di macchinine e di perline da nasi e orecchie, e l’età di solito era fra i 4 e i 6 anni.
    per il resto il rischio di inalazione di una pappetta collosa è forse anche maggiore di quello di un pezzo di (san) fusillo.
    e per dare una nota scientifica a tutto e giustificare il ritardo nella mia risposta potete leggere questo http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20515579 da cui riporto: The mean age of children studied was 4.03 years. Injuries happened mainly at home (53 cases [81.54%]) and under adult supervision (59 cases [90.77%]). The most frequently inhaled FB was nuts, however, in contrast to previous reports, the majority of incidents involved inhalation of an inorganic, rather than an organic (food).

    concordo comunque sull’opportunità di un corso di primo soccorso per tutti.

  7. Mario, 5 mesi e mezzo, nella fascia sul mio fianco mentre sgranocchio un tarallo (sorta di biscotto salato fatto con pasta di pane): lo vuole ciucciare e glielo do. Non si accontenta e lo pre-mastico per lui. Il visino si illumina di immenso :). Provo con una banana: la ciuccia felice. Ma il tarallo pre-masticato…che bontà! Continuo a dargliene ogni volta che ne mangio io (praticamente tutto il giorno, santo allattamento!). Mi accorgo che mastica benissimo con le gengivette ornate da 4 dentini. Mi lancio. A casa di mio zio: riso arabo con carne, melanzane e mandorle. Squisito. Lui impazzisce dalla goduria. I commensali sono sconvolti dalla mia “leggerezza” (le mandorle a neanche 6 mesi???!!!).
    Continuo a dargli cose nostre sminuzzate ed ogni tanto preparo solo per lui (tipo pane cotto). Noto una spiccata preferenza per i carboidrati (beh…dopo mesi di proteine, mi sembra il minimo!) e per la frutta. A sei mesi mangia pasta ripiena con le polpettine di carne (fritte? Si, fritte e messe nella pasta che viene ripassata in forno. Con uova? Si, con uova le polpettine, con uova la pasta fatta in casa e se non sbaglio c’era anche un uovo sodo ad imbottire ancor meglio la pasta al forno!).
    Allergie? No. Mai. Difficoltà a digerire: no mai.
    Gli faccio provare tutti i legumi invernali (con la sola accortezza di togliere la buccia con il passapatate): li mangia con gusto. Via libera: legumi tre volte a settimana!
    A Natale (lui ha quasi sette mesi) fa il cenone con noi. Spaghetti e vongole, fritturina di pesce, pane e broccoli (li adora) un po’ di tutto. Ma va in visibilio per le crocette: fichi secchi ripieni di noci, che io pre-mastico per lui.
    Che dire: decisamente un buongustaio. E continua ad esserlo. Preferisce tutto ciò che è buono (pasta fatta in casa, pesce freschissimo, verdure non trattate, frutta di stagione) e snobba le cose con poco sapore (non con poco sale…proprio con poco sapore e cucinate male !).
    All’inizio ha assaggiato di tutto, e sopra ho volutamente riportato le cose che normalmente sono considerate out, ma erano solo assaggi. In realtà, la mia cucina è molto varia e non friggo quasi mai (solo alle feste comandate, come per tradizione). Seguo una piramide laimentare ben bilanciata ed evito di dargli cose zuccherine, anche se i parenti fanno a gara per imbottirlo di dolci :(, con la scusa “tanto non ne mangia mai” (ma se gliene danno sempre!!!).
    Ora ha due anni. E’ diventato selettivo e a volte rifiuta alcune cose per la consistenza viscida o molliccia. Ma ha sempre un gran curiosità e vuole assaggiare tutto ciò che è nuovo. Credo che questa sia la più grande qualità che un essere umano possa mantenere. La curiosità: verso tutto, anche verso il cibo. Grazie AS, per non aver spento la naturale fiammella del mio bimbo :).

  8. intorno agli 8 mesi verdure bollite o in padella: carote-zucchine-cavolfiori-erbette-ecc e a seguire frutta di ogni tipo esclusa la mela. prima degli 8 mesi solo pane, nn voleva altro oltre al latte di mamma

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