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Fare il genitore è faticoso

Fare il genitore è faticoso
“Madre e figlio”, 1883 di Christian KrohgGoogle Cultural Institute

Questo post mi è stato inviato da Cristina, una mamma, che ci segue su Facebook e tramite la newsletter. Quello che vedete è quello che ha scritto. Anche i grassetti e le maiuscole sono suoi. Io mi sono limitato a correggere qualche refuso.
E sì: fare il genitore È faticoso, specialmente se il bambino fa autosvezzamento!

Sono Cristina, mamma di due bambini autosvezzanti, di quasi tre e quasi un anno. È autosvezzante anche il più grande perché secondo me l’autosvezzamento non finisce mai e/o inizia in qualsiasi momento della vita.

Io, per esempio, mi sono autosvezzata a 35 anni, quando è nato il mio primo figlio, con lui. Perché le mie abitudini alimentari erano sbagliatissime e con me quelle del babbo e quindi insieme ci siamo rimessi in gioco, insieme ai nostri figli. Perché ci crediamo. E sono felice di essere con gli altri genitori testimone di autosvezzamento, sono orgogliosa di dire che i miei bambini mangiano tutto (o comunque quasi tutto) e sono curiosi verso il cibo e masticano già dall’età di cinque mesi (il secondo è stato un portento, lo chiamavamo “ganascia”, proprio vero che si impara per imitazione!).

Ma quando gli altri mi chiedono: “ma che bravi, già a dieci mesi mangia le penne? E a tre anni mangia le rape? La mia non ne vuol sapere! Non mangia niente! ma come hai fatto??” e io gli rispondo “semplice, gli ho dato DA MANGIARE da subito” e spiego un po’ le basi di quello che ho fatto e che potrebbero ancora fare, mi guardano come un’aliena. E quando dico “niente pappe, niente biberon, quello che mangiamo noi anche a loro” mi rispondono ” ah no, io non ce la farei, troppa paura che si strozzi” “Ah, no, io faccio solo pasta al pomodoro, mangia solo quello!”

Ecco allora io mi ARRABBIO.

Non so, forse è la stanchezza, forse è che sto invecchiando, ma queste risposte mi fanno proprio inc…..!!!  Non ci credo che la tua non mangia le rape, forse non hai mai provato! E te, le mangi le rape??  Non ci credo che hai paura che si strozzi! Forse ti fa fatica stare li, a guardare cosa fa, cosa mette in bocca, aiutarlo ad essere autonomo, fare un bel corso di disostruzione pediatrica, piuttosto che infilargli un bel cucchiaino di roba frullata che si fa prima!!

Perché sono convinta che fare autosvezzamento sia PIÙ FATICOSO che fare il tradizionale.  Perché fare il genitore È FATICOSO!!!

Perché spesso è più facile prendere la strada più corta, anche nelle scelte educative,  come se fare il genitore fosse un hobby, un passatempo che chissà come, è capitato.

E allora mi fa arrabbiare quando mi dicono “scusa, è mezzogiorno devo scappare perché devo fare la pappa al bimbo, sai io non ho fatto autosvezzamento!” Perché scusa, io cosa gli do da mangiare, aria fritta? Io non lo devo preparare il pranzo? Secondo molti fare autosvezzamento è una scelta di comodo “tanto gli dai quello che mangi te (madre snaturata!) ” Permettimi allora di dire che FARE AUTOSVEZZAMENTO È PIÙ FATICOSO invece perché:

  • È più FATICOSO preparare qualcosa che possiamo mangiare tutti e quattro che quattro mangiare diversi, magari uno veloce per i grandi e un brodino per i piccoli.
  • È più FATICOSO preparare qualcosa che possono tenere in mano e mangiare da soli che imboccare con una pappina
  • È più FATICOSO pulire ogni volta le migliaia di briciole sotto al tavolo, lavarli dalla testa ai piedi piuttosto che imboccare “sennò sai che casino che fa”
  • È più FATICOSO stare a tavola tutti insieme e aspettare i tempi di ognuno piuttosto che far mangiare il piccolo prima così ci togliamo il pensiero (magari imboccare sul seggiolone davanti ai cartoni!! Ebbene si, così mi diceva di fare una mamma quando facevo la baby sitter,  sennò non mangiava)

Tutto questo mi fa arrabbiare perché ogni giorno sento genitori che prendono la strada più facile, che mi dicono “ah no, io non lo potrei fare, non ho tempo, non ho modo, ho paura o ancora LUI NON VUOLE” che è la scusa più idiota che abbia mai sentito: sei tu che non vuoi, lui fa solo ciò che impara da te!!!”
E quindi…

È più facile fargli fare una bella colazione con il biberon di latte supernutriente con biscotti che si sciolgono tutto bello shakerato  piuttosto che svegliarsi tutti insieme mezz’ora prima e insegnarli a inzuppare un biscotto nella tazza

È più facile accendergli la tv, soprattutto quando mangia, così butta giù senza rendersi conto, almeno non piange, non fa le bizze, non si discute e noi ceniamo in pace, piuttosto che fare ogni volta voli pindarici per tenerli a tavola il tanto che basta per insegnarli che mangiare insieme è anche un momento educativo e di socializzazione.

Ecco, tutto questo è faticoso, perché fare il genitore È FATICOSO, ma forse, come ti ho già detto, sono io che sono stanca…

E allora mamme, invece di essere stanche e farvi venire l’ansia, come dice una recente pubblicità, se il vostro bambino non mangia le verdurine frullate a forma di pesce o gioca con i rigatoni al pomodoro, non ti preoccupare, scegli la via più facile, un bel biberon di latte supernutriente e il problema è risolto!!

Una cosa la devo dire però… che l’autosvezzamento sia più faticoso non mi trova d’accordo. Per me è immensamente più semplice ed economico (per cui se qualcuno mi chiedesse se io seguo questa “moda” per non complicarmi la vita risponderei senz’altro di sì…). Però quello che però può essere faticoso, e forse è questo il vero nodo della questione, è trovare le energie mentali necessarie per fare il salto di qualità necessario che ci consenta effettivamente di avere un bambino autosvezzante. Quello sì che può essere difficile.

Voi cosa ne pensate? Per voi è stato/è più faticoso o più riposante?

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30 risposte

  1. Santissime parole, sottoscrivo tutto per filo e per segno, vi leggo sempre ma partecipo poco rispondendo ma hai ragione in TOTO, specialmente perchè a volte sei additata come la marziana, quella che vuole fare la MODERNA, quella che vuole SEMPRE CAMBIARE LE REGOLE, quella che i consigli della nonna sono vecchi e stantii. Ma qui non si tratta di vecchio e stantio si tratta di ascoltare il proprio bambino e di non obbligarlo a fare cose che non vuole. Io ho un bimbo di 14 mesi autosvezzante dai 7/8 mesi, io che ero per le pappe (ma fatte in casa con tutto fresco e tutto bio) io che mi ero fatta regalare il bimby per fare ste famigerate pappe, io che avevo fatto da me la farina di riso, quella di tapioca, ho buttato pappe per 1 mese quasi e mi dannavo l’anima, pensavo di non essere in grado, io che avevo fatto fatica ad allattare (ma che non ho mai mollato e orgogliosa posso dire IO CE L’HO FATTA … mi viene pure la lacrima se ancora penso alle riunioni con la Leche league, alla mia favolosa ostetrica naturopata, senza di lei io sarei stata una mamma di serie C, invece allatto ancora a richiesta e a 9 mesi abbiamo eliminato l’artificiale) e il mio bimbo mangia quasi tutto, ovviamente non sempre e ovviamente non è facile, c’è da lavorare doppio, c’è da pulire il doppio, c’è da fare i conti con i momenti in cui ti saltano i nervi perchè avevi appena pulito la cucina dalla A alla Z e ora è un campo di battaglia cosparso di pasta, riso, verdura, pesce ecc… C’è da lavorare, da tirarsi su le maniche e darsi da fare, molto da fare, ma si fa e si fa anche con moolta gioia nonostante la stanchezza, nonostante si lavori, nonostante non sia facile cucinare qualcosa di decente con un pupo attaccato alla gamba che vuole fare tutto lui. A volte è persino demoralizzante in certi momenti, vuoi perchè non hai dormito, vuoi perchè hai cucinato il pranzo migliore del mondo ma lui oggi proprio non ne voleva sapere di pasta con il pesce e le verdure ma magari avrebbe voluto gnocchi al pomodoro, però si fa.
    Il mio per esempio adesso vuole essere imboccato, prima guai a farlo erano pianti e urla, adesso vuole che lo imbocco, anzi vuole che lo imbocchi o papà o nonno. Io mi sono scontrata più volte con cognata e suocera, la prima la regina del vasetto e del passato liofilizzato (non me n vogliate ma io alla parola Liofilizzato rabbrividisco, poi dopo aver letto la questione cibo peggio ancora) la regina del latte artificiale (per comodo e perchè allattare le faceva schifo, che vergogna, e pensare che ci sono mamme, vedi me, che si vergognavano di dargli le aggiunte) mia cognata ha dato pappe e omo fino a quasi 18 mesi.. Mia suocera voleva che gli allargassi il buco del bibe e gli mettessi le pappe li dentro, “almeno non si accorge e mangia” ma dove siamo??? Alla neuro???? Mia suocera che voleva a tutti i costi dargli il ciuccio “perchè i bambini devono ciucciare il ciuccio” e se non lo vuole “mettilo nel miele” no no non ci siamo, certo io mi “complico la vita” secondo loro, sono una pazza ad essere li alle 21 a pulire il pavimento e vuotare la tovaglia di plastica sotto al seggiolone, di plastica di nota marca svedese, e lavare pile di bavagline a grembiule di nota marca svedese, sono pazza a farlo dormire nel lettone e sono ancora più pazza ad allattarlo a 14 mesi, perchè “fa brutto vedere un bambino attaccato al seno della mamma a 14 mesi”… Io mi arrabbio come te cara Cristina e sono stufa di essere etichettata come la “modaiola” ma che moda e moda è solo ascoltare il proprio bambino.
    Mio figlio non mangia solo 4 cose, il cioccolato, il miele, le caramelle e il salame, credo che possa vivere benone pure senza sta roba ancora per qualche anno, che dire, che ci voleva un post cosi, brava!!! E complimenti a chi si ferma ad ascoltare il proprio figlio anche se non parla ancora verbalmente ma si fa capire benissimo in altri 1000 modi.
    Vi stimo
    Monica e Lory

      1. Grazie a voi che mi date sempre una mano, leggo e capisco che non solo io noto certe cose e che le difficoltà ci sono per tutti ma sapere che c’è qualcuno che ti può aiutare è di grande aiuto, io devo ringraziare la mia ostetrica che lavora in consultorio, lei che mi ha parlato di autosvezzamento per la prima volta, la mia pediatra che è aperta e mi ha detto di continuare cosi. Ho imparato molto e imparo ogni giorno sul campo.
        Vi racconto questa cosa che per me è molto divertente, ero in coda dal panettiere alcune settimane fa ed entra una signora che mi chiama e mi dice “ma signora ha visto che il bambino ha in mano una fetta biscottata? magari si strozza e magari lei non si è accorta” devo essere sincera mi è venuto un’pò da ridere li per li, primo perchè dovrei essere proprio cieca a non vedere e secondo chi pensi che gliel’ha data? Lo spirito santo? Però si è visto strano questo comportamento, lui non si è mai strozzato, si è strozzato solo una volta che ha cercato di imboccarlo mia suocera, pareva la sagra del cottimista, tutto veloce e ovviamente dopo il terzo cucchiaio lui che è abituato a mangiare con i suoi tempi si è ingozzato con il brodo…

  2. faticoso all’inizio, psicologicamente, perché appunto devi stare dietro al bambino. che poi certe madri con i cucchiai pieni di sbobba rischiano di soffocarli peggio che noi con il cibo normale. si sono mai domandate perché sputano tutto in giro? secondo me non perché dispiaccia il sapore, ma per la modalità di ingolfamento del pupo. io ho avuto più paura a dargli le cucchiaiate di pappa, che puntualmente buttava fuori con conati di vomito, che non con il cibo vero a pezzetti. ci sono diversi stadi in cui il bimbo si adatta e impara a gestire ciò che sta mangiando. tuttora a tre anni e mezzo ho paura a darle i chicchi d’uva interi o gli gnocchi troppo grossi. in questo è molto faticoso star loro appresso. per il resto è tutto molto più semplice e le verdure, fantomatico traguardo per molti genitori, per noi non lo sono stati. ovvio su ogni cosa la piccola ha le sue preferenze, ma non posso dire che non mangia le verdure o la carne.

  3. Per la mia famiglia l’autosvezzamento è stato decisamente più semplice di quello tradizionale! Avevamo iniziato anche noi a svezzare nostra figlia secondo le istruzioni della pediatra, ma dopo 2 mesi di pappe, nostra figlia si è letteralmente ribellata! Ha iniziato all’improvviso a scioperare contro le pappe che le proponevo, per una settimana non ha mangiato altro che latte di mamma e yogurt… finché ho capito cosa voleva…e si è buttata sulla pasta e fagioli! Da allora ho cercato di non forzarla più, di rispettare le sue scelte e le sue quantità. Continua ad essere molto selettiva, non posso dire che mangi tutto…assaggia ciò che vuole. A volte mangia come un uccellino, altre come un lupo. Ma cresce bene, sana e felice, e pian piano le mie paure sono svanite. A 8 mesi iniziato a preparare un solo pasto per tutti e 3, ed è stata davvero una rivoluzione! Niente più brodini, passati, frullati…cibo vero, in piatti veri! Appena ne ha avuto la possibilità, mia figlia ha iniziato a voler da sola, e questa è stata la più grande soddisfazione oltre che un grande sollievo per noi! Niente più corse tra seggiolone e fornelli per farla mangiare prima, mentre il nostro cibo cuoceva ancora sul fuoco…tutti insieme a tavola a mangiare le stesse cose, tra una risata e l’altra! Ora aspettiamo il nostro secondo bambino, e ho già deciso che non subirà la stessa tortura delle pappe come la sorella…latte di mamma a volontà finché vorrà, e cibo vero subito! Grazie a questo sito per i consigli: ci ha davvero insegnato molto.

  4. Comunque un ultima cosa in merito a mode e simili la voglio dire……

    Ma le nonne di tutti come facevano????
    E le nonne delle nonne?
    E prima che esistessero i conservanti?????
    Io penso che moda sia l’omo,entrato di recente nella vita della gente,se non erro negli anni 50…

    La pediatra del consultorio,non proprio una signorinella,concorda con il nostro metodo educativo alimentare as,ma non lo chiama così…. Lei dice semplicemente inserire un baby nelle abitudini alimentari e diete(inteso come alimentazione non restrizioni)familiari.(che tra l altro è quello che raccomanda l oms)
    Quando io provo a dirle as lei mi dice signora lei fa quello che le mamme hanno sempre fatto….è come se venisse da me una mamma euforica perché ha scoperto che può lavare i panni a mano circondata da mamme che usano la lavatrice.
    È . che la lavatrice è più facile….ma non è detto che sia migliore

    1. Diciamo che autosvezzamento non è solo “no baby food”, altrimenti non staremmo neanche a parlarne. È il cambio di prospettiva che è faticoso/difficile 🙂

  5. Non ci crederai mai….siamo al mare….
    Una nonna proprio oggi dopo aver testimoniato as(felice che lo facciamo in tante :)) ha esordito dicendo : “mia figlia lavora,non ha tempo anche se come fate voi è più facile…” io e mik abbiamo risposto che in realtà è più facile imboccarli che prestargli attenzione o dedicarsi a loro…..”
    Ank io la penso in pieno,parola x parola come l autrice del post…..
    Che poi la gente da x scontato che noi non lavoriamo.????? Come mai?????
    Io faccio triple capriole x lavorare fare la moglie e la mamma a tempo pieno….senza nonne che guardano baby e senza pranzi pronti da portare a casa….
    Ma penso che più di mille parole,possa parlare Giada…..sono fiera di com’è e di quello che fa…..ci riempie di soddisfazioni e uscire con lei è appagante oltre che uno spasso.
    E ora scusa mi tuffo n attimo ciauuuuu

  6. La fatica si fa
    – per capire come procedere ed esserne sicura, capire che non è una moda ma ci sono basi scientifiche dietro, informare di pari passo e discuterne con il papà e poi con il pediatra
    – trovare il momento giusto per permettergli di sperimentare.. sicuri che è pronto? E se non lo è? La paura all’inizio è tanta!
    – continuare a dare fiducia al proprio piccolo nonostante qualche riflesso faringeo, e l’ansia generale, nonostante i due episodi di vomito..tanto tanto vomito..ma può succedere, imparerà, ho proposto consistenze/grandezze sbagliate
    – evitare per un po di mangiare in pubblico… troppe domande, troppe facce ansiose, troppi sussulti..
    La fatica si fa anche ad autosvezzamento già ben avviato:
    – nonni zii e sconosciuti del tavolo accanto che ti prendono per matta e sussultano o bloccano il bimbo “il pezzo è troppo grosso..”
    – fermare chi gli propone di continuo schifezze, “tanto mangia tutto”.Ma magari io non gliele propongo, anzi cerco di evitarle anche io!
    – fare spese più Bio e quindi più costose per tutti, più lunghe per leggere gli ingredienti ecc..
    – faticoso cambiare anche i nostri gusti, per ridurre sale e zucchero…
    La fatica è tanta…
    Ma è decisamente ripagata, nello stare seduti tutti insieme, vedere lui che sperimenta tutto con il sorriso (rape, rughetta ecc) a 6 mesi, che si ingegna per prendere anche i pezzi più piccoli, che cerca si non farseli spappolare in mano…e sapere che si sta ascoltando e rispettando i suoi bisogni!

  7. Non so se sia più faticoso o meno, forse alcuni giorni la fatica si sente più degli altri. Ma è sicuramente meraviglioso guardare la mia bimba di 8 mesi che porta alla bocca qualunque cosa, la assaggia, la assapora e ne prova la consistenza, vedere la sua faccia che prima è sospettosa, poi assorta, poi stupita e infine felice. Osservarla quando sorride e chiacchiera mangiando, e fa risolini di piacere mentre è seduta a tavola e mangia con noi!
    Una mia amica, molto scettica sull’autosvezzamento, ora ha una bimba di un anno che non assaggia neanche le fragole… La mia le prende da sola dal cestino, e le spolpa come se fossero la cosa più buona del mondo! È una gioia infinita!

  8. Più faticoso, senza dubbio!
    Più faticoso perché hai bisogno di tempo, devi caricarti di pazienza, devi sopprimere ansie, paure, preconcetti e stupide barriere culturali.
    Più faticoso perché devi adeguarti ai suoi ritmi, devi spiegare, spiegare e spiegare a nonne e parenti ansiosi ed ansiogeni che è più naturale, più giusto, più rispettoso del bimbo e poi ci devi anche litigare con i parenti ed invitarli ad andare via se non sono d’accordo.
    È più faticoso perché lavi e lavi e pulisci pavimenti, seggioloni, pareti di cucina, Acchiappi al volo stoviglie volanti, fai il gioco delle tre carte con le posate, cerchi disperata di evitare l’ennesimo shampoo all’olio di oliva e sugo.
    È molto faticoso, fisicamente e mentalmente, perché dopo notti insonni e giornate passate a barcamenarsi coi lavori di casa e gli impegni professionali vorresti infilare il cucchiaio in un barattolo di omogeneizzato e vai col tango ma sai che non è giusto.
    È difficile perché sai che hai una responsabilità, la responsabilità di educarlo ad una alimentazione curiosa e corretta fatta di alimenti veri, di cose colorate naturalmente, di consistenze reali.
    L’autosvezzamento è per tutti i bimbi ma non per tutti i genitori.
    È faticoso, tanto.
    Io non l’ho scelto per mia figlia ma l’ha fatto lei. Ho rispettato la sua decisione ed è stata la cosa migliore che io abbia fatto.

  9. Estremamente più semplice! Niente brodi, frulli, pastine etc……. se si mangia la minestra la mangiamo tutti! Ottima occasione per mangiare meglio tutti! Unica cosa, io e mio marito siamo in dieta per cui stiamo un pochino indietro di carboidrati la sera, per cui per mio figlio se faccio minestre aggiungo della pastina, se faccio la carne, aggiungo a lui anche del riso di contorno etc…. ma tutti mangiano bene e insieme!
    p.s. ieri ho visto al ristorante portare omogeneizzati per un bambino di più di 3 anni ………..bambino che si è mangiato tranquillamente a tavola 3 antipasti e poi ha detto di essere (giustamente) sazio….con la madre che sosteneva che li fa disperare perchè passivo col cibo… sono sempre più convinta che sia proprio l’approccio rilassato a fare la differenza

  10. Buongiorno, noi non abbiamo seguito autosvezzamento da subito, principalmente perché la paura che si strozzasse era troppa, nonostante entrambi abbiamo fatto il corso di Bls, ma lui era così piccolo, l’unica differenza è stata quella di tritare un po’ le cose all’inizio, ma mangiamo tutti insieme, tv sempre spenta anche durante la giornata, cerco di fargli fare da solo quando vuole (sempre)…
    Certo all’inizio e ancora oggi è faticoso pulire tutto ogni volta, preparare cibi che possiamo mangiare tutti, cenare alle 18,45 :-)…
    Ma ora che ha 1 anno mangia quasi tutto (rapa, barbabietola, copollotti bolliti, cavolfiore, tutti i legumi…) e a volte anche completamente da solo, con sua grande soddisfazione, e tutti si stupiscono di come sia possibile.

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