IL FORUM

Versione completa: AUTO-svezzamento, ovvero...
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Scusate se non partecipo molto a questo forum e mi permetto comunque di esprimere la mia opinione.
La discussione sul "proporre" o meno, sul lasciar fare, mi sembra stia prendendo una piega un po' troppo "accademica". Ho letto il libro di Lucio Piermarini e l'ho apprezzato moltissimo per la naturalezza, la spontaneità e quella attitudine piu' che sana verso l'alimentazione che è il semplice buon senso.
Un esempio per tutti: a Chiara piace il gelato alla frutta, ma che faccio? Glielo do' in mano? Impossibile, il gelato si mangia col cucchiaino e a 8 mesi non è in grado di tenere un cono. Allora che faccio non glielo do'? Idem per la vellutata di zucca, che adora. Insomma, capito il concetto di fondo, per me proporre non vuol dire forzare, né fare AAAHHHMMM!!!! né dannarsi se non mangia. Se mi chiede le pennette e gliele metto sul vassoio e poi le lancia o le spalma senza assaggiarne una, non gliene metto ancora per amore del "lasciar fare", perché il cibo si mangia, per giocare ci sono i giochi e molti altri oggetti divertenti.
Io mi affido al semplice buon senso e al mio istinto. Chiara mangia ancora prevalentemente il mio latte ma assaggia tutto e va benissimo cosi', almeno per me.
Ciao a tutti 001_smile
Bobulina, hai mai lasciato il bimbo a qualcuno, senza latte? Allattandolo cioè prima di uscire, ma in modo che trascorra il pasto per esempio solo con papà? Te lo chiedo perchè credo che per tanti bambini con mamme che lavorano il salto dal latte al cibo solido è quasi obbligato: ora Daniele prende il mio latte a colazione, poi ancora tra le 10 e le 11, alle 15, pre-nanna la sera e talvolta di notte. Tra meno di due settimane inizierò a lavorare 4 giorni dalle 8 alle 14 e uno fino alle 16 e poi full time cioè dalle 8 alle 17; per forza dovrà mangiare altro, non sarà un proporre temo, ma un qualcosa che dovrà fare per forza! In fondo lo svezzamento chi deve tornare a lavorare lo forza, anche solo con l'assenza.
Scusa ma sinceramente non capisco con chi ce l'hai: con Piermarini? con l'AS che non corrisponde con la tua idea di a.s. ?
Con la stessa naturalezza con cui ha scritto il libro credo che Piermarini abbia detto la sua in quella discussione e ci ha aiutato a chiarire un dubbio di fondo che qualcuno di noi si portava dietro e che qualcun'altro non si era posto ma su cui ha potuto riflettere.
Non si tratta di essere 'fondamentalisti', non si tratta di prendere alla lettera ogni virgola di ciò che è scritto in Io Mi Svezzo Da Solo, ma è un chiarimento sul modo giusto di intendere quella 'curiosità' che fa da punto di partenza dello 'svezzamento' A RICHIESTA (AS/ACR).
Che il bambino richieda attivamente di assaggiare ciò che mangiamo (che voglia essere imboccato o no) ha certamente una conseguenza diversa sull' inprinting del suo rapporto col cibo rispetto a quella che avrebbe se si trovasse una cucchiaiata davanti la bocca con l'unica opzione se scegliere di aprirla o no.
Si fa già nello svezzamento tradizionale, non serve che lo chiami AS solo perché non segui le tabelle!
Se IL PRESUPPOSTO, il concetto fondante l'idea di AS non ti piace nessuno ti costringe a seguirlo.
Qualcuno di noi si è accorto che aveva sottovalutato l'importanza di questo aspetto e si è riproposto di migliorare il proprio approccio, altri hanno pensato di correggere la rotta, altri hanno trovato conferme.
Diverso è l'atteggiamento di chi lo rifiuta: liberissimo, ma allora getti il libro nel water e faccia come vuole!

Comunque nessuno ha detto che sia sbagliato imboccare un bambino che in un modo o nell'altro te lo chieda.
L'importante è avergli dato modo di decidere quando e se assaggiare quello che gli abbiamo messo a disposizione giorno dopo giorno.
E questo è 'lasciarlo fare': non insistere, non avere necessità ad abituarlo ad un cucchiaino ante tempo, leggere dai suoi comportamenti quando è arrivato per lui il momento e quando qualcosa di quello che ha messo nella bocca per gioco prima di tirarlo al muro è finalmente stato riconosciuto da lui come cibo, capire quando si è arrivato a formare nella sua sua testa la consapevolezza che serve a riempirgli il pancino, come il latte.
E' il rapporto col cibo che cambia significato.
Quindi vorrei capire che vuol dire TROPPO ORTODOSSI?

Che cerchiamo di capire meglio l'autosvezzamento?
Troppo autosvezzamentisti?
Scusa ma mi viene un po' da ridere perché mi suona un po' come 'troppo morti': o si è morti o si è vivi.
O si desisera che i propri bimbi si autosvezzino o no, o si cerca di capirne il significato o si rifiuta. Boh.
Quello che mi ha colpito in sè dell'AS è stato il fatto di rispettare il bambino come individuo a pieno titolo, quindi in grado di capire cosa e quanto mangiare. E poi la possibilità di viversi il pranzo come un momento tranquillo che riunisce tutta la famiglia. La meccanica è poca cosa, questo ad un certo punto l'ho capito anch'io: dapprincipio non sapevo se imboccare, proporre, mollare là sul vassoio e osservare quanto sarebbe successo, ecc. Alla fine mi sono rilassata e ho pensato che se il mio bimbo poteva essere lasciato libero di mangiare, anch'io dovevo sentirmi libera nelle modalità di offerta del cibo.
Per Bobulina,il tuo caso mi ha fatto ricordare l'esperienza riportata sul libro LLL "L'arte dell'allattamento materno" di una mamma e del suo bimbo.Era ancora completamente allattato al seno (mi pare fosse anche più grande del tuo) e ha mostrato interesse per il cibo molto tardi.Si è poi scoperto che soffriva di diverse allergie alimentari che si sono evidenziate con i primi assaggi.Secondo i medici forzare l'alimentazione in quel particolare caso avrebbe causato notevoli attacchi allergici.In pratica il disinteresse per il cibo è stata una forma di difesa,cioè ha provato interesse e ha assaggiato appena il suo corpo ha dato segno di poter gestire il tutto.Il tuo pediatra cosa dice?
(10-09-2011, 08:11 08)blackbird Ha scritto: [ -> ]Quello che mi ha colpito in sè dell'AS è stato il fatto di rispettare il bambino come individuo a pieno titolo, quindi in grado di capire cosa e quanto mangiare. E poi la possibilità di viversi il pranzo come un momento tranquillo che riunisce tutta la famiglia. La meccanica è poca cosa, questo ad un certo punto l'ho capito anch'io: dapprincipio non sapevo se imboccare, proporre, mollare là sul vassoio e osservare quanto sarebbe successo, ecc. Alla fine mi sono rilassata e ho pensato che se il mio bimbo poteva essere lasciato libero di mangiare, anch'io dovevo sentirmi libera nelle modalità di offerta del cibo.

ThumbupThumbup concordo
(10-09-2011, 12:28 00)Linda Eva Ha scritto: [ -> ]Scusa ma sinceramente non capisco con chi ce l'hai:

Non ce l'ho con nessuno, ho solo fatto una considerazione, non era un giudizio, ma se dà fastidio non lo faccio piu'.
(10-09-2011, 08:11 08)blackbird Ha scritto: [ -> ]Quello che mi ha colpito in sè dell'AS è stato il fatto di rispettare il bambino come individuo a pieno titolo, quindi in grado di capire cosa e quanto mangiare. E poi la possibilità di viversi il pranzo come un momento tranquillo che riunisce tutta la famiglia. La meccanica è poca cosa, questo ad un certo punto l'ho capito anch'io: dapprincipio non sapevo se imboccare, proporre, mollare là sul vassoio e osservare quanto sarebbe successo, ecc. Alla fine mi sono rilassata e ho pensato che se il mio bimbo poteva essere lasciato libero di mangiare, anch'io dovevo sentirmi libera nelle modalità di offerta del cibo.

Grazie, hai tradotto in poche parole quello che volevo dire nel mio lungo post :-)

Cancy, la mia pediatra è praticamente un fantasma, io le sue visite le chiamo "la pesa del bestiame" perchè in realtà non ha risposte per niente, di tutto dice solo che passerà e tende a minimizzare ogni problema.. lo pesa, lo misura, lo ausculta, lo palpeggia un pochino e stop. Però l'altro giorno ho chiamato un'amica ostetrica e consulente LLL e mi ha risposto la stessa cosa che scrivevi te e cioè che potrebbe essere una sua forma di autodifesa contro eventuali allergie alimentari... Comunque Dario ha assaggiato di tutto, dalle fragole alle uova alle noci, non con grandissimo slancio ma ha assaggiato tutto senza conseguenze visibili.
Ho provato diverse volte ad assentarmi anche mezza giornata, in realtà qualcosa mangiucchia ma sempre dovendo insistere un po', l'iniziativa da lui non parte mai e se fosse per lui credo mi aspetterebbe digiuno per ciucciare..
Comunque ecco, se io non "proponessi" credo che torneremmo all'allattamento esclusivo al seno..
Non vedo differenze fra quello che dice Tofu e quello che dice Linda Eva.
Ci vedo lo stesso concetto con parole diverse.
E capisco anche il fatto che a volte anche sull'autosvezzamento si possa sembrare integralisti.
Io stessa con le mie affermazioni posso apparire così. Come è successo sul thread creato apposta da Arkadian.
Ma nonostante questo anche io a volte ho proposto e propongo.
Ci sono volte che la piccola annusa e dice no allontanando il cibo.
A volte annusa poi assaggia a poi sputa.
A volte gradisce.
Sinceramente non vedo alcuna differenza con il metterle qualcosa sul piatto e aspettare, no?
Poi è chiaro: decide lei se assaggiare o no, se strafocarsi chiedendone ancora (come succede con lo speck o con il parmigiano). Oppure di non toccare quasi cibo.
Lascio fare, non insisto, non sottolineo, non faccio facce.
E' lei a decidere anche se a volte si propone.

Semplice, sereno...direi easy.
Ho unito le due discussioni dato che l'argomento è unico e se poi si separano non si capisce più niente
(10-09-2011, 09:45 09)Tofu Ha scritto: [ -> ]Non ce l'ho con nessuno, ho solo fatto una considerazione, non era un giudizio, ma se dà fastidio non lo faccio piu'.

Ma ti pare... certo che ti devi sentire libera di esprimere la tua opinione (come tutti del resto).

Più tardi vedo di rispondere anch'io...
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