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Versione completa: non è mio, non lo voglio!
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mentre Amelia la vestono tranquillamente con abiti nn suoi alla materna e neanche se ne accorge, Daniele ha imparato il suo armadio a memoria e se un vestito non viene riconosciuto come "mio" il soggetto si rifiuta di indossarlo. Peccato che sia "cresciuto" e gli abiti vecchi si sono (da settembre) notevolmente accorciati, molto notevolmente, e quindi un cambio di guardaroba è obbligatorio! In più non riconoscendo come "mio" anche cose tipo sciarpa, cappello, scarpe... rifiuta di metterle! Anche se cammina sulle punte e le toglie appena può perchè palesemente di un numero in meno.
Oggi da nonna si è rifiutato di mettere sciarpa e cappello non "suoi" (vero, li avevo dimenticati) di fatto quindi non potendo uscire (siamo sotto zero, fa davvero freddo!).
Per i vestiti passi, ma tra poco arriva il lettino nuovo da "grande" con lenzuola e coperte diverse... se non lo riconosce come "mio" che faccio?!?
Non avete nemmeno idea delle scene che fa se non ci sono in tavola il "suo" bicchiere, il "suo" piatto e la "sua" bavaglia, cioè delle normali stoviglie (spaiate) che lui ha deciso fossero di sua proprietà. Di bavaglie gliene piace solo una, che è "suo".
Ahh, una sera che non aveva il suo bicchiere non ha beveto, fino al momento di andare a nanna, quando ha accettato di buon grado la bottiglietta sul comodino (ne ha scolata metà, quindi aveva sete!).
Io da piccola ero come il tuo Daniele, le leggende famigliari narrano di un viaggio a Milano da parenti in cui:
- non ho mangiato perchè quello non era il mio piatto, non avevo la mia forchetta, quella non era la mia cucina, ecc
- non ho dormito perchè quello non era il mio letto con le mie lenzuola
E altre cose così, non so se mi sono almeno seduta in quei giorni.
Un incubo.
TT 001_smile Impone la sua personalita'.
Lo so che e' molto piu' complicato che prendergli le cose e basta, ma coinvolgerlo nella scelta? Andare a comprare le scarpe insieme? Con giorgia le racconto le storie di tutte le cose che le regalano (quando non sono nuove) tanto che ha voluto mettere la giacca di lana che le aveva regalato il suo amico gighi anche con 20 gradi.
Per il letto: anticipalo e raccontaglielo: tipo foto del catalogo.
Insomma fai in modo che le cose che vuoi che usi diventino "sue".


(04-12-2012, 12:03 00)ameliaedaniele Ha scritto: [ -> ]mentre Amelia la vestono tranquillamente con abiti nn suoi alla materna e neanche se ne accorge, Daniele ha imparato il suo armadio a memoria e se un vestito non viene riconosciuto come "mio" il soggetto si rifiuta di indossarlo. Peccato che sia "cresciuto" e gli abiti vecchi si sono (da settembre) notevolmente accorciati, molto notevolmente, e quindi un cambio di guardaroba è obbligatorio! In più non riconoscendo come "mio" anche cose tipo sciarpa, cappello, scarpe... rifiuta di metterle! Anche se cammina sulle punte e le toglie appena può perchè palesemente di un numero in meno.
Oggi da nonna si è rifiutato di mettere sciarpa e cappello non "suoi" (vero, li avevo dimenticati) di fatto quindi non potendo uscire (siamo sotto zero, fa davvero freddo!).
Per i vestiti passi, ma tra poco arriva il lettino nuovo da "grande" con lenzuola e coperte diverse... se non lo riconosce come "mio" che faccio?!?
Non avete nemmeno idea delle scene che fa se non ci sono in tavola il "suo" bicchiere, il "suo" piatto e la "sua" bavaglia, cioè delle normali stoviglie (spaiate) che lui ha deciso fossero di sua proprietà. Di bavaglie gliene piace solo una, che è "suo".
Ahh, una sera che non aveva il suo bicchiere non ha beveto, fino al momento di andare a nanna, quando ha accettato di buon grado la bottiglietta sul comodino (ne ha scolata metà, quindi aveva sete!).
Puoi inventare una cerimonia di consegna in pompa magna che fa diventare le cose "sue" (tipo la "mancipatio" degli antichi romani...)