IL FORUM

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Io l'ho letto su "LeMonde", ma inserisco qui un link al DailyMail, più dettagliato:
http://www.dailymail.co.uk/health/articl...ction.html
una ricerca effettuata in Canada avrebbe dimostrato che i figli di genitori definiti "autoritari" (cioè che impongono regole senza molta discussione, senza spiegare il perché, e sono parsimoniosi di dimostrazioni d'affetto) hanno il 30% in più di probabilità di diventare obesi rispetto ai figli di genitori "autorevoli" (cioè che pongono limiti razionali, ben spiegati e ragionevolmente discussi con i figli, e che si mostrano affezionati), seguiti subito in livello di dannosità dai genitori "negligenti", ovvero quelli che se ne fregano e basta.
Il dito è puntato contro l'approccio "dittatoriale" in fatto di cibo, genitori che se la prendono troppo su cosa debba o non debba mangiare il figlio, il quale puntualmente si ribella mangiando schifezze (il ché secondo me è un approccio superficiale, c'è ben altro, anche se va nella stessa direzione), concludendo che "benché a prima vista possa sembrare sorprendente, la lezione da trarre è che sia essenziale lasciare i bambini prendere parte al processo decisionale in materia di cibo"

noooo? ma davvero?
Fosse solo il cibo, poi... Ogni non risposta, ogni ogni mancata spiegazione, ogni far finta di niente a domanda esplicita fa solo danni, a piccoli e a grandi.
Infatti, c'è secondo me un discorso più ampio, e non solo di ribellione a suon di cocacole e patatine contro il genitore che (come sembrerebbe dire l'articolo) pone un sacco di veti arbitrari sul cibo (le caramelle no, e mangia le verdure perché l'ho detto io e stai zitto).
C'è che il figlio a cui non si dà la possibilità di esercitare il proprio senso di sé, fisico e mentale, il proprio senso critico, la propria curiosità, che deve solo fare la cosa "accademicamente giusta", e lo svezzamento a 6 mesi spaccati, e la curva di peso al 50° percentile preciso, e tutte le cose approvate dal vicinato e dalle suocere, dà alle cose valori che non hanno (tra cui il cibo come tutt'altra cosa che piacere e nutrimento), non sente il proprio corpo come suo ed i messaggi sani che esso gli manda, e tende a voler distruggere quello che vede di se stesso come "oggetto" per i genitori. Per esempio, ho già letto da qualche parte, non ricordo dove, che i maschi in età adolescenziale, confrontati a genitori autoritari o troppo controllanti, tenderà ad accumulare le rotture di ossa e vari incidenti fisici, lanciandosi a capofitto in attività fisiche o sportive senza misura, per affermare la sua non-appartenenza e la sua giovane ed indistruttibile maschietudine.