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Versione completa: Un caso disperato?
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Cari amici, ho bisogno di consigli, suggerimenti, rassicurazioni o di testimonianze come la situazione che sto per descrivervi.
Molto prima che giungesse il momento per mio figlio dell’alimentazione complementare, ho iniziato ad interessarmi all’autosvezzameto.
Più leggevo il blog, il libro di Andrea e quello di Piermarini, più mi entusiasmavo di questo approccio e ne sono diventata una fervente sostenitrice. Ho dovuto fronteggiare con enorme fatica i dubbi e l’ostilità, lo scetticismo e le critiche di tutte le persone che mi circondano.
Inizio ad offrire a mio figlio i nostri pasti e pian piano i suoi piccoli assaggi rafforzavano la mia scelta. Il “problema” è che Niccolò non ha mai mostrato interesse per la tavola e il cibo, ma sono sempre stata convinta che le cose sarebbero cambiate con il tempo.
Ora ha due anni, non assaggia nulla che già non conosca. Mostra una forte diffidenza e afferra qualcosa di diverso solo per gettarlo a terra.
Non mangia carne né pesce e sono sempre stata costretta a preparare dei piatti unici perché li mangiasse. Anche le polpette, che, dicono, piacciano molto ai bambini, vengono lanciate ovunque. Stesso destino per la frutta, a meno che non si tratti di banana. Pane mai assaggiato.
Siamo inchiodati a poche pietanze: pasta, riso, cous cous, minestre. Anche se molto spesso rifiuti di mangiare anche queste.
Spesso capita anche che salti i pasti.
È ancora allattato al seno e credo che questo non sia limitante nel suo appetito (a volte capita che mangi molto e voglia la sua poppata) è una salvezza ☺️
Io continuo a proporre e ad aspettare fiduciosa un cambiamento, ma mi sento così frustrata e triste.
Binabj, Che dire... Ci sono bambini che sono così, ma loro crescono bene ugualmente. C'è davvero poco da fare se non... FIDARSI. Tu continua a mettere cibo vario a tavola e fallo scegliere, ma senza assillarlo. Altri approcci non credo esistano. Chiaramente è sufficientemente grande per capire che il cibo non si spreca, per cui se non lo vuole, ce n'è di più per voi.
CORAGGIO!
Grazie di cuore per aver risposto!
Avevo costruito purtroppo una serie di aspettative che non si sono realizzate.
In fondo, il problema è più mio che suo.
Continuerò a fidarmi e ad andare avanti provando a mettere da parte lo stress!