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"Mamma, perché è ijito (finito)?" ....il latte :< - Versione stampabile

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RE: "Mamma, perché è ijito (finito)?" ....il latte :< - Alexandra - 13-11-2012

Condivido quanto detto da Ambra: è un grande dare, una cosa molto spontanea e naturale, ma non è quello essere mamma, non ti fa più o meno mamma. Sarà anche in parte un dovere, ma non assoluto, il dovere di nutrire tuo figlio lo puoi anche assolvere diversamente, per n. motivi, perché il "meglio" non è il solo latte, ci sono anche la serenità e la dolcezza. La sofferenza non è che faccia bene. Per quanto sia convinta che allattare al seno sia meglio, lo sono altrettanto che ciascuna abbia il suo limite, e che va rispettato, senza alcun senso di colpa.
Verissima la scassatura di cabbasisi dei primi mesi, altrettanto vera la comodità meravigliosa di non andare in giro con biberon (e siamo andati in giro un bel pò).

Quello che invece non sento per niente vero, è che sia "unico momento "nostro"": di momenti tutti nostri, ce ne sono a iosa, quanti ne vuoi, ce li creiamo noi, la tetta è solo uno dei tanti.

Quanto al fatto di non poter essere sostituita da nessuno, per me è solo angoscioso, odio e straodio essere "insostituibile", "indispensabile" e quant'altro della stessa farina (materialmente, intendo, non emotivamente).

Arma infallibile? manco per sogno. Non era sempre la tetta quello che voleva Cucciola, e se voleva altro, la tetta non era gradita. Potenza? zero.


RE: "Mamma, perché è ijito (finito)?" ....il latte :< - federicapitu - 13-11-2012

ma... io mi sento solo stanca adesso. quoto la comodita' assoluta e tuttora la tetta mai fallisce quando bimba e' scombussolata oltre a essere un ottimo metodo per il trattamento del dolore che si e' rivelato essenziale quando eravamo in ospedale. ma non ho mai sentito questa estasi profonda durante l'allattamento. a differenza di bimba che invece e' sempre mezza tramortita mentre poppa ed e' questo il motivo principale per cui non mi decido ancora a smettere.



RE: "Mamma, perché è ijito (finito)?" ....il latte :< - Alexandra - 13-11-2012

Tramortita? Non è mai stato così per Cucciola, salvo quando era piccolissimissima, che si addormentava poppando, e ancora, mai la sera. Anzi, il più delle volte girava la testa al minimo elemento di distrazione, tipo il cane che viene a sedersi vicino, portandomi via il capezzolo. ... In macchina, forse, era un ausilio nel conciliare il sonno. In casi di grandi crisi, la poppa era più qualcosa del tipo "sesso da riconciliazione", se mi posso permettere l'associazione impropria, ovvero qualcosa di tenero e intimo che si fa quando già ci si calma, per sugellare la ritrovata pace. Era un pianto diverso, cambiava proprio il tono, da "mamma brutta infame schifosa come osi toccarmi, sono arrabbiata, mollami" a "mamma, sono triste di aver litigato con te, dimmi che sei mia". Altrimenti, se non c'era una situazione del genere, era più un agguantare la tetta con entrambe le mani e darci dentro come Obelix sul cinghiale arrosto, con sorrisone goduto, e dopo, solo dopo, eventualmente, ma non sempre, schiacciare un pisolino col pancino pieno.


RE: "Mamma, perché è ijito (finito)?" ....il latte :< - cancy - 13-11-2012

Dai vostri racconti si evince che quel qualcosa in più dell'allattamento che appartiene alla mamma (non al bimbo) non vi ha sfiorato lontanamente .Allattare non é bello perché sei una brava mamma (mica chi da LA é di serie B),né perché é più comodo,non so come spiegarlo,é proprio bello a prescindere


RE: "Mamma, perché è ijito (finito)?" ....il latte :< - cristina81 - 13-11-2012

valina, pure io ho cominciato ad apprezzare l'allattamento dopo i 3 mesi. passate le ragadi, passate le paranoie sulla quantita' di latte.. ora che viola mi guarda intensamente mentre ciuccia, ride quando si avvicina alla tetta, prende la rincorsa con la bocca aperta per fiondarcisi su, si rilassa o si carica dopo una poppata.. e' adesso che mi sto godendo "il meglio" dell'allattamento. ora che mi sono rilassata e vedo indiscutibilmente dai suoi occhi quanto le piace Smile
poi, concordo: essere mamma non e' allattare. e' tutto un universo di cose in cui l'allattamento puo' entrarci o no per un motivo o per l'altro. pero' capisco anche il senso di fallimento che si prova quando non ce la si fa e immagino il senso di colpa quando si passa a LA, visto che all'inizio ci siamo stati davvero vicini vicini..


RE: "Mamma, perché è ijito (finito)?" ....il latte :< - Linda Eva - 13-11-2012

Non riuscirò mai a rispondervi una ad una! Provo un po' in generale come mi viene.

Per me allattare, fino a quando ho avuto il primo figlio, era una cosa scontata.
Quando poi frequentai il Corso preparto, scopri che tutte quelle ansie di cui non capivo la ragione, sul fatto che sarebbe stata una bella fortuna se avessi avuto il latte, cosa che mi sentivo ripetere continuamente, non avevano ragione d'esistere.
Già prima di quel corso, pensavo che queste 'sfortune' dovevano essere legate a un fattore di eccezionalità. Non ci avevo mai pensato in questi termini, ma davo per scontato che la natura umana dovesse necessariamente avere in sé tutte le risorse per dare a un proprio cucciolo tutto ciò di cui necessitava per 'sopravvivere' senza artefici.
Per me LA significava solo surrogato industriale. E non sapevo neanche che fosse l'alimento migliore per un bambino dopo il LM. Infatti poi, credetti fosse più 'sano' del cibo frullato genuino e fresco di quello (errore).
Dopo il corso ero più cosciente dell'origine di queste false credenze sull'allattamento.

Sapevo anche che il latte non finisce, ma anche che era soggetto a meccanismi ormonali che, sotto stress potevano incepparsi.
Quello che non capii è che normalmente, rimossa la tensione psicologica, il problema avrebbe potuto anche rientrare. In realtà non mi era chiaro il meccanismo della fisiologia dell'allattamento.
Per questo la situazione che ho descritto commenti fa mi fece fraintendere un insieme di elementi riguardo a ciò.
Era anche successo che casualmente il mio capoparto fu a 4 mesi e mezzo e molti fanno risalire a questo la fine dell'allattamento.
Pensare che mio figlio, invece, poppava di più in quel periodo!

Anche con il secondo, capoparto a 4 mesi......scatto di crescita (ma chi l'aveva capito, visto che si allungava senza pesare di più!) non compreso, ma............grazie ai problemi alimentari del grande, approdai in un forum dove scoprii la giusta chiave di lettura di tutto questo.
Ed eccoci qui, a 28 mesi e mezzo!

Non ho mai vissuto male i primi temp di allattamento né al primo né al secondo. Allattamenti ben avviati nonostante i tentativi di depistaggio delle ostetriche dell'ospedale.
Non fastidio, se non tensioni del seno fino a proroduzione assestata, e crescita ottimale di entrambi anche secondo le curve di cui parla Andrea nel blog. Persino oltre la media dei percentili peso e altezza.
Poi, solo dopo lo scoprii, seguirono esattamente l'andamento di normali bambini sanamente allattati al seno. In più hanno evidentemente preso i geni del padre: alto e e slanciato, a volte con un po' di pancia in più, ma mai grasso.
(io piccola e secca fino a vent'anni, seno cresciuto dai 21 ai 26, e ingrassata solo dopo le gravidanze)

nonostante tutto, non ho mai provato 'piacere fisico' allattando.
Era una sensazione gradevole, sì, ma il grosso del 'piacere' era mentale.
Provvedere al mio cucciolo secondo quanto la natura si aspettava per lui. Mai un dovere, ma Valina, credo che questo dipenda da un atteggiamento mentale mio aiutato dal fatto di non aver avuto problemi e dolori intensi se non occasionali, rapide ragadi mai ripetutesi una volta scoperti il trucchetto di un corretto 'attacco'.

Non l'ho mai vista come una potente 'arma' (curiosità: perché un termine così bellicoso? Smile), né mi ha mai sfiorato l'idea di potermi sentire gratificata dal non poter essere sostituita.
Non lo ero, certo, e anzi può essermi pesato talvolta la notte, ma ero solo presa dal sentirmi mamma completa e e lo vedevo come un dono gradito per il mio cucciolo.

Questo bastava a rendermelo 'caro', gradito, NORMALE nel senso di spontaneo, un fatto non-eccezionale.
Fu poi il legame creatosi, che secondo me sul piano dell'intimità, in più dell'allattamento amorevole con LA, ha solo l'elemento 'carnale', che lo rese unico e irripetibile.
Poi, come ogni modalità comunicativa, una volta finito, mi è mancato tanto.
Però, non mi resi conto quanto finché non l'ho rivissuto.

Col primo figlio la malinconia fu amplificata dal senso di 'incompiutezza'.
Col secondo, ciò che l' amplifica sono i sensi di colpa una volta conosciuto quello a cui avevo costretto il grande a rinunciare inutilmente, che me l'ha reso una sorta di riscatto verso il primo parziale fallimento, di rivincita nei confronti del 'cattvo senso comune', e un balsamo per ancora quel senso di colpa quando vedo la tenerezza e la gratitudine per ciò che il Tartarughino immagina abbia fatto anche per lui.

È tutto interno a me.
Certo, che vedere il piccolino a sua volta malinconico, mi strugge.

So he lui sta semplicemente crescendo, so che questo non sta avvenendo inmodo traumatico né forzato, ma vederlo sospirare perché sta finendo il 'atte....
Credo che faccia parte di quella dolce malinconia che si prova prima del rientro dalle vacanze: giusto, inevitabile, con anche un po' di sollievo perché torni a casa tua dove sono tutte le tue cose, il tuo nido, però......ti dispiace.
Quelle lacrime che ho versato (con discrezione) oggi perché ho finito una supplenza e domani non rivedrò i miei 'bambini'.
La malinconia dei cambiamenti.

Penso anche alla gioia che mi riempe ad ogni loro conquista, alla soddisfazione vedendoli diventare più autonomi, più grandi che però si accompagna a una tenera 'tristezza' pensando che mi mancherà non vederli più anche così piccoli e tenerissimi.

Leggendovi, mi sono chiarita un po' le idee.
Ora forse il perchédi questa mia malinconia lo so.

Però........ufffffff.
Vabbè, dai.

Poco fa ha fatto quella sua ciucciatina e mi ha detto.
'mamma io 'ande, ma 'iccolo!"
Quando gli ho chiesto: 'Ma ce n'è ancora?'
lui: 'Iccolo, bolò (=però) bonno!'

Poi è sceso e a preteso prepotentemente il ciuccio, che non ha mai usato se non per addormentarsi.
Pur di farselo dare si è tolto le pantofoline e si è messo nel letto!


RE: "Mamma, perché è ijito (finito)?" ....il latte :< - Valina - 13-11-2012

Linda...tu sei come me: capacità di sintesi ridotta a zero! Come andavi nei temi a scuola??
Alexandra, leggendoti ho pensato: "Ammazza come sei francese!" ma forse perché mi ricordi una amica parigina!
Io continuo a pensare che questo forum mi piace davveramente.
Ao', me piaceteeeee!


RE: "Mamma, perché è ijito (finito)?" ....il latte :< - Linda Eva - 13-11-2012

Andavo benissimo. Temi lunghi, ma zeppi! Ne dubitavi? :O


RE: "Mamma, perché è ijito (finito)?" ....il latte :< - Linda Eva - 15-11-2012

(12-11-2012, 04:26 16)AntonellaC Ha scritto:  c'è stato un sensibile calo a causa delle veloci e sporadiche ciucciate, però il latte potrebbe riaumentare se il bambino intensificasse le poppate... forse potresti spiegargli questo, che se vuole più latte dovrebbe attaccarsi più spesso... o forse è meglio tacere, per evitare di fargli pressioni su questa fase della sua vita, che è stata bella ma, come per tutte le cose, sta passando... tu conosci tuo figlio e saprai trovare il modo migliore.
Mi dispiace che il bambino qualche volta si senta triste, vi auguro che questo passaggio vi porti nuove e felici opportunità.

rileggendovi mi acccorgo di non aver risposto a qualcosa.
Si, Antonella, forse è meglio tacere, ma sai perché?
Da un lato una parte di me è felice che questa fase stia passando.
Si va avanti, le giornate prendono altri ritmi (per le notti già si sono assestate spontaneamente a pasti consolidati, per il momento, eh).
Il mio seno, nota egoistica, ancora è riuscito a mantennere una forma dignitosa nonostante il lungo allattamento.
Ma più importante, lui sembra non avere più un grande bisogno di latte.

No, effettivamente non sento la necessità di mettergli in testa che potrebbe riprendere un allattamento più regolare e non credo ne abbia bisogno lui.

In questi giorni sto un po' meglio. Sapete che si sta dando improvvisamente del '(p)iccolo'?
E ciuccia 40 econdi circa al seno ogni tanto. Poi chiede tsena o 'appa', o dice 'fame, io fame!'.
Questa fase è passata. Stiamo dando un dolce addio al 'seno'.
Provo un'infinita tenerezza e ogni tanto quella 'fragile malinconia'.
ma
Mi va bene, ci va bene così.

Approfitto dell'ultima frase sottolineata nel tuo post, per rispondere anche alle altre.
Non ho mai vissuto l'allattamento come unico momento esclusivo e di comunicazione più intensa.
Soprattutto dopo i primissimi mesi quando ha iniziato a sorridere, accarezzare, rendersi conto di ciò che c'era intorno.
Carezze e coccole sono state sempre separate da questi momenti.
I nostri momenti unici si sono ampiamente diversificati molto presto.
Forse anche per questo allontanarsi da me con nonni o nido non è stato mai un problema.
E forse per questo, anche se spesso dopo i suoi bacetti e i suoi 'bentornata' festosi mi accoglieva cercando il 'atte, non ho mai provato la sensazione di essere presa un po' per una 'mucca', o 'una tetta vivente'.
Sicuramente, però, da ora i momenti diversi per stare insieme izieranno a prendersi spazio maggiore e forme più ricche.
E grazie per l'augurio!
Me lo prendo tutto, compreso l'affetto.
Smile
ps: mi avete aiutata a elaborare. Sapevo di poter contare su di voi! <3


RE: "Mamma, perché è ijito (finito)?" ....il latte :< - maribok - 15-11-2012

Cara Linda Eva, arrivo un po' in ritardo, ma voglio commentare ugualmente.
Noi siamo ancora molto lontane da questo momento, Giulia ciuccia come una forsennata, ma l'ho vissuto con Tommaso e in quel caso ero stata io a decidere di smettere dopo 13 mesi perchè volevo un altro bambino. In realtà lui ciucciava solo più 2 volte ed io ad offrirglielo, non lui a chiederlo, infatti si è scolato senza problemi il suo biberon di latte e biscotti senza battere ciglio e io piangevo, l'ho vissuta malissimo, nonostante fosse stata una mia scelta...
Giulia invece è molto più attaccata alla tetta e a me, la allatterò finchè lo vorrà e vorrei che finisse con naturalezza come è successo a te.
Il tuo bimbo mi sembra consapevole, d'altronde è finito per scarsità di richiesta, lui lo sta accettando e sta crescendo, per noi mamme invece è diverso, è più doloroso, la sintonia che si crea con il proprio cucciolo in quei momenti è unica e speciale, ci fondiamo fino quasi a diventare una cosa sola, ma il distacco è occasione di crescita per entrambi ed è un passo naturale.
L'unicità dell'allattamento me l'ha resa chiara l'altro giorno Tommaso, quando si è avvicinato a me e mi ha chiesto di ciucciare: io gli ho spremuto un po' di latte e lui poi si è staccato dicendomi "grazie mamma, ora sto meglio" 001_wub Quei secondi di contatto gli sono valsi più di mille abbracci, si è reso conto che il rapporto che ho con sua sorella è più intimo, nonostante lo coccoli in continuazione e ha voluto provarlo anche lui per un attimo.
La fase dell'allattamento ha qualcosa di magico e quando si conclude non dobbiamo pensarci con malinconia, ma come occasione di crescita, come la porta verso tante cose nuove e altrettanto belle.
Coraggio mi sembrate sulla buona strada!