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Lady Oscar: un desiderio inconfessabile? - Versione stampabile

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RE: Lady Oscar: un desiderio inconfessabile? - cancy - 23-06-2014

Stavo per tirarlo su io!Ho fatto i primi acquisti per baby2 (femmina) e mi sono ritrovata completamente spiazzata!Ero abituata a pantalone lungo/corto o maglietta o canotta .Per le bimbe é tutto un fru fru dalla taglia 0!Meno male che tante cose del fratellone le userà pure lei e pazienza se non é fashion!Ale sta iniziando ora ad afferrare il concetto di maschio e femmina quindi forse davvero é uno step evolutivo.Da poco si é fissato che voleva vedere le Winx!Per me é stato un colpo perché non le farei guardare a nessuno,però poi ho scoperto che una sua grande amica(5enne) gliene ha parlato,quindi bon era solo curiosità.Da un lato so che dovremmo crescerli senza i "limiti di genere" dall' altro so che viviamo in mezzo agli altri e per forza di cose alcuni concetti passeranno lo stesso.Io stessa per prima quando mi ha chiesto lo smalto gli ho detto che i maschi non lo mettono,però gliel' ho messo e tolto 10 secondi dopo.Arkadian ma gli inviti per i maschietti prevedevano l'abito da principessa o da troglodita con clava?Mi consolo dicendomi che forse in ogni caso é necessario alla formazione dell' identità questa divisione maschio-femmina.L'importante é che le differenze non portino alla predominanza di un genere sull' altro o costringano a ruoli fissi.


RE: Lady Oscar: un desiderio inconfessabile? - alessimdon - 23-06-2014

(23-06-2014, 11:29 11)arkadian Ha scritto:  
(23-06-2014, 11:20 11)Alexandra Ha scritto:  Per la mia Cucciola, "come una principessa" viene pronunciato con delizia, e fa riferimento ad un pò di fru-fru vestimentare e ad essere ben pettinata, ma ha ben presente che le qualità della persona non sono quelle.

Hhhmmm... dove finisce l'una e comincia l'altra? Se io mi aspetto che a una festa ci si va vestiti da principesse è chiaro che questa separazione sfocia anche altrove.

E se invece uno ha un maschio come ne esalti le qualità? (domanda non retorica... non avendo maschi, non lo so)

E poi che ci posso fare si il "po' fru fru" a me fa schifo? Big Grin

Il problema probabilmente è duplice:

1) Io odio il fru fru e forse inconsciamente voglio una figlia come Lady Oscar
2) La società si aspetta che maschi e femmine vengano diversificati fin dalla più tenera età con comportamenti, giochi e più in generale aspettative legate al sesso del bambino.

Poi come problema aggiuntivo, c'è l'"adultificazione" delle bambine (non credo questo problema esista con i maschi), come si vede chiaramente nelle pubblicità in televisione o al mare nella scelta di alcuni costumi per bambine piccole (tipo il due pezzi)

Concordo assolutamente.
Poi alcune cose un po' leziose giorgia ce le ha. Le hanno passato un paio di scarpe da cenerentola, col tacco, il glitter di plastica trasparente (per simulare il cristallo naturalmente), io ho chiarito che era per i travestimenti, e che le vanno ancora grandi, comunque erano da scompisciarsi quando se le litigavano lei, la sua amica, e il cugino diego. :-D. COmunque noi teniamo ben fuori la televisione da casa.
La questione comunque è molto complessa, io l'estate scorsa ho letto "Cinderella ate my daughter" di Peggy Orenstein. E' molto bello e ti chiarisce alcune cose, anche sull'ineluttabilità di certi passaggi che fanno parte dell'orientamento di genere. A questo punto per me è importante la "Non altudizzazione". E, quando mi dicono che il rosa è per le femmine rispondo con uno spunto letto in un blog, che per me è illuminante: "ma perchè, barbapapà è femmina?" li spiazzo :-).


RE: Lady Oscar: un desiderio inconfessabile? - arkadian - 23-06-2014

Non riesco a esprimere (anche a me stesso) cos'è che mi dia davvero fastidio... NOn credo che sia un desiderio più o meno represso di avere un figlio maschio, in quanto avrei la stessa reazione se (come credo) sull'invito al party ci fosse stato scritto "VIENI VESTITO DA PIRATA" (i party Pirati e Principesse sono un classico da noi). Forse sarebbe stato più facile avere figli di sesso diverso, se non altro per offrire una panoramica più equilibrata, ma, per il momento almeno, non è andata così.

QUello che ho notato allì'asilo è che la differenziazione di genere comincia molto presto NEI GENITORI a giudicare dai cappellini e dagli zainetti che vedo: batman e uomo ragno per lui, Hello Kitty e Peppa Pig per lei. Chiaramente i bambini non hanno effettuato queste scelte, perché troppo piccoli, ma non c'è dubbio che le assorbono comunque, anche se non sonno loro i destinatari degli articoli suddetti, così crescendo e raggiungendo la soglia dei 3-4 anni hanno già ben chiaro che alcuni articoli sono per lui e altri per lei (Angry birds è per boys come abbiamo visto).

Forse però quello che mi dà più fastidio è il modo in cui vengo spinto verso questa segregazione dai media. Prendi ad esempio Tinkerbell (Trilli in italiano?): io ho visto solo l'ultimo film, "Tinkerbell e i pirati" mi pare si chiamasse, e, anche se mi è dispiaciuto meno di quanto non pensassi, riflette benissimo la stereotipizzazione per cui le ragazze anche nei momenti di crisi devono avere i capelli a posto - per non parlare dei vitini di vespa e delle formi procaci Sad. Al cinema c'erano anche alcune bambine vestite da fata... un po' come chi va a vedere il "Rocky Horror Picture show" truccato. Big Grin Big Grin

Come dicevo prima le pubblicità prima dei cartoni animati sono moooolto emblematiche (e a mio avviso dovrebbero essere vietate per legge) in quanto dipingono le ragazze (anche in senso letterale) in modo molto chiaro. I ragazzi sembrano esserne meno affetti, ma forse non ci faccio caso perché non mi interessa direttamente. Questo mi dà sicuramente fastidio e devo fare attenzione a quando guardano Rai Yoyo o anche Peppa Pig registrato. Forse devo settare meglio il video registratore, ma non è sempre facile.

Più passa il tempo e più mi rendo conto di quanto eccellenti siano i cartoni animati giapponesi, in particolare quelli marca Studio Ghibli, specialmente per i bambini più piccoli, in quanto i ruoli e i modelli che offrono non sono minimamente paragonabili a quelli marca Disney e compagnia e a mio avviso sono sicuramente più adatti a un pubblico molto giovane e impressionabile. Forse anche loro sono stereotipati, ma lo sono in modo diverso, così offrendo un'alternativa al dogma vigente sui ruoli dei maschi e delle femmine.

Insomma, cos'è che mi dà fastidio veramente? Forse sono i negozi con scarpe per bambini e bambine (nei negozi di giocattoli non entro proprio) e l'obbligo a dover scegliere a seconda del sesso e non della praticità (possibile che per BM non esistessero sandali che non avessero applicazioni fiorate?? Io non ce l'ho fatta a comprarli... c'è dovuta andare la madre.)

Purtroppo contro l'indottrinamento che avviene all'asilo (e non solo) posso fare poco, se non mostrare cartoni giapponesi Big Grin

Che poi non mi venissero a dire che una bambina non deve scegliere per forza il rosa e il bambino l'azzurro o che la bambina si può anche travestire da pirata e il bambino da principessa (ma non alla festa di cui parlavo prima) in quanto il danno, ovvero la categorizzazione che il mondo si divide in principesse rosa e pirati azzurri, è stata già fatta, per cui se tu vuoi uscire da questi schemi devi in qualche modo trasgredire e questo non è sempre facile o anche desiderabile in quanto si scontra con il desiderio di conformarsi. Dopo tutto la pressione, specialmente la peer-pressure, non va mai sottovalutata.

Per cui non mi venissero a dire che le ragazze SCELGONO il rosa che sono tutte cretinate. Un po' come è una cretinata che scegliamo i vestiti che vogliamo indossare, invece di essere imposti dalle case produttrici (come diceva Mery Streep in una scena chiave di "Il diavolo veste Prada")


RE: Lady Oscar: un desiderio inconfessabile? - alessimdon - 23-06-2014

(23-06-2014, 12:58 12)arkadian Ha scritto:  Non riesco a esprimere (anche a me stesso) cos'è che mi dia davvero fastidio... NOn credo che sia un desiderio più o meno represso di avere un figlio maschio, in quanto avrei la stessa reazione se (come credo) sull'invito al party ci fosse stato scritto "VIENI VESTITO DA PIRATA" (i party Pirati e Principesse sono un classico da noi). Forse sarebbe stato più facile avere figli di sesso diverso, se non altro per offrire una panoramica più equilibrata, ma, per il momento almeno, non è andata così.

QUello che ho notato allì'asilo è che la differenziazione di genere comincia molto presto NEI GENITORI a giudicare dai cappellini e dagli zainetti che vedo: batman e uomo ragno per lui, Hello Kitty e Peppa Pig per lei. Chiaramente i bambini non hanno effettuato queste scelte, perché troppo piccoli, ma non c'è dubbio che le assorbono comunque, anche se non sonno loro i destinatari degli articoli suddetti, così crescendo e raggiungendo la soglia dei 3-4 anni hanno già ben chiaro che alcuni articoli sono per lui e altri per lei (Angry birds è per boys come abbiamo visto).

Forse però quello che mi dà più fastidio è il modo in cui vengo spinto verso questa segregazione dai media. Prendi ad esempio Tinkerbell (Trilli in italiano?): io ho visto solo l'ultimo film, "Tinkerbell e i pirati" mi pare si chiamasse, e, anche se mi è dispiaciuto meno di quanto non pensassi, riflette benissimo la stereotipizzazione per cui le ragazze anche nei momenti di crisi devono avere i capelli a posto - per non parlare dei vitini di vespa e delle formi procaci Sad. Al cinema c'erano anche alcune bambine vestite da fata... un po' come chi va a vedere il "Rocky Horror Picture show" truccato. Big Grin Big Grin

Come dicevo prima le pubblicità prima dei cartoni animati sono moooolto emblematiche (e a mio avviso dovrebbero essere vietate per legge) in quanto dipingono le ragazze (anche in senso letterale) in modo molto chiaro. I ragazzi sembrano esserne meno affetti, ma forse non ci faccio caso perché non mi interessa direttamente. Questo mi dà sicuramente fastidio e devo fare attenzione a quando guardano Rai Yoyo o anche Peppa Pig registrato. Forse devo settare meglio il video registratore, ma non è sempre facile.

Più passa il tempo e più mi rendo conto di quanto eccellenti siano i cartoni animati giapponesi, in particolare quelli marca Studio Ghibli, specialmente per i bambini più piccoli, in quanto i ruoli e i modelli che offrono non sono minimamente paragonabili a quelli marca Disney e compagnia e a mio avviso sono sicuramente più adatti a un pubblico molto giovane e impressionabile. Forse anche loro sono stereotipati, ma lo sono in modo diverso, così offrendo un'alternativa al dogma vigente sui ruoli dei maschi e delle femmine.

Insomma, cos'è che mi dà fastidio veramente? Forse sono i negozi con scarpe per bambini e bambine (nei negozi di giocattoli non entro proprio) e l'obbligo a dover scegliere a seconda del sesso e non della praticità (possibile che per BM non esistessero sandali che non avessero applicazioni fiorate?? Io non ce l'ho fatta a comprarli... c'è dovuta andare la madre.)

Purtroppo contro l'indottrinamento che avviene all'asilo (e non solo) posso fare poco, se non mostrare cartoni giapponesi Big Grin

Che poi non mi venissero a dire che una bambina non deve scegliere per forza il rosa e il bambino l'azzurro o che la bambina si può anche travestire da pirata e il bambino da principessa (ma non alla festa di cui parlavo prima) in quanto il danno, ovvero la categorizzazione che il mondo si divide in principesse rosa e pirati azzurri, è stata già fatta, per cui se tu vuoi uscire da questi schemi devi in qualche modo trasgredire e questo non è sempre facile o anche desiderabile in quanto si scontra con il desiderio di conformarsi. Dopo tutto la pressione, specialmente la peer-pressure, non va mai sottovalutata.

Per cui non mi venissero a dire che le ragazze SCELGONO il rosa che sono tutte cretinate. Un po' come è una cretinata che scegliamo i vestiti che vogliamo indossare, invece di essere imposti dalle case produttrici (come diceva Mery Streep in una scena chiave di "Il diavolo veste Prada")

benvenuto nel club :-).
esattamente quello con cui ti stai "scontrando" adesso è da qualche anno che mi ci impippo... Tanto che quando mi sono accorta di aspettare Giorgia sono stata veramente "atterrata" dalla cosa.
Leggi la Orenstein, e poi Loredana Lipperini (ancora dalla parte delle bambine). Aiutano appunto a capire un po' di cose.
Che io non avrei niente contro i sandali fiorati (o bianchi, sono l'unica alternativa) se non implicassero- implicitamente- che certe attività ti sono precluse perchè i sandaletti poi si sporcherebbero. L'anno scorso siamo andati di un paio maschili (non troppo- a me sembravano neutri, ma erano classificati da maschio), quest'anno su simil-birkenstock (su quelli trovi gamma di colori e più o meno uguali di forma).
La disneyzzazione è tremenda... e dire che a me come storie piacevano :-).
Per la cronaca l'amore per il rosa non è innato nel dna: la orenstein racconta che a inizio secolo scorso (che poi- la divisione per sesso è perchè poi devi comprare il doppio delle cose) il rosa era il colore dei maschi (in quanto mutuato dal rosso- il colore della guerra) e le femmine l'azzurro. Facci caso: in peter pan wendy ha la camicia da notte azzurra e michele il pigiamino rosa.
Qui Peppa ha una connotazione abbastanza universale: le bambine portano cose di peppa, i bambini di george...
@cancy: serve qualcosa, femmina ma sobrio età 0-3m estivo?


RE: Lady Oscar: un desiderio inconfessabile? - arkadian - 23-06-2014

Quando torno su vedo di documentarmi.
Però leggendo le recensioni entrambi questi libri espongono un problema (che già so che esiste), ma non suggeriscono soluzioni Sad


RE: Lady Oscar: un desiderio inconfessabile? - arkadian - 23-06-2014

Mi dicono dalla regia che il libro della Lipperini ce lo abbiamo, ma anche che è una palla immensa...


RE: Lady Oscar: un desiderio inconfessabile? - alessimdon - 23-06-2014

La orenstein mi è piaciuta di piu. Non ti da soluzioni perche non ce ne sono. Pero almeno sei consapevole di certe cose e anche da dove vengono. E perche. È almeno un primo passo.


RE: Lady Oscar: un desiderio inconfessabile? - arkadian - 23-06-2014

Sì, ma che faccio quando viene il prossimo invito a una festa "pirati e principesse"?
Ma poi dico... ma come viene in mente a certi genitori di organizzare cose così? Boh...

PS
Io il vestito da principessa mi RIFIUTO di comprarlo, di metterglielo, di vedercela, ecc. Big Grin


RE: Lady Oscar: un desiderio inconfessabile? - alessimdon - 24-06-2014

(23-06-2014, 11:22 23)arkadian Ha scritto:  Sì, ma che faccio quando viene il prossimo invito a una festa "pirati e principesse"?
Ma poi dico... ma come viene in mente a certi genitori di organizzare cose così? Boh...

PS
Io il vestito da principessa mi RIFIUTO di comprarlo, di metterglielo, di vedercela, ecc. Big Grin

A carnevale diego era vestito da capitan uncino e giorgia da spugna :-).
Oppure una bella piratessa, con camicia a balze, orecchini finti vistosi ecc.
Oppure noi ci siamo vestite da Principessa Leia, che ha le briosce sulle orecchie e combatte col blaster. O anche una principessa (perche' poi l'effetto proibito puo' essere peggio) ma una principessa di sua fantasia, non disney poi tutte uguali, e non scosciata e fatta con materiali di risulta. Con una maglietta da buttare tua usando lo scollo si fa un bel mantello.


RE: Lady Oscar: un desiderio inconfessabile? - cancy - 24-06-2014

Arkadian anche Mononoke é una principessa eh!!Anche Fiona di Shrek!!Io lo so che sono le principesse con la puzza sotto il naso che non ti piacciono!!