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Omogeneizzati: 10 fatti e alcune considerazioni

Dopo esserci concentrati sui liofilizzati ecco un approfondimento sugli omogeneizzati per l’infanzia.

Omogeneizzati: 10 fatti e alcune considerazioni – omogeneizzati

10 Fatti

1) Cominciamo dal termine “omogeneizzato”. Ho notato che questo termine viene utilizzato solo ed esclusivamente in Italia (ma sono pronto ad essere smentito in quanto non ho controllato tutti i paesi e tutte le marche) in quanto all’estero si parla di purè o passati. Guardate ad esempio l’immagine qui di fianco dove è raffigurato un vasetto di “omogeneizzato” in vendita in Svizzera. Lo stesso prodotto viene chiamato “omogeneizzato” in italiano, “mouliné” in francese e “püriert” in tedesco. “Mouliné” può essere tradotto con macinato/passato, mentre “püriert” (termine più generico) con schiacciato/passato.

Il processo di “omogeneizzazione” è molto complesso coinvolgendo sia la chimica che la meccanica. Nella sua accezione più comune viene utilizzato per il burro e il latte (il latte che compriamo è “omogeneizzato”), ma nel nostro contesto credo che sia semplicemente usato come sinonimo, appunto, di tritato/sminuzzato/passato, ecc.

Nel tentativo di capirci di più ho fatto un po’ di domande alle varie case produttrici, ma dopo diverse risposte evasive (o semplicemente dettate dall’ignoranza) la Hipp UK mi ha confermato che il termine “omogeneizzato” va inteso come “triturato finemente fino a ottenere una purea” e che gli omogeneizzati italiani e le puree britanniche (per l’inizio dello svezzamento) sono equivalenti. L’assistenza clienti della Plasmon aggiunge anche che il processo di omogeneizzazione, non ingloba “aria, come potrebbe avvenire attraverso un frullatore”.

2) Leggendo in giro ho visto spesso che una delle ragioni che spinge a comprare gli omogeneizzati (invece di frullare il cibo in casa) è perché questi non contengono aria. Mi sono spesso chiesto quale problema potrebbe creare in un bambino di 4-6 mesi la presenza di piccole bolle d’aria nel cibo considerando anche che di solito il “baby food” (indipendentemente dal fatto che si parli di un omogeneizzato industriale o di semplice carne al vapore frullata a casa) viene sciolto in un liquido caldo, per cui mi aspetterei che l’aria presente scompaia naturalmente.

Come al solito ho fatto riferimento ai siti web dei produttori e con mia viva sorpresa ho visto che né il sito della Hipp, né quello della Plasmon, né quello della Mellin (i tre che ho usato come riferimento) dicono nulla in merito (anzi, ho notato con piacere che la pediatra arancione è sparita del tutto, mentre permane quello blu). Se la presenza di aria nel baby food fosse così importante mi aspetterei di trovarlo scritto a chiare lettere nella loro documentazione, ma invece nulla. Che sia una leggenda metropolitana? O forse è semplicemente un dato oramai superato? Strano che l’assistenza clienti della Plasmon (come riportato al termine del punto 2) mi abbia detto qualcosa che non ha un vero riscontro sul loro sito web.

I siti esteri dei produttori di baby food (anche se le marche sono equivalenti alle italiane) non fanno testo, dato che loro vendono semplicemente delle “puree”.

3) Costi degli omogeneizzati di carne: essendoci molte marche e molti tipi di omogeneizzato per marca è troppo lungo e difficile provare a essere esaustivi. Ho quindi scelto, totalmente a caso, gli omogeneizzati di manzo, indicati dai 4 mesi in poi, delle seguenti case:

                 Prezzo      Carne al Kg

Mellin:        €1,79          €37/Kg

Plasmon:   €2,15          €45/Kg

Hipp:           €2,65          €55/kg

I prezzi sono del Carrefour e le dimensioni sono le medesime, 2×80 g e tutti contengono il 40% di carne.
I prezzi al Kg sono spiegati qui di seguito.

Omogeneizzato Mellin manzo
Omogeneizzato CON manzo Mellin

4) Gli ingredienti che vanno a formare un omogeneizzato di carne sono:

Mellin: Acqua di cottura, carne di manzo (30%), amido di mais, farina di riso (2%), amido di riso, olio di semi di girasole, succo concentrato di limone.

Plasmon: Acqua di cottura, carne di manzo (30%), farina di riso (10%) amido di mais, succo di limone concentrato

Hipp: Acqua di cottura, carne di manzo 30%, amido di riso

(NB, gli ingredienti sono ordinati in ordine decrescente di quantità, quindi in tre casi su tre l’ingrediente di maggior peso è… l’acqua di cottura).

Leggendo gli ingredienti, l’unica cosa con un costo reale e quantificabile, a parte i costi di produzione, è la carne e quindi il prezzo al chilo è stato calcolato prendendo in considerazione la percentuale di carne presente in due vasetti di omogeneizzato al prezzo indicato. Considerando che al prezzo indicato compri 160 g di prodotto e che il 30% è carne, scopriamo che ogni vasetto di omogeneizzato di carne contiene 24 g di carne.

I costi così ottenuti sono senz’altro inferiori a quelli dei liofilizzati, ma sono pur sempre molto elevati considerando che, come ho detto nell’articolo sui liofilizzati, il filetto di manzo biologico lo compro a meno di €30/Kg. Certe cose davvero non te le puoi inventare…

Omogeneizzato manzo Hipp
Omogeneizzato CON manzo Hipp

5) Omogeneizzati di e con manzo
È doveroso chiedersi come mai ci sia così poca carne in questi omogeneizzati. La normativa dice che se sull’etichetta si scrive “Omogeneizzato di manzo”, allora il prodotto deve conentere almeno il 40% di manzo, e questa era la situazione fino a qualche anno fa. Tuttavia se gli ingredienti menzionati sono più d’uno (tipo “omogeneizzato di questo e quello“), allora il primo ingrediente deve essere presente almeno per il 30%. Di fatti di recente, se uno guarda bene le scritte in piccolo si nota che ora si parla, ad esempio, di “omogeneizzati con manzo e amido di riso”, e quindi la percentuale massima scende.

Omogeneizzati: 10 fatti e alcune considerazioni – omogeneizzati
Omogeneizzato CON manzo Plasmon

6) Costi degli omogeneizzati di frutta e verdura
Un discorso simile si può fare per la frutta e le verdure. Ad esempio il Mellin alla pesca con mela (indicato dai 4 mesi) costa, sempre al Carrefour, €0,89 e contiene il 64% di frutta e il 25% di succo di mela concentrato (che fa le veci dello zucchero). In questo caso, i vasetti pesano 100 g cadauno e quindi la frutta costa circa €7/Kg.

Da notare come negli omogeneizzati di frutta, specialmente Mellin, sia scomparso lo zucchero ed sia apparso il succo di mela concentrato, che, come ben sappiamo, altro non è che uno zucchero nascosto (a tutti gli effetti uguale a quello bianco). Invece la Plasmon e la Hipp sembrano usare quasi 100% frutta.

7) Così come per i liofilizzati, non ci è dato di sapere quali tagli di carne siano stati utilizzati. L’unica eccezione è, per certi versi, rappresentata dall’omogeneizzato di prosciutto che contengono una “coscia di maiale non stagionata”.

8) Da dove vengono le materie prime?
Le marche sono piuttosto evasive su questo punto. Mi ha fatto però sorridere l’omogeneizzato di manzo la cui immagine trovate in alto, che riporta la dicitura che il manzo in questione è stato “allevato in Italia per gli ultimi quattro mesi di vita“. Ma che vuol dire?
Le materie prima della Plasmon sono “descritte” qui (peccato che la pagina sia al momento vuota…). la Mellin non sembra dire niente, mentre la Hipp punta sul fatto che le loro materie prime sono tutte biologiche.

9) Il sale negli omogeneizzati:
Il sale era sempre presente, anche se in modiche quantità, fino a non molto tempo fa. Al momento sembra essere scomparso da tutti i prodotti.

10) Come vengono prodotti gli omogeneizzati?

Questa è stata la domanda più difficile a cui rispondere. L’unico che mi abbia detto qualcosa di esauriente è stato il servizio clienti della Cow & Gate inglese (controllata dalla Danone, la quale controlla anche la Mellin italiana) che mi ha dato le seguenti informazioni (riporto solo i punti principali):

Tutti gli ingredienti per il baby food che produciamo provengono da fornitori approvati… Una volta superata la fase di approvazione, il fornitore viene sottoposto a controlli periodici …

La tracciabilità consente di far corrispondere a ciascuna materia prima un lotto di prodotto finito.

La carne viene fornita da mattatoi approvati sotto forma di blocchi di carne congelata priva di pelle e ossa. Questi vengono processati nella camera “carne” dedicata in conformità alle normative europee. Le verdure fresche (patate e carote) vengono ricevute intere e vengono poi lavate, pelate, cotte al vapore e tagliate a dadini nell’area “preparazione”. I cibi congelati quali fagiolini, cipolle, ecc. vengono immessi nella linea di produzione dove avviene la cottura al vapore. Successivamente il piatto trituratore viene regolato a seconda della consistenza desiderata del prodotto finito. Cibi secchi quali riso, pasta o fagioli vengono inseriti all’altezza della cottura a pressione.

(Segue una dettagliata descrizione di come vengono movimentati i vasetti di vetro).

Il cibo cotto viene trasferito attraverso tubature in acciaio inossidabile. … Una volta che i vasetti sono stati riempiti questi vengono chiusi immediatamente usando un sistema del vuoto a vapore … Successivamente il baby food, oramai in vasetti sigillati, viene sterilizzato.

(Segue una descrizione dettagliata sul controllo della qualità)


Considerazioni

Quanto sopra non intende minimamente suggerire che quello che si trova all’interno dei vasetti di omogeneizzato non sia sicuro e sia di provenienza dubbia. Invece il mio scopo è di sottolineare come questi prodotti seguono le regole di qualunque altro alimento industriale, ovvero le materie prime sono di origine mista, il processo di produzione è altamente meccanizzato, i costi del prodotto finito sono elevati se paragonati alle materie prima, ecc.

Il fatto che i vari siti web abbiano così pochi dettagli su come avvenga la produzione fa capire come loro credano che non sarebbe una valida strategia di marketing far vedere al grande pubblico come avvengano questi processi, nel timore, giustificato, che un gran numero decida di tornare a una cucina più casalinga.

C’è anche da sottolineare che questa scarsezza di informazione avvolge TUTTO il settore del cibo industriale e non solo il baby food.

Sul motivo che spinge i genitori a rivolgersi all’industria per quanto riguarda l’alimentazione della prima infanzia, posso solo speculare. Sicuramente l’immagine “casalinga” che le case produttrici di omogeneizzati proiettano di loro stesse nell’immaginario collettivo aiuta. C’è inoltre questo maggiore controllo delle materie prime (che non metto in dubbio), però un “normale” biologico non sarebbe sufficiente? Dopo tutto nonostante tutta la più buona volontà dell’industria, ogni tanto si sentono storie di sostanze indesiderate che entrano nella catena di produzione.

Nel punto 1 e 10 ho mostrato che non ci sia niente di “sacro” e “misterioso” nella preparazione industriale degli omogeneizzati; inoltre ho detto (punto 2) che l’aria all’interno degli “omogeneizzati” fatti in casa non è un fattore così determinante da spingere i produttori a sottolinearne i pericoli nella loro documentazione (per altro, gli unici omogeneizzatori indirizzati all’infanzia che ho trovato in vendita erano per il mercato italiano o di marche italiane). Ma allora cosa ci spinge a non comprare le materie prime che riteniamo più adatte per poi preparare a casa il cibo che riteniamo più opportuno per i nostri figli? A mio parere è semplicemente la paura, comprensibilissima, che il genitore ha quando si tratta di far mangiare il proprio figlio ed è proprio su questa paura che le case produttrici fanno leva. Per fare un prodotto simile a quello che si compra a prezzo molto elevato nei supermercati (e io ho messo solo i prezzi più bassi che ho trovato) bastano delle buone materie prime e un frullatore. Non è necessario investire soldi in apparecchi sofisticati che finiremmo per utilizzare solo poche volte.

Se poi gli omogeneizzati vadano dati o meno… quello è un altro discorso che è stato affrontato su nelle “Considerazioni” (Vd. punti c ed e) all’interno del post sui liofilizzati.
Qui mi limito a ricordare che, per quanto abbia letto, da nessuna parte in letteratura si fa riferimento al baby food industriale né mi è capitato di leggere un articolo scientifico che ne raccomandi l’utilizzo. Anche le linee guida OMS, UNICEF, comunitarie e italiane non ne fanno menzione.

PS

Nel caso vogliate approfondire ulteriormente, leggete anche il post sui formaggini e gli omogeneizzati al formaggino.

Se volete saperne di più sugli zuccheri negli omogeneizzati, leggete l’articolo sugli zuccheri aggiunti negli omogeneizzati alla frutta.

Disclaimer: ho fatto del mio meglio per cercare le informazioni rilevanti a questo genere di prodotti usando come fonte i siti web ufficiali delle varie case produttrici. Se qualcuno dovesse notare un’omissione o un’imprecisione, me lo faccia sapere che provvederò a correggere il testo.

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124 risposte

  1. bel lavoro, complimenti, veramente chiaro e ben documentato

    a me viene un’osservazione: tutto quel riso o amido di riso negli omogeneizzati e poi ci si stupisce che i bimbi soffrano di stitichezza?

    1. stitichezza??? io ho detestato lo svezzamento classico, purtroppo non sapevo ancora dell’autosvezzamento, ma senza omogeneizzati e quelle meravigliose cremine di cereali che tuttora la Cucciola adora (e che piacciono anche a me), sarebbe stato uno sbattimento inenarrabile. Comunque, nonostante tutto l’amido e il riso, non abbiamo MAI avuto neanche lontanamente stitichezza. Sarà stato l’effetto contrastante delle verdure (ho usato qualche volta anche l’omogeneizzato di verdure, per comodità, sopratutto in viaggio: in Canada fanno anche un sacco di altri omogeneizzati tipo patate dolci, mais, mais e patate dolci, patate dolci e fagioli, zucca … golosissimi! … ma per lo più ho fatto verdurine al vapore, oppure in padella, poi grossolanamente schiacciate.)

  2. paura? mhhhh no direi che è l’ultimo dei parametri che una madre prende in considerazione.

    è il TEMPO o meglio l’ANTISBATTI il fattore chiave.
    usare gli omogeneizzati pronti è semplicemente comodo.

  3. In quelli tedeschi (quelli linkati, ma anche quelli che trovo qui) non c’è l’olio di girasole ma olio di colza (rapsol), è proprio pubblicizzato sul vasetto scritto in grande (mit biorapsol) usato per farlo sembrare un prodotto migliore (ve lo immaginate in italia una cosa del genere?). Ora ho cercato sul sito italiano, gli omogeneizzati “singoli” (solo carne, solo verdura, solo formaggino) ci sono, mentre le pappe “miste” ci sono ma il vasetto è tedesco.. mah..

    Comunque cosa spinge le mamme, penso che siano entrambe le cose, il tempo sicuramente, ma il miglior risparmio di tempo è l’autosvezzamento, tutti la stessa cosa, per tutti semplice. Ma penso sia ancor di più la “sicurezza” di trovare in un vasetto l’esatta quantità da dare al bambino. Se finisce tutto il vasetto vorrà dire che ha preso la quantità precisa di proteine/carboidrati/grassi previsti per un pasto..

    L’omogeneizzazione serve ovviamente, per vendere gli omogeneizzatori ai genitori, se no tutti avrebbero un frullatore in casa..

    1. bè penso che tutti abbiamo in casa almeno un minipimer da 30 euro… penso che sia più che sufficiente per eventualmente sminuzzare o preparare passati di verdura (personalmente io il minestrone lo preferisco un minimo passato), o sughi di vario tipo…

  4. C”è quello che c”è in Italia; 41% di carne acqua di cottura farina di riso olio. Solo che nei pacchetti da 6 costa 10,55€/kg ovvero, a spanne, 2/3 del prezzo italiano :-(.

  5. Ho guardato Amazon.de perchè so che ha i prezzi praticamente identici alla Slovenia e di solito sono inferiori all’Italia, ma io mio tedesco è pari al nulla…:) Dovrei far guardare al consorte una confezione slovena (il che sarà difficile visto che non ho intenzione di comprare omo ^^)

  6. io ho sempre inteso la parola italiana “omogeneizzato” riferito ai cibi per l’infanzia come qualcosa che si basasse sul fatto che è un prodotto “omogeneo” ovvero quello che c’è dentro non è più identificabile alla vista. Ora io credo che questa omogeneità del vasetto certo non giochi a favore dei bambini…per me una mela è una mela! un bel frutto che può essere rosso, verde, giallo…che può essere più o meno aspra o dolce, più o meno pastosa o croccante, ecc ecc in un omogeneizzato non troviamo nulla di tutto ciò! e questo è di una tristezza infinita 🙁 mi viene in mente anche un’altra osservazione che riguarda due dei prodotti presi come campione: la lista ingredienti. In due dei sopracitati marchi c’è l’olio di girasole. Vale la pena spendere due parole su questo perchè la maggior parte delle persone non sa come si ottiene quest’olio. E’ solo attraverso procedimenti chimici che si estrae l’olio di girasole (da pochi anni esiste anche un’estrazione meccanica ma è poco diffusa perchè utilizzandola si ricava meno della metà di olio dalla stessa quantità di semi). Invece l’olio dalle olive, viene estratto esclusivamente con procedimenti meccanici. Dunque se do a mio figlio un omo con olio di girasole con molta probabilità gli sto dando un cibo che contiene olio ricavato utilizzando solventi attraverso un procedimento che non è molto dissimile da quello utilizzato per produrre combustibili. In questo almeno la hipp si salva. Riguardo alla praticità degli omo..bè certo i cibi pronti sono veloci, ma questo risparmio di tempo ha un prezzo piuttosto alto per i miei gusti e non mi riferisco solo al fattore economico. In verità mi chiedo ma cosa c’è di più pratico, veloce, naturale che cucinare per tutti la stessa cosa? do l’omo a mio figlio ma poi non devo comunque cucinare per tutti gli altri? Sarà che mio figlio si è autosvezzato ma a questa domanda l’unica risposta sensata che ho trovato è stata proprio quella di trattarlo come un membro della famiglia a tutti gli effetti con cibi, sapori, consistenze solo ed esclusivamente VERI.

    P.S. ah l’aria! credo che siano solo ed esclusivamente leggende metropolitane! 😉

    1. Hai fatto bene a citare l’olio di girasole ma non mi preoccuperei del modo in cui è ricavato, quanto del fatto che l’olio di oliva è più nutriente e sano, oltre che buono!

    2. Grazie Rossana,

      questa cosa dell’olio di girasole proprio non la sapevo, anche se qui va tanto e te lo spacciano come versione “più sana” di non mi ricordo cosa…
      A dire il vero, qui ci dicono che il migliore è proprio l’olio di colza… (vedi commento di ChiaraC), Infatti adesso i campi solo tutti gialli perché tra poco è il tempo della raccolta.

      Personalmente l’olio di girasole lo usiamo quella volta l’anno che friggiamo e per farci la maionese.

  7. Attenzione, Damia, il prezzo/Kg che ho messo io si riferisce a quanto paghi la carne presente nell’omogeneizzato.
    Tutti gli omogeneizzati di carne sembrano contenere il 40% di carne, e siccome il resto (ovvero l’acqua di cottura) è a costo praticamente zero, quello che paghi è proprio la carne (a parte i costi di produzione).
    L’omogeneizzato Hipp (che ho visto io) costa €15,50 al Kg, ma se consideri la carne che c’è dentro (ovvero togli l’acqua di cottura), allora la carne la paghi €39/kg, ovvero assolutamente uno sproposito.

    Sono riuscito a chiarire questo punto o ho intorbidito ancora di più le acque (di cottura 😀 )??

    Ho dato un’occhiata alla pagina Amazon, ma non so il tedesco. 🙁 Tanto per curiosità, ci traduci cosa c’è in quegli omogeneizzati così capiamo meglio?

  8. Bel lavoro…. pero’, dici: “Ma allora cosa ci spinge a non comprare le materie prime che riteniamo più adatte per poi preparare a casa il cibo che riteniamo più opportuno per i nostri figli? A mio parere è semplicemente la paura, ”
    no, e’ anche il tempo…. Io ho alle spalle uno svezzamento “classico” e senza mai un omogeneizzato, ma ci vuole tempo. Ci vuole tempo per andarsi a procurare la carne bio (facevamo grandi acquisti, poi porzionavamo e surgelavamo), comprare le verdure, mettere a fare ogni giorno la verdura a vapore, la carne a vapore ecc….

    1. come ho già scritto per i liofilizzati, oggi ha poco senso perchè tutti abbiamo in casa un congelatore. noi nel weekend compriamo carne e congeliamo le porzioni, compriamo verdura e prepariamo il minestrone che poi congeliamo in piccole porzioni che si scongelano con lo scaldabiberon (se hai il microonde fai ancora prima). basta un po’ di organizzazione, come vai al supermercato per comprare omogeneizzati puoi andare dal macellaio e dal fruttivendolo (o al supermercato stesso trovi gli stessi ingredienti, forse meno buoni). a chi mi dice che compra omogeneizzati per mancanza di tempo rispondo che anche gli adulti non è che mangiano scatolette e 4 salti in padella tutti i giorni. noi cerchiamo il più possibile di mangiare tutti la stessa cosa ma un po’ che i miei bambini hanno più fame un po’ che hanno fame presto (se non è tutto pronto alle 18 e 30 scoppia la rivoluzione a casa mia!) tante volte avere una scorta di minestre congelata è di aiuto. riguardo alla necessità di comprare prodotti biologici, ognuno faccia come crede. io personalmente non lo ritengo importante in quanto do’ più importanza alla qualità del singolo prodotto che a un marchio che lascia il tempo che trova.

    2. No, no “cosa ci spinge … ecc. ” non è la paura, è la comodità. Tra cucinare e sminuzzare (a mano) una pappetta “a parte” della “cena dei grandi”, ci si mette una vita, e nel frattempo l’esserino affamato miagola come un gatto randagio… (Alessandra, hai la mia totale ammirazione, io proprio non ce la facevo). E poi la signorina ti distrae andando a tuffarsi nella ciotola dell’acqua del cane, e magari ti viene pure la carne dura e le verdure troppo cotte… (al vapore, peraltro, la carne le faceva orrore. Quando ho cominciato a farla in padella con un po di cipolla, ha proprio chiaramente espresso un grande: “aaaaaah! adesso si che ci capiamo!!!”
      Se poi sai che quanto cucinato con amore e fatica verrà usato come campo giochi e spalmato ovunque, ti viene il nervoso.
      Anche per questo è tanto, tanto più bello l’autosvezzamento … 🙂
      In queste vacanze, praticamente la mia Cucciola è vissuta a latte, crema di cereali (la adora, sopratutto quella di avena), e pezzi di carne, patatine (ahimè, negli USA non ci scampi), pesce, gamberetti, e anche un pezzo d’aragosta chiamati dai nostri piatti con grandi “am! am!”. Frutta e verdura snobbati come mai prima, salvo qualche carotina. Non c’è confronto, proprio non c’è confronto!

  9. molto interessante davvero. vorrei raccontare un paio di cose. la prima è che il mio pediatra mi consigliava di triturare a mano la carne (si parla di pollo, tacchino o coniglio, certo non bistecca alla fiorentina! :-D) perchè con il frullatore le lame scaldano e in un certo senso è come se “stracuocessero” la carne facendo perdere le proprietà nutritive. non ho mai capito se fosse una sua fissazione oppure se in effetti potesse avere ragione. comunque sminuzzare con forchetta e coltello un pezzettino di petto di pollo non è poi così difficile ed evita di sporcare un intero frullatore per 20 grammi di carne. la seconda cosa che volevo raccontare è che quando ho portato il mio primo figlio per la prima volta dal pediatra mi ha regalato un libro del ministero della salute (ormai datato perchè mio figlio ha 3 anni e mezzo e quindi il libro ha almeno 4-5 anni) che si proponeva come una specie di guida per genitori. alcuni pezzi erano interessanti, altri un po’ meno. riguardo lo svezzamento, oltre a presentare tabelle di introduzione degli alimenti completamente diverse in capitoli diversi del libro (evidentemente scritte da autori diversi.. ma questo la dice lunga sull’affidabilità di queste tabelle… oltre al fatto che oggi lo stesso ministero non consiglia più di introdurre gli alimenti secondo una schema), riporta una scheda in cui si demonizza la carne del macellaio rispetto a quella degli omogeneizzati perchè considerati più sicuri in quanto soggetti ad una normativa più stringente. per fortuna il pediatra ha smentito vivamente questa teoria, sinceramente leggerlo su un libro del ministero ed essendo al primo figlio mi ero posta delle domande… e comunque sia è davvero una motivazione valida pensare che la carne che diamo ai nostri figli debba essere più controllata della nostra? le normative europee dovrebbero essere di per se affidabili, no? comunque gli omogeneizzati o comunque vogliamo chiamarli non sono esattamente come la carne che frulliamo a casa, perchè preparati in maniera diversa e come dici tu contengono altri ingredienti come gli amidi. riguardo alla frutta, a volte può far comodo avere delle confezioni da portarsi per esempio al parco giochi senza dover sbucciare e tagliare (magari con le mani sporche) o prepararle prima, ma per questo ci sono le vaschette di frutta non per bambini (tipo melinda x intenderci) che sono frutta al 100% e costano meno di 50 cent l’una. specie d’inverno in cui le varietà di frutta sono limitate, e cambiare sapore ogni tanto non guasta. oppure c’è la banana, è “incartata”, e si mangia senza coltello e senza cucchiaino 😉

    1. Beh, si sa che l’esperienza personale conta molto relativamente. Per questo ci sono linee guida che fanno un compendio di tutte le regole e regolette che ci sono in giro e le distillano in un foglio A4 (beh, diciamo A3 :).
      Probabilmente il documento che hai letto tu (e che credo di aver visto), come dici tu, è stato compilato a più mani, ma non c’era nessuno con veste da editor che lo controllasse, così la gente se n’è uscita più confusa di prima …

      Sul perché il baby food debba essere fatto con ingredienti “migliori” di quelli per adulti, non lo so proprio. Mi sembra un tale controsenso. Tra l’altro, se ci sono queste vacche che pascolano a Shangri-La e gli spinaci del giardino dell’Eden, perché le multinazionali non li mettono in vendita anche in formato “normale”? Sicuramente ci sono tantissimi adulti che ne farebbero incetta. Leggevo su un altro blog che il baby food non può essere fatto con materiale OGM perché non si è sicuri di che effetti possa avere. Ma allora io che devo fare da cavia per le generazioni future?? No, grazie:)

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