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Se i genitori mangiano “male”

Genitori mangiano male autosvezzamento
Il video

Abbiamo già parlato del perché l’autosvezzamento sia consigliabile in modo uguale sia che il bambino mangi poco o tanto. Inoltre abbiamo detto di come siano inutili tutte quelle sovrastrutture culturali che circondano l’alimentazione dell’infanzia (e che invece toccano poco o nulla aspetti altri della crescita quali l’imparare a camminare o a parlare).

– Vorrei fare autosvezzamento con mio figlio, però non posso perché noi mangiamo davvero male.
– Ah, non lo dire a me. E chi è buono a cucinare?? Io compro tutto in rosticceria!

Quante volte ho sentito la frase, “ah sì, bello l’autosvezzamento, ma noi non lo possiamo fare, perché…” con a seguire la ragione per cui, per chi parla, non è praticabile o è altamente sconsigliato o è addirittura impossibile condividere la tavola con il proprio pargolo. In questo articolo voglio parlarvi del problema dei genitori che mangiano male; motivo, secondo alcuni, che li squalifica immediatamente e I-NE-SO-RA-BIL-MEN-TE dal mondo dell’autosvezzamento. Cosa fare se i genitori pensano, o sanno di avere una dieta inadatta? Vediamo… Infine, al termine porrò a chi ci è già passato, o ci sta passando, una serie di domande alla quale vorrei che rispondeste per aiutare i genitori dubbiosi.

Quella che state leggendo è la trascrizione del video (che trovate qui) uscito l’altro giorno sul canale YouTube.
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Problema: noi mangiamo male

Alcuni genitori pensano di non mangiare bene, altri mangiano effettivamente in modo disordinato e spesso si accontentano di, chiamiamole, “schifezze”. Sapendo che per fare autosvezzamento è necessario mangiare bene, sentono di non poter condividere la tavola con i loro figli. Non voglio addentrarmi su cosa voglia dire “mangiare sano”; il concetto di “sano” è sfuggente e vuol dire qualcosa di diverso per ciascuno di noi e su ognuno di noi avrà un effetto diverso. Vi faccio un esempio di vita vissuta: io sono letteralmente cresciuto con il cibo da rosticceria; lo mangiavamo SEMPRE e questo sempre è durato fin dopo la laurea e il militare, ovvero fino a che ho lasciato la casa dei miei genitori. Non che mia madre non sapesse cucinare, ma per tutta una serie di motivi si preferiva comprare fuori. A chi è di Roma Prati posso dire che mi ha cresciuto Franchi, o ogni tanto Ottaviani. Mangiavamo male? Forse, e aggiungete pure che prendevo moltissimo latte, tuttavia sono ancora qui e ringraziando il cielo, in buona salute. Vi consiglio uno stile di vita del genere? Certamente no, se non altro perché non fa bene al proprio portafogli, ma ognuno è responsabile delle proprie azioni e non è mio interesse né ho le capacità di dirvi come vivere. Invece voglio cercare di capire come conciliare tutto ciò con quello che è meglio per i nostri figli.

Le ragioni che spingono l’adulto a prediligere cibi precotti, fast food o altro dipendono dal caso singolo; c’è chi non sa cucinare, chi non ha tempo, chi non ha interesse, chi non sa cosa voglia dire mangiare vario, chi è spaventato dalla piramide alimentare, ecc. In ogni caso, tutte queste “ragioni” hanno in comune il fatto che il bambino crescerà con l’idea che il cibo grasso, confezionato, il fast food, siano la norma – com’è stato nel mio caso – e che nutrirsi in modo, diciamo, più casalingo venga considerato noioso, difficile o da frikkettoni.

La soluzione? Il baby food…

Secondo molti la soluzione a questo problema è dare ai bambini in età di svezzamento cibo preconfezionato (ovvero farine, liofilizzati, omogeneizzati, ecc.), ma questa, al di là dell’ironia della situazione – ovvero sostituisci del cibo confezionato con altro cibo confezionato – chiaramente non è una soluzione a medio o lungo termine.
Superficialmente sembra che il problema sia stato risolto per la gioia di tutta la famiglia, in quanto il bambino mangia cose… sane, mentre i genitori possono continuare a godere delle loro “schifezze”. Chiaramente lo stesso discorso vale se i genitori cucinano cose diverse per i più piccini: ma cos’è che stiamo insegnando ai loro figli? Ditemi la vostra opinione nei commenti.

Peccato che a lungo termine questa strategia non funzioni

Far mangiare cose misurate con il bilancino, di provenienza super sicura, contenenti tutti i nutrienti possibili e immaginabili in proporzioni perfette, a lungo termine apporterà un vantaggio – assumendo che un vantaggio se non altro teorico ce lo abbia mai avuto, ma anche questo è tutto da dimostrare – un vantaggio praticamente nullo, se passati i 12 -18 (!) -24 (!!) mesi il bambino si ritroverà a mangiare a tutti i pasti grassi, fritti, merendine, bibite gassate e chi più ne ha più ne metta.
Se un genitore dice che non può permettersi di fare autosvezzamento perché non sa cucinare, mangia solo schifezze, non ha tempo di (imparare a) cucinare, non fa altro che rimandare di qualche mese il problema di come alimentare il proprio figlio. Quando sarà un pochino grande come farà? Ad esempio, se in famiglia nessuno mangia frutta e verdura è giusto pretendere che il bambino lo faccia? Chiaramente questa domanda vale per tutti i genitori, indipendentemente dal fatto se il baby food sarebbe stata comunque la loro prima scelta.

Il genitore deve dare il buon esempio

Non dimentichiamo che il bambino ci vede mentre mangiamo per cui gli stiamo insegnando che i “grandi” mangiano determinate cose e di conseguenza non appena ne avrà la possibilità, le vorrà. Magari si proverà a risolvere questo nuovo problema mangiando di nascosto (e c’è chi lo consiglia…), ma così gli insegniamo che mangiare è come andare in bagno… qualcosa da fare da soli dietro una porta chiusa; tra l’altro, spoiler alert, non si riesce a nascondere nulla ai nostri figli. Insomma, non facciamo altro che spostare i termini della questione senza curare il problema che c’è alla radice, ovvero la dieta dei genitori.
Non illudiamoci che il baby food offra una protezione magica contro i problemi potenzialmente generati da una cattiva alimentazione.

La persona di cui ci dobbiamo preoccupare per quanto riguarda il cosa, quando e quanto mangia durante lo svezzamento è il genitore, non il bambino.

Se il genitore ha problemi di varia natura con il cibo, sarà ancora più importante che arrivi a comprenderli e lavori per risolverli così da evitare che si trasmettano da una generazione all’altra.
Ci sono statistiche che dicono che oltre 1/3 dei bambini italiani intorno agli otto anni è sovrappeso, la percentuale più alta d’Europa; questo è senz’altro un dato che fa riflettere e che ci deve spronare a migliorare.

La vera soluzione: il genitore cambia il suo approccio verso il cibo

Dal momento del concepimento a quando è ora di cominciare lo svezzamento passano grossomodo 15 mesi, per cui c’è tempo per rivalutare le abitudini culinarie in famiglia per cercare di migliorarle in vista del nuovo arrivo (a tavola) e anche se non lo si è ancora fatto, c’è SEMPRE tempo per cominciare e per migliorare. Tutta la famiglia ne beneficerà e soprattutto noi stessi.

Ma all’atto pratico come faccio?

Cominciamo con lo scaricare una piramide alimentare per vedere quali alimenti base favorire e quali evitare.
Cucinare non è difficile, né bisogna preparare necessariamente manicaretti; a cucinare un piatto di pasta, un sugo, una fettina di carne, un uovo, una zuppa, una verdura lessa sono capaci tutti. Se poi uno non sa nemmeno dove cominciare, non dimentichiamo che in rete si trovano tutorial anche su come si cucina un uovo sodo (che io stesso ho consultato:) ), su come bollire la pasta, su come preparare un sughetto pomodoro e basilico, e chi più ne ha più ne metta.

Oggigiorno con internet si può fare tutto, compreso mangiare meglio. Di certo non si possono cambiare le abitudini di una vita dall’oggi al domani, ma con un po’ di buona volontà si può arrivare lontano. Io l’ho fatto!
Non cerchiamo scuse quando sappiamo in cuor nostro che sono SOLO scuse. Ricordiamoci che gli unici responsabili per l’educazione, alimentare o altro, dei nostri figli siamo solo ed esclusivamente noi. Possiamo delegare quelle che sono le NOSTRE responsabilità al pediatra che, ad esempio, ci potrebbe fornire lo schemino per lo svezzamento, ma cosa abbiamo risolto? Se la nostra alimentazione va bene, allora condividiamola; se i nostri figli mangiano meglio di noi, allora miglioriamo la nostra alimentazione così mangiamo tutti la stessa cosa. Però non accampiamo scuse.

Per mangiare meglio…

… basta ricordarsi di seguire la piramide alimentare, che nel frattempo vi siete scaricati, e di variare l’alimentazione. È facile, sicuramente più facile di quanto non si pensi, specialmente oggigiorno con l’abbondanza di cibo che abbiamo a disposizione; né bisogna comprare chissà cosa, chissà dove. Non c’è tempo di approfondire in questo video, ma basti dire che la spesa fatta al supermercato comprando cose ordinarie, va BE-NIS-SI-MO! E poi, se ci dovessimo trovare a mangiare qualcosa di precotto, confezionato, della rosticceria o di quello che volete – come spesso capita, ad esempio, in vacanza – lo potremo fare senza sensi di colpa, condividendolo tutti com’è giusto che si faccia in famiglia, perché le nostre abitudini alimentari sono altre.

Quindi

Buon autosvezzamento e buona tavola condivisa!
E ora tocca a te:
Credi che la tua dieta sia inadatta per i tuoi figli? Spiegami il perché
Cosa ti impedisce di migliorare il modo in cui mangi? Raccontami
Sei riuscito a migliorare la dieta settimanale? Descrivimi in che modo!

Ciao e alla prossima!

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25 risposte

  1. LA MIA ESPERIENZA: una testimonianza
    Noi stiamo molto attenti a ciò che mangiamo. Magari risparmiamo su altro, ma al cibo proprio non sappiamo rinunciare! Perchè? Perchè lo digerisci, entra nel corpo e fa parte di te: ti nutre.
    E con il cibo spesso entrano anche cose inappropriate come pesticidi, conservanti, addittivi, grassi idrogenati, coloranti, zuccheri aggiunti (la lista è lunga!). Non è solo questione di piramide alimentare (che dovrebbe essere alla base della dieta!). E’ questione di qualità, bontà, sapore, naturalezza.
    Noi acquistiamo gran parte (quando è possibile) prodotti biologici. Non serve un protafoglio da re. Basta una cultura. Basta fare l’orto se si può. Comprare da un contadino fidato. 
    Noi acquistiamo drettamente dall’AIAB. Hanno filiali in tutte le città informatevi! Organizzano punti raccolta/vendita di prodotti locali biologici senza lucrare troppo (Natura si invece è intoccabile!).

    La frutta e la verdura, ma anche pasta, pane, carne hanno sapori e gusti diversi: migliori! Invece di un euro, la frutta ne costa due. Ma quanti soldi si spendono per cose più superflue? Non è meglio badare alla salute e volere per sè il meglio?
    A tavola porto sempre verdura e frutta e siamo tutti felici di mangiarne! C’è sempre un pasto equilibrato: cerco di variare quello che mangio, e di portare sempre carboidrati, proteine e verdure e frutta ad ogni pasto!
    Sulle dosi non esagero: se mangi biologico e naturale i cibi riempono meglio perchè appagano il gusto e sono ricchi di proprietà. A volte faccio i piatti io, ma il più delle volte voglio che siano i miei figli a scegliere quanto e cosa metteranno nel piatto, avvertendoli che poi, ciò che mettono è bene che finiscono (di certo non li ho mai forzati a finire il piatto, per fortuna avanza sempre poco, e quel poco si rimangia tranquillamente al pasto successivo – Qualcuno che spazzola si trova!).
    Di certo non limito la mia fantasia in cucina e cuciniamo di tutto e se i bimbi mangiano, tanto bene, se assaggiano è già un grosso risultato. Non mi aspetto mai che mangino tutto. 
    Ma di certo non cucino gusti appositi per loro: gli faccio assaggiare tutto. Tutto purchè di ottima qualità. Tutto purchè sano ed equilibrato. Tutto a patto però di non rimanerci male se qualcuno lascia tutto. 
    Qualche volta faccio ciò che gli piace per alternare. E’ tutto così naturale!
    Ma non siamo dogmatici o integralisti. Se vado a pranzo a casa di qualcuno mangio (mangiamo ciò che c’è). 
    Una volta avevamo solo un Mac Donald in cui pranzare, in uno dei nostri viaggi e avevamo tutti fame quindi ci siamo andati. I bimbi erano felici perchè l’ambiente è allettante. Abbiamo comperato dei panini. Ma con una punta di soddisfazione li hanno lasciati perchè non gli piacevano!
    A casa, a volte facciamo gli hamburger. Ma compro la carne dal mio macellaio di fiducia, faccio io la maionese (che ci vuole!) e mettiamo dentro i succosi pomodori e croccante insalata dell’orto! Mio figlio mi ha detto: “ma non sono come quelli nostri!”. Ha sette anni e una chiara idea della differenza che corre tra alimentarsi con gusto e riempirsi la pancia di schifezze!
    Che soddisfazione, penso sempre. Ma per noi non è una fatica. E credo che non lo sarebbe per nessuno. Io non perdo tempo in cucina. Io mi diverto in cucina quando ho tempo.

    Gli alimenti migliori (più sani) sono quelli poco cucinati, quindi di tempo ai fornelli ne passo davvero poco. Piuttosto, quello che guadagno lo spendo per leggere bene le etichette e andare alla ricerca di materie prime sane e naturali.
    Questo per dire che chiunque può migliorare le sue abitudini. Io vengo da una famiglia (ma erano gli anni settanta/ottanta) in cui si mangiavano i precotti, pre cucinati, pre digeriti! E ti ingozzavano, ti tenevano inchiodata a tavola tutto il tempo, ti minacciavano se non finivi, o peggio ti facevano mangiare davanti ad una fastidiosa e inopportuna TV pur di semplificare!
    Io ho voluto per me e la mia famiglia qualcosa di meglio. Per fortuna ho trovato un compagno che la pensava come me e insieme abbiamo costruito un rapporto con il cibo migliore, più sano, meno ansiogeno.
    D’altronde per stare bene basta poco. Ma stare bene non conviene al mercato che ti dice che se torni a casa alle otto non puoi fare un merluzzo all’acqua pazza e te ne propone uno già cucinato, surgelato, condito e sottovuoto che devo solo mettere al microonde! 
    Niente di più falso ci vuole meno a farlo da soli. E poi avete mai provato a cucinare con i vostri bimbi?
    Noi ci divertiamo un sacco! E i bimbi sono felici di cucinare per noi!

  2. ma non è un po’ un gatto che si morde la coda, cioè, in teoria chi è consapevole di mangiare male non ci mette tanto a mangiare non dico ottimamente ma per lo meno meglio. il problema è, c’é davvero gente che nonostante sia consapevole di mangiare male persiste? secondo me si mangia male convinti di mangiare bene. (fermo restando che il “mangiare sano” è relativo… vedete che imparo dai vecchi post :D)  io conosco gente per cui la dieta mediterranea vuol dire pasta al pomodoro di primo e bistecca di secondo a pranzo e a cena, magari senza l’ombra di una verdura, quindi oltre al danno la beffa: non solo sono convinti che sia sano, ma che sia la dieta che tutto il mondo ci invidia! gente che mette a dieta il figlio 18 enne più largo che alto e quando si osserva che magari lo strudel con 20 cm di panna era meglio se lo evitava risponde “e vabbè ma lo strudel mica fa ingrassare, ci sono dentro le mele!” (GIUROOOOOOOOOHH!!). secondo me l’AS è un’ottima occasione per tutta la famiglia per mangiare meglio, per noi è stato così e anche per tanti altri. per i figli di chi mangia male e se ne compiace non c’é scampo, l’unica speranza è che crescedo scoprano da soli uno stile di vita più consapevole (mo parlo come se campassimo vegan, in realtá il problema schifezze c’é anche qui… soprattutto siamo spesso fuori a pranzo 🙁 )

    1. @FedeRiot Assolutamente sì… molto spesso quando parli di queste cose chi le recepisce è chi non ne ha bisogno o chi lo avrebbe fatto comunque. Però cos’altro possiamo fare che non sia un lavaggio del cervello? 🙂

    2. @FedeRiot Assolutamente sì… molto spesso quando parli di queste cose chi le recepisce è chi non ne ha bisogno o chi lo avrebbe fatto comunque. Però cos’altro possiamo fare che non sia un lavaggio del cervello? 🙂

  3. Questo discorso ultimamente mi tocca da vicino. Siamo da due mesi negli States per lavoro e qui il cibo spazzatura viene dato persino al nido, dove sta andando la piccola. Noi stiamo facendo una fatica mostuosa ad alimentarci in modo non dico sano ma almeno normale e purtroppo dobbiamo limitarci alla cena. Non sempre ci riusciamo. Io ad esempio sono già ingrassata  e mi sento male fisicamente. Anche noi da quando è nata la piccola abbiamo cercato di migliorare la nostra alimentazione. In realtà avevo già iniziato un percorso di rieducazione alla alimentazione ancora prima di rimanere incinta perché mi ero resa conto di avere un pessimo rapporto col cibo. Andrea dice “Se poi aggiungiamo la statistica (davvero allarmante) sullo stato dell’obesità infantile è chiaro che il problema esiste. Secondo me il difficile è ammettere a se stessi che ci sia un problema… fatto quello metà della battaglia è già vinta.” Sono d’accordo con lui al cento per cento! Negli States l’obesità è pazzesca, a me sembrano tutti malati. I più obesi vanno a fare la spesa seduti su delle macchinette elettriche con il carrello incorporato per riporre i mille barattoli di schifezze varie. Una cosa penosa. Fortuna che presto torneremo. Non ne posso più, oltretutto se si vive qui è una battaglia persa, troppi fast food.

    1.  @irenotta, quello che dici è molto interessante, ma perché dici che non riesci a scampala neanche volendo? Non credo che andrete tutti i giorni da Taco Bells:)
      In che modo la cultura locale vi influenza?

  4. Temo che il discorso sia piu’ complesso.
    Penso che molti non abbiano la consapevolezza di mangiare “male”: d’altronde l’accento sull’esagerazione rispetto alle proteine animali si fa da molto in ambienti di “nicchia”, un po’ recentemente in “giro”. NON si fa molto spesso dai pediatri (a me e’ stato detto di dare carne a mia figlia DUE volte al giorno), lo schema “classico” prevede omogeneizzato di carne a pranzo e formaggino a cena.
    Non si fa a scuola, dove appunto  a mensa danno proteine animali praticamente tutti i giorni, e le verdure del contorno alla materna non veniva neppure aperta, ma e’ chiaro, data dopo un primo e un secondo, chi vuoi che la mangi; a mio figlio davano a tre anni la frutta intera e non sbucciata  in mano (arance e mele tipicamente), ha smesso di mangiare la frutta.
    Molto spesso poi coloro che mangiano male continueranno a far mangiare i figli “separatamente”, a base di pasta al pomodoro e carne per molti anni (ritenendola inoltre un’alimentazione corretta per i bambini). Insomma non sono solo le fritture e il fast food….

    1.  @alessandra , hai sicuramente ragione al 100%. Nel nostro piccolo anche noi abbiamo cercato di migliorarci (e non che partissimo da una situazione scandalosa 🙂 ), per cui è possibile; basta riconoscere che c’è qualcosa che deve essere migliorato e questo è probabilmente l’ostacolo maggiore.
      La scuola è un altro paio di maniche… anche qui al nido/asilo danno la carne 3-4 volte a settimana e poi formaggio o pesce, per cui a proteine non si lesina (senza considerare gli snack a base di formaggio, yogurt e non so cos’altro). Intendiamoci, non che mangino schifezze, ma un po’ più di varietà non guasterebbe:).
      Certo questo blog è di super nicchia, ma se poi riuscirà anche solo a mettere la pulce nell’orecchio a una piccola percentuale di chi lo visita, avrà fatto un buon lavoro. 😀

  5. Come non condividere questo post! Anche noi che tutto sommato mangiamo piuttosto vario abbiamo rivisto molto  della nostra alimentazione quando è nata la piccola. Mi ero infatti accorta di eccedere con i carboidrati e limitare un po’ troppo le proteine.
    L’alimentazione sarebbe facile da sistemare ma come tutte le cose se non ci si rende conto o se proprio quello risulta un argomento psicologicamente non avvicinabile il problema continuerà a riproporsi. Ci sono così tanti aspetti della vita quotidiana che non tutti riuscirebbero a guardarea con facilità all’alimentazione.
    Imparare anche solo a cuocere un uovo a volte può sembrare impossibile da realizzare. In questo caso penso che un aiuto professionale sarebbe utile per cercare di portare a galla il fatto che c’è un problema.
    Io che ho una gelateria la questione la vedo molto spesso ben chiara.
    Mamme e papà che non sanno dire di no, che dicono di no ma poi cedono, che pretendono dal figlio che non mangi la granita per merenda ma poi lo fanno loro e propinano il fiordilatte obbligatorio al figlio piangente, quelli che dicono che si può mangiare ma poco poco e che tanto io non glielo darei (ma che c’entro io???), quelli che la crema sì mentre la nocciola ti fa malissimo, quelli che se lo vuoi ti compro solo lo yogurt o la frutta perché il resto è una schifezza… – la mia gelateria è nota per i suoi buoni ingredienti – 
    Una serie di contraddizioni che si vedono al supermercato o al ristorante. 
    Si può anche “peccare di gola” in modo sano, senza necessariamente prendere delle schifezze ed essere ugualmente soddisfatti (ad esempio la crema di cacao con dentro solo nocciole, zucchero e cacao al posto di quella con 20 ingredienti di cui la maggior parte oscuri ai più). 
    La realtà è che il processo è lento e faticoso, la (non)cultura alimentare degli ultimi 40 anni ha fatto grossi danni e sarà difficoltoso recuperare.
    Però ho letto e sentito in giro che aumenta il consumo di prodotti biologici, a km zero, che la gente comincia a leggere le etichette, che anche certe catene di fast food inseriscono prodotti di qualità migliore (speriamo).
    Ho letto su un barattolo di maionese industriale che il loro prodotto è “come una volta” e leggendo gli ingredienti in effetti sono molto migliorati. Però non si sentono affatto in colpa per averci dato trent’anni di prodotto orrendo…
    Sarà un percorso faticoso, noi facciamo la nostra parte, io predico molto anche in famiglia e sul lavoro e devo dire che qualche risultato si vede!
     

  6. certo diventare genitori ed avere un bambino da crescere ed educare dovrebbe essere un’opportunità per migliorare se stessi e i propri stili di vita. l’alimentazione è un aspetto ma non è l’unico fronte su cui bisogna lavorare: smettere di fumare, di dire parolacce, lavorare molto sull’autocontrollo, sull’equilibrio della coppia… se è importante andare d’accordo con il proprio marito o compagno prima della nascita di un figlio, dopo la sua nascita lo è ancora di più. bisogna mostrarsi sereni e uniti davanti a lui, sforzarsi di dialogare e arrivare ad un modo di pensare comune. bisogna imparare a mantenere la calma nella situazioni più stressanti, a controllare ciò che si dice, persino i pettegolezzi o le battute su persone che conosciamo davanti ai bambini da una certa età in su è bene evitarli (specie se vogliamo evitare che davanti a questa persona lui se ne esca con frasi del tipo “mamma ha detto che tu sei così”). insomma dovremmo avere ben chiaro come vogliamo che nostro figli diventi e si comporti, che valori vogliamo trasmettergli, e agire di conseguenza. e l’alimentazione è senz’altro una delle cose più importanti, perchè riguarda la salute – anche a lungo termine – e la socialità. nelle famiglie di oggi in cui mediamente si può stare tutti insieme solo a cena, è importante stare seduti a tavola e condividere quel momento con serenità. e poi con tutti i problemi alimentari di cui soffrono i bambini e gli adolescenti di oggi, dall’obesità che raggiunge delle percentuali paurose, alle varie anoressia e bulimia… non è davvero una cosa da prendere sotto gamba. concordo quindi al 100% con  questo post.

  7. beh la mia ginecologa mi ha detto di tenere un regime alimentare vario e sano fin dalla gravidanza, in modo da continuare a tenerlo anche quando sarà nata la pupa. credo sia il modo più semplice ed efficace per evitare il cibo spazzatura ed educare i propri figli. Mi sembra così naturale…mi vien difficile vedere una donna gravida che mangia da Mac Donald ma il mondo è bello perchè è vario 😀

    1.  @LauraGargiulo sul forum più di una volta ci sono state richieste per ricette “base”, ma comunque si parla di persone comunque sensibilizzate all’argomento.
      Poi ci sono le coppie dove lui/lei mangia sano, mentre lei/lui va di schifezze e non sente ragioni:)
      Invece proprio su FB e su altri forum ci sono stati commenti di coppie genitori “mangia schifezze” che dicevano che per loro era impossibile non andare di omogeneizzati (che ci facevano sulla nostra pagina FB è uno dei misteri della vita 😀 ).
      Se poi aggiungiamo la statistica (davvero allarmante) sullo stato dell’obesità infantile è chiaro che il problema esiste. Secondo me il difficile è ammettere a se stessi che ci sia un problema… fatto quello metà della battaglia è già vinta.

      1. “Poi ci sono le coppie dove lui/lei mangia sano, mentre lei/lui va di schifezze e non sente ragioni:)”

        firuli’ firula’….

        Non te lo porto piu’ il gelato quando le bambine sono andate a letto, allora… Prrrr!!

    2.  @LauraGargiulo bè anche qui tante contraddizioni si vedono in giro… da quelle che mangiano in maniera sregolata però si comprano tutti gli integratori possibili e immaginabili (magari perchè sopra c’è scritto “mamma” e sono colorati di rosa), a quelle che invece non mangiano i funghi perchè considerati tossici e radioattivi (ora, è vero che assorbono molte sostanze tossiche, ma non è che mangi tutti i giorni solo funghi… un risottino ogni tanto magari di funghi coltivati non fa male a nessuno, e una banana è molto più radioattiva eppure a me faceva tanto bene x ridurre i crampi)… e come giustamente dici tu la gravidanza dovrebbe essere solo l’inizio, si dovrebbero porre le basi di uno stile di vita più sano in generale (se si inizia anche prima ancora meglio). anche perchè a poco serve stare attenti 9 mesi, se poi una volta nato il bambino si mangia da mc donald’s un giorno si e uno no.

      1.  @CosmicMummy1976  c’era sul blog di Bressanini un pezzo dove diceva che lui (mi pare) ogni tanto andava a mangiare non so che (lèggi “porcata”) senza sentirsene minimamente in colpa perché si rendeva conto di quello che faceva e soprattutto non lo faceva tutti i giorni.
        Questo per sottolineare come uno stile di vita sano non deve necessariamente essere monacale. Gli sfizi uno se li può sempre togliere (godendoseli!), ma ricordandosi che non tutti i giorni è Natale, se non che sfizio è? 😀

        1.  @andrea_ questa è anche la mia filosofia di vita 😉 e per quanto riguarda i bambini, nessuno gli nega coca cola (che però nel nostro caso non vuole perchè detesta le bollicine), patatine, gelati confezionati o ovetti kinder, un domani mc donald, ma purchè siano eccezioni (feste, gite, viaggi…) e aspettando comunque che sia il bambino a chiedere, mai noi a proporre.

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