COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


articolo sulle fiabe
#11

quando pensavo alle favole raccontate con intenti moralizzanti e spaventizzanti (che bellissimo termine Big Grin ) pensavo proprio ai fratelli grimm... recentemente mi e' capitato di rileggere "la figlia della madonna". altro che parlare all'inconscio! e' crudelta' pura nei confronti della povera bambina, travestita pero' da intento educativo.. ecco, questo proprio non mi piace. se poi invece devo raccontare di buoni che vincono sui cattivi, allora puo' avere senso. ma i grimm (e affini) proprio no..

Padellina 001_wub 26 9 2011
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#12

"la figlia della madonna"? mai sentito parlare! vado ad indagare ... bleah! che brutta storia! Il peggio è di attribuire modi così vendicativi alla madonna, che è la madre tenera per eccellenza. Però la leggo in chiave molto "psicanalitica", come il senso di colpa e/o una mensogna e/o un rifiuto di pentirsi di qualcosa di male può avvelenare la vita anche se sembra essere diventata dorata (regina amata del re).
Comunque, di favole ce ne sono indubbiamente di brutte, ma siamo anche noi genitori a scegliere quelle che proponiamo ai nostri cuccioli.

Ale e Cucciola (1/1/11)
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#13

Io tendo ad allontanare le questioni che riguardano la morte, specie se di un genitore. Le separazioni non sono piccole morti, per me. So che ci sono anni di psicologia, pedagogia, psicopedagogia ecc ecc ma io ho la mamma che perse la sua a poco meno di tre anni (mia figlia ha gli stessi anni e non ci posso proprio pensare!). Ne porta ancora segni molto forti, ovviamente. Perciò sicuramente affronterò il discorso della possibilità che qualcuno se ne vada per sempre, ma posticiperò quello della morte di un genitore a quando vedrò a tutti gli effetti che lei sa senza ombra di dubbio che noi ci siamo. Che non scompariamo andando nell'altra stanza a dormire. Che torniamo sempre da lei. Spero che la fortuna mi assita (tiè).
Meglio allora imparare a gestire i propri impulsi (Alexandra, non ti quoto ancora perché senno qualcuno crederà che mi paghi!!) come la rabbia che ultimamente me la fa diventare come un pomodoro urlante.
E poi pian piano c'è tutto un mondo di emozioni ed accadimenti da imparare! E anche la scelta è vastissima.

Noi per ora adoriamo cose tipo: Una zuppa di sasso, La mia giornata (che non è un racconto, ma un insieme di suggerimenti quotidiani), Federico (ma che meraviglia!!) e poi due libri con cd. Uno è Le giocastrocche, l'altro Me la Canti. Vi inviterei a prendere in considerazione questi ultimi due.
Il primo cantato molto bene da bambini di un coro. Musicalmente non particolarmente elaborato, ma ben fatto, con canzoni che ascoltano anche all'asilo. I disegni non mi fanno impazzire. La piccola Lo adora e mi trovo a cantare spesso "Ero in cucina, giravo la polenta, il bruco me l'ha spenta, il bruco me l'ha spenta!"
Il secondo è molto interessante. Musicalmente meno adatto all'apparenza ad un bambino, ma poi chi siamo noi per deciderlo?? Bossanove, un tango... con protagonisti vegetali, emozioni... forse meno diretto per un bambino piccolo ma ci sta arrivando "Ciliegie regine" e "Pop pop pop pop corn" mi tocca impararle!!!

Devo farmi una ricerca su libri che parlano di allegria, dello stare insieme e del piacere delle scoperte. In barba ai fattacci brutti!

e moooolto meno casinisti di certe atmosfere dello zecchino d'oro (senza nulla togliere...)

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#14

Cucciola adora "volevo un gatto nero" (in effetti, un tango), nella versione cartone animato dello zecchino, si esalta per la "mossa" verso la fine, quando il coccodrillo e l'ipoppotamo partono in un acrobatico casqué. E "il coccodrillo come fa". E "44 gatti". e "Yellow Submarine", e Bruce Springsteen e il rock in generale.

Ale e Cucciola (1/1/11)
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#15

viola sta cominciando finalmente ad apprezzare le filastrocche e canzoncine varie. terro' in considerazione cio' che ha citato valina, credo possa piacerle Smile al momento stiamo cantando allo sfinimento le canzoni che impariamo allo spazio gioco. praticamente canto ogni momento della giornata e quando vuole cambiare canzone me lo fa capire con uno sbuffo, finche non azzecco quella che le garba al momento Wink

Padellina 001_wub 26 9 2011
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#16

Secondo me stiamo parlando di due cose diverse. Un conto sono le letture, i libri illustrati ecc. Altro sono le fiabe "classiche" semmai da raccontare senza illustrazioni. I grimm non hanno fatto altro che raccogliere storie della tradizione già esistenti. Queste storie in qualche modo parlano ai bambini: dei loro sentimenti delle loro paure(e penso che questo volesse dire l'articolo del blog) in un modo che a volte noi semmai non cogliamo. Tanto che a partire da una certa età le chiedono molto e le vogliono riascoltare. Io non me la sento di stroncare questa pulsione. C'è un momento in cui i tre porcellini sono stati importantissimi. L'ha passata il primo e ora la piccola comincia a chiedere di costrirle casette e rifugi.
La morte è presente nella nostra vita. Abitavamo accanto a mia nonna che è morta quando il mio bambino aveva tre anni. Era molto anziana ma lui questa cosa l'ha vissuta e non avrebbe avuto senso nasconder gliela: la vedeva tutti i giorni. L'ha vissuta come una cosa "logica" che accade alle persone molto vecchie. Poi mio padre è morto che ero abbastanza giovane. Che avrei dovuto fare coi miei bambini: nascondergli la presenza/assenza di un nonno? Chiaro non generalizzo: se uno non ha avuto lutti in famiglia può evitare di toccare certi argomenti, ma si "lavora" con quello che si ha.

Alessandra + Daniele Giaime (7/10/2004) + Giorgia Diana (15/06/2010)
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#17

Assolutamente Ale! Infatti spero che la fortuna assista il percorso scelto.
Mia nonna è mancata quando LaPiccola aveva 7 mesi ed io, consapevole o no, gliene ho parlato perché mi vide piangere tanto. Ma preferisco, ora, lasciare il discorso un po' più avanti.
Libri e musica sono certo due cose diverse, ma le lego su un unico piano artistico.
Io non amo le fiabe classiche, preferisco le creazioni contemporanee.

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#18

(22-01-2013, 04:29 16)alessimdon Ha scritto:  Queste storie in qualche modo parlano ai bambini: dei loro sentimenti delle loro paure(e penso che questo volesse dire l'articolo del blog) in un modo che a volte noi semmai non cogliamo.

Ecco, questo mi sembra un punto fondamentale. Il problema è che a volte, per capire se una data favola è adatta ai propri figli, si cerca di interpretarla con la logica di noi adulti, con una razionalità che non appartiene ai bambini (strega=paura=non adatta) senza "ascoltare" quello che la favola narra tra le righe. Il bambino invece coglie proprio il non scritto perchè ascolta senza cercare una spiegazione logica....la magia nelle fiabe è tutta qui.
Diverso è poi un cartone che fa paura (è difficile "poter immaginare" una strega a misura delle proprie paure se ci viene già imposta visivamente) o le storie come Bambi (che non credo sia una favola, mi sbaglio?!), pinocchio ecc.
Per quanto riguarda il discorso sulla morte mi spiego meglio (senza rileggere il mio post, spero di non dire le stesse cose Ohmy): il sentire raccontare della morte nelle favole non serve a preparare i bambini ad eventuali perdite affettive reali ma serve ad aiutare il loro inconscio a quello che è legato alla perdita come le separazioni, i passaggi di crescita, di scuola.
Se poi un bambino associa la morte della mamma di Biancaneve alla propria mamma e ne è terrorizzato certo si evita di raccontargliela ma è difficile che succeda proprio perchè i bambini vedono altro in quella storia.

[Immagine: 67rgp1.png]
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#19

esattamente quello che penso....
a sproposito: ma avete notato che i cartonati piccoli disney si autocensurano? sia in bambi che in nemo non compaiono le morti delle madri!

(22-01-2013, 07:23 19)Laurag Ha scritto:  
(22-01-2013, 04:29 16)alessimdon Ha scritto:  Queste storie in qualche modo parlano ai bambini: dei loro sentimenti delle loro paure(e penso che questo volesse dire l'articolo del blog) in un modo che a volte noi semmai non cogliamo.


Ecco, questo mi sembra un punto fondamentale. Il problema è che a volte, per capire se una data favola è adatta ai propri figli, si cerca di interpretarla con la logica di noi adulti, con una razionalità che non appartiene ai bambini (strega=paura=non adatta) senza "ascoltare" quello che la favola narra tra le righe. Il bambino invece coglie proprio il non scritto perchè ascolta senza cercare una spiegazione logica....la magia nelle fiabe è tutta qui.
Diverso è poi un cartone che fa paura (è difficile "poter immaginare" una strega a misura delle proprie paure se ci viene già imposta visivamente) o le storie come Bambi (che non credo sia una favola, mi sbaglio?!), pinocchio ecc.
Per quanto riguarda il discorso sulla morte mi spiego meglio (senza rileggere il mio post, spero di non dire le stesse cose Ohmy): il sentire raccontare della morte nelle favole non serve a preparare i bambini ad eventuali perdite affettive reali ma serve ad aiutare il loro inconscio a quello che è legato alla perdita come le separazioni, i passaggi di crescita, di scuola.
Se poi un bambino associa la morte della mamma di Biancaneve alla propria mamma e ne è terrorizzato certo si evita di raccontargliela ma è difficile che succeda proprio perchè i bambini vedono altro in quella storia.

Alessandra + Daniele Giaime (7/10/2004) + Giorgia Diana (15/06/2010)
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#20

Qualcuno mi spiega jack and the beanstalk? Non mi ricordo il titolo in italiano, ma è quella di jack e dei fagioli magici, l'orco e la gallina dalle uova d'oro.

Qual è il significato della fiaba? C'è jack buono a niente e fesso che ruba tutto al gigante e poi li fa fuori, nonostante non gli avesse fatto niente. E allora? Dov'é la morale o la catarsi??

BM 06-09
C (ex PA) 20-10-11
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