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carriera e maternità - Versione stampabile

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RE: carriera e maternità - cancy - 28-05-2012

Forse sarebbe utile che direttamente l'inps pagasse la mamma in maternità,invece ora lo fa il datore di lavoro e poi si aggiustano con la detrazione d'imposta...giusto?Ciò significa che per una maternità mensilmente l'azienda deve corrispondere sia lo stipendio alla mamma che quello alla sostituta (su cui ha comunque sgravi) ma alla fine anticipa tutto ed è questo il problema per le pmi!
tornando al libro,era incentrato più che altro sul fare o no un figlio per una donna (nel suo caso una scrittrice)cioè se è possibile e a quale prezzo


RE: carriera e maternità - cancy - 04-08-2012

Ripesco questa discussione visto che è venuto fuori l'argomento nel blog.

http://www.terranews.it/news/2011/06/svezia-una-societa-misura-di-bambini

http://www.cafebabel.it/article/11061/perche-danesi-e-svedesi-se-la-passano-meglio.html


RE: carriera e maternità - giulieee - 04-08-2012

mi sa che DEVO comprare questo libro.....

Gli articoli postati sono molto interessanti cancy. Se dovessi decidere di abbandonare l'Italia, non avrei dubbi su dove andare. L'unica cosa che mi terrorizza di quei paesi è l'assenza del sole..... almeno nelle quantità a cui sono abituata io :)

Ps: giusto per ricollegarmi al blog.. l'utopia E' realtà!


RE: carriera e maternità - Valina - 05-08-2012

Non ho ancora letto nè gli articoli né il libro, ma sui paesi nordici ci avevo già fatto un pensiero.
In realtà l'idea di andarsene c'è già da parecchio, perché amiamo tanto questo paese ma davvero il futuro è tanto difficile qui. Solo che ci è mancato il coraggio. A 40 anni con i figli e due attività in proprio è difficile scegliere. Io per fortuna amo il freddo a sufficienza per potermi concedere di pensare al nord.
Non avevo mai risposto alla questione sui dipendenti, ma il mio pensiero è che è purtroppo ovvio che un datore di lavoro si trovi a dover scegliere dipendenti maschi per evitare "gravidanze gravose" dal punto d vista economico. In effetti se il contributo di maternità fosse dato direttamente dallo stato sarebbe tutto un po' più facile. E' che lo stato ha sempre bisogno di numeri in tempi brevi e i figli renderanno allo stato tra almeno trentanni... Però per la campagna elettorale sono sempre pronti a sostenere la famiglia...
Io sono in lotta con il comune perché un nido verrà municipalizzato e perché non ci sono molte richieste. Ma nemmeno fanno sapere ai cittadini che i nidi sono 4 e che possono accogliere molti bambini. Sono tutti convinti che non siano validi, che non ci siano posti o che abbiano costi spropositati. E l'aiuto alle famiglie manca.



RE: carriera e maternità - rossanalib - 07-08-2012

in australia nessuno cerca di tutelarsi da una donna lavoratrice in possibile stato di gravidanza...questo per il semplice motivo che le leggi sono diverse, il lavoro c'è, lo stato c'è, la tutela c'è...e pensate che fino ad un paio di anni fa in australia non c'era nemmeno la maternità concepita come da noi, cioè lo stato da dei soldi a chiunque fa figli, più figli fai più soldi ti danno, una cifra annuale che non è tantissimo ma nemmeno poco. poi se perdi il posto di lavoro non è un problema più di tanto perchè quando vuoi tornare a lavorare il lavoro lo trovi e nel frattempo comunque qualcosina lo stato ti da. la verità è che il mondo del lavoro così come è concepito in italia fa schifo, in australia anche se vuoi lavorare due ore a settimana lo puoi fare, è una cosa semplice, in italia chi si sognerebbe di lavorare due ore a settimana come dipendente ed essere in regola???


RE: carriera e maternità - Linda Eva - 07-08-2012

Rossanalib, la domanda potrà sembrare strana, ma....tu vivi in Australia? 8[


RE: carriera e maternità - cancy - 07-08-2012

Secondo me poi è vero quello che si dice alla fine dell'articolo:non bastano le leggi,va cambiata la mentalità,cosa mooooltoooo più complicata


RE: carriera e maternità - alessimdon - 07-08-2012

Guardare e leggere.
http://www.youtube.com/watch?v=31UMYSN1mZg



RE: carriera e maternità - Alexandra - 07-08-2012

Quando ho detto che ero incinta, e che non avevo nonni ecc. a portata di mano, il mio capo (che non mi ha sostituita e si accollato tutto il mio lavoro, che non è poco), mi ha detto: "non sballotti un bambino così piccolo con le babysitter, stia a casa finché non ritiene di metterlo al nido". Per un pò ho potuto anche lavorare da casa.
Quando sono tornata, l'amministratore delegato mi ha accolta calorosamente, dicendomi "non aspettare troppo per fare il secondo".
Qui un sacco di uomini e donne hanno due o tre bambini, e c'è anche qualche caso di paternità presa per un anno intero con applauso generale.
Insomma, persone/aziende umane e corrette esistono! si si, in Italia.
E sono d'accordo con Cancy, è la mentalità che va cambiata nel profondo, la mentalità che "taglia" gli uomini fuori dalla sfera dei bimbi piccoli. Tanto siamo brave noi nel lavoro "fuori casa", tanto loro hanno dei tesori insostituibili da regalare ai bambini. Anche neonati.
Ricordo quell'incontro su un lago canadese, con una giovane coppia che veniva a guardare il tramonto, uscendo dal ristorante con una bimba di un mesetto, piccolissima. La mamma ha preso a scattare foto, tranquilla. La bimba ha cominciato a piangere. Nel giro di 2 secondi, il papà, tranquillissimo, dice "ah, ma vuole il suo papà", e la prende in braccio. La bimba si tranquillizza subito. Qui, troppo spesso, appena un bimbo piange, vedi il padre innervosirsi e guardare la madre chiedendo "perché piange? cos'ha?" come se fosse un marchingegno che non funziona. Se c'è vera condivisione tra uomini e donne, va tutto meglio per tutti, sia nel lavoro che a casa.


RE: carriera e maternità - rossanalib - 08-08-2012

no non vivo in australia ( almeno per ora Wink ) ho il marito australiano che spesso è da quelle parti e fra qualche mese con molta probabilità staremo per un annetto tutta la famiglia in australia Smile