COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


Lady Oscar: un desiderio inconfessabile?

Scusate il ritardo... è da parecchio che voglio rispondere. Vediamo se ci riesco ora.
(24-06-2014, 06:10 18)Alexandra Ha scritto:  ark, non è per caso che sei semplicemente affetto da sindrome del papà mediterraneo che muore all'idea che le proprie bambine un giorno scatenino l'ormone ad un maschietto brufoloso indossando vesti leggiadre? tipo "incatenata al termosifone fino a 30 anni" o "la voglio lesbica e con amiche dalle mamme gnocche"?
Onestamente non credo... non vedo così in là. Ci preoccuperemo di quello tra qualche tempo (e comunque ho due conventi di clausura in stand by, uno di carmelitane e uno di clarisse...)
(24-06-2014, 06:10 18)Alexandra Ha scritto:  Allora ti dò subito il rimedio: fregatene dei vestitini rosa, quelli non hanno mai impedito ad una ragazza di essere intelligente, indipendente, forte e totalmente affrancata da qualsiasi modello di genere.
Mi sembra che il modello di genere ce lo abbia, eccome...
(24-06-2014, 06:10 18)Alexandra Ha scritto:  La strategie vincente è la seguente:
- prima di tutto, tratta sua mamma come una principessa, ma sul serio. bacia la terra sotto i suoi piedi, preparale la colazione la mattina con succo d'arancia premuto a mano, dille che è bella, agisci immediatamente in suo aiuto se la vedi stanca, massaggiale i piedi, coccolala, parlale con somma educazione (non formale, del cuore), e contemporaneamente riconosci il suo valore professionale ed intellettuale, valorizza quello che fa fuori da casa, parla con lei di cose interessanti, bref, definisci nella tua relazione di coppia il minimo sindacale di quello che tua figlia deve aspettare da un uomo - mettendo la sbarra altissimissima: e questa è la cosa che funziona meglio di tutte...
- secondo, autosvezzamento in tutti i campi, dai valore alla sua volontà, al suo sentire, sopra tutto quello che può essere luogo comune o "così fanno tutti" - ovviamente nei limiti dell'educazione e della convicenza civile, ma facendo sì che sarà sempre abituata a non seguire ciecamente quello che fanno gli altri. Però questo implica che devi rispettare la sua scelta anche se va sui cosi rosa da principessa;
- terzo, riconosci le sue vere qualità, le sue vere inclinazioni, e coltivale con amore: così sarà meno incline a rifugiarsi in qualità standard e/o di paccotiglia.
Come puoi immaginare questa parte del tuo intervento è subito diventata popolarissima presso certe frange a me vicine... Big Grin
PERÒ... quello che tu dici sottintende l'ineluttabilità del condizionamento di cui parlavo prima contro cui l'unica arma che abbiamo a disposizione, tu sostieni, sia fornire un esempio alternativo a casa.
C'è sicuramente del vero in quello che dici, ma tutto ciò a mio avviso sopravvaluta il ruolo del genitore come modello da seguire (e non da rigettare a priori che probabilmente avverrà successivamente).
Pensandoci durante questi ultimi giorni mi sono reso conto come il rendersi conto di essere maschi/femmine è qualcosa che viene fuori con prepotenza verso i tre anni (lo vedo chiaramente al nostro asilo dove i bambini di 2 anni sono in una classe diversa e molto più asessuata), e al quel punto l'indottrinamento a cui i genitori hanno sottoposto il bambino, ma soprattutto guardando quello che fanno i coetanei, prende il sopravvento.
L'esempio fornito dal genitore "anticonformista" viene sopravvalutato perché il genitore è uno, mentre (a mio avviso), il gruppo, formato dalla televisione, dai compagni di asilo, dalla gente per la strada, rappresenta l'astrazione di cosa voglia dire essere maschio/femmina. L'esempio del singolo è meno importante.
Ad esempio, come mi è stato fatto notare l'altro giorno, in Peppa Pig si capisce il sesso del personaggio adulto perché le donne hanno il rossetto, le ciglia e un vestito lungo e questa è molto vicino all'ideale di "donna" che ha BM, come ha fatto presente l'altro giorno... Il particolare delle ciglia lo diceva da un po', ma mi era sfuggito il riferimento erudito a Peppa PigBiggrin. Di fatti il massimo del divertimento per BM negli ultimi giorni quando è stata dalla nonna è stato di mettersi il lucida labbra (con C. che la seguiva a ruota come al solito), cosa che faceva con monotona regolarità.
Per questo motivo dire che un bambino di 3 anni, libero di scegliere il gioco che preferisce quando lo porti in un negozio, quando sceglie quello rosa/azzurro conformemente al proprio sesso lo fa in piena libertà è una stupidaggine bella e buona. Quello che vedi non è un qualcosa di innato, ma è semplicemente il frutto della catechizzazione avvenuta DALLA NASCITA, dopo tutto quale genitore vuole che il proprio bambino venga scambiato per uno del sesso opposto?
Quello che vedo è che una volta che il (mio) bambino ha capito di che sesso è, ha un desiderio molto forte di conformarsi al modello di mascolinità/femminilità che ha interiorizzato negli anni precedenti e che gli deriva dalle informazioni che gli sono state fornite. Questo schema diventa prevalente, per cui le scelte che fa non sono certamente dettate dalla libertà. Dopo tutto, come dargli torto al bambino se il modello che vede da sempre è sempre il medesimo? Certamente lo sanno bene i produttori di giocattoli i quali sfruttano il sorgere della consapevolezza del proprio sesso mettendo in risalto determinati dettagli e caratteristiche che possono essere facilmente assorbite. Questo lo vedo chiaramente nelle pubblicità... se nel mezzo di Peppa Pig o di Barbapapà, cartoni animati rivolti a un pubblico molto giovane, vedo una pubblicità con bambini preadolescenti un motivo ci deve pur essere...

(24-06-2014, 04:25 16)laura1 Ha scritto:  Scusate ma alla bambina io questione é stato chiesto se vuole vestirsi da principessa o da pirata??

No... Nel nostro caso quello di vestirsi da principessa era un ordine e non sono state fornite alternative.

(01-07-2014, 12:59 12)Alexandra Ha scritto:  Ormai già dalla generazione di mia nonna il modello femminile sottomesso e decerebrato è stato preso a calci, e intendo proseguire su questa via con mia figlia.
A casa tua sono sicuro che sia così, ma certamente non fuori casa.
(01-07-2014, 12:59 12)Alexandra Ha scritto:  Ciò senza minimamente togliere nulla alla parte divertente, decorativa e seduttiva della femminilità, vestitini frù frù inclusi, ma vissuto nel pieno rispetto di se stesse.
A me questa pare una totale contraddizione in termini in quanto fornisci ai vestiti fru fru una dote intrinseca che certamente non hanno e neghi al contempo al bambino maschio di essere "divertente, decorativo e seduttivo"

BM 06-09
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Uh là là, mi sa che ho scritto troppo, non posso rispondere in dettaglio se no viene fuori un posto troppo lungo.

Quello che intendevo è, per sintetizzare, che ci dobbiamo prima di tutto difendere dall'associare "femminile" (con tutto quello che può comportare di codici pre-esistenti nella nostra società) con "stupido", futile", "inferiore" o qualsiasi altro significato sminuente o spregiativo, cosa che invece spesso accade. Ripeto e ribadisco e insisto: i segni esteriori di femminilità NON sono segni di inferiorità. Basta vedere come noi donne ci vestiamo intelligentemente in modo adeguato alla temperatura estiva mentre gli uomini restano servi dei segni esteriori di importanza quali giacca e cravatta.

Secondo, dobbiamo evitare non tanto che un bambino si diletti delle cose che identificano qui e ora il suo genere, quanto che si senta escluso dalle cose attribuite all'altro sesso. Un bambino maschio può benissimo essere divertente e seduttivo, e giocare con le bambole o coi fru fru, e non dovrebbe mai e poi mai essere schernito per quello, cosa che invece succede.

Terzo, va evitato che i segni distintivi attribuiti classicamente a maschio/femmina siano considerati come identità della persona. Ad una bimba non va detto che è "un maschiaccio", o ad un bimbo che non lo è, né con orgoglio né altrimenti. Perché ogni bambino è lui stesso, e basta.

Sul modello dato dal papà, tu non hai idea di quanto sia fondamentale. ed efficace. Se si presenta uno che pretende di darti meno di quanto hai avuto come modello in casa, lo guardi come se fosse una scimmia (testato su 3 generazioni).

Ale e Cucciola (1/1/11)
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Dimenticavo una cosa importante, in Peppa Pig le donne stanno tutte a casa con due eccezioni: miss Rabitt (personaggio surreale della zitella in carriera che fa tutti i lavori dell'universo) e Dr. Hampster (dalla quale non porterei neanche il mio pesce rosso).
Se non contiamo le mamme pompiere, nessuna lavora.

(07-07-2014, 04:52 16)Alexandra Ha scritto:  Quello che intendevo è, per sintetizzare, che ci dobbiamo prima di tutto difendere dall'associare "femminile" (con tutto quello che può comportare di codici pre-esistenti nella nostra società) con "stupido", futile", "inferiore" o qualsiasi altro significato sminuente o spregiativo, cosa che invece spesso accade. Ripeto e ribadisco e insisto: i segni esteriori di femminilità NON sono segni di inferiorità. Basta vedere come noi donne ci vestiamo intelligentemente in modo adeguato alla temperatura estiva mentre gli uomini restano servi dei segni esteriori di importanza quali giacca e cravatta.

Secondo, dobbiamo evitare non tanto che un bambino si diletti delle cose che identificano qui e ora il suo genere, quanto che si senta escluso dalle cose attribuite all'altro sesso. Un bambino maschio può benissimo essere divertente e seduttivo, e giocare con le bambole o coi fru fru, e non dovrebbe mai e poi mai essere schernito per quello, cosa che invece succede.

Terzo, va evitato che i segni distintivi attribuiti classicamente a maschio/femmina siano considerati come identità della persona. Ad una bimba non va detto che è "un maschiaccio", o ad un bimbo che non lo è, né con orgoglio né altrimenti. Perché ogni bambino è lui stesso, e basta.

Sul modello dato dal papà, tu non hai idea di quanto sia fondamentale. ed efficace. Se si presenta uno che pretende di darti meno di quanto hai avuto come modello in casa, lo guardi come se fosse una scimmia (testato su 3 generazioni).
Sono d'accordo, ma tu non fai altro che reiterare il concetto che quello che succede nel mondo è inevitabile e si può contrastare solo dando un esempio migliore dentro casa.

Sulle donne che si vestono intelligentemente ho forti dubbi... le zeppe con tacco 15 che ti fanno camminare con le gambe piegate e la depilazione con urlo a me sembrano dire il contrario (per non parlare del lucida labbra della nonna), ma gli esempi sarebbero infiniti.

Ora vediamo se trovo il libro della Lipperini sepolto qui da qualche parte.

BM 06-09
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... il cattivo gusto è sempre il cattivo gusto, il vestito femminile, come del resto quello maschile, è potenzialmente arte, e l'eleganza semplice e onesta (tradotto: indossare capi che stanno bene, non portatori di vistosi marchi) un grande piacere. ... le zeppe tacco 15 sono l'equivalente femminile del catenazzo d'oro su camicia aperta e giacca con le maniche rimboccate, come giustamente diceva Coco Chanel una donna non può essere elegante se il suo corpo sta scomodo. Io parlavo del fatto di indossare graziosi vestiti estivi che ci consentono di risparmiare massivamente sull'aria condizionata.

Sulla depilazione, giusto l'altro giorno la mia Cucciola mi guardava fare con molto interesse, e le spiegai che sulle mie gamble il pelo on era così bello e morbido come su quelle di papà, per cui me lo toglievo, che è uno sfizio mio. Non fa neanche male, peraltro. E sai quanti uomini depilati ... a qualcuno/ piace ... Avevo letto anni fa un libro sulle torture a cui si sottopongono le donne ovunque e da sempre all'inseguimento del mito della bellezza, in giro per le strade di Milano ci sono tante di quelle poverette tutte uguali con la pelle di cuoio lampadato e le labbra a canotto, paralizzate dal botox ... altro che depilazione!

quello che succede nel mondo non è inevitabile, ma è bene cominciare a casa propria facendo quello che ritieni giusto. Sopratutto nei confronti dei bambini è la cosa più potente, perché è lì che hanno il cuore. peppa Pig non fa mica il peso di fronte a mamma e papà.

Ale e Cucciola (1/1/11)
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(07-07-2014, 06:46 18)Alexandra Ha scritto:  peppa Pig non fa mica il peso di fronte a mamma e papà.

Questo è il nodo centrale. Non sono mica convinto che sia così, altrimenti non verrebbero spesi così tanti soldi per fare pubblicità tutta convergente in una stessa direzione (e poi non sono esperto del Disney Channel che mi dicono essere il peggio del peggio del peggio).

Se così fosse non verrebbero organizzati i negozi di giocattoli in zone chiaramente per lui e per lei.

Inoltre, se fosse vero i figli sarebbero tutti cloni dei genitori.

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(07-07-2014, 03:57 15)arkadian Ha scritto:  
(24-06-2014, 06:10 18)Alexandra Ha scritto:  Allora ti dò subito il rimedio: fregatene dei vestitini rosa, quelli non hanno mai impedito ad una ragazza di essere intelligente, indipendente, forte e totalmente affrancata da qualsiasi modello di genere.
Mi sembra che il modello di genere ce lo abbia, eccome...

ecco, au quello mi sa che non ci siamo capiti.
Il vestito fru-fru di per sé ha un connotato femminile. Ma NON impedisce neanche un pò dell'affrancarsi dai modelli di genere quelli veri, quelli che vogliono la donna debole, dipendente, poco razionale, nulla in matematica, priva di senso pratico, dolce e sottomessa, seducente ed ipocrita, emozionalmente instabile, votata alla casa e alla cucina, in attesa del principe azzurro, e tutte quelle cretinate profonde.
Una può benissimo fare il fisico nucleare o il capocantiere vestendosi carina, ed è fare un grave torto alle bambine dare loro il messaggio "se scegli quelle cose da femmina ti allontani dal Vero Valore." Il messaggio giusto è : "si, queste cose sono molto carine, ma non sono tutto, l'importante sei tu".

(07-07-2014, 07:01 19)arkadian Ha scritto:  
(07-07-2014, 06:46 18)Alexandra Ha scritto:  peppa Pig non fa mica il peso di fronte a mamma e papà.

Questo è il nodo centrale. Non sono mica convinto che sia così, altrimenti non verrebbero spesi così tanti soldi per fare pubblicità tutta convergente in una stessa direzione (e poi non sono esperto del Disney Channel che mi dicono essere il peggio del peggio del peggio).

Se così fosse non verrebbero organizzati i negozi di giocattoli in zone chiaramente per lui e per lei.

Inoltre, se fosse vero i figli sarebbero tutti cloni dei genitori.

No no, cloni no. Quello che ti danno i genitori è una colonna vertebrale emozionale.
I giocattolai propongono, per fare denaro. Un bambino a cui è stato dato un modello amorevole e rispettoso è più forte e più libero di fronte a quelle cose.
Mai guardato Disney Channel, noi scegliamo i cartoni su YouTube via AppleTV. Ma posso toccare con mano il fatto che quello che vede in TV o dagli amichetti su Cucciola ha un impatto decisamente basso.

Ale e Cucciola (1/1/11)
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Comunque, tanto x dire, io al nido ho due bambini con la madre anti-genere che hanno ombrello di peppa pig fuczia ed altro bimbo che veste spesso maglie rosa xché é il suo colore preferito. Comunque mamma pig lavora con il telelavoro e mamma pecora lavora in palestra, mamma gatto lavora con papá pig e lui spesso cucina la cena

[Immagine: 67rgp1.png]
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BM 06-09
C (ex PA) 20-10-11
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beauty party per bambine di 8 anni? ma veramente tutto pur di ciulare soldi, eh? Non che le bambine non abbiano il diritto di farsi belle, per esempio dando loro parola in merito quando vanno a farsi tagliare i capelli, ma questa spinta al consumismo su qualsiasi cosa, anche questi aspetti delicati che vanno a toccare alla costruzione dell'identità fa veramente schifo.
Ma quello che mi ha raccontato un giorno una mia collega, che ha intercettato una winx o simile che diceva "ma tu non sei alla moda, quindi non vali niente", credete che valga solo per le bambine? non avete mai visto un ragazzetto quindicenne andare un visibilio per una maglia, una cintura, un paio di occhiali da sole firmati? Non avete mai visto adolescenti di entrambi i sessi guardare un'altro con dispreszzo perché "ma te non t'abbronzi?" o "quello manco è su Facebook"? Io un giorno ho aspettato per più di un'ora all'ingresso di un noto locale di Milano all'ora dell'aperitivo, e ho visto passare un sacco di ciòvani ... il beauty party l'avevano fatto pure i maschietti. E posso anche risalire ai lontani anni '80 per citare un mio compagno delle medie (maschio) che mi disse "tu sei povera, indossi sempre le stesse camicie".
La bellezza, i vestiti, sono cose naturali e culturali come il vino e il cibo della tradizione, sono piaceri che vanno goduti consapevolmente e senza esserne schiavi.

Ale e Cucciola (1/1/11)
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Che discussione intensa... Non sono riuscita a leggere tutto... Mi ha colpito una questione in particolare e cioè quella dei giochi... Io ho sempre giocato con bambole, pupazzi, barbie, transformer, micromachine, personaggi wrestling, lego, camion... Perché dovrei negare ad una ipotetica figlia che desidera le barbie di giocarci? Dovrei vietare a mio figlio anche il corrispettivo maschile (che ora non mi viene in mente) perché è stereotipo di macho?
Io giocavo con le barbie ma non ho mai messo una minigonna, se non dopo i 20 anni e di solito in occasioni speciali. Non mi trucco e non voglio le tette taglia 5a... Siamo sicuri che vogliamo diventare quello con cui giochiamo? Io giocavo anche con i pupazzetti wrestler ingaggiando lotte sfrenate fra loro, ma non penso neanche lontanamente che mi piacerebbe fare quel mestiere... Boh...

Michela&Leo
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