[madregeisha]

Giuliee, come sempre sei splendida

Non so se posso essere granchè d'aiuto, ma io ho notato che il sonno del mio cucciolo è andato progredendo così. Da piccolo piccolo aveva anche lui un paio d'ore di sonno pieno dalle 23 in poi (il sonno che noi adulti definiremmo "vero"), mentre il resto erano solo pisolini in dormiveglia di circa 45 minuti. Poi, piano piano i pisolini diurni si sono accorpati sino a diventare un unico pisolo pomeridiano (sempre molto leggero però, solo adesso più pesante) e quel sonno vero si è a poco a poco dilatato per diventare di 3 ore, 5, 6 ed ora di 8-10 ore (in realtà, anche il sonno vero era di un tempo di multipli di 45 minuti.... perchè credo che questo fosse la durata del suo ciclo di sonno).

Iris di giorno dorme praticamente sempre 2 ore filate, e di un sonno invece moooolto pesante. Quando non va all'asilo (va solo 3 giorni a settimana, gli altri 2 sta con le nonne e con me e babbo sabato e domenica) spesso si fa anche un pisolo di 1 ora/45 minuti la mattina.

Mi sento quindi di consigliarti di non cambiare più modalità di sonno. Io sono una che non crede assolutamente alla "routine" perchè sono una sregolata e le cose sempre uguali mi annoiano tremendamente. Ma credo molto che il sonno dei bimbi debba essre accompagnato da certezze (o lettone, o side bed, o culletta: basta che sia sempre quello). Perchè dormire per loro vuol dire separarsi dalla madre. Ed hanno biosogno di capire dove sono loro e dove è la mamma.

Hai ragione Giuliee, ma sono state "evoluzioni" indispensabili in quei momenti di crisi. Adesso l'abbiamo messa nella sua cameretta con il lettino che abbiamo lasciato senza la sbarra da una parte. E' un lettino dell'Ikea molto molto basso e accanto ci abbiamo messo dei cuscinoni. A lei è piaciuto molto il fatto di non avere più la sbarra, di poter salire e scendere da letto. Il cambiamento di stanza non l'ha neppure sfiorata. Mai chiesto di venire nella nostra stanza, neppure nei migliaia dirisvegli notturni. Evidentemente le piace. Ma non risolve (per ora) il problema risveglio.

E qui è la seconda parte della mia idea: secondo me è proprio questa paura della separazione che porta ai risvegli frequenti dei piccoli, come a tranquillizzarsi che la mamma è ancora lì.
..... L'unica cosa che mi viene in mente e che io farei al posto tuo (nei momenti di lucidità, magari...perchè se perdo troppo sonno divento isterica!) è sussurrarle ad ogni risveglio "mamma è qui e non ti lascia" e di giorno lavorare molto su questo concetto: dirle che vai a lavorare ma lei è sempre nel tuo cuore, che hai la sua foto sul cell, che le dai una cosa tua da portare all'asilo e le chiedi se ti dà qualcosa lei da portare al lavoro, che ti dispaice da morire ogni volta che la lasci e piangi per la tristezza ma davvero non puoi fare diversamente. Poi, non so che lavoro fai, ma se ti è possibile, qualche volta portala con te. Insomma, placale un po' l'ansia da separazione, per quanto è possibile e cerca di mantenere sempre al stessa modalità di sonno (non di addormentamento, eh! Proprio di sonno!).
Io farei così, anche se non so se è la cosa giusta.
Un abbraccio e in bocca al lupo!

Suggerimenti preziosi. Sono anche scontati, adesso che li leggo. Ma nella mia mente offuscata dalla privazione di riposo, nel mio isterismo da nervi a pezzi, non ci avevo pensato. O meglio, ci ho pensato all'ansia da separazione e a placarla, ma mi è sempre venuto d'istinto di placarla solo con la mia presenza (quando sono con lei), con le cure, con le attenzioni. Mai mi era venuto in mente di farvi fronte con manifestazioni palesi del concetto "mamma non ti lascia" e invece questo credo sia davvero importante, Giuliee sei stata illuminante. La presenza della mamma e la sua cura, per un bambino, quando la mamma è con lui, sono la normalità, sono scontate, sono innegabili. Non sono un quid pluris che può infondere maggiore sicurezza. Il concetto di "mamma non ti lascia", invece, quando mamma non c'è non è affatto scontato per un bambino, (mamma non c'è quindi mi ha lasciato!) e palesarlo trasfondendolo in gesti, eventi, fatti, ulteriori e legati ai momenti in cui mamma non c'è è un'ottimo, splendido suggerimento.
Grazie Giuliee