COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


Cone sono nati?
#41

Aleberto, mi hai fatto tanto commuovere parlando della tua mamma, sei stata dolcissima...

Vi racconto come è nata Caterina: doveva nascere intorno al 14 giugno, all'ultima ecografia (fatta circa un mese e mezzo prima), la ginecologa aveva "pronosticato" che sarebbe nata all'incirca sui 3,6 kg, quindi già un bel peso, e sarebbe stata anche particolarmente lunga (papà e mamma sono due vatussi). Dopo n tracciati, non si vedeva l'ombra di una contrazione, così alla 41 settimana più 3 giorni sono stata ricoverata per l'induzione al parto.
Era giovedì 24, alle 14.00 ho finalmente passato la visita e la ginecologa di turno mi ha proposto di mettere il cosidetto "palloncino" (in linguaggio medico si chiama CRB); io non lo conoscevo, mi spiegò che preferiva tentare prima con questo metodo meccanico, piuttosto che con l'ossitocina o altri interventi di questo tipo. All'inizio il famigerato palloncino ha funzionato, nel senso che a fine pomeriggio ero già dilatata di 4 cm, poi STOP. Più niente, qualche contrazione nella notte, ma assolutamente tollerabile.
La mattina alle 10 passa il primario e fa una mega scenata alle ostetriche perché non mi avevano tolto questo palloncino che secondo lui doveva rimanere solo 12 ore, mentre loro sostenevano 24 ore "come scritto sulla scatola". 11600
Vabbeh, da quel momento in poi, siccome le ostetriche si erano legate al dito la scenata del primario, io ero "quella del palloncino". Chi deve fare la visita? Chi va in sala parto? Ero sempre "quella del palloncino", alla fine ci scherzavamo sopra un po' tutti.
Vista l'inutilità del metodo, almeno nel nostro caso, la mia ginecologa (di turno fino alle 14), lascia scritto di farmi la rottura artificiale delle acque. Il ginecologo che prende in mano la cosa, si rifiuta di farmela prima di aver tentato con l'ossitocina. Insomma 24 ore dopo il mio arrivo in ospedale, mi portano finalmente in sala parto, e cominciano dapprima con l'ossitocina, poi con lo scollamento delle membrane poi non ricordo nemmeno più cosa. Le contrazioni vanno e vengono. Ad un certo punto, mi mettono sullo sgabello a tre piedi, e comincio a perdere non si sa quanta acqua. Mi lasciano lì un'ora abbondante (un'ostetrica mi ha anche rimproverato che non trattenevo la pipì e che doveva pulire in continuazione). Dopo n visite di dottori e ostetriche e io non ne potevo più, alla fine l'ostetrica più anziana mi fa stendere, mi visita e mi dice che la testa della bimba non si impegna: non premendo sul collo dell'utero, non fa il "tappo" e quindi io non mi dilato, al tempo stesso però perdo le acque, in una quantità che può alla lunga essere eccessiva per la bimba. Insomma con la massima dolcezza possibile, mi hanno fatta ragionare (perché io non volevo assolutamente fare il cesareo) e ho abdicato: in 36 ore dall'inizio dell'induzione ero dilatata di soli 5 cm, non ne potevo più, e a detta loro, la bimba non si sarebbe mai impegnata. 10800

Mi portano in sala operatoria, e lì malgrado l'ambiente (inizialmente) rilassato dei medici, degli anestesisti, con tanto di musica accesa, e conversazioni varie a cui partecipavo anch'io, devo dire che il cesareo è stato orrendo. La bimba era grande: 4,3 kg e lunga 57 cm. Effettivamente non sarebbero mai riusciti a farla impegnare sul collo dell'utero. I due ginecologi tiravano da una parte e dall'altra per farla uscire, perché non riuscivano nemmeno col cesareo, visto che con le braccia e le gambe era tutta intrecciata. Quando è nata (alle 22.48) non l'ho vista per un tempo che ora non so quantificare. Potrebbe essere stato un quarto d'ora o mezzora, non so.
Addirittura prima l'ha vista il papà. Penso che sia successo qualcosa, non alla bimba però (che aveva il punteggio AGPAR massimo alla nascita), bensì a me, perché ho sentito l'anestesista dire al suo collaboratore che aveva fatto una cavolata e che lui l'aveva ripresa in tempo. 11200 Non chiedetemi perché non ho indagato su questo punto, probabilmente avevo solo voglia di vedere la mia bimba che avevo sentito piangere e sapevo che in quel momento stava col papà.
Alla fine ho abbracciato la bimba, non l'avevano ancora lavata, era bellissima con tutti i (pochi) capelli biondi, siamo state pelle a pelle 2-3 ore; non dico che si è attaccata subito, però è stato bellissimo comunque. Mi hanno portato in camera alle 3 del mattino, e da quel momento in poi, fino alle dimissioni, ha sempre dormito con me nel letto dell'ospedale e ha ciucciato a più non posso fino a quando il latte è arrivato la prima notte che abbiamo dormito a casa.
Devo dire insomma che il mio cesareo non è stata una bella esperienza, anche perché ad una settimana dal parto ancora camminavo malissimo, e non riuscivo a fare le scale (probabilmente ciò è dovuto alla pubalgia mi aveva tenuto a letto per tre mesi...).
Comunque ora la mia speranza è che se dovessi avere un secondo bimbo, trovi un ginecologo disposto a farmi partorire naturalmente, o almeno a provarci, perché so che la cosa non è impossibile, malgrado ci sia stato un precedente cesareo... (questo fa inorridire le mie amiche che hanno partorito naturalmente, e che mi ritengono fortunata per aver fatto un cesareo). Sarò pazza ma il solo pensiero di tornare su quella tavola operatoria mi fa rabbrividire...
c'è nessuna di voi che abbia fatto prima un parto con cesareo e poi un parto naturale? Undecided

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#42

(05-03-2011, 11:35 11)catelover Ha scritto:  Aleberto, mi hai fatto tanto commuovere parlando della tua mamma, sei stata dolcissima...

ho sempre pensato che avrei sentito un sacco la mancanza di mia mamma il giorno del mio parto (un po' come la sentii il giorno del mio matrimonio), invece in realtà ho avuto la sensazione che lei ci fosse e riuscisse ad aiutarmi, quindi la nascita di Emma è stato il NOSTRO parto...


Per quanto riguarda il tuo parto innanzitutto voglio ringraziarti del tuo racconto poi voglio dirti che ho diverse amiche che sono riuscite a fare un VBAC (parto vaginale dopo cesareo), quello che ti consiglio è di farti un giro su questo forum http://partonaturale.altervista.org/ dove troverai persone che sapranno sostenerti ed indicarti il cammino migliore da fare, che comunque è innanzitutto un cammino che deve partire dentro di te, un abbraccio

Alessia + Emma (01.11.06) + Tobia (01.05.10)
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#43

Che storia catelover! Se penso al tuo racconto e al mio cesareo che è stata un'esperienza bellissima vedo che c'è davvero un abisso.
Comunque non credo che tu ti debba preoccupare, il parto naturale dopo un cesareo so che si può fare e conosco donne che lo vanno fatto.
Io ho fatto il percorso inverso con i miei tre figli e il cesareo l'ho dovuto fare con l'ultima in quanto podalica e non me la sono proprio sentita di rischiare. se non altro posso dire di averle provate un po' tutte: naturale con epidurale e inconvenienti vari con il primo (brutta episiotomia e secondamento manuale che ricordo ancora come dolore atroce anche se sono passati 10 anni), indotto con il secondo, sempre con epidurale, perché dopo 10 giorni non dava il minimo segno e cesareo l'anno scorso.
Al cesareo ci penso ancora spesso sia perché stella ha appena compiuto un anno sia perché è stata davvero un'esperienza dolce e, soprattutto, perché ormai sono in 'pensione' e la rivivo come un'esperienza unica.
Ma che tonta sono, rileggo solo ora che del mio cesareo non ho raccontato praticamente nulla e sono stata molto stringata anche sui due parti naturali. Domani vedo di riordinare le idee perché magari può essere utile a qualcuno anche perché mi pare di essere forse l'unica ad avere partorito naturalmente con l'epidurale.

Se invece mi considerate logorroica ditelo A VOCE ALTA che lascio perdere.
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#44

per me non è molto facile parlarne, ma ci provo.
Mario è il mio miracolino. E' arrivato quando avevo quasi perso ogni speranza. E' arrivato perchè sono cocciuta e testarda e sapevo che c'era un bimbo che aspettava di finire fra le mie braccia. Io ho sempre amato i bimbi alla follia ed ho dato l'anima per loro e sapevo che c'era un motivo. Beh il motivo era esser tenace anche nei momenti più difficili. Purtroppo, per tre volte, ho conosciuto il dolore profondissimo e lacerante della perdita di un bimbo ed ora ho tre angioletti in cielo.

La gravidanza di Mario è stata, per questo motivo, molto medicalizzata (cortisone a gogo, aspirinetta, eutirox, progesterone e chi più ne ha più ne metta) e considerata "a rischio". Anche se in realtà è stata una gravidanza splendida. Davvero un momento di preparazione altissimo, in cui piano piano imparavo ad ascoltare i richiami e le esigenze dell'esserino minuscolo che mi nuotava in pancia.
Un rapporto fra me e lui cominciato dal primo giorno, come per ogni mamma, credo Smile

E poi la preparazione al parto, che ovviamente volevo naturale. Lo yoga fatto ogni mattina (a lui piaceva da morire, si dimenava in pancia tutto felice), la respirazione, il rilassamento, la visualizzazione del bimbo e della nascita.
Al corso pre-parto ci avevano spiegato tante cose fra cui "se si rompono le acque e sono verdi, scappate al ps".
Io rompo le acque una settimana prima, ma le perdite sono poche. Sono sicura che si tratti della acque...ma in ospedale mi visitano e dicono che ancora è presto.
Ma io (sempre cocciuta) ritorno il giorno dopo: di notte ho perdite, non abbondantissime, ma ci sono. Leggo in internet che ci può essere una rottura "superiore" delle acque e che le perdite possono essere poche ma continue. In ospedale mi tengono in osservazione per un'oretta e mi rispediscono a casa Sad.
Io sono sempre più preoccupata. Anche se le perdite si sono fermate. Il 3 giugno vado a fare un'ecografia da un cugino radiologo. Mi dice che il bimbo sta bene ma c'è poco liquido amniotico (e te credo!!!).
La notte ricominciano le perdite. Il cuore mi batte forte forte perchè sono abbondanti. Sono le tre di notte, io e mario passeggiamo per casa e mio marito dorme. Non lo sveglio, non ancora.... Passa un quarto d'ora, l'emozione è alle stelle. Mi infilo un "mutandone" post parto e decido di svegliare Massimo. Lui è agitatissimo. Va in bagno (che vuole fare ...farsi la barba???!!! ma è pazzo???!!!)...io vado in bagno, ho il cuore a mille.... ma sul mutandone assorbente vedo una macchia verde. Il cuore è in gola, ho la voce strozzata "dobbiamo scappare" dico e tremo mentre un liquido verde mi scende.... sono disperata, ho paura di perdere anche lui e piango piango e piango...lui no, non lo voglio perdere. Mario è bravissimo, si muove sempre nella mia pancia per farmi capire che sta bene.
Alle quattro di notte, in ospedale, trovo una ginecologa che non vuole assumersi nessuna responsabilità. Mi attacca alla macchina del monitoraggio e dice che dobbiamo aspettare (ma cosa???!! il bimbo è in sofferenza....apritemiiiiiiiii!!!). Lei per calmarmi mi dice che non sempre le acque verdi indicano sofferenza fetale e che potrei partorire naturalmente. Io non sono medico, ma non sono neanche deficiente...se sono quasi senza liquido amniotico come partorisco???!! Con la vasellina???!!!
Insomma, per farla breve, mi lasciano attaccata fino alle otto del mattino al monitoraggio. Quattro lunghissime ore in cui il battito incostante di mario era la mia unica compagnia. Non sapevo nulla, non sapevo dove era massimo. Nulla di nulla. Ho capito solo dopo che aspettavano il turno delle otto perchè a quell'ora sarebbe arrivato il ginecologo che mi avrebbe operato. Verso le otto e mezzo sento la caposala che grida nel corridoio "preparate il cesareo d'urgenza" e poi entra da me. Le chiedo "ma il cesareo d'urgenza sono io?" "certo" mi dice. Entrano due infermiere, mi spogliano, mi radono mi sbattono su un lettino, fanno entrare massimo, finalmente! Lo abbraccio e gli sussurro "ho paura", scoppio a piangere. Lui è tesissimo e mi dice che andrà tutto bene.
In sala operatoria conosco l'anestesita, un medico docissimo che mi vede disperata e fa di tutto per tranquillizzarmi. Un'infermiera mi tiene la mano durante l'operazione. Non vedo nulla, ho un telo davanti, ma sento tutto, non il dolore, ma tutto tutto!!!
Sento il taglio e le mani dell'infermiera che spingono mario premendo sulla pancia. Sento i dialoghi "ecco, ce l'hai quasi fatta". Chiedo all'infermiera che mi tienela mano cosa succede e lei "sta per nascere". Tremo, ho paura che nasca troppo tardi... "Ecco è nato" mi dice, "perchè non piange?" dico io "Adesso piange, adesso piange..." e, dopo qualche interminabile secondo, il primo vagito di mario che squarcia la sala operatoria. Scoppio a piangere con lui, come una bambina. Mario è nato il 4 giugno alle 9.05!
Sono ancora convinta che me lo facciano vedere, invece sento solo il suo pianto che si allontana da me. Un dolore cieco mi assale. Dove lo portano e perchè? Ha bisogno di me, non possono lasciarlo solo e nudo, lontano da me...HA BISOGNO DI ME, e io di lui!
L'anestesita mi guarda e mi dice "signora deve ridere, non piangere!"
Io ho freddo. Nel frattempo mi cuciono. Mi tengono sotto una coperta termica. Io sono impaziente. Chiedo sempre dov'è il bimbo e dov'è mio marito. Mi dicono che sono insieme e finalmente mi rilasso un pò; anche il freddo passa.
Mi portano in camera. Sono sola. Dove sono mario e massimo?. "Ora arrivano". Ho paura che qualcosa sia andato storto.
Poi, dopo un quarto d'ora, entra massimo con la culletta di plastica trasparente. Dentro c'è il neonato più bello che io abbia mai visto (giuro che è la verità! era bellissimo!!). Vestito con una tutina che non era quella che avevo previsto e coperto con un accapatoio!!!!! Massimo nella confusione non aveva trovato la borsa della nascita!
Ma è bellissimo e lo prendo subito. Lo metto sul mio cuore. Gli offro il seno. E' un pò rinco.... per via dei medicinali. Dopo un pò si attacca al seno. E' un gran ciucciatore... Da allora non ci siamo mai più separati. Lui è la mia vita.
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#45

(06-03-2011, 12:12 00)vale Ha scritto:  Domani vedo di riordinare le idee perché magari può essere utile a qualcuno anche perché mi pare di essere forse l'unica ad avere partorito naturalmente con l'epidurale.

Non sei l'unica, anche io per Emma ha avuto parto naturale con anestesia epidurale (perché non dormendo da più di ventiquattr'ore ero stanca morta e credevo di non farcela davvero più), effettivamente la fine della fase dilatante è stata più semplice della fase precedente, però poi giunta alle spinte le sentivo molto meno (e lo dico dopo aver fatto nascere Tobia senza partoanalgesia) e infatti la fase espulsiva è stata lunghissima (Tobia invece è uscito in due spinte), mi sono beccata la manovra sulla pancia e pure l'episotomia (solo due punti ma mi hanno provocato un po' di fastidi in seguito) insomma, secondo me l'epidurale non è la panacea per tutti i mali come alle volte ci vogliono fare intendere che sia

Alessia + Emma (01.11.06) + Tobia (01.05.10)
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#46

Guarda Aleberto, secondo me dipende molto dall'anestesista e da quando ti fanno l'epidurale. Senza contare che in Italia purtroppo spessissimo non è garantita anche se la chiedi.
Io per questioni logistiche ho sempre partorito in Svizzera anche se abito in zona Como (siamo molto vicini e il mio gine era lì) e lì devo dire che le cose sono molto diverse e l'anestesista è presente e disponibile 24h su 24 quindi non esiste che, per esempio, se arrivi di notte, non ci sia.
In ogni caso ecco qui, vedo di riordinare le idee.

1° parto, novembre 2001, naturale con epidurale: essendo il primo ovviamente avevo le idee un po' nebulose. 3 giorni dopo il termine pensavo fosse il momento e sono andata in ospedale, ma le contrazioni erano irregolari e mi hanno rispedita a casa. Il giorno dopo, nel pomeriggio i dolori iniziavano a farsi pressanti così ho chiamato il mio ginecologo e mi sono presentata in H. Tracciato, contrazioni "giuste" e via con l'epidurale che avevo chiesto già da tempo, e per fortuna visto poi l'avventura. Mio marito era lì con me, non molto convinto, ma ormai mica poteva andarsene.
Comunque sia, fatta l'epidurale intorno alle 20.30 se non ricordo male, i dolori erano sopportabili ma tanto poi è anche un po' una questione psicologica perché mica ti dicono che sul più bello ti dosano l'anestetico in modo che sia quasi inesistente altrimenti "non senti" quando devi spingere, ma io mica lo sepevo, me lo ha detto poi mio marito. Comunque sia, come dicevo, per fortuna che l'ho fatta perché Lapo aveva un testa modello disco volante (37cm alla nascita!!!! 3,570g x 50cm) e anche se ne il mio ginecologo ne l'ostetrica hanno cercato di allarmarmi in alcun modo, non sarebbe mai uscito senza l'episiotomia. Avendo l'epidurale non è stata dolorosa in se, ma ricordo ancora il rumore della forbice usata e ho subito pensato a quando si taglia il pollo. Episiotomia o meno, c'è stata pure una lacerazione da paura (III') ma non è tutto.
Comunque sia, a quel punto è uscito subito (erano le 02,06) e ricordo come se fosse ora un senso di leggerezza incredibile. Me lo hanno dato in braccio per un attimo ma aveva l'apgar non proprio favoloso (6 7 8) e non respirava benissimo perché si era bevuto un bel po' di liquido amniotico (o almeno così ci hanno detto) e quindi lo hanno messo in incubatrice per la notte. Ripensandoci e avendo vissuto poi altri due parti devo dire che non averlo potuto stingere subito e tenere con me mi ha fatto soffrire non poco. Comunque il bello doveva ancora venire. Io bella contenta pensavo che fosse tutto finito e mi stavo già rilassando quando sento l'ostetrica che discute con il gine dicendo che "la placenta non esce". Tira e aspetta, tira e aspetta ma nulla da fare e così non faccio nemmeno in tempo ad accorgermene che il mio ginecologo dice "scusa", vedo che infila un guanto che ho visto mettere solo ai veterinari di cavalli e va di secondamento manuale. Tecnica decisamwnte non piacevole ma almeno mi sono evitata il raschiamento in sala operatoria. Un dolore pazzesco anche se è stata questione di poco tempo ma ero davvero sfinita a quel punto anche perché la tensione era calata. Mio marito nel frattempo sconvolto ma ha avuto la buona creanza di non svenire.
Poi ha ricucito per almeno 1 ora ma ha fatto un lavoro incredibile perché non ho mai avuto dolori dovuti ai punti o alla ferita e le ostetriche erano tutte stupite ogni volta.
Due giorni dopo però ero ancora in ospedale con dolori fortissimi ed ero uno straccio. Io sono forte, ho una soglia del dolore che considero elevata ma stavo da cane, ma non erano dolori localizzati e riconducibili alla ferita. Tutti giù a dirmi che erano i normali dolori post parto ma alla fine ho fatto una mega discussione con il mio medico e gli ho strillato che "il medico era lui ma il male ce lo avevo io" e quindi di muoversi e farmi fare degli esami. Beh, fatta l'urinocultura avevo una mega cistite sicuramente da tutto il ravanamento e via dicendo. Preso i farmaci opportuni in 24h stavo benissimo anche se avevo giurato che non avrei mai più partorito.
Ma come ben sanno tutte quelle che sono qui, poi è vero che "si dimentica" il dolore di fronte alla immensa gioia della nascita e di avere il proprio figlio accanto a se e quindi 2 anni e 1/2 dopo è arrivato Jacopo.

2° parto, luglio 2003, parto con epidurale e indotto: indotto perché il pargolo dopo 10 giorni non dava ancora alcun segno di voler fare da solo. Il mio gine (quello dell'altra volta) mi aveva detto chiaramento che lui in genere aspettava almeno 9 giorni oltre il termine prima di intervenire. Beh, era luglio 2003, un caldo agghiacciante e non ne potevo più, così al 10' giorno abbiamo indotto il parto. Entro in H la sera, mi danno gli ovuli e penso che partoritò la mattina dopo ma nulla di nulla, nemmeno una contrazione. La mattina dopo ripetiamo la procedura e finalmente verso le 17 inizio a sentire le contrazioni che, per chi non lo sapesse, con il parto indotto sono più forti anche se poi il parto è più rapido. Intorno alle 20 faccio presente all'ostetrica che secondo me è il caso che ci avviamo visto che devo fare l'epidurale ma lei sta manza e mi dice di non preoccuparmi che c'è ancora un sacco di tempo. Detto fatto arriva il mio ginecologo e la cazzia dicendo di muoversi a portarmi in sala parto e dall'anestesista perché sono al secondo figlio, mica al primo. Scendiamo e le contrazioni sono già belle regolari. L'anestesista è lo stesso dell'altra volta ma ci mette un secolo a fare l'epidurale e continuo a sentire che dice all'infermiera di dargli un altro kit perché fallisce i primi 2 tentativi. Dice che il catetere si riempiva di sangue e quindi doveva cambiare punto. Non vi dico a stare ferma sul fianco con le contrazioni... Dopo il secondo tentativo mi informa che se non riesce al terzo non può più tentare quindi scherzandoci su gli dico di concentrarsi bene e finalmente ce la fa. A quel punto erano più o meno le 21, mio marito è ancora lì con me anche se aveva giurato che sarebbe stato fuori e Jacopo nasce senza complicazioni alle 22,55. 37cm di circonferenza cranica (un altro alieno!) e 51cm x 3,650kg, figuriamoci se restava ancora lì un solo giorno cosa diventava! Lui aveva un apgar ottimo e dopo averlo lavato e vestito me lo hanno messo subito addosso e ha dormito sulla mia pancia mentre mi ripigliavo dall'anestesia.

3° parto, febbraio 2010, taglio cesareo programmato: TC programmato perché Stella era podalica. Il TC era sfato programmato con due settimane di anticipo rispetto al termine ma la piccola alla nascita era 3,380kg, chissah cosa sarebbe diventata in altre due settimane!
La mattina con mio marito siamo andati a portare i grandi a scuola e poi mi sono ricoverata. Altro ginecologo perché il precedente, pace all'anima sua è purtroppo morto per una brutta malattia anche se era giovane. Sono entrata in ospedale e mi faceva uno strano effetto sapere che sarebbe nata 'su appuntamento'. Mi hanno fatto il monitoraggio e un'eco per vedere se magari si era girata ma niente da fare, la testa era bella incastrata nelle mie costole, un fastidio terribile.
Mi sono preparata con camice, cuffietta e calzini terrificanti e mi hanno portato giú con il lettino. Tutti sono sfati gentilissimi. Prima un cortese ferrista mi ha spostato sul lettino operatorio, tolto il camicione e coperto con teli caldi. Poi mi hanno spostato in sala anestesia dove un gentile e simpatico anestesista mi ha messo la flebo e fatto la spinale. Mi spiegava tutto quello che faceva ma avendo già fatto l'epidurale con gli altri due figli sapevo più o meno come funzionava e che posizione assumere. Appena mi ha iniettato l'anestetico ho sentito caldo alla gamba destra e ho iniziato a perdere la sensibilità. Muovevo le dita dei piedi ma se mi toccavo le gambe era come toccare il corpo di un altro, sensazione stranissima. Poi è arrivato il mio ginecologo che mi ha salutato e abbiamo scambiato due parole e ricordo che non avendoli mai visto con la mascherina li per li mi sono domandata se era davvero lui.
Poi mi hanno portata in sala operatoria che era comunicante e ricordo che prima di entrare ho guardato l'ora, le 12.40. In sala operatoria c'era un sacco di gente: il ginecologo, una ferriesta, anestesista e aiuto e una pediatra già pronta con il telino in mano. È arrivato anche mio marito che si è seduto dietro di me e hanno sistemato il telino.
Mi hanno fissato le mani al lettino ma senza stringere e l'anestesista mi ha raccomandato di avvisare se avessi avuto la nausea ma non è successo. Mi dava solo un po' fastidio il sondino infilato in una narice per dare ossigeno (l'anestesista lo aveva messo subito dopo la flebo).
Il ginecologo ha sistemato le luci per operare e mi ha chiesto come si sarebbe chiamata la piccola e, segno del destino, il faro orientabile della sala operatoria aveva scritto sopra 'Stella' che è proprio il nome che avevamo già scelto.
Mentre sistemavano teli e telini, disinfettavano ecc sentivo che ridevano e commentavano quanto si muoveva la piccola nella mia pancia. In effetti era una sorta di "alien" sempre in movimento e spesso vedevo e sentivo le varie parti del suo corpicino. Secondo me si muoveva così tanto perché era messa male, infatti poi è stata praticamente immobile a dormire per i mesi seguenti.
Non mi sono accorta che il dott tagliava ma dopo ho sentito un gran 'tirare'. Non provavo alcun dolore ma sentivo chiaramente che tirava e aveva le mani dentro alla mia pancia. In quel momento ho pensato che dopo aver provato il parto naturale il TC era geniale ma, a conti fatti, non lo sceglierei mai senza un motivo clinico.
Dopo un bel tirare e manovrare assolutamente indolore ha tirato fuori la piccola, ho sentito che dicevano che era una "bellissima bambina" e me l'hanno accostata al viso per farmela vedere. Non piangeva, ha pianto appena è stata portata fuori, ma aveva gli occhi sgranati e ho subito pensato che era spaurita e stuoita. Erano le 13.05.
Mio marito è ovviamente uscito insieme alla bimba e io sono rimasta lì come un'idiota da sola. Il dott ha tirato ancora un po' per estrarre la placenta che era attaccata sopra cone mi era successo con il primo figlio. Mi ha detto che era attaccata in alto a causa di una forma un po' anomala del mio utero e con il parto naturale sarebbe stato problematica.
A questo punto ha cucito tutto ben vene e ricordo che sentivo chiaramente che il ginecologo tirava di qui e di là mentre cuciva ma ero come sentirlo sul corpo di qualcun altro. Si è anche un po' alterato con la ferrista che non gli aveva dato il tipo di filo che voleva e ho sentito che lei si scusava dicendo che era da tempo che non lo assisteva. Mentre cuciva mi ha detto che stava mettendo tutti punti interni e di quelli che vanno via da soli e, infatti, in seguito mi ha tolto solo 1 punto, quello finale.
Dopo mi hanno portato in sala post anestesia dove sono rimasta in osservazione per circa mezz'ora e poi in camera dove ho trovato mio marito a torso nudo con la piccola con su solo il pannolino che gli dormiva sul petto. Aveva un'aria totalmente inebetita (il marito, non la bimba) e lo prendo in giro ancora oggi dicendo che si è rintronato perché ha fatto lui "l'imprinting di Lorenz delle paperelle uscite dal guscio".
La sera stessa mi sono alzata, anche se piegata in due ma perché 'tirava tutto'. Non avevo dolore in se, ma la sensazione era che avessero cucito troppo, come una cerniera con poca stoffa, non so se mi spiego. Comunque, appena alzata ho pensato che il TC in fondo non era poi così geniale. Mi hanno dato antidolorifici se li volevo ma li prendevo solo prima di dormire e la mattina dopo mi hanno tolto catetere e flebo e camminavo senza problemi.
Sono andata a casa la mattina del quinto giorno (sarei potuta uscire già al quarto ma essendo domenica e tutti a casa vi dirò che mi sono goduta un ultimo giorno di relax totale solo io e lei senza nessun altro intorno e nulla da fare). Una volta a casa ho ripreso subito le solite abitudini iniziando anche subito a guidare. Il ginecologo mi aveva raccomandato niente bagno ma solo doccia e niente rapporti per 40 giorni, ma credo che abbiamo aspettato solo tre settimane.

Scusate la lungaggine.
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#47

(06-03-2011, 12:52 12)vale Ha scritto:  Guarda Aleberto, secondo me dipende molto dall'anestesista e da quando ti fanno l'epidurale. Senza contare che in Italia purtroppo spessissimo non è garantita anche se la chiedi.
Io per questioni logistiche ho sempre partorito in Svizzera anche se abito in zona Como (siamo molto vicini e il mio gine era lì) e lì devo dire che le cose sono molto diverse e l'anestesista è presente e disponibile 24h su 24 quindi non esiste che, per esempio, se arrivi di notte, non ci sia.

nel mio ospedale la fanno da oltre trent'anni (quella di un tempo non era però il sondino come adesso, ti bloccava la parte inferiore del corpo e non ti faceva sentire niente quindi il parto non poteva assolutamente essere un parto attivo), l'anestesista è presente ventiquattr'ore su ventiquattro e il garantire l'epidurale a tutti è un po' diventato il vanto dell'ospedale, infatti quasi tutti i medici spingono un sacco a farla... uno direbbe: che bella cosa!!! In realtà se si potesse garantire alle donne di partorire in un modo più libero ed intimo, rispettando la fisiologia e dunque senza eccesso di medicalizzazione (si sono cominciati anche qui a muovere in tal senso soprattutto grazie a nuove giovani ostetriche e all'inaugurazione della saletta parto dolce dove io ho partorito Tobia, però il cammino da fare è ancora ben lungo) ecco che non sarebbero così tante le persone che la chiederebbero... io almeno la penso così... tutte queste cose mi sono state garantite quando ho partorito il mio secondogenito, così mai per mezzo secondo ho creduto di non farcela e ho pensato di chiedere la partoanalgesia. Ciò non toglie che credo sia utilissima in certi casi, soprattutto se il parto è indotto e le contrazioni seguono un crescendo non naturale e più tosto, però non è così senza conseguenze (sulla donna, sul parto, sul bambino) come alle volte dicono, c'è un sacco di documentazione in proposito.

Alessia + Emma (01.11.06) + Tobia (01.05.10)
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#48

Non ci posso credere, avevo scritto un poema ed è sparito!
Spero di riuscire a recuperarlo.
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#49

Boh, a volte lo vedo, altre volte sparisce.

Comunque, in un certo censo hai ragione Albereto ed è bene che chi accetta o chiede di fare l'epidurale sappia che può avere dei rischi ma, d'altro canto, trovo scandaloso che in molti ospedali italiani chi la voglia fare, consapevole di tutto, spesso non venga accontentato. E ti parlo di persone che conosco che avevano preso anche accordi prima e via dicendo ma poi sono arrivate al momento sbagliato, l'anestesista o non c'era o stava facendo altro e pazienza, che sarà mai! Secondo me questo non è giusto.
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#50

sì ma ci siamo capite :-))) solo che mi piacerebbe vedere più lotte affinché siano garantiti certi altri diritti della donna che arriva a partorire... dai vari racconti di parto, anche da quelli che leggo qui, mi rendo sempre più conto che davvero negli ospedali italiani siamo spesso solo un numero in balia dei capricci di medici, ostetriche ed infermieri e per la maggior parte delle donne il parto, per lo più molto medicalizzato, è un qualcosa di subito e non fatto in modo attivo, questo è il vero scandalo, le donne sono portate a ritenere di non essere capaci di partorire e quello che è la loro opera di creazione suprema (la nascita di un figlio) arriva spesso ad essere percepito come creazione di altri... poi ripeto, avendo provato entrambe le esperienze, le differenze le ho sperimentate sulla mia stessa pelle.

Alessia + Emma (01.11.06) + Tobia (01.05.10)
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