COS'È L'AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
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autosvezzamento per tutti


quando il padre "diserta" ai pasti...
#21

Ecco, se non risponde, secondo me, "sente" che un problema, relativamente al cibo, c'è. Io conoscevo una persona che aveva "vergogna" a mangiare davanti agli altri, ma era bulimica. Ovviamente non è questo il caso. Sarà come dici tu, da rinvenire in una errata educazione alimentare ricevuta da piccolo, unita anche alla fissa della pulizia. Ma proprio per questo l'As non può che giovare a tutti quanti. Secondo me, lui in cuor suo ti ammira molto, perchè probabilmente vede che il vostro bimbo ha una strada piena di luce su questo fronte, mentre lui ha qualcosa che non va. Non sa dire cosa, non capisce perchè, ma dal confronto con gli altri gli sembrerà evidente che voler mangiare sempre da soli non è proprio la regola.
Sono sicura che piano piano cambierà. E l'idea del parco è splendida. Continua così, nessuno può aiutarlo più di te, credo. Poi se un giorno verrà da te dicendo che vuole rivoglersi ad uno specialista, lo aiuterai a trovarne uno. Altrimenti io credo sia sufficiente anche qualche lettura ben indirizzata, che affini un po' le naturali capacità introspettive che ognuno di noi possiede.
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#22

Mi dispiace per questo papà, credo che non si renda conto che sta perdendo momenti preziosi, e unici, che non torneranno più. Siamo portati a credere che le persone che ci stanno a cuore staranno sempre bene, e per sempre vicino a noi. Niente è scontato, e ogni minuto, ogni ora e ogni giorno andrebbero vissuti come un dono.
A parte le fissazioni personali - nel caso di tuo marito, l'eccessiva igiene, che poi è anche controindicata, perchè una casa igienizzata è un terreno ideale anche per i batteri "cattivi" - talvolta, leggendoti, ho avuto l'impressione che il tuo compagno non solo non riesce a godersi la famiglia, ma abbia atteggiamenti anche ostili. Non mi riferisco al momento dei pasti (niente da obiettare se preferisce mangiare solo. Da quanto ho capito, non evita questo momento con te e il piccolo, ma con tutti) ma in generale.
Mi chiedevo se frequentare altre famiglie con bambini piccoli possa giovargli. Forse il confronto con le piccole realtà quotidiane, altre famiglie e soprattutto altri papà, può rassicurarlo e farlo rintestare.
Sono d'accordo con chi consiglia l'aiuto di uno specialista, ma non perchè è matto, ma perchè la vita è una sola, e ben venga se si può stare meglio, e godersela appieno. Però dubito che prenda l'iniziativa, e certo non si può costringerlo.
Credo sia importante che capisca, accetti, e rispetti, che la realtà "normale" è la tua e, soprattutto, quella di vostro figlio. Poi se lui vede le cose diversamente affari suoi, purchè si comporti bene, non crei problemi, e si ponga con affetto e rispetto nei vostri confronti.
Hai tutta la mia solidarietà e ammirazione, ho trovato in molti tuoi passaggi un'empatia nei confronti di tuo marito che solo l'amore permette di avere. Però che non tiri troppo la corda.
Auguri
A.
Rileggendo meglio il tuo ultimo post: non va bene che tu gli poni una domanda, e lui "non sa rispondere". Lui DEVE rispondere, deve assolutamente trovare il verso di fare chiarezza dentro di sè, dato che questa latitanza ai pasti ti fa soffrire così tanto.
Sottolineo che questo è un dovere, da parte sua. La felicità e serenità tua e del vostro bambino dipendono anche dall'impegno che ci mette per migliorare la situazione. Prima che il bambino capisca che questo comportamento del padre è solo una "stravaganza", si corre il rischio che, nel frattempo, il piccolo cresca sentendosi rifiutato: arrivo io, e se ne va il babbo. I bambini tendono a credere di essere sempre in colpa, che se un genitore si comporta in un determinato modo, il motivo sia imputabile ad un cattivo comportamento (Gonzales cita i bambini picchiati, che comunque tendono a giustificare il genitore).
Furio era molto simpatico, ma alla fine è rimasto solo.
A.
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#23

(21-08-2012, 07:04 19)AntonellaC Ha scritto:  Mi dispiace per questo papà, credo che non si renda conto che sta perdendo momenti preziosi, e unici, che non torneranno più. Siamo portati a credere che le persone che ci stanno a cuore staranno sempre bene, e per sempre vicino a noi. Niente è scontato, e ogni minuto, ogni ora e ogni giorno andrebbero vissuti come un dono.
Concordo pienamente ed è ciò che gli ripeto spesso. Non lo so quanto questo pensiero faccia parte di lui. Mentre ne parlo annuisce ma il giorno dopo sembra già evaporato.
(21-08-2012, 07:04 19)AntonellaC Ha scritto:  A parte le fissazioni personali - nel caso di tuo marito, l'eccessiva igiene, che poi è anche controindicata, perchè una casa igienizzata è un terreno ideale anche per i batteri "cattivi"
In realtà, proprio perché è una fissazione e quindi irrazionale, tende ad accanirsi nel pulire sempre le medesime cose (superfici lisce tipo gli specchi, i rubinetti, le solite due piastrelle, il tavolo, le stoviglie) non tutta casa. Ci sono zone della casa che non hanno mai visto lo straccio. E di solito le pulizie di routine le fa ma sbuffando e annoiandosi a morte.
(21-08-2012, 07:04 19)AntonellaC Ha scritto:  Rileggendo meglio il tuo ultimo post: non va bene che tu gli poni una domanda, e lui "non sa rispondere". Lui DEVE rispondere, deve assolutamente trovare il verso di fare chiarezza dentro di sè, dato che questa latitanza ai pasti ti fa soffrire così tanto.
Sottolineo che questo è un dovere, da parte sua. La felicità e serenità tua e del vostro bambino dipendono anche dall'impegno che ci mette per migliorare la situazione.
Dunque, non è facile parlare di questioni così delicate con chi non ha mai avuto modo di scendere ad un livello un po' più profondo e un po' meno superficiale di conversazione. Si sfiora quel lato fragile che tutti teniamo nascosto e che non ci fa piacere rivelare. Lui tende a chiudersi a riccio e pretendere una risposta può solo far sì che la conversazione si chiuda in un nanosecondo o che mi risponda in malo modo allontanandomi. Lui vuole bene a me e a nostro figlio. Non lo dice. Ma lo capisco quando ci prova. Quando cerca di combattere con il suo broncio e i suoi limiti. Qui, mi pare, siamo tutti d'accordo che forzare i tempi non è cosa saggia. Io mi sento in colpa per non avere abbastanza tempo per dedicarmi a loro. Sì, lui non è giocherellone e nemmeno tanto affettuoso ma pur con tutti i suoi difetti, c'è.
Tornando all'argomento AS, come qualcuna ha detto, probabilmente quando il bimbo sarà più autonomo per lui sarà più facile. Forse è solo una fase. A me dispiace ritrovarmi da sola ai pasti ma ancora di più mi dispiacerebbe che lui rimandasse la costruzione del rapporto con suo figlio ad un futuro indefinito. I legami crescono e si rafforzano piano piano, quotidianamente nelle piccole cose, anche sedendosi tutti insieme intorno allo stesso tavolo.

[Immagine: 8K7up2.png]
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#24

Noi qui abbiamo impiegato un po' per trovare un equilibrio nel rapporto con il primo figlio...mio marito, ma pure io ci ho messo un bel po' a inquadrarmi nel ruolo di madre. Quindi capisco perfettamente l'assestamento. E in questa burrasca di ridefinizione ruoli mio marito è finito in depressione e la sua ipocondria (normalmente presente) è andata alle stelle. Capisco allora anche l'altro problema, so che se non ne vuole uscire lui nulla si può fare e come ci si può sentire da "spettatore" di un film che vorresti poter modificare immediatamente.

Però c'è di mezzo il pargolo (quanto ha?) e il fatto di emarginarlo a parole o a fatti può far sì che inizi poi lui a sentirsi sbagliato... questo non è giusto... per come la penso uno può lottare o meno con i suoi problemi, ma dovrebbe sforzarsi di non caricarne il figlio.
Capita a tutti di essere nervosi e magari sgridare il bambino anche se non si vorrebbe o simili, ma costantemente far capire che in un certo posto/momento è presenza indesiderata mi sembra troppo....

Alessandro 28/07/2006
Viola 19/12/2011
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#25

faccio un po' la voce fuori dal coro. ribadisco la mia idea che qui un problema esista e neanche poi così piccolo. quando parliamo di comportamenti umani (se non vogliamo chiamarli sintomi) possiamo farlo da un punto di vista qualitativo o quantitativo. se prendiamo in considerazione la qualità del comportamento del compagno della nostra Heliantus sono d'accordo nell'affermare che si tratta di un comportamento nevrotico e aggiungo, chi di noi non lo è almeno un po'? ma se lo osserviamo dall'altra prospettiva, quella della quantità, allora le cose si fanno un po' più serie "accanirsi" su una gocciolina d'acqua ne è un esempio.
inoltre ritengo che siamo davanti ad un padre che non ha "solo" un problema con la condivisione dei pasti, ma che si rivolge a suo figlio chiamandolo "quello li" e implorando di farlo stare zitto.
la consulenza di uno specialista sarebbe utilissima a lui ma nell'eventualità che la rifiuti potrebbe servire anche a te per sapere come gestire al meglio questa delicata situazione per il bene del bambino e questo non vuol dire che ami meno il tuo compagno o che non lo accetti per quello che è ma bensì, che ami molto la tua famiglia. non sono d'accordo con giulee quando dice che una buona lettura per affinare le capacità introspettive possa essere sufficiente, in quanto le persone con una struttura di personalità ossessiva hanno grandi difficoltà ad avvicinarsi al mondo delle emozioni, quindi all'introspezione e all'empatia.
scusa se sono stata un po' dura ma sono molto sensibile ai temi psicologici e credo ancora fermamente nell'abilità professionale di chi esercita in questo campo (magari non proprio tutti).
aggiungo però che nessuna meglio di te conosce la situazione e le persone che ne fanno parte. tu come compagna e madre sai sicuramente quali sono i limiti che non si possono valicare.

Mamma di Pietro nato a luglio 2011
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#26

(21-08-2012, 07:04 19)AntonellaC Ha scritto:  .
non va bene che tu gli poni una domanda, e lui "non sa rispondere". Lui DEVE rispondere, deve assolutamente trovare il verso di fare chiarezza dentro di sè,

anche mio marito fa cosi e probabilmente Heliantus vorrebbe scrollarlo finchè non parla (io lo vorrei sempre).Probabilmente "non sa rispondere" è la risposta più facile.Rispondere per davvero implicherebbe una presa di coscienza dolorosa e l'inizio di una strada impervia

10900 Ale 17/07/2010
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#27

non riesco a trovare un momento di calma sufficiente... spero di riuscire a tirare fuori qualcosa di sensato.
concordo con gisella, il problema esiste ed è un problema reale e serio che se non ricordo male si chiama disturbo ossessivo-compulsivo (ma l'esame di psichiatria l'ho fatto un sacco di tempo fa), lo dico solo perchè heliantus non pensi mai di essere lei esagerata e intollerante a comportamenti diversi dalla norma. non è come aver paura dei ragni. o almeno è come se avendo paura dei ragni uno avesse bisogno di disinfestare la casa ogni giorno prima di entrare.
comunque giuliee ha ragione, all'origine di tutto c'è la scelta di heliantus di amare questa persona così com'è e questo amore è sicuramente ricambiato. heliantus, io intravvedo il germe della "rinascita" del tuo compagno proprio nella tua gravidanza e nella sua scelta di rimanere comunque con voi. lasciarsi andare così tanto da "rischiare" un figlio è una cosa grande, grandissima per una persona che ha bisogno di pulire 200 volte la stessa piastrella. io sono convinta che piano piano grazie a te (e secondo me ti stai comportando veramente in modo eccezionale) riuscirà ad uscire dal suo problema e a farsi aiutare, magari anche dal famoso professionista.
però tu non caricarti di troppe cose e quoto gisella, eventualmente chiedi tu un aiuto per alleggerire la gestione di un compagno con un lato sicuramente difficile.
dal lato pratico... l'idea del parco è geniale. perchè non organizzate anche qualche bel pic nic?
ti abbraccio forte

[Immagine: foxfoxsbu20100225_0_Fanco+is.png]

[Immagine: catcatcrd20120612_1_Alessandra+is.png]
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#28

(20-08-2012, 11:19 23)Valina Ha scritto:  (tipo che papà mi ha detto che lui e la piccola si stavano rimbambendo davanti alla tivù e così gli ho suggerito di fare la pasta - cosa che a lui piace - e secondo me ci sta seriamente pensando)
Non c'erano più uovaaaa in frigooo!!!!
(e allora abbiamo fatto l'esperimento con quella specie di farinata slurposa che poi ci metti burro e zucchero, solo che non è venuto gran bene... ma la piccola mescolaaaavaaa... metteva farina e mescolaaavaaaaa....)


(21-08-2012, 10:55 10)giulieee Ha scritto:  Capisco il vostro punto di vista e ripeto che secondo me il vero problema è proprio la condivisione dei pasti.
Quanto al resto...non dimentichiamoci che anche fumare è una forma di nevrosi (quanti fumano qui?) e sicuramente più nociva della fissazione della pulizia. Ma provate a portare di forza un fumatore dallo psicologo... sono sicura che tornerà a casa con un paio di stecche di marlboro rosse morbide.
Ah, per quello ci sono le sigarette elettroniche che funzionano abbestia!


(21-08-2012, 10:55 10)giulieee Ha scritto:  Altre nevrosi: shopping compulsivo, bulimia e anoressia, ipocondria, fobie varie (insetti, agorafobia, claustrofobia...etc, etc). Ne siamo tutti esenti?
Fammi entrare in un negozio di batterie e te lo faccio vedere io lo shopping compulsivo. A livelli professionali. Olimpici.


(21-08-2012, 10:55 10)giulieee Ha scritto:  Altra cosa è la depressione che è una malattia e va curata (in tempo). E che danneggia molto sia chi la vive che chi sta intorno.

Heliantus ha fatto una scelta, sicuro, l'AS. Ma prima di questo ha scelto di tenere e amare il suo bimbo anche se non "programmato". E prima ancora ha scelto di amare il suo compagno, pregi e difetti, compresi. E se va a mangiare dalla mamma che problema c'è? Io, quando gli orari fra me, Mario e mio marito non coincidevano, avrei pagato perchè mangiasse dalla mamma! Meglio che cucinare due volte o fargli mangiare sbobba riscaldata o doversi alzare in piena pennica per tenergli compagnia o, peggio, lasciarlo solo al pasto....
Ehm.... cioè.... ANCHE NO.
Non esiste proprio che vai dalla mamma perchè non vuoi mangiare con tuo figlio.
Scusa la crudezza, ma non mi viene diversamente.
Vai dalla mamma se ci sono necessità specifiche, tipo chessò... famiglia al mare > son solo in casa > qualche volta vado dai miei così li vedo e a casa non mi faccio sbattimenti. Oppure non ho tempo, qualche volta, di stare a far da mangiare (nel qual caso per me c'è McD!!! Hahah!)
Ma se vai dalla mamma a mangiare per consapevole volontà di allontanarti dal momento del pasto di tuo figlio, ecco... tralascio gli sproloqui e dico che secondo me c'è un serio problema.

Va bene che poi è orgoglioso del figlio, che in qualche modo "ci prova", ma l'eclissarsi in quei momenti è da un lato troppo facile, per lui, e dall'altro deleterio per il figlio.
E non sono comunque mica troppo sicuro che poi quando avrà 3 o 4 anni allora gli sarà più facile e resterà a casa. A parte che il danno è fatto, l'imprintig glielo hai dato... ma il problema non sta *nel bimbo*, ma *nel padre*.

Il momento del pasto è COMUNE. Deve esserlo. E' così da sempre. A meno che non voglia fare l'eremita, che allora però starebbe sulla cima di qualche monte come il nonno di Heidi.

Da qualche parte in quel coacervo di st****te che è facebook ho letto una roba tipo: "se hai una chiara idea di come vuoi che i tuoi figli diventino da grandi, devi iniziare a comportarti tu in quel modo e da subito". Come a dire chiaramente che sei l'esempio che loro seguono, senza se e senza ma.

Ergo: se il marito di Helianthus vuol pulire tutto ovunque, faccia anche. Secondo me è esagerato, ma vabbè... pace.
Ma se continua a scomparire nel momento dei pasti, addirittura andando da sua madre, otterrà un figlio che sarà cresciuto con un certo deficit paterno (noto anche il fatto che quando stanno assieme fuori pasto comunque non è così interagente), e che probabilmente a sua volta tenderà ad avere le stesse limitazioni da grande.
Il momento del pasto, oggi, è forse uno dei pochi momenti in cui si sta tutti assieme, come Famiglia. Togli quello ed hai tolto almeno il 50% della presenza.
Oltre a perderti dei momenti per sempre (io talvolta osservo la mia piccola che fa(ceva) delle schifezze immonde col cibo, che a me stesso davano un po' fastidio, ma ho sempre trovato più interessante vedere cosa fa, come lo fa, come cambia nel tempo, come cresce nel rapportarsi con noi e col cibo stesso) fai mancare il riferimento al bimbo, ma facendolo in un modo che non è solo "assenza", bensì anche sempre "insegnamento" di qualcosa di... io direi distorto.
Un conto facessi per esempio il camionista, che sto in giro tutta settimana e sono a casa solo il week-end. Il bimbo lo capisce perchè quando ci sono, *ci sono*.
Ben diverso è eclissarsi sistematicamente in quei momenti. Il bimbo lo comprende tanto quanto, e lo prende come insegnamento.

Riguardo al suggerimento di consultare un professionista, cioè uno psicologo, io personalmente caldeggio assai.
Vero che se uno non riconosce i propri problemi è inutile che ci vada.
Vero anche che non ci si deve mica per forza andare da soli.
Esistono gli psicologi per le coppie. E questo secondo me è anche un problema di coppia, che il bimbo evidenzia enormemente.
Se è uno bravo... sa mettere le parole giuste al posto giusto, e chissà che non si sblocchi qualcosa.


(21-08-2012, 11:12 11)Helianthus Ha scritto:  Ne ho parlato con lui, ho chiesto perché questo evitamento ai pasti. Non mi risponde. Non mi sa rispondere.
Traduzione = sa benissimo che ha quel problema, non intende affrontarlo e non risponde perchè non trova scuse plausibili per sostenere che non sia un problema.
Perchè l'unica risposta plausibile sarebbe: "ok, affrontiamolo assieme".

(21-08-2012, 11:43 23)cancy Ha scritto:  Probabilmente "non sa rispondere" è la risposta più facile.Rispondere per davvero implicherebbe una presa di coscienza dolorosa e l'inizio di una strada impervia
Ecco. Appunto.
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#29

(22-08-2012, 12:28 12)Namor Ha scritto:  [.....]

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#30

Ecco, con un po' di tempo in più a disposizione ho visto che il tuo pargolo ha un anno (stordita che sono!Blush).
Devo dire che Namor ha espresso senza tanti giri di parole un po' quello che penso.. E secondo me appunto non è solo questione di esempio che dai (importante, sicuramente) ma anche di come coglie queste assenze tuo figlio. Non può ragionare come noi (ah, guarda, papi ha un problema ma lotta per risolverlo e io cerco di aiutarlo) e magari invece si trova a pensare di essere lui a fare qualcosa di brutto per cui il papà sparisce o lo addita come "quello lì". Non ora, sicuramente, ma queste sensazioni se continuano pian piano si trasformeranno in pensieri...

Giulieee, ammiro parecchio la tua positività però penso che sia un discorso adattabile agli adulti... che appunto hanno tempo per riflettere e capire e assimilare... Anche un bimbo l'avrà, ma dopo anni in cui avrà pensato di aver torto lui.
Leggere fa sicuramente bene, ma dal momento in cui hai riconosciuto di avere un problema. E a volte il fatto che te lo dica chi ti sta vicino serve a poco, mentre un riscontro esterno a volte apre gli occhi.

Bellissima l'idea della merenda al parco, pic nic o qualcosa che comunque provi ad alleggerire il tuo compagno dal problema della pulizia!

Pensavo di avere più tempo e invece è già finito.. uff.. un abbraccio Helianthus, sono sicura che i tuoi sforzi di gestire questa cosa verranno premiati

Alessandro 28/07/2006
Viola 19/12/2011
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