[Linda Eva]

Allora....

Dunque, innanzi tutto sulla tavola più che verdura, pasta, cereali ecc non trova, per cui posso assicurarti che non è attratto da chissà che schifezze!
Credo mangi così tanto perchè si diverte molto a esplorare (è un curiosone) e ad imitare noi.

Poi, per quanto riguarda la richiesta, il mio dubbio è molto semplice: quanto devo assecondarlo? Cioè, a richiesta può volere anche mangiare i sassolini che trova per terra, ma non per questo asseconderò il suo istinto, no? (In realtà il bimbo è ancora piccino per andare per terra, quindi non lo so se è vero che mangerebbe i sassi...). Per cui mi chiedevo se quando vuole mangiare in continuazione, sia giusto continuare a dargliene. L'istinto di autoregolazione non può essere ingannato da una cosa divertente?

Quando parlavo di cioccolato o patatine non intendevo riassumere solo le classiche 'schifezze', ma proprio cibi dolci o particolarmente sporiti, cose che potrebbero attirare l'attenzione più di altri sapori.
In ogni caso avevo fatto questa precisazione più che altro per completezza d'informazione, non perché pensassi che fosse una tua abitudine.

Non ho capito bene cosa intendi con l'ultima frase.
Se intendi 'cibi divertenti' non sarebbe un problema perché in caso di cibi molto saporiti, saresti certamente tu a regolarne una presenza non quotidiana in tavola.

Se invece intendi che potrebbe essere solo incuriosito dal divertimento del mangiare con voi, ti rispondo che proprio questa é la spinta su cui si basa l'AS. Il bambino viene attratto dallo strano gioco che fanno i genitori e divertendosi finisce con lo scoprire sapori, consistenze e il piacere del pasto.
Il suo istinto di 'autoregolazione' può venire 'ingannato', semmai, come quello dei bambini 'svezzati' (era questo che intendevo), quando li abituiamo ad un cucchiaino davanti alla bocca di fronte al quale l'unica scelta è aprirla o no.
Non si dà loro il tempo di passare dalla buona pratica dell'allattamento a richiesta, quando la richiesta segue sempre lo stimolo della fame, a quella di un pasto diverso dal latte che segua esattamente lo stesso meccanismo.
Questo, invece, viene facilitato quando con i suoi tempi e piccolissimi passi fatti da protagonista arriva ad assimilare delle modalità che all'inizio mette in pratica quasi solo per gioco senza accorgersi di sviluppare nuove abilità con cui, poi, presto riuscirà a gestire il cibo da solo a sarà in grado di concludere un intero pasto.

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Quando dici

se gli lascio fare e vedo che vuole il cucchiaio più che il suo contenuto, significa che appunto non ha molta fame, no?

io ti rispondo che no, non è così automatico.
La sua curiosità per il cibo non la puoi verificare se apre la bocca quando lo imbocchi.
Lì, al massimo, hai la prova che per tua fortuna il tuo bambino ha un'indole non ostile al cibo di suo. È probabile che lui sia fra quei fortunati che avrebbero avuto un'ottima riuscita persino con omogeneizzati e farine di riso.

Quello che in più puoi regalargli con il percorso naturale dell'AS è l'opportunità molto più profondamente educativo-psicologica di costruirsi un rapporto con il cibo più equilibrato e sereno.
E puoi farlo (soprattutto con un bambino così vorace) lasciandolo libero di RICHIEDERE senza offrirgli nulla. Di lasciargli l'opportunità di essere protagonista attivo, fidandoti che prima o poi dal manipolare pochi pezzi o bocconi, passerà a fare qualcosa che assomigli ad un pasto fino a mangiare pasti completi.
Questo naturalmente non toglie che tu se lo vedessi innervosito dal non riuscirci completamente da solo possa intervenire ogni tanto aiutandolo.

E questa curiosità verso il pasto il genitore AS la vede prima di tutto proprio quando è attratto e vuole per sé, da tutto ciò che è sulla tavola: pane, pollo, pasta, frutta, cucchini, minestra, tovaglioli....
È segno che il tuo piccolo vuole giocare al vostro stesso gioco!

Mentre questa opportunità della spinta alla PARTECIPAZIONE ATTIVA può passare inavvertitamente in secondo piano quando, con la fortuna di un bimbo che apre la bocca facilmente e con piacere, cadiamo nella trappola dell'imboccamento passivo, gradito nel tuo caso, ma pur sempre passivo.
E la passività, sì, quella sì, può annebbiare l'istinto di autoregolazione.
Fortunatamente credo che tu e lui abbiate tutto il tempo e le potenzialità, di recuperare su questo punto.

Solo che, vista la tendenza ad aprire sempre la bocca, ho voluto chiedere a voi come è meglio procedere.

Tu mi scrivi: "Se avesse realmente fame non se lo dimenticherebbe affatto." Credo sia vero, però non credo che il piccolo mangi per fame, infatti noto che mangia di più quando è più stanco, nello stesso modo in cui si porta alla bocca dita o quant'altro quando ha sonno.

E una parte di te se ne è già accorta. Secondo me, hiedere un consiglio è stato il tuo primo passo per un cambiamento di rotta piccolo, ma fondamentale.

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Aggiungo al poema che il mio obiettivo ora, se fossi io al tuo posto, non sarebbe più capire se lui mangia per fame o no, ma far sì che mangi o manipoli e sperimenti perché vuole partecipare attivamente.
Che sia capace di appetito lo sai e puoi stare più tranquilla di quante di noi si fanno domande sul limite minimo di capacità autoregolazione.
A te ora basta che diventi attivo.
Aspetta che ti chieda lui qualcosa, se ci riesci, e mettiglielo a disposizione.
Se temi 'disastri' limita le quantità che gli metti davanti per poi, semmai rimboccarle, ma aspetta sempre che parta da lui la richiesta.
E se questo comportasse una diminuzione dell'effettiva quantità mangiata non preoccupartene. Ci sono altri pasti e poi il suo latte per compensare, no?