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"Besame Mucho": il libro giusto PRE-tutto!!!!
#31

(07-02-2012, 05:16 17)Giulia Palombo Ha scritto:  Ringrazio mamitta, pancina dello stesso mio mese (dicembre 2010) per avermi "difeso" e Arkadian per aver riammesso a pubblicazione il mio intervento.

Ci mancherebbe, Giulia...(anche se io sono novembrina a tutti gli effetti per chi non sa del nostro "gruppetto"... Wink)
E grazie Arkadian!
Thumbup


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#32

Finalmente, sono davvero curiosa di leggerlo!

001_wub Miriam 20/05/2011
#33

Evviva! Ho già un'amica appanzata a cui regalarlo (stavo addirittura pensando di privarmi della mia inestimabile copia personale, per fortuna non dovrò farlo!) :-)

Heart Emma - 15 aprile 2011 Heart
#34

Fantastico!!!!
Faccio il filo a questo libro da agosto!!!!
Era oraaaaa!!
#35

Ho appena quasi-finito di leggere Bésame Mucho, regalo della mia sorellina improvvisato e graditissimo. Dico quasi-finito perché ho sorvolato proprio sull'alimentazione, dato che questa fase non è "d'attualità" con Giovanni, ma voglio tornarci.

Come brevissima recensione vorrei dire che mi è piaciuto lo stile diretto e a volte umoristico dell'autore. Trovo geniale lo strattagemma di sostituire la descrizione del bambino con quella di una donna o di un nero: resta davvero impresso questo scambio di punti di vista. Ne ho apprezzato anche la chiarezza e il coraggio nel ribadire da che parte sta, cioè dalla parte dei bambini E dei genitori. Sulla ambiguità di molti testi, G. costruisce un discorso molto interessante che condivido in pieno. Ho appena finito di leggere un libriccino più specifico sulla scuola e l'età dell'asilo, pieno zeppo delle contraddizioni che Gonzales fa notare.

La corda che più mi ha toccato e - perché no - consolato e confortato è stata la decostruzione di molti modi comuni di crescere i figli, proposti come validi da presunte "scuole di pensiero", che fanno sentire in colpa i genitori se non le condividono, perché spacciate come "il bene del bambino".

In particolare, mi ha fatto riflettere la questione del ritmo e dei limiti.
Molti, credo, la giudicheranno forte, estrema. Forse. Forse ci sono adulti che riescono con più facilità ad avere giornate simili tra loro e a fare le stesse cose agli stessi orari e sono contenti. E' giusto, penso, che lo facciano appunto se sono contenti e se il loro bambino è contento.
Non lo dico con disprezzo, ma con ammirazione sincera.

Io l'ho sempre considerata un'utopia per la nostra famiglia, ma allo stesso tempo mi flagellavo (ax, ti chiedo i diritti) per non saper dare a mio figlio quella regolarità e quei limiti "chiari e distinti" che - secondo molti autori - sono il massimo desiderio del bambino.
Prima osavo solo pensare: ma i limiti, a dir la verità, ce li pone la vita.
E i limiti di noi tre compagni di vita sono anche più forti di altri: due lavori incerti, una casa non nostra, la mancanza di aiuti domestici, per noi adulti. E per il piccolo, la sua non-altezza, la sua inesperienza, il non camminare, eccetera, eccetera.
Se ci sono già questi, che bisogno c'è di mettere altri paletti, tipo: non si tocca qui, non si tocca là, in bagno non si entra (però in salotto sì e non si capisce bene perché), si dorme così, cosà, non si mangia per strada, non si esce dopo le 19, si mette questo o quel vestito: alcune cose tanto il bambino non le sceglie finché è piccolo e dopo che problema c'è se la maglietta è verde o rossa?
Naturalmente lo pensavo, pensavo di essere folle o quasi e comunque non l'ho detto mai a nessuno.

Stessa questione per il ritmo. Se noi abbiamo piacere ad andare a letto non troppo presto, perché dovrebbe essere diverso per un bambino che il giorno dopo non va a scuola?
Se ci fa piacere mangiare insieme, perché dobbiamo soffrire e mangiare separati (tanto poi si finisce per non mangiare) a tre orari diversi? Nessuno di noi tre fa aperitivi con gli amici o cene nei locali, almeno non regolarmente e se non ci sono ragioni di lavoro. E quindi che male c'è se nelle eccezioni ci portiamo Giovanni con noi?
Naturalmente vale anche l'inverso: che male c'è, pensavo, se Giovanni fa il pisolino dalle 16 alle 17, se ha sonno? Perché deve fare il pisolino alle 14 tutti i giorni, in tutte le stagioni, anche se non ha sonno?
Ovviamente avendo fatto allattamento a richiesta e as, non è che ci fossero molti ritmi e quindi mi adattavo a lui.
Ma pensavo, comunque, di essere una pazza...

Bésame Mucho mi ha confortato e consolato nel sapere che i limiti e certi ritmi ce li impone la vita stessa, con le sue necessità e il suo intrinseco svolgersi. Il resto è "affetto, contatto, rispetto e attenzione". E, ultima nota a margine, Gonzalés ha fatto una piccola crepa nella considerazione alta che ho nutrito finora per ALCUNI estremismi delle mie amate pedagogie di metodo.

Una lettura preziosa e un grazie a chi l'ha consigliata!

Thumbup




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#36

Ohhhh graziegraziegrazie
Quand'ero incinta l'avevo cercato disperatamente ed era fuori catalogo.
Oggi l'ho ordinato subito!
#37

cecilia bellissima analisi, mi è arrivato qualche giorno fa, volevo prima finire di leggere "me lo leggi?" ma dopo aver letto, e oggi che dorme un po' di più, ho cominciato a leggere una paio di pagine...vediamo

Mamma di Serena dal 09/03/11 3240 x 51 cm e Davide dal 04/02/13 3840 x 54 cm
[Immagine: rtNip1.png]
#38

Leggendolo...mi fa venire voglia di protestare con l'azienda che mi fa tornare al lavoro e lasciarlo al babyparking/nido/babysitter/nonna...
Non ho ancora finito, ma di sicuro fa riflettere.
E di certo alcune convinzioni, che già si erano moooooolto indebolite nei miei primi mesi da mamma, sono crollate del tutto.
Giusto per gradire, me lo stavo leggendo dopo pranzato,facendo il mammaterasso Big Grin
#39

Non credo che niente o nessuno riuscirà a farmi sentire in colpa di essere tornata a lavorare dopo 8 mesi di assoluta intimità con la mia cucciola. Mi dicevano "è sempre attaccata a te, la stai viziando, vedrai che al nido sarà un dramma". Neanche per sogno. A casa da sola con me (non abbiamo né nonni, né zii/cugini vicini), si annoiava. Al nido è letteralmente fiorita.
Ma ho già letto il libro di Alessandra Bortolotti "e se poi prende il vizio", che ho scoperto riflettere molto esattamente le mie personali convinzioni - e anche quelle nelle quali sono cresciuta: ovvero, che le manifestazioni di affetto, gratuite, illimitate, il contatto fisico, il rispetto delle emozioni del bambino, non equivalgono né a permissivismo, né a vizio, bensì a profondi bisogni della crescita personale.
Leggerò con molto interesse "Besame Mucho", me lo metto in lista tra le prossime letture prioritarie.

Ale e Cucciola (1/1/11)
#40

Riassumere questo libro in una parola? Rispetto. Senza limiti di età e abbattendo le differenze.
Ho sempre pensato che l'amore tragga le proprie radici più profonde proprio nel rispetto altrui e che i miei figli mi avrebbero rispettata e amata se li avessi a mia volta rispettati ed amati. Un concetto molto semplice ma che sfugge ai più.
Un libro bellissimo, anche se discutibile dal mio punto di vista sotto certi aspetti, ma come tutto quello che leggo, cerco di cogliere il meglio e trarne il massimo profitto.
E comunque mia figlia dorme nel suo lettino, nella sua stanza, dalla dimissione in ospedale. Mai fatto un lamento per questo, non tutti i bambini hanno la necessità della condivisione del lettone con i genitori, ne sono più che convinta.

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