29-08-2013, 05:05 17
Ma sai è un periodo che rifletto sui rapporti causa-effetto, per cui mi chiedo: è diventato spericolato per la bici, o lo era d'indole e la bici è uno strumento? La vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio?
Cavolate a parte, mi sono resa conto di non poterlo definire "spericolato" in quanto sa i suoi limiti e non li forza in maniera spregiudicata, faccio un esempio: quest'anno al mare da un certo punto in poi non ha voluto più i braccioli, è vero che si spingeva oltre la riva, ma non si è mai allontanato fino ad arrivare dove non toccava; l'acqua gli arrivava massimo al collo, ma non si è mai spinto oltre. Motivo per cui mi sono concessa il lusso di osservarlo da sotto l'ombrellone e non interferire in quello che faceva, lo richiamavo giusto quando assumeva il colorito di Nosferatu.
Salta dai gradini, ha saltato per un'estate da due e non è mai andato oltre; ogni tanto l'ho visto arrivare al terzo e guardare, tergiversare un po' e poi scendere. Oggi ha saltato dal terzo.
Sa dosarsi, e osa quando il rischio è più o meno calcolato.
Per cui mi chiedo se in fondo una bici così, non l'abbia "costretto" in realtà a misurarsi con sè stesso, infatti non ha mai fatto cadute spettacolari, è sempre caduto da fermo per distrazione e senza mai farsi male, tutte le cosa che si è permesso di fare quest'estate erano una naturale evoluzione dovuta a uno studio del mezzo e delle proprie capacità rispetto ad esso.
Insomma ha fatto le prove, prima di arrivare a curvare a quella velocità e con quella precisione.
Cavolate a parte, mi sono resa conto di non poterlo definire "spericolato" in quanto sa i suoi limiti e non li forza in maniera spregiudicata, faccio un esempio: quest'anno al mare da un certo punto in poi non ha voluto più i braccioli, è vero che si spingeva oltre la riva, ma non si è mai allontanato fino ad arrivare dove non toccava; l'acqua gli arrivava massimo al collo, ma non si è mai spinto oltre. Motivo per cui mi sono concessa il lusso di osservarlo da sotto l'ombrellone e non interferire in quello che faceva, lo richiamavo giusto quando assumeva il colorito di Nosferatu.
Salta dai gradini, ha saltato per un'estate da due e non è mai andato oltre; ogni tanto l'ho visto arrivare al terzo e guardare, tergiversare un po' e poi scendere. Oggi ha saltato dal terzo.
Sa dosarsi, e osa quando il rischio è più o meno calcolato.
Per cui mi chiedo se in fondo una bici così, non l'abbia "costretto" in realtà a misurarsi con sè stesso, infatti non ha mai fatto cadute spettacolari, è sempre caduto da fermo per distrazione e senza mai farsi male, tutte le cosa che si è permesso di fare quest'estate erano una naturale evoluzione dovuta a uno studio del mezzo e delle proprie capacità rispetto ad esso.
Insomma ha fatto le prove, prima di arrivare a curvare a quella velocità e con quella precisione.