[madregeisha]

Il punto cruciale per chi come molte di noi non teme il cosleeping, è, secondo me, il rischio di farne non solo l'assecondamento di un'esigenza del bambino, ma una regola, cioè l'unica esperienza di sonno.
E userei anche la parola 'abitudine', come nell'AS diciamo spesso di evitare la frequenza, ad esempio, di cibi ai limiti del sano per non indurre in loro l'abitudine non sana di quelli, no?

Così eviterei di 'offrire' ill solo cosleeping dal momento che non offriremmo l'esperienza di una possibilità più autonoma di cui, quando si sentirà pronto, potrà usufruire, inducendo noi quell'abitudine pur credendo, secondo me, erroneamente che sia sempre ciò di cui il bambino ha bisogno.

Come dire, gli metto a dispoosizione sulla tavola SOLO carboidrati perché sono quelli che al momento preferisce, stupendoci poi che non avendo mai visto carne e verdura si sia alla fine abituato a mangiare solo quelli e non sappia di poterli neanche immaginare, figuriamoci 'richiederli'.

Perché secondo me anche in questo campo, l'offrire esperienza di un ventaglio fatto di modi diversi di dormire (sano e variato) è essenziale.

Se il bambino conosce l'esistanza di un posto tutto suo per dormire oltre alle braccia e al seno sempre a disposizione della mamma, saprà lui scegliere (e chiedere) l'uno quando prevale il bisogno di calore e rassicurazione o l'altro quando sereno e appaggato ha bisogno di starsene in pace nel suo angolino di 'caverna' certo di potersi girare e rigirare a piacimento senza urtarsi con mamma o papà, svegliari o essere svegliato da loro, mantenendo intatta la sicurezza di essere al sicuro anche lì, perché al bisogno sa che può chiamare la mamma pronta ad abbracciarlo nuovamente e confermargli, così, che va tutto ancora bene.

Ecco, proprio quello che intendevo
Il fatto è che secondo me si corre un altro rischio, talvolta. Quello di non offrire carne o verdura perchè è a NOI che non piacciono e quindi non li cuciniamo.
Io questo attorno a me lo vedo spessissimo purtroppo, e non solo a tavola ma anche in camera da letto. Nel senso che so come esistono persone che per sovrastrutture, false credenze, condizionamenti sociali, impongono al bambino la nanna in culla, nel lettino, in cameretta, è altrettanto vero che ci sono famiglie in cui si impone il cosleeping ad ogni costo o per reazione ai comportamenti di condizionamento sociale che dicevo, o perché la madre (in genere é l'ago della bilancia) lo preferisce per comiditá o semplice piacere personale. Questo è altrettanto sbagliato, secondo me. Ed è dimostrato dal fatto che sono poi spesso queste le persone che si lamentano dei millanta risvegli notturni, delle millanta ciucciate, del fatto che il bambino si addormenta solo in un certo modo (cosa che è inevitabile se non gliene è stato messo a disposizione uno diverso e ormai si è creata l'abitudine di cui parla Linda Eva).
Mi sento invece di dissentire dal ragionamento di Giuliee, che riporta l'esperienza personale di aver dormito coi genitori a lungo ma che adesso è autonoma. Questo non lo trovo affatto indicativo, ad esempio io posso dire di essere stata svezzata a 3 mesi con pappe e latte vaccino diluito con acqua, ma ho un ottimo e sano rapporto col cibo, mangio di tutto, sono equilibrata. Questo non è indicativo del fatto che quel tipo di svezzamento sia poco rispettoso del bambino, e stessa cosa vale per il sonno.
Con questo Giuliee, niente di personale eh, nom intendo dire che non sei rispettosa delle esigenze di sonno del tuo bimbo, il mio è un discorso generale volto ad evitare che si utilizzino certi ragionamenti quali coperture inconscie di un non reale ascolto delle richieste inerenti il sonno per i motivi di cui dicevo prima .