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Lo svezzamento NON inizia con la frutta

Ecco la trascrizione del video uscito l’altro giorno sul canale YouTube e che trovate subito qui sotto.
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Zuccheri aggiunti, zuccheri della frutta, zuccheri nascosti, zuccheri buoni, zuccheri cattivi… ce n’è per tutti i gusti. Proprio l’altro giorno, grazie a un video di Dario Bressanini, che trovate qui, ho scoperto che c’è un’altra categoria importante, quella degli zuccheri liberi.
Ciao, sono Andrea di Autosvezzamento.it e in questo video vi voglio far vedere come la definizione di “zuccheri liberi” ci dimostra con cosa NON si dovrebbe iniziare lo svezzamento.
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Innanzitutto chiariamo cosa sono questi zuccheri liberi. Bressanini lo ha spiegato nel suo video, ma per semplicità ve lo accenno anche io. In sostanza, l’OMS si è resa conto che parlare di zuccheri aggiunti non è sempre chiaro, di fatti in molti ancora si chiedono se, ad esempio, utilizzare il succo di mela equivalga ad aggiungere zucchero naturalmente presente nella frutta o se sia un qualsiasi zucchero aggiunto, e se uno sia “migliore” dell’altro (a scanso di equivoci vi dico subito che il succo di mela È uno zucchero aggiunto al 100%).

Allora hanno deciso di introdurre una categoria, gli zuccheri liberi, che sono quelli più facilmente trasformabili dal nostro corpo. L’OMS li definisce come tutti quegli zuccheri che vengono aggiunti dai produttori o dai consumatori; ad esempio lo zucchero che troviamo in un dolce o in un prodotto da forno. In più rientrano in questa categoria gli zuccheri naturalmente presenti nel miele, negli sciroppi e nei succhi di frutta e in molti tipi di frutta processata. Invece NON sono considerati liberi gli zuccheri contenuti nella frutta e nella verdura intera in quanto incapsulati nelle pareti cellulari; questi tendono a essere digeriti più lentamente, impiegando un tempo maggiore ad entrare nel sangue.

Quando parliamo di zuccheri aggiunti a una preparazione, gli zuccheri liberi e quelli aggiunti si equivalgono. Ad esempio, se mettiamo un po’ di zucchero nel caffè, o il miele nel cornetto o il succo d’agave in un dolce, abbiamo aggiunto degli zuccheri, identici tra loro ai fini della classificazione OMS, e questi sono anche zuccheri liberi.
Il discorso si fa più interessante quando parliamo di succhi e derivati della frutta o della verdura.
Esempi di frutta processata sono succhi di frutta, concentrati, centrifugati, smoothies, puree, polveri, poltiglie, estrusioni, ecc. e questi contengono solo zuccheri liberi.

Ad esempio, 100 g di mela contengono circa 13 g zucchero cosiddetto intrinseco che non rientra nella categoria di zuccheri liberi, mentre 100 g si succo di mela contengono circa 13 g di zuccheri liberi, equivalenti a tutti gli effetti a 13 g di zucchero bianco che abbiamo nella zuccheriera.

L’OMS raccomanda che per tutta la vita il contenuto energetico degli zuccheri liberi che consumiamo non sia maggiore del 10% dell’energia totale ingerita.

In altre parole, l’OMS ci dice che allo zucchero contenuto nella mela intera non dobbiamo stare attenti, mentre dobbiamo limitare il consumo di succo di mela (o di agave) al pari dello zucchero bianco o del miele.
Non approfondisco ulteriormente la questione, altrimenti siamo qui fino a domani. Se a qualcuno interessa saperne di più vi lascio tutti i link nella descrizione e se volete che faccia un video dedicato a come riconoscere gli zuccheri liberi, e le differenza tra questa classificazione e quella a cui siamo più abituato di zuccheri aggiunti e totali, fatemelo sapere nei commenti. Vi dico però che l’argomento è estremamente interessante e per me è stata una rivelazione.

L’aspetto che mi interessa approfondire è un altro. Spostiamo il discorso ai bambini piccoli, di, ad esempio, 8 mesi che pesano sui 9 kg. Le tabelle ci dicono che questi bambini assumono in media circa 700 Kcal al giorno. Quindi utilizzando la soglia OMS, non più di 70 Kcal dovrebbero provenire dallo zucchero. Siccome 1 g di zucchero genera 4 Kcal, la quantità massima di zuccheri liberi non dovrebbe superare i 18 g al giorno circa – arrotondo i numeri per semplicità.

Qual è un esempio di prodotto di uso comune che contiene molti zuccheri liberi?

Omogeneizzato zuccheri liberi

Questo: l’omogeneizzato alla frutta Plasmon (marca e tipologia sono state scelte a caso), con i suoi 13,5 g di zuccheri LIBERI per 100 g di prodotto. Aggiungiamo 4 biscotti Plasmon (che contengono poco più di 1 g di zucchero ciascuno), ed ecco che ci siamo, abbiamo superato la quantità massima consigliata di zuccheri liberi. Non dimentichiamo poi che magari il bambino beve un po’ di succo (senza zucchero aggiunto), oppure mangia un po’ di dolce fatto in casa (fatto con il succo d’agave), o un assaggio di marmellata (senza zucchero??), e in tutti questi cibi trova però abbondanza di zuccheri liberi, solo che non ce ne rendiamo conto.

Omogeneizzato mela zuccheri liberi
Un esempio ancora migliore è rappresentato dal genitore che, “su indicazione del pediatra” inizia lo svezzamento del proprio figlio con la frutta a quattro mesi (e in quanti hanno sentito queste parole!). È difficile fare il conto del fabbisogno energetico nel caso di bambini molto piccoli. Però capite bene che una bambina di 4 mesi che pesa, metti 5,5 Kg fa molto presto ad assumere molti zuccheri liberi, in relazione al suo peso, semplicemente da un omogeneizzato di frutta.
errore
Il dogma corrente richiede che a 4 mesi si introduca l’omogeneizzato di frutta, andando così a sostituire almeno in parte il latte. Ma cosa stiamo mangiando? In questo caso quasi solo zuccheri liberi (che sono gli stessi che di lì a poco eviteremo come la peste) e un po’ di vitamina C, aggiunta come richiesto dalla legge; il resto è acqua. Probabilmente c’è anche qualche minerale che è naturalmente presente nella frutta, ma non sappiamo quanto arrivi nel vasetto perché nell’etichetta non ce lo dicono. Quindi sostituiamo, ad esempio, 100 ml di latte (che è privo di zuccheri liberi) con 100 ml di, fondamentalmente, acqua e zucchero e un po’ vitamina C. Vedete bene che tutto ciò non ha alcun senso, però è quello che si fa, e se chiedete in giro e la maggior parte dei genitori ITALIANI lo considererà normale. Anche la frase “iniziare con la frutta” non è vera, perché il vasetto alla frutta, come ci ricorda l’OMS, NON contiene frutta, ma un derivato che ha proprietà diverse.
Tutto ciò ci insegna due cose:
1) Non c’è alcun valore aggiunto ad iniziare con la frutta (per di più processata). L’unico effetto è quello di limitare l’assunzione di latte.
2) Vietare lo zucchero a priori, ad esempio se contenuto in un dolce fatto in casa, non ha alcun senso, perché ai fini delle raccomandazioni OMS, il bambino che “ha cominciato con la frutta a x mesi” avrà già mangiato zuccheri liberi in quantità e lo zucchero presente nell’omogeneizzato è come quello presente nel dolce.

Ma allora perché tanti pediatri ancora ti dicono di fare così? Boh, difficile saperlo. Se il vostro pediatra ve lo consiglia, chiedetegli il motivo. Probabilmente farfuglierà e risponderà che si è sempre fatto così, oppure che “bisogna abituare il bambino al cucchiaino”, ma difficilmente dirà niente che suoni… sensato.
Badate bene, non dico che mangiare l’omogeneizzato o una semplice purea di frutta crei chissà quale scompenso o ti faccia crescere il famoso terzo braccio. Questi articoli sono prodotti con tutti i crismi e a norma di legge, utilizzando esclusivamente materie prime provenienti dalle oasi del paradiso. Dico solo che bisogna ricordare che le raccomandazioni OMS che riguardano TUTTA la popolazione per TUTTA la vita ci chiedono di limitare l’assunzione di zuccheri liberi che sono quelli contenuti in questi prodotti. Quindi ricordiamoci che la frutta in purea non equivale a quella fresca e se uno la frutta in forma di purea non la mangia affatto non cambia niente, anche se non mangia ALCUN tipo di frutta. I produttori sono lì per fare soldi e non per informare o educare la clientela. Da una parte cercheranno di direzionare gli acquisti, dall’altra forniranno ciò che il pubblico desidera.

Compito di noi genitori è far sì che la leggenda metropolitana del “si inizia con la frutta” cessi di circolare.

Ciao e alla prossima

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6 risposte

  1. ok ma dire “ non si comincia dalla frutta “ è totalmente diverso da “non si comincia dagli omogenizzati di frutta o altri derivati”.
    Dovrei cominciare ad introdurre i nuovi alimenti a breve (nonostante la mia pediatra volesse cominciare lo svezzamento già a 5 mesi senza particolari motivi, visto che il bimbo è addirittura più grande degli standard) e il primo alimento che mi verrebbe naturale da proporgli così ad istinto è proprio la frutta, vista la sua composizione altamente digeribile.
    Aldilà delle preferenze, qualche mamma potrebbe travisare le tue parole credendo che la frutta sia il demonio per i lattanti! Stiamo attenti a quello che scriviamo!

    1. A dire il vero no, proprio NON si dovrebbe iniziare con la frutta:
      1) perché non sai quando il bambino vorrà iniziare con cosa vorrà iniziare
      2) perché se uno propiro deve scegliere andrebbero scelti alimenti ad alta densità calorica e ricchi di ferro. 😉
      Detto ciò non si muore certo per della frutta, ma di sicuro non è essenziale né è raccomandata.

  2. Ciao Andrea proprio oggi la pediatra mi ha detto, dopo aver visto un aumento ponderale di soli 450 g della mia piccola nel suo 4 mese di vita, di introdurre la frutta in VASETTO per farla “abituare al cucchiaino”. Ora, consapevole che quel che ha detto non ha molto senso cosa mi consigli di fare per aiutarla in questo aumento ponderale che sembra essere scarso?? Io credo che debba insistere con il latte, propendo per darle l’aggiunta con il mio stesso latte! Sto seguendo la via migliore??

    1. Giorgia, la tua bimba è cresciuta 450 g nel “quarto mese di vita”. Esattamente quanto sarebbe dovuta crescere per non destare sospetti? A me sembra una crescita NORMALISSIMA e che non sia MINIMAMENTE degna di nota.
      Se lo chiedi a me, attaccala al seno come hai fatto finora e scordati del resto 😉

  3. Ciao Andrea,una domanda: ma se a casa da una mela fresca faccio un succo di mela con la centrifuga …lo zucchero, a causa del processo di estrazione, diventa uno zucchero libero? O ci si riferisce solo ai succhi industriali?

  4. Come sempre, leggere i tuoi articoli aiuta. Davvero è difficile combattere contro il “si è sempre fatto così” e (i peggiori) “tu sei cresciuta così” e “non è mai morto nessuno per un po’ di questo o di quello”. Ci combatto ogni giorno… Famiglia, amici, vicini ed extraterrestri!
    Più che zuccheri liberi li chiamerei ZUCCHERI FACILI. Non è semplice evitarli e dosarli. Quanti di noi vanno a leggere le etichette? sinceramente… quanti si fermano alla facciata?! Non mi vergogno ad ammetterlo… Io non la guardo mai! Ma chi conta le calorie quando pensa al menù della giornata?! Chi ha tempo?! E sbaglio… ma cerco di usare il buon senso.
    Il tempo è sempre poco ma cerchiamo di fare più cose possibili in casa (pane, pasta, yogurt…), cerchiamo di seguire una dieta equilibrata provando a saltare le lavorazioni e le industrializzazioni. Le pappe sono comode, veloci, sporchi poco e le porti comodamente in giro. Ma il rovescio della medaglia?…Poi… lo avete assaggiato?… io personalmente non lo mangerei… Ci vuole impegno e dedizione per cucinare (sano e non!), ma il corpo e la salute ringraziano.
    La mia bimba ha un anno, ha cominciato l’AS quando ha voluto lei, ancora oggi spizzica, lancia, da al cane, divora o non divora. Ma sono tranquilla, perché mangio bene io, il mio latte non può che essere buono, mangia bene la mia famiglia, mangia bene anche la cucciola (quando mangia!).
    Senza mai dimenticare che le eccezioni confermano la regola! 🙂

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