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Non bisogna aver paura del latte artificiale

Voglio eliminare questa schifezza di latte artificiale il prima possibile; quand’è che posso iniziare lo svezzamento?

Ma hai visto gli ingredienti che stanno dentro il latte artificiale? È davvero uno scandalo!

Come si fanno dare queste cose ai nostri bambini!?!? C’è anche l’olio di palma!

In questo articolo voglio parlare del latte artificiale e del perché il latte artificiale, in assenza del latte materno, è la cosa migliore che possiamo dare ai nostri bambini da 0 a 12 mesi. Leggete fino in fondo perché verso la fine farò il collegamento con l’autosvezzamento.

latte artificiale autosvezzamento
Il video

 

Quella che state leggendo è la trascrizione del video (che trovate qui) uscito l’altro giorno sul canale YouTube.
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Innanzitutto un disclaimer molto importante: sappiamo tutti che il latte materno è la norma biologica. Sappiamo anche tutti che il latte artificiale è un surrogato che per quanto cerchi di imitare al meglio che può il latte materno, essendo un surrogato chiaramente non può essere identico; si cerca sempre di migliorarne la composizione, ma è impossibile renderlo identico all’originale, se non altro perché il latte materno cambia composizione costantemente; invece l’artificiale, gioco forza, deve essere sempre uguale nel tempo. Questi sono dati di fatto incontrovertibili. Avendo fatto questa premessa, se il latte materno non è a disposizione, per scelta o per necessità, qual è la cosa migliore da dare ai nostri figli? Chiaramente il latte artificiale. Al di là di mettere il bambino a balia, non ci sono e non ci saranno mai altre alternative!

Avere paura del latte artificiale è totalmente irrazionale. È sì vero che se studiamo la storia di come si è evoluto scopriamo che nei decenni passati, neanche tanto lontani, ci sono stati tanti casi di malnutrizione, ci sono stati tanti casi di bambini che crescevano meno, che crescevano male e così via, il tutto a causa della composizione del latte formulato la quale non era sufficientemente valida nonostante gli onnipresenti claim pubblicitari. Difatti uno dei motivi, anzi probabilmente IL motivo più importante per cui si comincia con l’alimentazione complementare così presto è perché il latte artificiale era appunto di qualità scadente per cui era meglio introdurre l’alimentazione complementare il prima possibile – se non prima ancora – piuttosto che aspettare che il bambino fosse davvero pronto.

Tuttavia questo era il passato; adesso la composizione del latte artificiale è migliorata per cui le linee guida dicono chiaramente che si possono aspettare i famosi sei mesi (o quattro o quello che è) per cui non c’è davvero ragione di preoccuparsi in questo senso. Anzi, oggigiorno si consiglia di aspettare che il bambino sia pronto, indipendentemente dal fatto che sia allattato o meno. È vero che probabilmente tra 5-10 anni guardando indietro ci diremo “ma guarda che porcata che davamo i nostri figli all’epoca!” – in questo DI NUOVO complici anche i claim pubblicitari che continueranno a cambiare e continueranno ad esaltare nuove proprietà, vere o presunte, del latte artificiale – tuttavia anche oggi non c’è motivo di eliminare il più presto possibile il latte artificiale dalla dieta del bambino, anzi fino a 12 mesi, ripeto, rimane la fonte principale di alimentazione.

A scanso di equivoci ricordo il documento del Lancet (nel video l’ho erroneamente attribuito all’OMS) uscito di recente sulle statistiche dell’allattamento nel mondo e sui danni compiuti dal non allattamento, e subito vi dico la famosa cifra degli 800.000 morti ogni anno. Non metto in dubbio minimamente questa statistica, però sbandierarla come motivo per non dare il latte artificiale a un bambino in Italia non ha nessun senso. Le ragioni per cui ci sono 800000 morti ogni anno tra i bambini non allattati sono complesse, ma certo non sono dovute alla composizione del latte artificiale. Piuttosto sono addebitabili alla mancanza di acqua potabile, o magari alla mancanza di latte artificiale perché uno non si può permettere di continuare a comprarlo – ricordiamoci che il latte artificiale è una sostanza che dà, per così dire, assuefazione in quanto una volta che hai cominciato se prima avevi un po’ di latte materno poi va via; per questo motivo è molto difficile eliminarlo una volta introdotto, e l’industria lo sa bene!

Insomma, i problemi sono molteplici, ma non dobbiamo incolpare la composizione del latte artificiale per queste morti, le quali non riguardano il panorama italiano o il primo mondo in generale. È sì vero che hanno fatto degli studi e hanno visto che i bambini che prendono il latte artificiale hanno una suscettibilità lievemente maggiore a determinate patologie, ma in ogni caso il problema alla base è l’assenza di latte materno, più che la presenza dell’artificiale e non giustifica di certo di voler eliminare quest’ultimo prematuramente.

L’obiezione che molti fanno è che la composizione del latte artificiale fa paura: quando ti metti a leggerla ci sono tutte queste sostanze “chimiche” e “chimica” è una parola, soprattutto sui social, che ha una connotazione negativa, anche se ciò non vuol dire niente. Il latte artificiale viene fatto partendo di norma dal latte vaccino, togliendogli i nutrienti e rimettendoceli in maniera tale da poter imitare la composizione del latte materno. Vi faccio due esempi.

Il primo, la taurina: la taurina è un aminoacido che viene spesso usato negli integratori per il body-building e ci sono anche claim (senza prove) che messo all’interno di sostanze afrodisiache favorisca un’erezione lunga e soddisfacente… Chiaramente chi ha letto queste cosa, magari su Facebook e poi legge che la taurina si trova anche nel latte formulato che dà al proprio bambino si spaventa, ma non sa che la taurina è presente naturalmente nel latte materno, ma NON nel latte vaccino. Al massimo bisognerebbe chiedersi QUANTA taurina contenga, ma non sorprendersi perché ci sia.

Il secondo esempio è ancora più eclatante: l’olio di palma! In tanti dicono “Ah, io non compro il latte di marca XY perché contiene l’olio di Palma!” Ma questo è un modo di ragionare irrazionale e senza nessun fondamento scientifico. Innanzitutto tengo a puntualizzare che, nonostante la recente bufera mediatica, non c’è nessun problema di carattere salutistico a mangiare alimenti contenenti l’olio di palma, né che un prodotto che non lo contenga sia necessariamente migliore di uno che ce lo abbia. La cosa importante però è un’altra: quand’anche fosse provato che l’olio di palma mangiato nei biscotti fa male ciò non toglie che nel latte artificiale ci possa stare benissimo; un po’ perché l’acido palmitico è presente nel latte materno, ma poi perché la miscela di grassi che viene inserita nella formula viene composta in maniera tale da imitare quella che sta nel latte materno. Il produttore non mette l’olio di palma perché è malvagio e vuole uccidere tutti i bambini, né certamente per risparmiare.

Inoltre i produttori non possano creare una formula come gli pare e piace. La composizione del latte formulato è molto vincolata. C’è il famoso Codex Alimentarius, che non è un qualcosa scritto dagli amanuensi in epoca medievale, ma una pubblicazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dove vengono emesse norme per la tutela e la salute dei consumatori per quanto riguarda gli alimenti che sono in commercio. In particolare c’è una sezione, che trovate in descrizione, che riguarda la composizione del latte formulato e di quello che deve o può andare nel latte formulato. Non è molto lunga, solo 16 pagine di minerali, grassi, carboidrati, vitamine, ecc. Tutti i latti artificiali uno e due DEVONO per legge seguire queste regole, il che ci fa dire che i latti artificiali al momento in commercio sono fondamentalmente equivalenti tra loro. Ad esempio, per quanto riguarda la taurina, nel codex viene indicata la quantità MASSIMA ammissibile. Invece l’olio di palma non viene menzionato affatto, ma viene data la composizione di lipidi totali richiesta, poi come venga creata questa miscela sta al singolo produttore.

Esempi di oli presenti nelle formule sono: soia, mais, girasole, girasole ad alto contenuto in acido oleico, palma, colza ad erucico zero, cocco, a singola cellula e chissà quanti altri. Ha davvero senso mettere alla berlina l’olio di palma, neanche si stesse parlando di nicotina, senza comprendere il modo con cui viene creata la miscela di oli utilizzata nelle formule per la prima infanzia? Siamo davvero convinti che metterci l’olio di mais o l’olio di girasole o l’olio d’oliva sia una scelta migliore rispetto a quella di avere l’olio di palma o l’olio quello che è? Non abbiamo gli strumenti per fare tali affermazioni e propagare informazioni di questo genere è del tutto fuorviante. Invece ci dobbiamo ricordare che il Codex è lì per proteggere i nostri figli.

Chiaramente per quanto riguarda gli ingredienti che non vengono toccati esplicitamente dal Codex Alimentarius ogni marca può fare come meglio crede, per cui in questo senso ci saranno piccole differenze tra marca e marca, che poi danno luce ai vari claim pubblicitari, ma per quanto riguarda le cose importanti, che sono state codificate, tutti i latti sono identici. Quindi quando a me chiedono “Ma qual è il latte artificiale migliore che posso dare al mio bambino?” la risposta è sempre la stessa, “Quello che costa meno”; cominci da quello che costa meno e poi se non piace cambi marca finché non trovi quello che piace di più. Non c’è ragione di pensare che il latte che costa meno sia qualitativamente differente da quello che costa di più. Per le cose importanti tutti i latti sono equivalenti.

Quindi in conclusione io vorrei fare autosvezzamento con mio figlio però gli do l’artificiale che devo fare? Posso farlo? Non c’è nessuna differenza: quando il bambino è pronto, è pronto; se il bambino non è pronto, non è pronto. Il fatto che prenda latte materno o formulato non cambia questo fatto chiave. Il latte, qualunque esso sia, continua su binari paralleli al cibo. Non ci sono differenze, e non vedo perché ci dovrebbero essere differenze se un bambino viene allattato o meno.

Il latte artificiale non è il lupo cattivo di cui avere paura. Non è il latte materno e non è uguale al latte materno; è un prodotto di qualità inferiore al latte materno; però è un prodotto di qualità più che sufficiente da consentirci di affermare che sia adatto a essere la parte principale dell’alimentazione del bambino fino a 12 mesi, proprio come il latte materno, e allora non c’è motivo di agire in maniera diversa. Paure e timori non hanno ragione di esistere.

E a voi che consigli hanno dato? Siete tra quelli che hanno paura del latte artificiale dato che hanno letto la lista degli ingredienti e pensano di dare al proprio bambino una cosa velenosa? Qualcuno vi ha detto di togliere il latte artificiale il prima possibile? Raccontatecelo nei commenti e ricordate che la vostra esperienza sarà sicuramente utile per i genitori che verranno dopo di voi e che leggendola si rispecchieranno nei vostri problemi e magari riusciranno a trovare risposte ai loro dubbi e a evitare i vostri stessi errori, quindi commentate!

Ciao e alla prossima.

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