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Non nominare il nome di UPPA invano

Elisa mi ha inviato un lungo messaggio che, con il suo permesso, vi riporto integralmente. Mi sembra che esprima bene la frustrazione di tanti genitori per i quali la figura del pediatra non è tanto quella di qualcuno che ti aiuta in caso di bisogno, ma di un professore che ti giudica e ti dà un voto: ovvero il pediatra tradizionale a tradimento

Pediatra tradizionale, uppa, schema svezzamento

Stavolta è il mio turno di sfogarmi… sono quella che in qualche commento aveva scritto che, pur vedendola come da una sconfitta su diversi fronti, vista la situazione disastrosa coi pediatri che nel nostro paesino cambiano ogni tot mesi (mio figlio ha ora 8 mesi e fra un po’ arriverà la quinta pediatra da quando è nato), avevamo deciso di rivolgerci a un privato, a un’ora e mezza da qui ma che, sia a detta di altri genitori che a detta di lui stesso, è abbonato a Uppa (si può nominare?) e si rifà alle linee guida OMS.

Gli accennai per telefono che noi stiamo facendo autosvezzamento e mi disse che sa bene di cosa si tratti e che anche lui lo promuove. Perciò siamo andati fiduciosi alla visita. Ne siamo, ahimè, usciti amareggiati, anzi proprio incazzati, con la sensazione di essere stati presi letteralmente per i fondelli (i miei studi sono in ambito sanitario, all’università mi hanno insegnato a tenermi aggiornata e seguire le linee guida OMS, perciò se mi si dice di seguirle e poi mi si danno indicazioni agli antipodi, me ne rendo conto).

Il pediatra tradizionale getta la maschera

Durante la visita, ribadito che facciamo autosvezzamento, non si è degnato di informarsi su cosa, quanto e come il bimbo mangi durante i pasti, bensì si è subito preoccupato di chiedermi quante volte si attaccasse al seno; facciamo allattamento a richiesta, quindi gliel’ho detto e gli ho dato una media variabile. Subito mi insinua quel dubbio che nessun pediatra dovrebbe mai permettersi di insinuare a una madre “sicura di avere abbastanza latte?” e già lì ha cominciato a puzzarmi. Non si è nemmeno interessato di sapere da quando il bimbo è nato come fosse andata la sua crescita.

Quando lo ha pesato sono stata io a chiedere a mio marito, davanti al pediatra, quanto fosse il peso riportato nel foglio della visita del mese scorso. Grosso errore, ahimè. Era cresciuto di un etto, anche se il mese prima quando fu pesato era due giorni che non evacuava, perciò forse pesava meno.

Da lì ha cominciato a dirci tutta una serie di robacce proprio… Che fra i 7 e i 12 mesi i bimbi devono mettere un etto a settimana. Che devo cominciare a non dargli il seno durante il giorno, al massimo solo a colazione e a merenda se non mi riesce prima di fargli mangiare altro (cosa che per le linee guida dell’allattamento a richiesta, queste, sono indicazioni da delinquenti). Che i bimbi fino a 10-12 mesi non cominciano a masticare e ingoiano e basta qualunque cosa gli si metta in bocca tutta intera, perciò fino a quell’età bisogna dargli tutto frullato.

Ogni volta che provavo a dargli informazioni più dettagliate sulle abitudini di mio figlio mi diceva scocciato “non mi interrompa” e quando ha detto questa cosa della masticazione e ho provato a dirgli che mio figlio son due mesi e passa che ha cominciato a masticare e perso il riflesso di estrusione, con aria scocciatissima e proprio a presa per il culo mi fa “sì, sì signora, ho capito, suo figlio è avaaaanti”…

In più ci dà indicazione di “dieta libera”, ma ci allega dei fogli dicendo “queste sono indicazioni per uno svezzamento un po’ più classico che vi lascio comunque perché può esservi di aiuto per capire come muovervi”… La fiera delle grandi marche dell’industria degli alimenti speciali per neonati, pura e spudorata pubblicità a questi marchi… E indicazioni alimentari da far rabbrividire. Allego foto della prima parte della prima pagina di queste indicazioni, così vi fate un’idea.

Ricetta svezzamento pediatra tradizionale

E foto della str****ssima indicazione “valutare seno” che mi ha riportato nel riassunto della visita

Valutare seno

Quanto ci è costato? 70 euro… E, sì, siamo usciti di lì consapevoli di aver fatto un viaggio di un’ora e mezza e pagato per farci prendere per i fondelli (da un pediatra tradizionale cghe non cosglierei a nessuno!)

Ho dimenticato di scrivere prima che una cosa che ha ribadito più volte è che il mio seno confonde mio figlio, che se io glielo lascio a disposizione ogni volta che lui lo vuole, lo confondo e non capirà mai l’importanza di mangiare ai pasti… Poco importa che abbia tentato di dirgli che mio figlio è raro che a un pasto non mangi, che mangia di gusto e adora maneggiare il cibo, che non beve molta acqua e preferisce dissetarsi col seno, perciò a volte me lo chiede anche mentre mangia e poi continua a mangiare… Ogni volta che provavo a spiegargli queste cose mi diceva stizzito “non mi interrompa”…

Qualche ora dopo…

Che poi, per quanto razionalmente io sappia che va bene così, per quanto abbia letto e mi sia documentata su fonti attendibili (il libro di Piermarini, gli articoli sul tuo sito, Uppa, OMS, ricerche su PubMed e testimonianze di altri genitori sulla tua pagina), il pediatra è ugualmente riuscito a insinuarmi il dubbio che mio figlio sia cresciuto troppo poco nell’ultimo mese e che quindi non mangi abbastanza.

Così ho provato a dargli, in lacrime (io) uno degli omogeneizzati che aveva preso mia madre per me quando a giugno ho avuto le placche in gola (e che non ho mangiato). Mio figlio ne ha preso un cucchiaino e l’ha risputato tutto; gliene ho offerto un altro e si è girato di là; gli ho offerto una strisciolina di polpettone e se l’è mangiato con gusto una parte, l’altra se l’è spalmata con gusto addosso cercando poi con l’indice di acchiapparne i pezzettini (sta cominciando ora a cercare di imparare la presa indice-pollice). Mi ha fatta talmente sorridere che son tornata subito in me e ho messo l’omogeneizzato fuori per i gatti del quartiere… Non l’hanno mangiato neppure loro…

L’amarezza in tutto ciò è dovuta anche al fatto che speravamo finalmente di poter avere un pediatra di fiducia, con la situazione disastrata che abbiamo qui coi pediatri, e invece nulla. Non riuscire ad avere un pediatra di fiducia è davvero sfiancante e demoralizzante (che poi sia un pediatra tradizionale o meno quasi non importa, ma che almeno ti ascolti!)

E voi che tipo di comunicazione avete con il vostro pediatra? Raccontate nei commenti la vostra esperienza e ricordate che chi verrà dopo di voi vi sarà eternamente grato per aver raccontato la vostra storia.

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3 risposte

  1. Salve,
    Mi trovo in accordo con voi mamme e sono felice di sentirvi parlare così. Anch’io sono abbonata a Uppa e ne seguo volentieri i consigli. La maggior parte dei pediatri, tra cui il mio, io li definisco ‘standard’. Lo consulto solo per scrupolo quando i bambini stanno male, ma per allattamento e svezzamento faccio a modo mio e stanno crescendo benissimo. In allattamento ho mangiato tutto, non copro di parmigiano le pappe, uso sale marino integrale per renderle più saporite ed evito gli.omogeneizzati se posso!
    Evviva il senso critico!
    Paola

  2. Cara Elisa, io sono mamma di Paolo, 10 mesi. Felicemente allattato al seno e autosvezzato. Ho iniziato circa a 6 mesi a fargli provare piccoli assaggi durante i pasti, quando lo vedevo interessato. Adesso da una settimana Paolo porta il cibo alla bocca da solo ed è uno spettacolo. Si sporca tutto, si impiastra, a volte inghiotte senza masticare.. io che ho sempre avuto il terrore del soffocamento lo lascio fare perché è fantastico vederlo sperimentare…. e l’allattamento prosegue a richiesta… la notte Paolo si sveglia 3-4 volte, io lo allatto, a volte lo rimetto nel suo lettino a fianco del nostro letto, a volte mi addormento con lui nel lettone.
    La mia pediatra pure è abbonata a Uppa e ha un bellissimo poster in ambulatorio con le indicazioni OMS per l’allattamento. Peccato che alla scorsa visita mi ha trattato come una martire perché a 9 mesi ancora allattato e mi ha consigliato di smettere di dargli il latte di notte perché sennò continuerà a svegliarsi… sono sicura che se le dicessi che Paolo dorme con noi nel lettone mi guarderebbe con orrore, come una madre sconsiderata… anch’io sono amareggiata, la mia pediatra è una delle migliori della zona, è giovane e ha 3 figli.
    Ma come diceva Elisa nel commento precedente, ho deciso di seguire le sue indicazioni solo se mio figlio è malato e sta male. Per quanto riguarda allattamento e svezzamento, sono solo affari nostri. Mio figlio è sereno e la mamma pure… una mamma sa cosa è meglio per il suo bambino.
    Un abbraccio

  3. Io mi rivolgo al pediatra se i miei figli stanno male, è molto bravo e preparato sotto quel punto di vista.
    Per tutto il resto faccio da me, allatto 2 gemelle di 1 anno con allattamento esclusivo dalla nascita, le bimbe crescono il minimo indispensabile e sono una tra il 3 e il 10 percentile e una sotto il 3,ma stanno bene, sono vivaci, stanno imparando a camminare, evidentemente la loro crescita è questa…
    Ho allattato il primo figlio per 2 anni, ora ne ha 4 autosvezzato e siamo al 90°percentile, ma sta bene è vivace fa le sue malattie e guarisce.
    Rivolgiti al pediatra se sta male tuo figlio, per il resto sei un’ottima mamma e solo tu sai cos’é il meglio per lui.
    Un abbraccio

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