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La Sindrome della Mamma Sapientino (SMS)

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La Sindrome della Mamma Sapientino (Morbus Onniscientis Matris), detta SMS, è un condizione di origine virale che si manifesta di norma nelle neo mamme, più raramente nelle puerpere. Può colpire in maniera più o meno severa e si riscontra in individui di età varia, di cultura medio-elevata e aventi accesso a mezzi di comunicazione digitali, con particolare predilezione per i social media.
Colpisce prevalentemente le donne (da cui il nome), ma si trovano in letteratura anche casi di SMS riscontrati in individui di sesso maschile. Grappoli numerosi di contaminati si ritrovano in rete, ma branchi più ridotti di individui affetti sono stati avvistati in molti parchetti per bambini. (voce correlata: Mamma del Parco)

La malattia segue un suo decorso naturale e non c’è trattamento specifico attualmente riconosciuto come efficace. La malattia attraversa delle fasi chiare, con sintomi evidenti e facilmente identificabili, che lentamente si diradano facendosi meno fastidiosi, fino a scomparire nell’arco di pochi anni.

Gli individui contagiati tendono ad unirsi in gruppo, tipici agglomerati si possono trovare su Facebook o nei forum. All’interno dei gruppi le loro spore (chiamate in gergo “informazioni”) tendono a rafforzarsi e diffondersi più facilmente tra gli individui sani. L’ammalato emette tipiche vocalizzazione: “Informati!!”, “Lo dice l’OMS!”.

Hugh MacLeod, Gaping Void
Hugh MacLeod, Gaping Void

Sintomatologia:

– Nello stadio preliminare alla malattia, la donna prova forte senso di disorientamento, è frastornata a causa della neonata presenza e vaga alla ricerca di conforto da parte dei propri simili. Spiccato è il senso di confronto: perché il tuo dorme tutta la notte e il mio ogni due ore suona la sirena?
Se c’è questa predisposizione, la donna può essere contagiata da spore vaganti nell’aere.

– Nella fase successiva, la contaminata inizia la sua ricerca spasmodica di spore, le “informazioni”. Assetata, googola l’impossibile, si legge ‘sto mondo e quell’altro e  stringe relazioni sempre più forti all’interno del gruppo prescelto. Sviluppa forte criticità.

– Successivamente si manifestano i tipici atteggiamenti ossessivo-compulsivi. “Una briciola di pane prima dei 6 mesi compiuti? MAI!”, “Gli darò la tetta fino alla cresima se la vorrà!”.

– Acquisite le informazioni, la donna prova la pulsione irresistibile alla diffusione, operazione servile allo spargimento del virus (mica scemo!) . L’ammalata diffonderà così le sue ansie e insicurezze su altri individui che, debilitati dalla loro condizione di neomamma incerta, sono facile preda del temibile virus. Saccenteria.
“Ma come, non lo sai che l’alta concentrazione di teroxilofinoline nei germogli di finocchio finlandese possono provocare innalzamenti della cretinina fino anche al 3,2%?”

Nello stadio più avanzato della malattia, la donna diventa Tuttologa. La Tuttologa è di norma specialista in: pediatria, fisiologia, psicologia, dentistica, pedagogia, immunologia, medicina, dietologia e declinazioni varie delle suddette discipline. Tende a misconoscere l’autorità “Il pediatra non capisce niente!” “Quel dottore è un ignorante!” e a cercare forme alternative alla cure più tradizionali.

La sindrome scema quando il bambino cresce e il senso di pressione sulle proprie capacità inizia a venire meno, la vita ritorna ad essere più regolare e ci si riscopre persone oltre che genitori.

Gli scienziati affermano che le mamme affette dalla Sindrome del Sapientino sviluppano tale condizione per cause interne oltre a quelle virali. La voglia di fare bene, di fare meglio, di fare di più, insieme all’ansia da prestazione e al peso del senso di responsabilità sono il cocktail micidiale che le rende deboli al contagio. Viene spesso accompagnata dalla primofigliolite.

Terapia:

Si consigliano letture variegate e areazione delle vie uditive, abbondante aria fresca e passeggiate con le amiche. Si sconsigliano l’isolamento e/o la quarantena, poiché il soggetto affetto dalla sindrome ha bisogno di interagire con soggetti sani.

Gli studiosi sono ancora al lavoro per cercare di isolare il virus. Al momento non ci sono cure accertate.

 

Però poi passa.

(Siamo stati contagiati anche noi, ci vuole un po’ a guarire!)

 

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90 risposte

  1. Divertente e simpatico il post…ma nn posso nn aggiungere che io credo fermamente che fidarsi ciecamente di qlcn..anche medico..nn sempre é la cs migliore. X fare un esempio stupido giusto settimana scorsa, al ps se nn insistevo io 4 oculisti nn si accorgevano che la mia bimba aveva una zecca nella palpebra inferiore..nemmeno dopo aver guardato con le loro super lenti!!!! E nn si trattava di una malattia che magari é difficile da notare o che ha sintomi comuni ad altre malattie. No..bastava solo guardare bene e nn prendermi x la mamma ansiosa che porta la figlia al ps x una normalissima secrezione dell’ occhio!! E cmq sn andata via senza una soluzione. Sn dovuta andare in un altro ps x risolvere il problema. Ecco, sn qst le situazioni che mi fanno rimanere perplessa e infastidita e anche molto dubbiosa sulle reali competenze di chi ho di fronte. E siccome in situazioni così mi sn trovata anche io in prima persona, ho imparato a nn fidarmi ciecamente, ma informarmi. E cm nn mi fido ciecamente dei medici(ma cmq nn curo mai in autonomia) nn mi fido nemmeno del passaparola, dei forum e di altro.

  2. Brava Babi Cat, ecco cosa mi disturba del post: perchè non sono incluse le madri che ti chiedono: “ma ti dorme la notte?” “Io ci ho messo una settimana a convincerlo ma adesso dorme che è un angelo”.. oppure.. “Cara, lascialo un po’ piangere che si abitua.. nella vita non saranno tutti lì per lui” .. oppure.. “8 mesi e allatta ancora? Signora, non fa bene nè a lei nè al bambino”.. Almeno, queste, le citassero le loro fonti! E lo sapessero cos’è l’OMS!

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