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L’autosvezzamento non è una cura miracolosa; ovvero, a cosa serve l’autosvezzamento

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Nell’immaginario collettivo, ammesso che ce ne sia già uno sull’AS, è impossibile parlare di “autosvezzamento con bambino inappetente”. Invece Autosvezzamento = bambino di 6 mesi che, tutto contento, si rotola in un piatto di pasta al sugo. Un po’ come nell’immaginario collettivo dello svezzamento “tradizionale” c’è un bambino che apre la bocca come un uccellino per accogliere sgambettando il cucchiaino di pappa buona.

La verità, però, non è sempre questa.

L’autosvezzamento non crea magicamente bambini mangioni. Autosvezzamento non vuol dire necessariamente bambini interessati alla tavola che mangiano con piacere.

La verità è che ci sono bambini che mangerebbero anche il tavolo con tutte le gambe, e bambini che mangiano meno. Poco. A cui della tavola non importa nulla oppure che volentieri giocherellano con il cibo ma di portarlo alla bocca… campa cavallo.

Ci sono bambini pronti al cibo solido a 5 mesi e mezzo, che a 8 ti si mangiano pure a te, e quelli che fino ad un anno non ne vogliono sapere di niente. Tetta o biberon, please. Cibo solido? No grazie.

Tutto ciò è normale?

Sì. (*in fondo alla pagina leggi le esperienze delle altre famiglie)

Illustra bene il concetto Elena B. (che ringrazio) in questo commento che scrive sulla nostra pagina Facebook in risposta al post di una mamma che annuncia di voler abbandonare l’AS (non dice a favore di cos’altro, però) perché suo figlio di 1 anno non prende altro che latte e un po’ di pane:

Forse quello che non si comprende è che se un bimbo NON MANGIA, non mangia. Potrà accettare latte al posto del seno magari (con un po’ di difficoltà). Ma se per mille motivi pur avendo un anno o più non è pronto ai solidi non li mangerà. E non c’è modo di farglielo fare (a meno di buttarglieli in gola o costringerlo tappandogli il naso o tentare di prenderlo per la fame finchè non si “decide”). Quanti bimbi anche allattati a LA prendono le pappe nel biberon? (abitudine fra l’altro scorrettissima meglio continuare con il LA). Quante mamme senti dire anche se non allattano, “mio figlio spilucca ma prende quasi solo latte e biscotti”?

La realtà è che anche se ci si aspetta che all’anno tutti i bimbi mangino in modo completo non vale per tutti. Come ci sono bimbi che camminano a 9 mesi e altri a 18 e oltre, ci sono bambini che saranno pronti a mangiare dopo i 18 mesi e anche oltre. E non è qualcosa che si può cambiare. Non si insegna a mangiare più di quanto si insegni a camminare o parlare. Ci sono i bimbi che parlano tardi pur essendo perfettamente nella norma a livello di sviluppo neurologico e ci sono bimbi che mangiano tardi.

Se il bambino che non mangia le pappe non è pronto per il cibo solido, non c’è autosvezzamento che tenga: bisognerà solo aspettare che pronto prima o poi lo diventi. Non facciamo l’errore di collegare autosvezzamento con bambino inappentente.
La famiglia potrà stimolarlo, se lo ritiene opportuno, valutando dov’è il confine tra stimolare e forzare, ma occhio che il confine è poco netto e cascare dall’altra parte dello specchio di Alice non è per niente difficile…

In tempi oramai lontani mi chiesero di scrivere un articolo sull’autosvezzamento, riporto questo pezzo perché credo faccia al caso nostro:

… credo che sia fondamentale sottolineare che l’autosvezzamento è prima di tutto una forma mentis, una maniera diversa di vivere l’alimentazione dei propri bambini e di vedere i neonati e il cibo in generale: mangiare è un atto spontaneo che la natura prevede secondo meccanismi collaudati da milioni di anni. Lo svezzamento è un processo anch’esso spontaneo, che non equivale a eliminare il latte in fretta e subito. A noi genitori tocca solamente accompagnare il bambino durante la scoperta del cibo assecondando le sue inclinazioni, i suoi desideri e il suo sviluppo individuale, per favorire un approccio sereno e positivo.

In questo senso il bambino non deve essere guidato, ma guidare. Solo il bambino “sa” quando il suo corpo è pronto per affrontare il passo successivo in campo di alimentazione, così come è il solo a sapere se è sazio o se ha fame, se ha sonno o se è riposato, se è il momento di alzarsi in piedi sulle gambine o se è ora di fare i primi passi.

Il bambino è competente sui suoi bisogni primari e sulle tappe del suo sviluppo.
Quindi non parliamo più dei bambini come di mangioni o inappetenti: ognuno di loro è un individuo a sé con le sue necessità specifiche impossibili da incasellare e generalizzare con formule e ricette valide per tutti. Nessuno meglio del bambino sa quanto cibo è sufficiente per lui.

Ma quindi quando possiamo dire che l’autosvezzamento è riuscito?

L’autosvezzamento non può riuscire o non riuscire, non può andare a buon fine oppure fallire, perché alimentazione complementare a richiesta (forse vale la pena di utilizzare più spesso questa definizione, che ci ricorda bene bene di cosa parliamo…) è solo il nome che diamo al processo spontaneo che porta al passaggio dal latte ai solidi, per sottolineare la differenza con la “maniera” – in senso di artificio – che ha imperato negli ultimi decenni. Diremmo mai che il processo per imparare a camminare non è riuscito? Diremo “ha camminato a 10 mesi” oppure “ha camminato a 18 mesi” e le due tappe, una volta raggiunte, saranno totalmente equivalenti.

“Ho provato prima con le pappe, che non voleva, poi sono passata all’AS, ma senza risultati”
L’autosvezzamento non può “non dare risultati”. Se ci si aspetta che l’autosvezzamento generi bambini mangioni, allora – senza peccare in leggerezza e dimenticare di osservare attentamente i nostri figli – sono l’aspettativa e la comprensione di cosa vuol dire lasciare che un bambino si svezzi da solo a dover essere rivisti.

Cosa fa allora l’autosvezzamento?

Stimola le famiglie a diventare consapevoli di quanto i loro figli siano competenti in merito alle loro necessità primarie.

Rossella: Non ti demoralizzare, ricorda che AS è andare incontro alle richieste del bambino. Se preferisce i passati, bene, mangiate tutti passati! Ma non far venir meno quelli che sono i cardini dell’AS: condivisione a tavola e non forzare il pupo. Non tutti possiamo mettere le foto del bambino che strafoga le tagliatelle, ma non per questo la scelta che siamo facendo è sbagliata!

L’autosvezzamento non garantisce che il vostro bambino sarà un mangione, ma aumenta la possibilità che il bambino cresca con un rapporto sano verso il cibo (e ti pare poco…).

Quello su cui si può essere sicuri è che l’autosvezzamento genererà dei genitori meno ansiosi perché vedranno i propri figli come persone competenti.


Esperienze di autosvezzamento con bambino inappetente tratte dalla nostra pagina Facebook

G. chiede conforto:

Abbandono, amareggiata, l’autosvezzamento… Mia figlia compie 1 anno tra due giorni e non tocca niente di niente, mangia solo al seno e prende un bibe al mattino e uno prima di andare a dormire. Mi sono demoralizzata al massimo, ho seguito tutti consigli, l’ho lasciata fare, ma l’unica cosa che mangia con piacere è il pane. Ci sto malissimo.

Le risposte:

Alessia: Anche Fabio era così, dopo l’anno magicamente da un giorno all’altro ha cominciato a mangiare!

Serafina: La mia fino a 13 mesi non ha mai mangiato nulla di che, se non altro ha sperimentato…

Nadia: Oh la mia è andata di sola tetta senza alcun biberon fino a quasi 13 mesi. Ha iniziato pian piano a spizzicare qualcosa e solo un paio di mesi fa ha iniziato con un pasto decente e ha 19 mesi.

Lale: Mio figlio ha 20 mesi, ha iniziato ad assaggiare verso i 10 (dopo uno svezzamento tradizionale andato male) e ha fatto un pasto completo forse 4 volte. Ancora ciuccia la tetta, a volte non mangia, ciuccia e basta.

Simona: Anche il mio ha fatto così!!! Ora ha 14 mesi e da circa un mesetto mangia di tutto oltre alla sua amata tetta!! Idem una sua coetanea (nata due giorni prima), nemmeno il pane fino all’anno poi solo quello e da un paio di settimane ha iniziato con il resto!

Cinzia: Anche il mio fino a 1 anno non toccava cibo… spizzicava, ma pochissimo. Adesso da un mesetto, a 16 mesi, ha cominciato a mangiare di più, ma fino ai 12 proprio nulla.

Elena: Io con la mia ho provato auto svezzamento, ho provato pappe salate, pappe dolci, frutta, LA anche. Fino a 18 mesi non ha mangiato nulla se non latte materno. Ci sono bimbi più tardivi ma iniziano tutti.

Sabrina: Anche la mia bimba 1 anno è solo da poco che ha cominciato a “mangiare” ero anch’io demoralizzata e stanca come te, ora tutto sta andando per il verso giusto!

Gemma: Anche per me è stato un percorso lungo e lo è ancora! Ha compiuto un anno due settimane fa e mangia quando ne ha voglia!

Vivienne: Mio figlio grande non ha aperto bocca fino ai 19 mesi per nessun cibo solo per la tetta,adesso é un divoratore di tutto. Porta pazienza!

Laura: Mia figlia tra tre mesi compirà due anni e, se pure ha sempre mostrato una grande curiosità per il cibo e assaggiato di tutto, le quantità di cibo complementari al latte materno che assume sono ancora scarsissime! Perché preoccuparsi?

Dulcis in fundo:

Brigida: G. leggi questo bellissimo libro e ritroverai la serenità: “Il mio bambino non mi mangia. Consigli per prevenire e risolvere il problema” [link affiliato] di Carlos Gonzalez. Ti riporto il consiglio fondamentale che questo bravissimo pediatra spagnolo scrive in quel libro: “Non obbligare tuo figlio a mangiare. Non obbligarlo mai, con nessun metodo, in nessuna circostanza, per nessun motivo“.

Manuela: Con lo svezzemento tradizionale vuol dire forzarla e farle buttar giù le pappe? Fai un regalo a te stessa e a tua figlia: datevi tempo. Ogni bambino è a sè, quando arriverà il suo momento mangerà, tranquilla. Ora non è pronta abbi fiducia e continua ad allattarla, vedrai che ti stupirà!

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57 risposte

  1. la comodità di non dover fare più menù ad ogni pasto, per prima cosa. Ma anche la possibilità di condividere il pasto con tutta la famiglia!

  2. La semplicità. Il saper di non dover fare 10 cose diverse (io non so neanche cucinare bene, ci pensa mio marito) e non concepivo che i bambini mangiassero prima o dopo (impraticabile per il temperamento di mia figlia che vuole partecipare a tutto quanto quello che facciamo)

  3. AS per noi è simbolo di fare mangiare cose sane al bambino di rispettare i suoi tempi , di non farlo sentire diverso già da tavola …e sopratutto non cresce a baby food

  4. Grazie per questa riflessione, mamma di bimbo di 14 mesi che vive di LA (tre volte al giorno) nn ne vuol proprio sapere di solidi e solo eccezionalmente assaggia qualcosa, il cibo è solo gioco al momento….

  5. AS significa rispetto per il bambino e per i suoi tempi. Significa considerarlo una persona completa, senziente e che sta imparando a conoscersi e a conoscere.
    E non considero AS una religione ma semplicemente un modo nuovo di chiamare questa fase di crescita dei bambini.
    🙂

  6. ok..anche io mio è un papiro…. Io avevo letto dell’autosvezzamento durante la gravidanza. Ha capito subito che era quello che faceva per noi. Non avevo voglia di preparare pappine, mi veniva l’orticaria a pensare di fare gli aeroplani per convincere Riki a mangiare, pensavo a come si faceva nel resto del mondo e che mi sarebbe piaciuto invece immaginare di accompagnare mio figlio alla scoperta dei sapori e del piacere di mangiare cose buone e gustose. Veovo questa soluzione anche molto pratica per noi che siamo un po’ zingari sempre in giro…come la tetta insomma…
    Feci in gravidanza, assieme al papà, e poi successivamente verso i 5 mesi, il corso sulle manovre di disostruzione per sentirmi più competente nell’affrontare eventuali incidenti che avevo messo anche in conto….
    Premetto che ho allattato mio figlio per 2 anni…e una sera in pizzeria..aveva avuto si e no 6 mesi…. Riccardo mi fece capire che era pronto…lui aveva fatto la sua poppata e in teoria aveva mangiato. Lo metto nel passeggino e noi iniziamo a mangiare la pizza….ad un certo punto lui si mette a strillare come un pazzo….allora gli offro il seno per calmarlo ma nulla…indiavolato…ma notiamo che protente le manine verso la pizza….che ne voglia un po? i nonni allucinati dicono…m vaaaaa sei matta è troppo piccolo! non ha neanche i denti!!!! E io invece capii che voleva la pizza…gliene abbiamo dato uno spicchio e lui beato si calmò! ovviamente un gran biassare e leccare….ma qualcosa finiì davvero in pancia…..arrivati gli spaghetti per un altro commensale..stessa storia….indiavolato! Vuoi gli spaghetti??’ E tieni allora!!!!! CHe ridere!!! I nonni non credevano ai loro occhi e un po’ nemmeno io….infatti tutto fu documentato con foto e video! Però capii che era il momento di iniziare….la stagione ci venne a favore…era l’inizio dell’estate e abitando in campagna avevamo i primi frutti a disposizione….fragole ciliege e pesche…fagiolini e si iniziò…grazie al vostro sito presi tanti spunti per proporgli la pasta ed altre pietanze.
    A volte mi spaventavo davvero..perchè dalla foga mangiava senza masticare minimamente e poi gli andava di traverso..attimi lunghissimi dove perdevo dieci anni di vita… ma lui come per magia lo ritirava fuori.
    Solo una volta l’ho dovuto aiutare mettendolo in piano declive e dagli delle pacche per espellere…
    Ho dovuto fare una battaglia con la mia famiglia per affermare la nostra scelta…mi madre si ostinava a volerlo imboccare e fare le pappine…ma fu lui a voler invece far capire che non voleva…ovviamente grandi pasticci nel pavimento e ovunque nel raggio di un paio di metri….ma il fatto che mangiasse praticamente ogni cosa che gli venisse offerta fece pian piano ricredere mia mamma … la strada era quella giusta …
    Come procede?
    ora ha 2 anni, la mattina non vuole più fare colazione mentre prima mangiava yogurt, frutta, muesli, frutta secca…..è troppo indaffarato a giocare. A volte mangia solo un mandarino…però all’asilo si mangerebbe anche il piatto degli altri!
    Anche molte verdure o cose che prima mangiava di gusto ora me le restituisce dicendo…grazie!….e io dico..non lo vuoi? no..risponde…..ok..allora lo mangia la mamma che a lei piace!
    Cerco di proporgli un menù sempre variato ma a volte non vuole mangiare o molto poco….non c’è tempo da perdere! bisogna giocare!
    Ecco….grazie a voi ho imparato ad accettare questo anche se la tentazione di insistere per mangiare qualcosa è forte….:P

  7. con il primo figlio… mi ha spinto lui a fare autosvezzamento… le pappe nn le gradiva proprio… al max un pò di frutta… ma quando ha scoperto il pane in mano, i biscotti in mano e sopratutto la frutta in mano… bè nn c’è stato verso di dargli altro che cibi nostri e solidi…. con la seconda e il terzo stessa cosa… ho seguito loro… infatti solo l’ultimo mangia un pò più volentieri le cose morbide… ai primi due dare un passato di verdura ancora oggi è una battaglia

  8. Carne duro, questo fino agli 11 anni! Con il figlio 2 avrei fatto la stessa cosa, ma ho trovato voi e ho visto che questo approccio sposa il mio rapporto con il cibo (cibo=piacere e non dovere) ed è tutto più pratico e comodo. Il pupo apprezza. 😀

  9. Eccezionale, da dopo ja prima passa era diventato radioattivo, una cosa da abolire, nemmeno fosse tossico! Al momento di introdurre la cena, poi, che disastro (per me) per poco non rischio un ingorgo! Infine: il suddetto figlio ha trovato qualsiasi tipo di

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