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Gestire le aspettative genitoriali – 6 illusioni dei neogenitori (ma non solo)

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Una rondine non fa primavera
Hirundo daurica” di Daniel Pettersson – (http://www.fagelfoto.se). Con licenza CC BY-SA 2.5 se tramite Wikimedia Commons.

È facile farsi prendere la mano pensando che nostro figlio abbia “svoltato”. Sia che si parli di sonno, spannolinamento, alimentazione, ecc. appena le cose migliorano ci illudiamo di aver risolto. Purtroppo nella vita reale non è così e i “progressi” che fa nostro figlio sono spesso seguiti da “regressi”, ma è normale e giusto così. Tutti i bambini fanno 1 passo avanti e 3 indietro, 4 avanti e 1 indietro e così via. Ci vuole pazienza. I bambini non crescono in modo lineare, ma altalenante. Attenzione alle aspettative genitoriali…

È primavera e la temperatura comincia a salire.

Per una settimana fa caldo e così pensiamo che il freddo oramai non tornerà più fino all’autunno. Invece ecco che da un giorno all’altro viene la pioggia, la temperatura si abbassa e sembra di nuovo novembre.

Troppo spesso quando siamo in un periodo di cambiamenti, come può essere la primavera, tendiamo troppo facilmente a trarre conclusioni generali da avvenimenti molto particolari o casuali. Se questo è vero per il tempo, lo è cento, no, mille volte di più con i bambini.

C’è un giorno di bel tempo? Allora è arrivata l’estate.

Il bambino dorme tutta la notte per qualche giorno di fila? Allora concludiamo che finalmente potremo ricominciare a dormire con regolarità.

E quando tutto ciò non accade? Ecco la delusione…

È tornato il freddo; chiaramente è colpa dell’effetto serra.

Il bambino ricomincia a svegliarsi la notte; andiamo dal pediatra perché chiaramente sta male.

Ma il problema vero dov’è? Esclusivamente in chi ha tratto conclusioni troppo affrettate basandosi su quello che era un evento abbastanza casuale. Il desiderio di sentire un po’ di caldo (o di dormire la notte) gli ha fatto perdere di vista la natura inerentemente effimera del tempo primaverile (per non parlare di quella totalmente random del sonno dei bambini :D)

Le classiche aspettative genitoriali

Vediamo una lista di situazioni dove il genitore si lascia prendere la mano dalle proprie aspettative genitoriali (per poi, confuso, cominciare a postare a destra e a manca su Facebook)

1) Il sonno

Mio figlio, che ora ha 8 mesi, dorme tutta la notte da quando ne aveva 2.

Tutto merito (scegliete quella che vi piace di più)

  • della routine della nanna
  • delle abitudini che gli abbiamo dato
  • del latte di mamma
  • del latte artificiale
  • di farlo dormire nel lettone
  • di farlo dormire da solo

(aggiungere la vostra spiegazione preferita)

A chi la pensa così dico solo che mia figlia piccola ha dormito tutta la notte dai 2 mesi, ma poi ha cominciato a svegliarsi proprio verso gli 8 mesi e non ha smesso di farlo fino a verso i 2,5-3 anni. Intendiamoci, non mi lamento in quanto non lo abbiamo trovato faticoso… bastava farle una coccolina e tornava a dormire, per cui noi siamo stati a tutti gli effetti molto fortunati.

Il punto cruciale è che se un bambino dorme tutta la notte o quasi per un periodo più o meno lungo (che siano giorni, settimane o mesi poco importa) non vuol dire che non comincerà a svegliarsi da domani. In fondo sono tutte fasi, anche quella di dormire tutta la notte. Godiamocela finché dura perché “del doman non c’è certezza”

Leggi anche: Bambini che non dormono

2) Il cibo

Da quando mia figlia ha cominciato con i solidi mangia tutto che è un piacere.

Ottimo. Sono molti i bambini così, ma non bisogna dimenticare che crescendo molti bambini “mangioni” diventano più sospettosi verso i cibi nuovi, cominciano a essere selettivi, e magari fanno storie al momento dei pasti.

Anche questo è normale e fa parte della crescita. I motivi che stanno dietro a un comportamento così possono essere infiniti e noi genitori quello che possiamo fare è solo non sorprenderci quando accade e, soprattutto, non farne un dramma, ma aspettare che la situazione si evolva da sola.

Un classico è il bambino che prima mangiava le verdure e poi non le vuole più. Pazienza… noi continueremo a dare il buon esempio – più di così non possiamo fare – aspettando che gli passi.

Leggi anche: Non cercare di convincere tuo figlio a mangiare le verdure

3) Il pannolino

Il bambino ha fatto 2-3 volte la pipì nel vasino, per cui è spannolinato.

Lo spannolinamento è un’altra fonte potenziale di forte tensione per molti genitori. C’è chi aspetta fino alle calende greche e chi lo vuole fare il prima possibile.

Togliere il pannolino relativamente presto (15-18 mesi se non prima) è possibile, anzi, per quanto mi riguarda, è auspicabile, ma bisogna armarsi di santa pazienza in quanto ci saranno periodi in cui si fanno passi avanti e altri in cui se ne fanno 20 indietro. Dico solo che mia figlia piccola (3,5 anni e asciutta da non ricordo più quando, ma almeno-almeno da 18 mesi) l’altro giorno ha fatto a tradimento la pipì all’asilo durante la lezione di musica 🙁 Hanno dovuto cambiarla tutta e togliere il tappeto su cui stavano tutti i bambini. Che sarà successo? Booohhh!!!

Leggi anche: Autosvezzamento da pannolino

4) Il comportamento

Andare in giro con mia figlia è una delizia; è buonissima e andiamo dappertutto insieme.

Chi dice così non ha ancora passato i terrible twos 😀 La mia prima figlia era così poi verso i due anni ha attraversato un periodo dove sembrava un’invasata. Per fortuna le è durato poco, però non è più tornata “tranquilla” come lo era prima. È cresciuta.

La seconda invece è sempre stata più “agitata” 🙂

Leggi anche: Il lato luminoso dei terrible twos

5) Il nido

Mio figlio va al nido da quando aveva 6 mesi ed è sempre stato contento di andarci.

Anche questo capita… più è piccolo e più il bambino è pronto ad accettare la nuova situazione. Però crescendo le dinamiche cambiano – anche se il genitore spesso non se ne rende conto – e quello che fino a ieri era vissuto come un piacere può diventare una fonte di preoccupazione.

Entrambe le mie figlie sono andate al nido più o meno verso i 12 mesi e, a dire il vero, non capivo perché in tanti si fanno problemi con l’inserimento in quanto non hanno mai fatto problemi, né ho visto bambini che ne facevano. Questo però era con tutta probabilità perché erano ancora troppo piccole. Entrambe hanno passato un periodo quando avevano tra i 2 e i 3 anni durante il quale lasciarle era sempre un momento drammatico.

Prima l’una e poi l’altra si attaccavano a cozza, piangevano, ecc. e ho visto anche altri bambini che lo facevano. Quindi deve essere un momento nella crescita del bambino in cui prendono coscienza che tu effettivamente vai via e loro non vogliono che tu lo faccia. (A scanso di dubbi chiarisco che avevamo piena fiducia nella struttura)

Con la grande la fase è durata qualche mese; con la piccola molto di meno (ma nel suo caso siamo ancora a rischio che abbia una “ricaduta”…)

Leggi anche: Inserimento all’asilo nido: allattamento e svezzamento

6) Junk food

A mio figlia do solo cose bio, senza zucchero, senza sale e senza olio di palma. Lei è contentissima così e cresce che è una meraviglia

Sicuramente la bambina cresce bene. Però inutile illudersi… quando entrerà in contatto con i coetanei all’asilo, a scuola, alle feste di compleanno, ecc. appena vedrà che l’amichetto mangia un qualcosa, lo vorrà anche lei e magari si fisserà proprio su quell’alimento, facendo disperare del genitore “salutista” che  ritiene che sia junk food, così comincerà il tira e molla tra la bambina che lo richiede e il genitore che glielo dà con il contagocce con risultati spesso disastrosi.

Noi con la grande stiamo passando la fase delle patatine… a casa non ci sono mai dato che a me non piacciono particolarmente, ma a scuola o dagli amici chiaramente imperversano, con il risultato che è andata in fissa.

Come se ciò non bastasse, lei ha capito che a me la cosa non piace, così quando siamo fuori le mangia nascondendosi – e lo dico letteralmente – anche se non lo fa molto bene… Io continuo a ripeterle che le può mangiare e che non lo deve fare di nascosto, ma al momento ancora niente. Chiaramente bisogna che lavori su questo punto. Forse bisognerà che cominciamo a comprarle anche a casa per evitare che diventino il “frutto proibito” (ma non nascondo che mi sento male al solo pensiero).

Però, guarda un po’, cresce bene uguale…

Leggi anche: È sbagliato mangiare sano per dovere

Questi sono solo alcuni esempi tratti dal mio vissuto. Se ne potrebbero fare tantissimi di simili, ma credo che ci siamo capiti. Basta ricordarsi che le cose con i nostri figli cambiano di giorno in giorno e che quello che va bene/male oggi potrebbe andare male/bene domani. Le aspettative genitoriali, anzi NEO genitoriali vanno sempre tenute sotto controllo.

Ricordiamoci sempre che una rondine non fa primavera 🙂

Chiaramente ci sono i trend i quali vanno di solito sempre in una determinata direzione, ma per vederli bisogna essere in grado di guardare ai progressi a medio e lungo termine. Prendiamo il cibo: a noi sembra che nostro figlio non mangi mai niente e che invece di fare progressi, torna indietro, ma se facessimo una fotografia al giorno sempre allo stesso momento del pasto per diversi mesi e le proiettassimo una dopo l’altra, ci renderemmo conto di come effettivamente le cose si siano evolute; solo che per vederlo bisogna guardare tante fotografie, mentre il nostro cervello difficilmente riesce a vedere al di là dell'”oggi”.

Qual è la vostra esperienza in merito? Raccontatecelo nei commenti.

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2 risposte

  1. Mah, a me pare che per quanto riguarda il sonno la massima sia piuttosto “Quando pensi di avere toccato il fondo puoi sempre cominciare a scavare”.
    A 3 mesi dormiva 8 ore filate, a 4 ha iniziato a svegliarsi 3-4 volte, ora a 6 sempre più spesso 6-8… per adesso vuole solo 20-30 minuti di tetta, ma mi aspetto che fra poco vorrà alzarsi a giocare visto la fortuna che abbiamo…

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