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Mangerà mai come gli altri bambini?

Quando i bambini iniziano a usare le posate nell'autosvezzamento

Una storia vera

Quando i bambini iniziano a usare le posate è il cruccio di tanti (in particolare tanti nonni). Confesso che nel nostro caso all’inizio più che la domanda “mangia?” (data la mole era scontato che in un modo o nell’altro si nutrisse) echeggiava in casa e dai nonni principalmente la domanda: “mangerà mai come i cristiani?” inteso non in senso religioso, quanto al galateo. In altre parole, volevano sapere quando il mio bimbo avrebbe iniziato a usare le posate, senza fare macello dappertutto quando mangia, nonostante venga cresciuto in questo modo “selvaggio”.

A 5 mesi e qualcosa si mangiava con le mani e sul piano del seggiolone, cosa che faceva inorridire non poco le nonne, abituate alla pulizia della pappa imboccata. Pulizia sulla quale io comunque avrei da ridire, essendoci passata, ma ero io a non essere capace di imboccare nel modo corretto, ovviamente.

Quando si è passati dalla pasta al pomodoro strusciata sul piano del seggiolone, addosso ai malcapitati vicini di tavola, sul muro (lavabile) dietro al seggiolone e nei remoti anfratti presenti in ogni dove (capelli, orecchie, naso & c. compresi), al piatto (vero) sembrava già un successo.

A 8 mesi circa si è passati a mangiare con competenza con le mani, senza più grandi disastri; piano piano si è slittati verso la forchetta, come se fosse cosa normale che un bambino di meno di un anno mangi benissimo e da solo con la forchetta. A 15 mesi circa si è aggiunto Mr Cucchiaio e da poco anche Miss Tovaglietta Americana e Mr Tovagliolo. Il bicchiere è stato dato da subito (in vetro).

Quando i bambini iniziano a usare le posate (nell’autosvezzamento)

La risposta alla domanda iniziale quindi è ovviamente che sì impareranno, ma aggiungo io: prima, meglio e serenamente. Ogni mamma con bambino autosvezzante potrà confortare le novelline sul percorso sopra descritto, mese più mese meno, come per ogni cosa.

Mi chiedo ancora come mai la maggior parte dei pediatri, dopo la ricettina della prima pappa e la tabella di inserimento degli alimenti, si dimentica le mamme. Va bene inserire gli alimenti, ma il resto? Come mai, se non con rare eccezioni (ho avuto la fortuna di incappare però in una di esse), si dimenticano di dire alle mamme come passare dalla pappa al cibo vero? Come passare dal cucchiaino infilato in bocca al cucchiaino autogestito? Come sia importante che il bambino maneggi il cibo, e come sia fondamentale per lui riconoscere il cibo in mano prima ancora che in bocca? Con l’autosvezzamento tutto ciò non succede, è naturale, fa parte del percorso. Ecco un ulteriore buon motivo per non disperarsi della pasta al pomodoro spersa negli anfratti oscuri e bui del seggiolone ma per rallegrarsi di ciò.


Commento

Qual è la vostra esperienza in merito? Quella del “galateo” è una domanda gettonatissima quando si parla di autosvezzamento e in tantissimi vogliono sapere quando i bambini iniziano a usare le posate per mangiare (per giocare non conta…). Chiaramente ogni genitore avrà un’esperienza diversa. In alcuni casi ci sarà chi comincia presto, in altri chi comincia tardi. Nel mio caso, figlia 1 ha cominciato relativamente presto, come nella storia riportata, mentre figlia 2 era ben felice di mangiare con le mani fino ai due anni (e oltre…), ma va bene così. Chiaramente con figlia 2 le zuppe e le minestre non erano troppo popolari, ma anche questo va bene così. Di sicuro, come per tutte le altre tappe che fanno i bambini, sappiamo l’inizio e la fine, ma il percorso che verrà seguito per arrivarci è un’altra storia. Ma non per questo dobbiamo sentirci in colpa se nostro figlio non è “educato” come il figlio della vicina. Anche lui imparerà, non abbiate dubbi! Ricordate sempre che quello dell’autosvezzamento è un percorso che va visto a lungo termine e “quando i bambini iniziano a usare le posate” è solo una tappa su cento altre.
Se poi volete vedere un esempio dal vivo di un bimbo che cresce, lo trovate in questo video.

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11 risposte

  1. senza saperlo è..in autosvezzamento! Devo però dore che con il bicchiere non c’è il verso, la forchetta tanto meno..io metto tutto sul ripiano del seggiolone, un pò mangia da me un pò imita con il cucchiaio oppure fa la qualunque. Lò ha 15 mesi.

  2. Ameliaedaniele: complimenti!
    Sono d’accordo su tutto, ma ti prego aggiungi la tua acuta, utile e simpatica osservazione sulla manipolazione del cibo che lessi in un tuo post del forum.

    Il mmio pccolino, ovviamente, iniziò con le mani, ma da sempre gli oggetti che lo incuriosivano di più dalla tavola erano le posate.
    Il cucchiaio (-preferiva quello -ino per ragioni di gestibilità che usava allora anche il fratello) lo iniziò ad esplorare, lanciare, ma anche usare di pari passo con la forchettina e in breve con discreto successo.
    C’è da dire che le minestre le lasciavo comunque un po’ dense e questo aiutava.
    Il bicchiere per fortuna di plastica (ma al nido montessori ad altezza seggiolina lo usa di vetro e qualche volta l’ha buttato in terra pure lì) lo usava e poi una volta finito lo lanciava dal seggiolone (spiegata la ragione del ‘di plastica).

    per la manica, Andrea, ecco perché uso da sempre ilgrembiulino…..ma da un po’ adora la ‘atta’ (tovagliolo di carta) e dopo aver versato l’ultima acqua sul piano del seggiolone ci asciuga pure quella.

    Meriti dell’AS che induce di fatto anche all’autonomia.

    Insomma: il bello che incomincerà dasubito a imparare di paripasso a mangiare come gli altri bambini, ma più grandi senza ‘vizi’ (e in questo caso uso intenzionalemente questa parola) indotti da noi e verso i quali non avrebbero spontaneamente nessuna tendenza.
    Basta non avere ansie sulla ‘pasta al sugo’ che talvolta finisce negli anfratti di ognidove! 🙂

  3. Ma infatti! Ma lasciamo che faccia da sè!
    Certo che detto da me che non ho mai dovuto fare grandi recuperi di cibo sparsi in giro…è sempre stata piuttosto composta la miss.
    Il fatto di vedere il cibo sparso o di dover pulire testa-piedi il pargolo è una grande limite di molte mamme. In alcuni momenti di grande paciugo io le infilavo una vecchia maglietta mia oppure un grambiulino impermeabile di quelli tipo per dipingere e la lasciavo fare. Al nido hanno un piccolo catino con dentro tanti asciugamanini 20×20 umidi e caldini (fa molto ristorante giapponese!) con cui gli ripuliscono anche i capelli e le orecchie. Nel nostro nido per i piccolini fanno minestrine e pappe, ma quando il bambino mostra curiosità per il cibo dei più grandi cheidono il permesso ai genitori di poterglielo dare. Il clima del pasto è: tutti seduti insieme, non c’è chiasso, le educatrici mangiano sedute in basso le stesse cose dei piccoli e non si alzano da tavola avendo tutto a portata di mano (oltre a qualche aiutante), i piccoli non sono sollecitati a finire e viene concesso quello che chiedono in più. E si alzano da tavola uno per volta man mano che finiscono per andare tutti in bagno a prepararsi per la nanna. Non totalmente AS ma molto vicino, e vederli (di nascosto) è meraviglioso!

  4. Stesse tempistiche ma con i nonni solo felici di vederlo mangiare. Ad oggi (16mesi) usa più il cucchiaio che la forchetta ma quando è stanco si ritorna alle mani, o chiede di essere imboccato. Tra l’altro credo sia più semplice passare dalle mani alle posate in un percorso che comincia in parte per curiosità, ma in grossissima parte per imitazione dei genitori.

  5. Io non ho avuto grossi problemi: ho inziato l’AS quando E aveva già sette mesi e mezzo e ha sempre mangiato educatamente dal piatto, con le mani, ovviamente! 🙂 Devo dire che essendo molto pigro spesso chiedeva (e chiede….) di essere imboccato, ma vabbé….
    All’ingresso al nido hanno iniziato ad insistere perché mangiasse con il cucchiaio (e a riprendermi perché a casa insistevo troppo poco). Anche i nonni devo dire non sono mai stati felici di vederlo mangiare con le mani, ma io non mi sono mai fatta problemi!
    Ora a 2 anni e 5 mesi mangia con cucchiaio, forchetta e usa un pochino già anche il coltello! ah e ovviamente quando è stanco ricomincia ad usare le mani 🙂

  6. Invece Cucciola adora i tovaglioli di carta: si pulisce il musetto, quello della mamma, lo fa a pezzetti, se lo tiene in mano per ore… e lavarsi le mani è sempre una festa, visto che implica dell’acqua…

  7. Anche noi abbiamo passato le stesse fasi descritte nel post di oggi (ma senza nonni:) ). Le tempistiche sono state forse un po’ diverse, ma grosso modo ci siamo.
    Noi siamo stati fortunati perché non avendo parenti nei dintorni non abbiamo avuto alcuna pressione (e a dire il vero anche quando siamo andati in Italia non abbiamo avuto problemi) e non ci siamo dovuti preoccupare dei “macelli” e delle annesse critiche (potenziali).

    Adesso BM (quasi tre anni) mangia tranquillamente con la forchetta e il cucchiaio e da un po’ è stato introdotto anche il coltello, ma lì abbiamo ancora qualche piccola difficoltà. Comunque anche ora quando ti giri (o meglio quando le gira) il cibo si afferra con le mani.

    Quello su cui stiamo ancora lavorando è l’uso del tovagliolo. Non che non sappia usarlo, ma trova la manica taaaaanto più comoda 🙂

  8. … sulla “pulizia della pappa imboccata”, anch’io avrei mooooooolto da ridire … forse se il bambino è
    1) un patatone che sta sempre tranquillo,
    2) un lupachiotto talmente affamato che non si distrae fino a quando è stato tutto pappato,
    3) un povero essere terrorizzato che non osa muoversi finché la mamma o equivalente non ha detto che è finito,
    Ma con un peperino che sta sempre girando la testa di qua e di là per vedere cosa succede, che cerca di prendere il cucchiaino, che si diletta dell’effetto catapulta quando colpisce il cucchiaio a sorpresa, che allunga le mani sulla ciotola e poi si aggrappa ai capelli di mamma come faceva quando poppava … altroché pulizia! Dopo la pappa c’era solo da buttarsi direttamente nel bagnetto!
    La mia Cucciola è sempre stata curiosa del cibo, le prime pappette le ha accolte con entusiasmo (e guai se erano liquide, le voleva belle compatte, guai e straguai se erano due volte di seguito la stessa), ma sempre, una volta placata la prima fame/interesse, voleva giocare … poi, una volta entrambe ricoperte di cibo e il seggiolone abbandonato in uno stato pietoso (mai tollerato il seggiolone più di qualche minuto, preferiva mangiare seduta sul lavandino o sulle mie ginocchia), si pappava di buon appetito il resto, a volte pure un bis, la frutta, un biscotto …
    Sul passaggio al cucchiaino autogestito, nessun problema, l’ha voluto prendere in mano già a 8 mesi e lo ha saputo gestire molto in fretta. Si fa imboccare solo quando vuole lei, per pigrizia, o per poter giocare mentre si sfama… Ho sentito dire sia una evoluzione “standard” che i bimbi cerchino di impadronirsi del cucchiaio e di imboccare la mamma.
    Al nido ho sentito una mamma di un bimbo di 16 mesi dire che il piccolo voleva prenderle il cucchiaio, ma che lo riteneva troppo piccolo, a cui le è stato prontamente risposto che invece era normalissimo e lo doveva lasciar provare.
    Sul passaggio al cibo vero, beh, lì vi è una specie di autosvezzamento (dalle pappe): il bimbo comincia a prendere pezzettini dai piatti dei grandi, e se vedi che vanno bene cominci a metterglieli nel piatto, vai ad esperimenti. Facilissimo con il pesce, un po meno con la carne. Adesso, la carne la vuole a pezzi grossi che prende in mano e stacca a morsi. Prima o poi scoprirà quanto è divertente infilzare i pezzi sulla forchetta. La frutta, che le è sempre piaciuta, in questi giorni la rifiuta, salvo rosicchiarsi una mela intera (se la tagli, è finita) o una banana spezzata con la sua manina.
    (a proposito: le macchie di banana sono il mio incubo, diventano nere e sembra che niente le possa portare via: qualcuno ha una soluzione?)

    1. ..per le macchie di banana prova con un po’ di acqua ossigenata. L’importante è non esporre il tessuto bagnato di acqua ossigenato al sole altrimenti il tessuto ingiallisce!

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