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E se si comincia prima dei 6 mesi? Risponde l’EFSA

Video inizio svezzamento prima dei 6 mesi efsa
Il video

Scusate se sembro ripetermi, però devo tornare di nuovo sull’argomento di quando sia opportuno iniziare con l’alimentazione complementare e se sia davvero proibito iniziare l’autosvezzamento prima dei 6 mesi.

Quando iniziare, prima o dopo i 6 mesi?

In questo articolo voglio rispondere, spero per l’ultima volta, all’annosa domanda “ma quando inizia questo benedetto svezzamento?” e per fare questo vi voglio parlare della nuova opinione scientifica che è pubblicata dall’EFSA l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, dal titolo “Intervallo di età adatto per l’introduzione della alimentazione complementare all’interno della dieta del lattante”.

Questo documento è come al solito estremamente lungo. Sono oltre 240 pagine che vi dico subito non ho letto perché alla fine dei conti è soltanto un compendio della letteratura esistente che quindi prendo per buono e invece mi voglio concentrare sulle conclusioni fidandomi che chi ha lavorato sulla stesura di questa opinione scientifica abbia fatto il meglio possibile e abbia lavorato, come dicono nel capitolo dedicato ai potenziali conflitti di interesse, al di fuori degli interessi dell’industria (questo è un dettaglio importante del quale riparlerò al termine dell’articolo).

Se vogliamo, e senza tirarmela troppo, le conclusioni a cui giunge l’EFSA le avrei potuto scrivere anch’io non tanto perché abbia studiato tutta la letteratura che viene citata, ma perché alla fine dei conti, come vedremo, quello che dicono è fondamentalmente buon senso, che poi è quello che è stanno dicendo in molti negli ultimi anni. Innanzitutto chiariamo qual è la domanda a cui vuole rispondere questa opinione scientifica: fondamentalmente vogliono sapere se ci siano o no controindicazioni a iniziare con l’alimentazione complementare prima dei sei mesi. In altre parole vogliono controllare se

1) si sia a conoscenza di fattori relativi allo sviluppo del bambino che siano rilevanti per quanto riguarda la tempistica di introduzione della alimentazione complementare;
2) se ci siano degli effetti negativi associati all’introduzione della alimentazione complementare prima dei sei mesi; e
3) se ci siano invece dei benefici associati se si inizia con l’alimentazione complementare prima dei sei mesi.

Quello di cui NON si occupano in questo articolo sono aspetti quali le differenze se il bambino viene allattato oppure se prende la formula, i benefici dell’allattamento in generale sia per la madre che per il bambino, gli effetti sulla salute nel caso di introduzione dell’alimentazione complementare dopo i 6 mesi, oppure effetti sulla quantità, ordine, introduzione, varietà, composizione e consistenza della alimentazione complementare. Non si occupano neanche di rischi correlati a pesticidi o contaminanti vari.

Quello che state leggendo è la trascrizione del video (che trovate qui) uscito l’altro giorno sul canale YouTube.
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Vogliono rispondere semplicemente alla domanda se ci siano controindicazioni o benefici se uno inizia con l’alimentazione complementare prima di 6 mesi. Tutto qui. Prima di entrare un po’ più nel dettaglio vi dico subito la conclusione, scusate per lo spoiler: i dati disponibili non consentono la determinazione di un’età specifica singola per l’introduzione dell’alimentazione complementare. L’età appropriata anzi l’intervallo di età appropriata dipenderà dalle caratteristiche dell’individuo e dal suo sviluppo. Fintanto che i cibi sono di una consistenza appropriata per l’età e siano nutrizionalmente adeguati e preparati utilizzando le buone pratiche di igiene NON ci sono evidenze convincenti secondo le quali iniziare con l’alimentazione complementare prima dei sei mesi sia associato con effetti avversi o benefici sulla salute.
L’EFSA precisa anche che il fatto che un bambino possa essere pronto da un punto di vista dello sviluppo neuromotorio a progredire verso una dieta più diversificata prima dei sei mesi non implica che ci sia una necessità di introdurre l’alimentazione complementare. (a questo proposito vi rimando all’articolo sull’alimentazione a richiesta)

Iniziare l’autosvezzamento prima dei 6 mesi non serve

Riassumendo in due parole, non ci sono evidenze che cominciare prima dei sei mesi faccia bene o faccia male, anche se iniziare prima dei sei mesi non serve particolarmente.

In questa review sono stati presi in considerazione 283 studi ed è stata analizzata la relazione tra la tempistica di introduzione dell’alimentazione complementare in relazione a vari fattori legati alla crescita. In particolare è stato notato che:
1) non ci sono evidenze che supportino l’introduzione ritardata di cibi potenzialmente allergenici, comprese le uova, a un tempo successivo all’inizio dell’alimentazione complementare, qualunque esso sia.
2) Non ci sono evidenze che colleghino il momento di inizio dell’alimentazione complementare con un aumento del rischio di risultare sovrappeso o obesi.
3) Non ci sono evidenze che suggeriscano che ci siano rischi o benefici a introdurre il glutine prima dei 6 mesi di vita.
4) Partendo dal presupposto che le condizioni igieniche siano soddisfacenti, non ci sono evidenze che l’introduzione dell’alimentazione complementare prima dei 6 mesi sia associata con un aumento del rischio di infezioni.
5) Non ci sono evidenze che la tempistica di introduzione dell’alimentazione complementare abbia effetti rilevanti sul sonno.
Infine,
6) un accenno sui bambini nati non a termine: in generale le evidenze sono limitate, ma non ce ne sono che suggeriscano che ci sia un effetto misurabile tra i bambini che hanno iniziato con l’alimentazione complementare a 4 mesi corretti, rispetto a quelli che hanno iniziato a 6 mesi corretti.

in altre parole, NON ci sono evidenze che ci siano rischi o benefici a cominciare con l’alimentazione complementare prima dei sei mesi. Questo mi va benissimo. Non ho nessun problema dopo tutto io, nonostante sia l’ultima ruota del carro, non faccio altro che predicare che l’alimentazione complementare dovrebbe iniziare quando lo decide il bambino, quando il bambino mostra di essere pronto. È inutile stracciarsi le vesti se il bambino vuole cominciare ad assaggiare qualcosa a 5 mesi, 5 mesi e mezzo, 4 mesi e mezzo o quando sia. Il bambino comincia secondo le sue capacità motorie e il suo interesse quando LUI decide di essere pronto. Quindi in questo senso sono molto contento di questa opinione scientifica dell’EFSA perché per me libera il genitore dalla schiavitù di dover aspettare per forza i sei mesi pensando che se no casca il mondo.

Però facciamo attenzione alle conseguenze

I problemi potenziali che possono scaturire da questa stessa opinione scientifica derivano dal fatto che viene messo nero su bianco che non ci sono problemi a iniziare prima dei sei mesi. L’EFSA ha lavorato su questo punto perché doveva fornire informazioni per rivedere i regolamenti che regolano il baby food, il che vuol dire che questa opinione scientifica verrà utilizzata proprio dall’industria che produce baby food e i rischi sono evidenti. Come minimo potranno continuare a commercializzare cibi indirizzati a bambini di 4 mesi. Poi vedremo come cambieranno i regolamenti, per il momento è impossibile prevederlo.

Di certo i produttori di baby food adesso si staranno fregando le mani perché gli si è potenzialmente aperta tutta una fascia di mercato che è quella dei bambini di meno di sei mesi. L’EFSA ci tiene a precisare più volte che se un bambino è anche pronto da un punto di vista motorio a iniziare prima dei sei mesi non ci sono benefici a cominciare prima dei sei mesi; non ci sono rischi, ma non ci sono benefici. Ed è questo probabilmente l’aspetto che bisogna assicurarsi che l’industria metta bene in evidenza e speriamo che nei nuovi regolamenti che dovranno uscire e che gestiranno l’etichettatura del baby food questo venga preso in seria considerazione. Altrimenti rischiamo di vederci pubblicità di baby food per bambini di 4 mesi o addirittura più giovani con tutti i claim pubblicitari possibili e immaginabili.

Chiaramente se non ci sono evidenze che indicano che il cominciare prima dei sei mesi presenti rischi, non è che te la puoi inventate. La cosa migliore da fare è assicurarsi che il pubblico e le nuove generazioni di genitori siano consapevoli. Dal mio punto di vista io faccio quello che posso fare mettendo a disposizione queste informazioni. Quindi per quanto mi riguarda e in conclusione, quando inizia lo svezzamento? Quando si inizia con l’alimentazione complementare? Quando lo dice il bambino. Se ci ricordiamo questa semplice frase andrà tutto bene.


E tu cosa ne pensi del fatto che si dica che non ci sono rischi, e benefici, a cominciare con l’alimentazione complementare prima dei sei mesi? Tu cosa hai fatto, qual è la tua esperienza? Raccontacela nei commenti.

Ciao e alla prossima.

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