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Spalancare la bocca come fa un leone!

R. ci ha inviato questa lunga email in cui racconta la sua preoccupazione per quello che, attraverso sua figlia, le sembra di vedere stia accadendo al nido che la piccola frequenta.
Quella del richiedere ai bambini di “spalancare la bocca” è molto probabilmente una situazione abbastanza comune, anche se noi non l’abbiamo vissuta (al nostro nido non imboccavano se non era assolutamente necessario – e l’ho visto con i miei occhi)
Vogliamo rispondere insieme alla sua richiesta di confronto? Voi che cosa le direste?

Spalancare la bocca come un leone (quando sei imboccato)

Sono mamma di una bimba di quasi 20 mesi che allatta ancora al seno e che ha seguito un percorso di svezzamento naturale iniziato a circa 7 mesi. La bambina ha sempre mangiato di tutto con gioia e non è mai stata forzata in nessun modo a mangiare/finire il cibo proposto, anzi, nel momento stesso in cui dimostrava di non avere più fame o di rifiutare il cibo, io con un sorriso ho sempre portato via il piatto. È cresciuta benissimo anche se a volte, anche per settimane, mangiava poco e niente… Erano fasi e io le ho sempre rispettate. È sempre stata la gioia della pediatra, peso perfetto, anche sul cicciottello diciamo, ma comunque il SUO peso perché gestito da lei.

A 16 mesi decido di mandarla al nido ma proprio per queste (ed altre) mie esigenze specifiche opto per un nido in famiglia (pur dovendo sostenere costi più elevati e dovendo percorrere quasi mezz’ora di strada per raggiungerlo.
Parlo a lungo alla ragazza che lo gestisce di queste nostre convinzioni ripetendo all’infinito che la bambina non deve essere in nessun modo forzata, che non si devono fare giochi per farla mangiare e che il piatto va portato via nel momento in cui lei decide di non mangiare più. Lei mi risponde che condivide tutto e che assolutamente i bimbi non devono essere forzati, ecc…
Ero finalmente tranquilla e felice di aver trovato qualcuno che potesse continuare il nostro percorso.

Un giorno, dopo meno di due mesi di frequentazione del nido da parte di mia figlia, mentre la sto vestendo per portarla via, prende un peluche a forma di leone e me lo mostra sorridendo. La ragazza del nido dice: “Eh si, il leone! Dì alla mamma come fa il leone! Quando mangiamo dobbiamo fare la bocca grande grande come quella del leone così io la posso imboccare perché a volte apre la bocca poco poco che sembra un uccellino!”

Non so se riusciate ad immaginare il mio sgomento. In quei momenti mia figlia non aveva più fame (con me magari avrebbe voltato la testa ma con un’estranea ovviamente si faceva qualche remora e si limitava a socchiudere la bocca per cercare di non far entrare il cucchiaio….) e in tutta risposta le veniva fatto fare il leone per poi infilarle a tradimento il cibo in bocca!!!
Cercando di mantenere la calma spiego di nuovo che la piccola non deve essere forzata e che quando dimostra di non avere più fame deve essere lasciata stare. Vengo rassicurata….

Quasi contestualmente sia io che mio marito ci accorgiamo che nostra figlia continua a mangiare anche quando non ha più fame (era molto chiaro che mangiava per forza, tanto più che ce ne siamo accorti separatamente e poi per caso ne abbiamo parlato pensando fosse solo una nostra impressione, ma due impressioni fanno un fatto!), per noi era un’assoluta novità, figuriamoci. Poi inizia a dire “tutto!” indicando il piatto, anche i nostri come per dire che dobbiamo mangiare tutto. Inoltre quando finiva quello che c’era sul piatto diceva “bava!” (brava) e applaudiva ridendo. E se vedevo che non aveva più fame e chiedevo “amore non ne vuoi più?” lei mi stava a guardare come se non sapesse cosa dire (sembra assurdo, ma mi guardava come per dire: cosa devo rispondere mamma?) poi diceva “basta”; e subito dopo: “ancoa!”

La mia bambina era confusa!! Altro sgomento!

Vado a parlare con la ragazza spiegando in maniera molto ferma che la situazione non mi piace e lei continua a dire che la bimba non viene forzata. Io spiego che ci sono tanti modi per forzare, ad esempio convincendola che chi mangia tutto è bravo! Lei mi rassicura e dice che forse vede come fa con gli altri bimbi visto gli altri genitori le dicono che deve insistere per farli mangiare (!!!). Io chiedo di cercare di invertire la tendenza, di darmi una mano, di non far vedere a mia figlia queste cose, anche se sono convinta le facesse ancora anche con lei. Vengo rassicurata…

A distanza di più di un mese mia figlia da un po’ di tempo quando non ha più fame inizia a spalancare la bocca e a mettere in bocca il cibo facendo “aaahhhmmmm” e ieri alla mia domanda “ma amore cosa fai?” la risposta è stata “bocca gande!” e io “ma perché?” e lei ha detto il nome dell’educatrice.
Interpellata si è come al solito innervosita dicendo che lei non fa nessun gioco e non la forza.

Vi prego ditemi se la situazione è irrecuperabile e cosa dovrei fare. Ho l’impressione che tutti i miei sforzi siano stati vanificati e che mia figlia abbia perso per sempre la capacità di autoregolarsi perché convinta che la cosa giusta sia sempre e comunque mangiare tutto.

Mi dispiace perché per tutto il resto la ragazza del nido è molto brava e dolce e mia figlia le vuole bene, ma è come se lei avesse le sue convinzioni e non rispettasse le mie anche se mi dice di farlo. Ma tanto nessuno può sapere cosa succede davvero e i segnali di mia figlia sono chiari.

Ditemi: sono pazza?? (se me lo dice chi fa aerei e danze tribali per far mangiare i propri figli non conta, ma se me lo dite voi ci credo e corro alla neuro!)

Ne vuoi sapere di più? Parliamo allora dell’abitudine all’uso del cucchiaino.

 

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22 risposte

  1. c’è poco da fare: se la bimba è seguita da altri, gli altri faranno un po’ come sono abituati/convinti. Mia madre cerca di farle fare il lupo e la insegue per la casa con il piatto. Se le va bene le piazza quei due/tre bocconi in più ed è contenta. Non credo che mia figlia diventerà bulimica per questo!

  2. Mi trovo un po’ in difficoltà nel rispondere perché: da una parte ti direi di cambiare nido e di cercarne uno in cui vengano seguire le tue direttive; dall’altra, se tua figlia non vive male il momento del pasto, mi sentirei di rassicurarti.
    Credo giochi molto anche l’istinto di voler “accontentare” la persona a cui lei vuole bene!
    Credo sia normale e non mi preoccuperei molto, appunto finché non diventa un problema anche per la tua bimba che a quel che capisco è comunque serena!
    Penso sia importante e non così scontato che lei si trovi bene al nido e non mi sentirei di non credere che lei veda come l’educateice si occupa degli altri bimbi.
    Sappiamo tutte che la maggior preoccupazione delle mamme in genere sia il fatto che il proprio bimbo mangi abbastanza!

  3. Anche io quoto Gloria.
    In generale, ogni volta che si affida un figlio ad un’altra persona si dovranno fare dei “compromessi” sui propri principi e su quello in cui si crede. E’ chiaro, si cerca la situazione piu’ simile alla propria (ad esempio, un non credente che mandi un figlio ad una scuola religiosa non potra’ non aspettarsi che il bambino non abbia una formazione religiosa), ma non puoi aspettarti che tutto corrisponda esattamente al tuo pensiero. Bisogna un po’ capire su cosa fare compromessi, e poi comunque sara’ a 10, sara’ a 16 mesi, sara’ a tre anni, prima o poi un bambino viene a contatto con valori “diversi” da quelli familiari. e fa parte un po’ del processo, naturale, di crescita. 
    Puoi “istruire” come vuoi un’altra persona, ma i suoi valori, il suo vissuto influiranno, e sarebbe anche brutto se non fosse cosi’: a quel punto dovresti prendere un robot, un clone di te stesso :-). E’ un dato di fatto lo schema imperante e’ “bravo che hai mangiato”, “bravo hai finito” e la bocca grande. E la definizione di “forzatura” ha dei limiti molto labili e sottili.

    Il mio discorso potrebbe sembrarti deprimente ma…i bambini secondo me hanno risorse forti. Non sara’ un bravo di troppo (lo dico anche a me stessa, perche’ mi ci sono un po’ dannata per questa cosa, visto che le pressioni su mia figlia sono state notevoli) a “condizionare” il rapporto di tua figlia col cibo. Io ci credo che l’educatrice sia in buona fede, sicuramente lei non pensa di stare facendo “forzature”, solo che e’ completamente “immersa” in quello che “si sa” è giusto fare coi bambini. Fara’ danni? Non credo 🙂 Perchè secondo me e’ molto piu’ importante quello che fai tu, che tu ribadisca di ascoltare il suo corpo, che i bambini non sono bravi se mangiano (anche semmai rivolgendosi ad altri). 
    Come hai fiducia nella capacita’ di tua figlia di riconoscere gli stimoli del suo corpo, abbine in quella di discernere le situazioni.

  4. Io starei tranquilla, davvero. Sono molto d’accordo con quello che ha già detto CosmicMummy1976 , il nido è il primo ambiente sociale che i piccoli frequentano al di là della famiglia ese da una parte l’interazione con i bambini con le maestre è importante, ma è la famiglia che dà le basi vere, quelle forti, e dirige il concerto. È difficile valutare attraverso un racconto, ma a naso non me la sentirei di condannare l’educatrice in nessun modo. Personalmente, anche se non lo farei per diverse ragioni, non trovo che dire “apri tanto la bocca” mentre si imbocca sia una forzatura a mangiare, del resto se la tua bimba non volesse non l’aprirebbe affatto e si girerebbe semplicemente dall’altra parte, estranei inclusi 🙂 no? Probabilmente l’educatrice mette enfasi nelle espressioni facciali come in tantissimi fanno con i bimbi (lo vedo fare molto anche da noi) e tua figlia “raccoglie” e ripete, come è normale che sia. La componente imitazione di ciò che vede fare con gli altri bambini, poi, è enorme, e anche quello potrebbe essere il motivo per cui le vedi fare tutti questi gesti vari; la mia piccola, che ora ha passato da poco i 2 anni, è un continuo ripetere tutto ciò che sente e vede fare, soprattutto alla sorellina maggiore, ma anche alle ladies della nursery che frequenta 2-3 mattine a settimana: è così che imparano ed è normale! Tra qualche giorno la tua bambina potrebbe cambiare gesto e frasi che ripete e spostare l’attenzione su un altro aspetto della vita del nido. 
    Il punto su cui mi sento di rassicurarti è che se anche l’educatrice stesse spingendo un po’ per farla mangiare, io in tutta onestà proprio non credo che il suo rapporto con il cibo sia compromesso. Come dicevo all’inizio, è la famiglia che ha il ruolo chiave in queste questioni e lei non ha nemmeno 2 anni, ne ha di tempo per sviluppare delle convinzioni 🙂
    A volte ci facciamo più problemi noi genitori di quanto non ne esistano davvero, poi i bambini crescono e con un sorriso guardi indietro, a quando ti preoccupavi perché faceva 1 cacca invece di 3 🙂
    Detto questo, solo la tua sensibilità può capire se c’è davvero un problema oppure no. Il mio consiglio è di cercare di essere lucida nell’analisi della cosa. Tanti in bocca al lupo e facci sapere gli sviluppi!

  5. É dura ragazzi. Durissima. Lasciare un figlio nelle mani di qualcuno é comunque e sempre delegare. Anche io sono molto in ansia. La capisco e le dico quello che direi a me stessa: fidati dei segnali che tua figlia ti da. Spiegale Anxhe tutti i giorni e a tutti i pasti che quando non ne vuole più non é costretta a mangiare e, a costo di risultare una rompipalle, ribadisci quello in cui credi a chi si occupa di tua figlia.

  6. Idem. Se la metodologia crea reali problemi alla bimba cambia nido. Se invece è più una coscienziosa preoccupazione da ottima mamma scrupolosa (ma la bimba è sempre felice e serena e sta bene, e soprattutto se, tutto sommato, il rapporto della bimba col cibo non è realmente peggiorato) allora tranquillizzati. E spiega a tua figlia che il leone mangia tanto perchè è grande e grosso, ma lei invece non deve imitarlo e se non ha più fame è brava solo se lo dice e.. Chiude la bocca 🙂

  7. mah secondo me c’è da rimenere attenti invece….le educatrici possono essere anche molto dolci, affettuose, indibbiamente.
    ma hanno una forma mentis per schedulare la giornata e per “sopravvivere” in qualche modo.
    i loro giochini e canzoncine per concludere ogni fase della giornata dei nostri figli (compresa la pappa) per loro sono un modo dolce e carino, e non “forzante” anche di farli mangiare.
    non c’è storia…io ho scoperto che a mia figlia di 13 mesi quando non vuole piu’ la pappa, che si ostinano a frullare tutta insieme nonostante lei si mangi i pezzi di carne da sola a casa (EOVVIAMENTE GLIELO ABBIAMO DETTO), le intingono il cucchiaino nella frutta (frullata immagino) “così sente il dolce e mangia altra pappa”.
    La piccola invece, abituata con noi, magari solo vuole il secondo, o il contorno….insomma cambiare pietanza come fa a casa.
    io sono semirassegnata, la bambina è serena per carita’, ma fino ai tre anni sarebbe meglio tenerli a casa. con la prima bambina mi sono trovata meglio così.
    un abbraccio.

  8. io vorrei tranquillizzare questa mamma. se a lei le persone che gestiscono quel nido le piacciono e le sembra un ambiente valido per tanti altri motivi, secondo me non è il caso di allarmarsi più di tanto. intanto non penso che sia una tragedia di per se, è l’atteggiamento dei genitori che conta di più e mi sembra anche molto plausibile che il comportamento della bambina sia indotto dall’osservazione degli altri bambini piuttosto che dal comportamento delle maestre. i nostri figli devono venire a contatto con altre persone e con i loro coetanei che avranno a loro volta abitudini ed educazione diversa da noi e dai nostri figli. è così che va il mondo e precludersi questa possibilità, non ostante abbia i suoi pro e i suoi contro, sarebbe da folli. l’importante è il background educativo che gli diamo a casa, oggi è il leone che mangia, domani saranno le parolacce o dei giochi che non approviamo. ma è solo con il confronto che si cresce e si matura. piuttosto – ma è solo la mia personalissima opinione e lascia il tempo che trova – potendo scegliere io preferirei un nido tradizionale con molti bambini e almeno 2 maestre (se ho capito bene qui c’è una sola maestra?), la mia esperienza è che negli asili nido intorno ai 12-13 mesi tutti i bambini mangiano autonomamente, nessuno li imbocca più, e il fatto che ci siano più maestre permette di avere una pluralità di approcci educativi che, per come la vedo io, riduce il rischio di situazioni di “attrito” fra famiglia ed educatrici.

  9. magari vede veramente cosa fa con gli altri, i bimbi sono spugne, solo che appunto, fare autosvezzamento con lei e poi non farlo con gli altri la confonderà sicuramente. poi se la tendenza sia invertibile o no non posso saperlo…se l’asilo è necessario non so cosa consigliarti 🙁

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