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Latte artificiale per maschi e femmine ovvero come distorcere le notizie

You suck
Il titolo di questa immagine è un gioco di parole. Fa riferimento al blog di Katie Hinde (“Mammals suck”, ovvero i mammiferi ciucciano) da cui l’ho presa, ma non solo…

Ieri mi hanno fatto leggere un post, pubblicato su un sito per mamme piuttosto grande: l’articolo riportava la notizia di una certa studiosa americana che afferma che il latte artificiale dovrebbe essere prodotto in versioni per maschi e per femmine e che quando il latte è così carente da non contenere vitamine, calcio, minerali, ecc. sarebbe meglio passare all’artificiale, ma senza sentirsi in colpa, conclude la stessa.
Tutto ciò mi è sembrato davvero strano: questa studiosa può aver detto DAVVERO questo?

Così ho provato a scoprire cosa ci fosse sotto andando a cercare l’articolo originale, ma non riuscivo a trovare niente su Google al di fuori del solito tam tam internettiano. Solo dopo aver ampliato la ricerca a siti in lingua inglese ho scoperto che il nome della studiosa era stato riportato male. Non era una certa Katie Hindle, ma bensì Katie Hinde, Assistant professor (credo si traduca con “Ricercatore”) presso l’Università di Harvard.
Il nome è stato scritto male in circa 12 siti diversi, dove chiaramente nessuno si è preso la briga di controllare alcunché prima di propagare le notizie di cui avrebbero parlato a breve. Iniziamo bene…

Non nomino il sito web che mi hanno fatto leggere per motivi di decenza e perché non si meritano gli extra click. Chiaramente tutti possono fare errori, ma quando in tanti ti chiedono informazioni in merito a quello che scrivi è davvero tuo dovere approfondire e, se necessario, rettificare.

In ogni caso, l’origine del post che mi hanno segnalato credo fosse questo articolo del Sole 24 ore, che sembra riprendere articoli visti sulla stampa britannica, visto che i contenuti sono pressoché identici.

Grazie alla magia di Google, sono riuscito a rintracciare l’account Twitter della Prof. Hinde, così l’ho contattata e mi ha risposto velocissimamente. Mi ha confermato che è ben al corrente che nella stampa inglese alcune sue dichiarazioni sono state prese fuori contesto e travisate per accrescere l’impatto dell’articolo e renderlo più cliccabile. In questo senso ha scritto lei stessa un post sul suo blog dove elenca tutte le varie ritrattazioni e cambiamenti che diverse testate hanno dovuto fare. Per semplicità di seguito faccio riferimento all’articolo del Sole 24 Ore.

Questi sono il titolo e sottotitolo:

titolo sole 24 ore Katie Hinde
Assolutamente FALSO: Katie Hinde ha affermato che:

si stanno riscontrando prove che la ‘ricetta biologica’ per il latte dei maschi e delle femmine è possibile che sia diversa in alcune specie animali e in alcuni momenti della vita dei cuccioli. È necessario ampliare la ricerca per capire meglio cosa i bambini dell’uomo, da un punto di vista evolutivo, si aspettano dal latte materno. Al momento ci sono in totale CINQUE studi che paragonano il latte materno nel caso di lattanti maschi o femmine; alcuni mostrano delle differenza, altri no. Il lavoro che porto avanti ha certamente implicazioni nel campo del latte formulato, ma non dice minimamente quello che andrebbe fatto.”

Quindi anche il passaggio che si legge poco più sotto:

SOle 24 ore Katie Hinde articoloè un’affermazione che travisa sia la ricerca che è stata effettuata che il pensiero della Hinde.

Ma proseguiamo con la lettura…

Sole 24 ore Katie Hinde cortisoloSolo parzialmente vero: qui viene presentato un fenomeno come una verità conclamata e accettata da tutti. Invece leggendo quello che ha scritto la Hinde scopriamo che la ricerca sull’argomento è appena agli inizi. Ad esempio, i cuccioli dei tre gruppi di animali studiati, roditori, scimmie e umani, si comportano in tre modi diversi in relazione a questo ormone. La Hinde conclude questo post sull’argomento così (il maiuscolo è suo):

Latte diverso per maschi e femmine e/o risposte diverse al latte materno da parte di maschi e femmine: davvero un argomento affascinante. E il cortisolo è solo UNO degli ormoni che vengono passati – è possibile che ci siano molti altri ormoni e bioattivi che possono influenzare il modo in cui il lattante si comporta.

C’È COSÌ TANTO DA STUDIARE E COSÌ POCHI SOLDI PER FINANZIARE LE RICERCHE!

Quindi mi pare che ben poco sia stato svelato, per cui per il momento non mi affretterei a comprare latte senza cortisolo per i bambini…

Comunque il trionfo della disinformazione è verso la fine dove si dice:

Sole 24 ore Katie Hinde Latte materno scadente
Assolutamente FALSO: senza dubbio questa è la frase che ha mandato in subbuglio la maggior parte dei lettori. Ma vediamo cosa dice la Hinde:

Ho corretto nello specifico questa affermazione durante l’intervista quando mi hanno fatto questa domanda. Ho detto senza mezzi termini che non direi MAI niente di tutto ciò. Al massimo potrei affermare che alcune diadi madre-bambino, se il lattante è affetto da faltering growth, è possibile che possano trovare beneficio dall’utilizzo di supplementi nella forma di sostituti del latte materno, così come consigliato a volte nella pratica clinica.

Sembrerebbe che l’origine della confusione siano stati dei giornali inglesi che hanno pubblicato in fretta e furia alcuni articoli a seguito di un seminario tenuto dalla Hinde all’AAAS (American Association for the Advancement of Science). Dopo di che la notizia è risultata troppo succosa per non ripubblicarla e così facendo abbiamo avuto la solita catena di Sant’Antonio dove X riporta una notizia che ha detto Y che l’ha copiata da Z, ecc. ecc. senza che nessuno si sia scomodato a verificare cosa ci fosse di vero o se fosse stata travisata in alcun modo.

Una volta scoperto come si chiamava la ricercatrice, ci ho messo non più di un’ora a dipanare la faccenda, grazie soprattutto alla disponibilità della Prof. Hinde e al modo scrupoloso con cui ha tenuto nota delle varie rettifiche effettuate dalle testate coinvolte. Possibile che solo a me sia venuto in mente che quello che veniva riportato suonava strano e che valeva la pena di assicurarsi corrispondesse alla verità?

Questo serva di lezione a tutti quelli che usano internet per sparare sentenze a destra e a manca, ma senza preoccuparsi di verificare l’attendibilità delle fonti (non dimentichiamo la celeberrima SMS, ovvero la sindrome della mamma sapientino). È troppo facile diffondere notizie e articoli senza prima riflettere per almeno 5 secondi e accade troppo spesso che si accetti acriticamente quello che viene riportato assumendolo per vero solo perché è scritto su internet. Come abbiamo visto, anche le testate nazionali sbagliano. Ma la cosa peggiore, in questo caso, è che tanti siti di (e per) mamme, anche grandi, abbiano ripostato la notizia senza porsi alcuna domanda. Cosa si fa pur di riempire uno spazio bianco…

Concludo con un video di Katie Hinde che vi consiglio caldamente

È in inglese, ma è facile da capire. La trascrizione completa (sempre in inglese) la trovate qui. Qui di seguito vi riporto solo una parte che sono sicuro troverete interessante:

La maggioranza delle donne intende allattare al seno, ma non riesce a farlo per il periodo consigliato. C’è tutta una serie di ragioni che lo spiegano, ma la maggior parte di esse sono riconducibili al semplice fatto che i problemi, le difficoltà e le barriere che ostacolano l’allattamento al seno non sono prese in considerazione sufficientemente dalle madri, dai loro dottori e dalle persone che le circondano.
Le madri possono avere problemi di attacco, calata del latte, percezione di produzione e dolore. Solo perché la lattazione è “naturale” e ha radici profondissime nella nostra evoluzione, non è detto che sia facile allattare. Sapete che cos’altro è naturale e fa parte della nostra evoluzione?

Il S-E-S-S-O

Turtle_Sex
…ma all’inizio siamo tutti delle frane.

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39 risposte

  1. e perchè non in base al gruppo sanguigno? almeno hanno un legame con l’altra dieta idiota per gli adulti! Oh my God…

  2. le notizie andrebbero sempre verificare ahimè. Anzi, l’ipotesi, ancora una ipotesi della ricercatrice è semmai a favore del latte materno, che si “formula” in modo naturale sulle esigenze del piccolo

  3. Silvia Vincitorio, comincio a pensare che ho messo l’immagine sbagliata in quanto dà un’immagine distorta di quello che volevo dire. Personalmente non ho problemi con il concetto che FORSE la composizione del latte materno possa variare a seconda del sesso del bambino; quello che mi dà da pensare è invece come viene veicolata l’informazione per sensazionalizzarla, rendendo così impossibile distinguere tra le informazioni reali e i romanzi dei redattori.
    Ad esempio, uno dei problemi, come spiego nel post, è appunto che il titolo dà per scontata una cosa che invece al momento non è stata minimamente provata. /Andrea

  4. Oddio… Siamo arrivati alla frutta . Sull’allattamento ne avevo sentite tante …questa mi mancava.
    Grazie 😉

  5. Penso che Jennifer intenda che il latte materno non solo cambia consistenza nel corso della poppata, ma che man mano il bimbo cresce muta le sue componenti e percentuali grasse, proteiche, zuccherin, seguendo la crescita e i fabbisogno relativo.
    L ignoranza è sovrana, sulla pagina di nota testata di rivista su bambini e mamme, una ha detto che ha smesso di allattare su consiglio della commessa prenatal, e li si sprecano idiozie su latte non nutriente, pappe frullate fino a due anni e oltre date col biberon, svezzamento obbligato a tre mesi stupendosi del pianto del figlio, e via dicendo.
    Io sono allibita dalle credenze radicate in mamme giovani, con un certo livello di cultura magari, ma che rifiutano di informarsi

  6. Jennifer Engillsdòttir, per curiosità, cosa intendi con “cambia di cotinuo seguendo le esigenze del bambino”? /Andrea

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