Autosvezzamento.it
Cerca
Close this search box.

Svezzamento e introduzione dei cibi, quale schema seguire?

miglior schema per lo svezzamento

Cerchiamo di fare chiarezza tra tutte le informazioni che circolano sulle tabelle di introduzione dei cibi dato che non c’è genitore con figlio in età da svezzamento che non abbia una storia da raccontare. “Il pediatra mi ha fatto introdurre questo a 8 mesi e quello a 10”, dirà uno, mentre un altro ribatterà immediatamente: “ah, io ho letto su un libro che quello va introdotto a 7 e questo a 12.” Ogni genitore vanta il miglior schema per lo svezzamento!

Troviamo il miglior schema per lo svezzamento

Tanto per curiosità ho fatto una ricerca durata non più di cinque minuti su internet per vedere quello che veniva fuori e ho trovato (totalmente a caso) tre siti: il primo fa introdurre più o meno tutto tra gli 8 e i 10 mesi (compresi i pomodori), in un altro ci sono delle limitazioni fino ai 12 mesi e oltre (per i pomodori si sostiene che sia meglio aspettare almeno i 12 mesi), e in un terzo, oserei dire quasi maniacale, una serie infinita di alimenti è stata classificata a seconda del momento “giusto” per la sua introduzione (pomodori dopo i 30 mesi!). Interessante anche questo articolo dove consigliano di mettere subito carota, zucchina, pomodoro e cipolla, ma di evitare a tutti i costi la patata (chissà come ci rimarrebbe il celeberrimo Studio Patata & Carota 🙂 ).

Quale tipo di cibo è meglio dare ai bambini? Baby food, biologico o va bene anche quello “convenzionale”?
A questa domanda è stata data una risposta approfondita ne La questione cibo.

Chiaramente queste “realtà” non possono coesistere, tuttavia sono in pochi a porsi la domanda di come mai ci siano in circolazione consigli tanto disparati che negano l’uno la validità dell’altro. Di solito quando lo faccio notare vengo zittito con il classico, “me l’ha detto il pediatra”; altre volte invece si riconosce che questi schemini sono più a beneficio dei genitori che dei bambini, ma si aggiunge che “a seguirlo sicuramente non si fa danno, dopo tutto che differenza fa se introduci il pomodoro a 6 o 12 mesi?”. Quasi tutti poi vedono l’autosvezzamento semplicemente come uno schemino alternativo (”Ah, queste mode moderne…!”) equiparabile agli altri. Come mai sembra esserci un così scarso interesse ad approfondire questa questione? È come se per quanto riguarda l’alimentazione bisognasse necessariamente farsi dare un parere dall’alto che ci mostri la diritta via, altrimenti da soli ci smarriremmo in una selva allergica.

È comprensibile che un neo-genitore si senta un po’ perso con questo esserino tra le mani e, non sapendo a chi votarsi, si affidi al santo pediatra. Ma allora, perché il pediatra quasi collude con il genitore perpetuando storie di vecchie comari sull’introduzione degli alimenti? Ho usato la parola “collude” perché non bisogna dimenticare il bisogno che buona parte delle mamme (in particolare quelle italiane?) hanno di controllare in tutto e per tutto quello che fanno i loro figli, e così facendo hanno bisogno di “regolette”, anche se arbitrarie.

Insomma, è la madre ansiosa a voler essere guidata o è il pediatra che guida a rendere la madre ansiosa? È nato prima l’uovo o la gallina?

Non parliamo poi del desiderio inconscio che tutti noi (chi più, chi meno) abbiamo di conformarci; dopo tutto se la vicina di casa, la zia, la cognata, la suocera, l’amica del cuore e la cassiera del supermercato ci dicono quella che sembra la stessa cosa (anche se guardando con un minimo di attenzione ci accorgiamo che tra loro non sono poi così tanto d’accordo), devono pur aver ragione; l’importante è fare il brodino, avere uno schema e trattare il bambino come un malato. I dettagli non importano più di tanto. Se qualcuno mette in dubbio quello che fai, rispondi, “me l’ha detto il pediatra!”

A pochi sembra venire in mente che se questi schemi avessero un minimo di fondamento sarebbero più uniformi tra loro. Tra l’altro non dimentichiamoci che basta andare all’estero e si scopriranno schemi completamente diversi o, in molti casi, un’assenza totale di schema (ma di questo parleremo più diffusamente in un altro post).

Tuttavia ciò non spiega perché questa insicurezza/bisogno di controllo/desiderio di conformarsi sia così forte e radicato da impedire di vedere al di là del proprio naso. Dopo tutto se un genitore è sufficientemente capace da saper accendere un computer e iscriversi a un qualche forum dove poter dialogare con persone con interessi simili ai suoi, lo stesso genitore dovrebbe essere in grado di fare 2+2 e notare la mancanza totale di logica in quello che sta facendo riguardo l’alimentazione dei più piccini. Capirei se stessimo parlando di 15-20 anni fa quando internet non esisteva o non era diffuso, per cui non c’era possibilità di allargare i propri orizzonti senza dover uscire da casa (OK, c’erano pur sempre i libri, ma dubito che sarebbero serviti…), ma oggigiorno con l’onnipotente Google dove si trova tutto e il contrario di tutto, e che in una frazione di secondo fornisce le risposte alle domande più disparate, come si fa a non porsi nemmeno la domanda? Probabilmente la medicalizzazione della prima infanzia, da molti vista come malattia, ha fatto radici talmente profonde che non si può fare a meno del “consiglio medico” anche se non ci sono malati da far esaminare.

Migliore schema per lo svezzamento

Insomma, dove ricade la responsabilità? Tra i pediatri che perpetuano la loro personalissima versione della ricetta di Amelia la fattucchiera che ammalia o tra genitori che accettano acriticamente quello che dice loro il medico? Probabilmente hanno colpa entrambi. È pur vero che i pediatri di base sono così oberati di lavoro che non hanno tempo (e forse voglia) di stare a istruire una serie infinita di madri che non ha alcun interesse a essere istruita e vuole invece solo una tabella di introduzione degli alimenti che la farà sentire più tranquilla; è tuttavia anche vero che i genitori si dovrebbero prendere un po’ di responsabilità cercando di capire quello che viene detto loro. Non dimentichiamo poi lo Stato, che se diffondesse le linee guida già esistenti farebbe evitare un sacco di problemi sia ai dottori che ai (non) pazienti.

Certo questo è un lavoro che non si può fare dall’oggi al domani, ma occorreranno anni prima che cambi l’immaginario collettivo di come lo svezzamento debba essere, ma almeno così i nostri figli, quando sarà il loro turno, non dovranno necessariamente combattere con calderoni e ricette magiche.

Inutile starsi a lambiccare il cervello cercando di risolvere problemi che non esistono… basta chiedersi:

Ci sono allergie in famiglia?

  • SÌ: rivolgersi al pediatra o meglio all’allergologo per maggiori informazioni, anche se gli alimento “a rischio” sono ben noti. Tuttavia, anche in questo caso, assumendo che il bambino abbia più di sei mesi, non c’è un ordine con il quale introdurre un alimento* piuttosto che un altro.
  • NO: allora dopo i sei mesi il bambino può assaggiare tutto* (per chi è particolarmente ansioso dico che ci vorrà tempo prima che assaggi tutti gli alimenti di cui sopra).Altre direttive sull’ordine di introduzione degli alimenti non servono.

* Chiaramente si parla di alimenti di STAGIONE. Meglio evitare le fragole a dicembre o le arance ad agosto.

ARTICOLI CORRELATI

ISCRIVITI e ricevi SUBITO
in OMAGGIO
la NUOVA EDIZIONE dell’ebook,
“E SE SI STROZZA?”

IN PIÙ IMPARA
QUELLO CHE C’È DA SAPERE CON IL
MINICORSO

COS’È L’AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
Con oltre 140 ricette per TUTTA la famiglia

62 risposte

  1. L’intolleranza al lattosio non è una allergia e non ha nulla a che fare con il momento di introduzione del latte vaccino. Si tratta di una incapacità a digerire il lattosio dovuta alla scomparsa, dopo i primi anni di vita, dell’enzima preposto alla sua digestione. Questo è un fenomeno naturale estremamente diffuso, ed accentuato dal rarefarsi dell’assunzione del latte, che sta anche a testimoniare la non indispensabilità di cibarsi di latte e latticini dopo gli anni dell’allattamento materno, come fanno molte popolazioni per necessità o fedi religiose. Ne consegue che per i bambini non ci sono problemi. E mi terrei alla larga dalla margarina; meglio il burro, nella giusta quantità.

    1. Linda, certamente la mia intolleranza può derivare dal tipo di svezzamento che ho avuto ma l’intolleranza è molto lieve e l’ho diagnosticata solo 4 anni fa, per il resto non ho mai avuto nessun problema di salute (corna facendo! 🙂 )
      Ma era soprattutto per dire che ogni pediatra la pensa a modo suo. Il pediatra a cui si rivolgeva mia madre (e parliamo del 1971) era uno molto famoso e bravo ed è stato lui stesso a dire a mia madre di provare PRIMA a darmi il latte vaccino e poi, in caso avessi avuto problemi, eventualmente passare al LA. Io sono cresciuta con il latte della centrale dai 3 mesi in poi…

  2. Due commenti.
    Il primo riguardo la medicalizzazione. Da quando si rimane incinta è tutto un ospedale/cure/analisi ecc… ormai non si è più in dolce attesa ma si è malate per 9 mesi… e lo dice una che ha fatto 6 mesi e più della sua gravidanza a letto. Una volta nato, anche il bambino è sottoposto a mille cure, interventi come se da solo non potesse farcela quando milioni di nostri antenati sono sopravissuti alla fame, al freddo e a molto altro.

    Il secondo riguarda l’introduzione degli alimenti. Io sono leggermente intollerante al lattosio perciò la mia dieta esclude quasi del tutto i latticini, burro, latte e prendo solo alimenti senza lattosio (latte, mozzarelle) e uso olio o margarina al posto del burro.
    Come mi devo comportare con la mia bimba? L’introduzione del latte vaccino è sempre un punto nodale nello svezzamento e ancora non ho capito a quanti mesi si può dare al bimbo… (e a sottolineare la medicalizzazione del neonato vi porto la mia testimonianza, io sono stata svezzata a 3 mesi direttamente con il latte vaccino, su consiglio del pediatra, e non ho mai avuto problemi di salute, non mi ammalo praticamente mai. Mangio senza problemi – a parte questa lieve intolleranza -!)

  3. Certo Ada, detta così sembrerebbe una sventatezza.

    In realtà, c’è un intero movimento di riappropriazione della nostra natura di esseri umani sotto che spinge in ogni campo verso la revisione delle sovrastrutture che si sono create su vari aspetti della nostra vita.
    L’educazione e l’alimentazione dei bambini non sfugge a questo.
    Eravamo naturali in balia di regole spesso sconosciute ma ‘sapientemente’ naturali, ora non siamo più così naturali e neanche in balia degli eventi, ma l’intero mondo ha capito che trovare il modo di riappacificarsi con la natura è l’unica via per un’evoluzione sostenibile.
    Se sei una persona informata non prendi per buono un sito a prescindere. Né, però, mille siti che hanno a supporto solo una consuetudine che CON ASSOLUTA EVIDENZA ha finito per medicalizzare qualcosa che malattia non è.
    Se sei informata, cerchi le documentazioni scientifiche. Cerca le prove.
    Parliamo di natura? Mangiare lo è?
    Lo è per esseri umani in quanto essere viventi significa nascere-nutrirsi-crescere-riprodursi-morire.
    Poi cerchiamo le prove scientifiche di ciò che gli schemini, gli inserimenti graduali e l’anticipazione della sostituzione del latte con omo e lio sostengono vale a dire:
    ‘mangiare’ non è così naturale.
    Ma non vedi quanta sovrastruttura?
    Non troverai mai prove scientifiche e conferme recenti di tutto questo. Trovi commenti e ‘buone pratiche’ (a questo punto però chiaramente pessime e inutili), richiami alla consuetudine. Ogni affermazione di pretesa scientificità è stata invece fermamente smentita dalla nuova coscienza della scienza recente, l’unica che si é presa la briga di mettere alla prova delle ipotesi prima di darle per buone e che pian piano sta insinuandosi controcorrente anche nei canali di un’aggiornata formazione pediatrica.
    Ripartiamo da qui e aggiungiamoci solo quello che serve per non cadere in errori involontari dovuti all’inconsapevolezza!

  4. il sito internet non dà una ricetta, è un punto di scambio di esperienze. Se ritieni che ci sia da seguire una “regola” invece di seguire il tuo buon senso, l’istinto, e la curiosità del bimbo, allora si, meglio il pediatra.

  5. Certo, che beoti quelli che seguono le indicazioni del pediatra, molto molto meglio seguire quello che ti dice un sito internet!

    1. Cara Ada,

      hai certamente ragione, ma allora come sei capitata su questa pagina? Se non hai fatto una ricerca su Google ti si è aperta a causa di un virus?

  6. Hem … sullo sporco ci sarebbe molto da dire …
    Qualche volta, basta passare la pezza un secondo sul tavolo/vassoio per evitare di sguazzare poi in un metro quadro di cibo spalmato a terra e rileccato dal cane per un effetto “velatura/smalto” …

  7. D’accordo con Erika!
    Posso anche dire che il sottopensiero di molti genitori è anche questo: ci sono cibi adatti ai bambini per il loro gusto, sapore, consistenza, profumo e di conseguenza posateria adatta, bicchieri adatti, biberon da usare come bicchieri.
    E la catena si allunga con una mancanza totale di autonomia a tavola.
    In poche parole: il bambino è un degente, come dici tu Andrea, ma di un ospedale psichiatrico!!

      1. Questo è un altro discorso. Ogni tanto si è parlato sul forum di questa nonna o di quella suocera (o di quella madre…) che stanno sempre lì con la pezzetta a pulire tutto. Ma che non lo sanno che è il lavoro del bambino che si svezza di sporcarsi? 🙂
        Tanto vale pulire tutto alla fine.
        Posso capire la madre ancora inesperta, ma quelle che ci sono già passate che non lo sanno?
        Davvero certe volte ci si complica la vita per delle inezie:)

    1. o anche quelli che a 1 anno e mezzo gli fanno ancora le minestrine perchè “sennò si strozzano”, e gli infilano il dito in gola ogni volta che provano ad addentare un pezzo di pane o di pizza (cose viste con i miei occhi). salvo poi lamentarsi che la propria figlia è anemica… certo se la nutri come una lattante… una volta ho anche visto una mamma dare il biscotto plasmon (che si scioglie anche solo con lo sguardo) a un bambino che aveva più di un anno facendoglielo a pezzettini piccolissimi e mettendoglieli in bocca perchè lui “ha le mani sporche”

  8. secondo me l’unica tabella di introduzione degli alimenti dovrebbe essere: QUANDO SONO DI STAGIONE
    che senso ha introdurre per esempio i pomodori a 12 mesi se il bambino è nato in novembre?

  9. tutto molto condivisibile. però non sempre i genitori seguono alla lettera ciò che dice il pediatra, anzi molto spesso si fissano su delle convinzioni e non ascoltano *nemmeno* il pediatra. la cosa più grave è quando la cosa riguarda anche farmaci e vaccinazioni.

    1. Sono senz’altro d’accordo con CM. Aggiungo qualche considerazione:

      1) Che ci vai a fare dal dottore se non gli dai retta? Se ti dice una cosa, ma tu non la vuoi fare glielo dovresti dire, altrimenti mi pare che si sta a perdere tempo.
      Questo è un atteggiamento che non capisco…

      2) Seguire la ricettina della vicina o del pediatra non credo faccia molta differenza, però vedi punto 1.
      Ricordiamoci che se si parla di bambino da svezzare, non c’è “paziente” da curare, né cura da somministrare.

      3) Se entriamo in campo VERAMENTE medico, anche se il “paziente” ha diritto alla sua opinione e può cercare tutti i pareri che vuole, di certo non credo ci si debba curare “da soli” (Di nuovo, punto 1:) )

        1. Ma infatti… questo non è un sito medico, né è gestito da medici (tranne quelli che ci danno una consulenza ogni tanto) per cui stiamo alla larga da tutto ciò che è medicina/malattie/cure/prevenzione al di là di una chiacchierata tra amici.
          Poi ognuno agisce secondo la propria coscienza e conoscenza.

          Diverso il caso di un bambino sano che comincia a sperimentare con il cibo. Qui non si è al cospetto di una patologia, né di una malattia, né di altro… è semplicemente la normale evoluzione dell’animale “uomo”.

        2. Buongiorno a tutti, cercando su internet blog sullo svezzamento sono capitata in questo e mi sono soffermata a leggerne qualche pagina. Trovo che la filosofia di lasciare liberi i bambini di assaggiare e mangiare tutto ciò che vogliono sia molto allettante, soprattutto in anni in cui internet  ha messo la “conoscenza” a disposizione di tutti. Fino a 15 anni fa le disposizioni del piedatra erano legge, tutte le mamme vi si attenevano scrupolosamente, temendo terribili conseguenze in caso contrario…Ora è giunta invece la volontà di ribellione, di riappropriarsi i quel ruolo di genitore che, appunto, appartiene a noi e non al medico! In tutto questo però c’è anche il rovescio della medaglia: le informazioni reperibili in rete non sempre attendibili, anzi…Cos’è che si può ritenere una dieta sana e corretta ( ho letto più volte infatti che il bambino può mangiare tutto, purchè i genitori seguano una dieta adeguata). Personalmente quando leggo di bambini di 6 mesi che mangiano la carne ( liofilizzata, omogeneizzata o fatta dalla mamma) mi viene la pelle d’oca! Ma a 6 mesi il bambino non ha i denti, intesi come canini, predisposti da Madre Natura per la carne. Significa che per natura il bambino non è pronto per mangiare carne fino a quando non spuntano tali denti. Se mai l’uomo può essere predisposto per natura a mangiare carne..perchè l’uomo è un primate e quindi un frugivoro, l’essere onnivori è un’oppurtunità e non una necessità! La necessità di introdurre precocemente la carne nello svezzamento risale agli anni del dopoguerra, quando si iniziò ad usare il latte vaccino (ahimè), a partire dai6 mesi. Questo perchè il suddetto latte, predisposto dalla natura per il vitello e non per l’uono, contiene pochissimo ferro, non sufficiente per le esigenze del cucciolo di uomo. Ora però nessuno si azzarderebbe più a dare il latte vaccino ad un neonato, quindi viene a mancare il motivo di un’introduzione così precoce della carne.Ho letto poi sul blog che il salto evolutivo è stato possibile grazie alla carne, ma questo non è corretto. E’ stato possibile dagli Omega3, che i nostri antenati trovavano nelle alghe o in piccoli molluschi..Altre questioni riguarderebbero il consumi di latticini, l’intolleranza al lattosio, falsi miti su quanto il latte faccia bene…quello che vorrei dire è che forse sarebbe meglio anche consultare qualcuno che conosca davvero l’argomento “alimentazione”, invece di sostenere cose lette su internet e che magari hanno poco valore scientifico! Trovo molto utile il blog come strumento di comunicazione, ma ogni tanto ci vuole anche il sapere tecnico, soprattutto in un campo in cui gli orizzonti stanno cambiando!

        3. @Federicaveg, onestamente non trovo convincente il collegamento tra la dentizione e la possibilità di mangiare questo o quello. Dopo tutto ci sono bambini che non mettono un dente fino ai 12 mesi, se non oltre, e altri che aspettano ancora più a lungo prima di passare a qualcosa che non siano due incisivi sopra e due otto. In questo caso cosa dovremmo fare? Diete liquide fino a che non spuntano i molari?
          Inoltre, se essere onnivori è una possibilità, perché dovremmo privarcene? Dopo tutto carne e cose come pasta sono quelle più facilmente digeribili, al contrario delle verdure che, se non vengono tritate (non essendo possibile masticarle a dovere), riescono fuori così come sono entrate. 😀
          Nessuno dice di prendere in considerazione una dieta solamente o prevalentemente a base di carne e/o latticini (dopo tutto hai letto l’articolo su quanta carne, o meglio proteine animali, bisognerebbe assumere), anzi, qui si sottolinea sempre come una dieta molto varia in termini di ingredienti, sapori e consistenze sia sempre la scelta migliore, soprattutto considerando che verso i 12 mesi c’è un calo fisiologico dell’appetito, seguito poi dai terrible twos e chi più ne ha più ne metta, per cui approfittiamo della finestra di opportunità che potrebbe non ripresentarsi per diversi anni.:)

        4. @andrea_ forse non mi sono spiegata bene, non è una questione di capacità di masticazione, il punto è se un bambino sia pronto per la carne a 6 mesi! e soprattutto dove sia la necessità di introdurre così precocemente alcuni cibi!ma dove l’hai letto che la carne sia facile da digerire?? è questo che vorrei sapere, dove vi informate prima di scrivere le cose? in alcuni post ho letto che l’unico “effetto collaterale”di una dieta iperproteica è la formazione di acido urico e che il rimedio è bere tanto…sinceramente sono una po’perplessa sulla validità di certe affermazione..il problema è che la dieta occidentale è già di per sè prevalentemente fatta di proteine animale, si parte dalla tazza di latte del mattino, passando per lo yogurt come spuntino, il prosciutto a mezzogiorno e la fettina di carne alla sera. troppe proteine animali, di cui uno non si rende conto! ormai ci sono studi da tutto il mondo che dimostrano che le proteine animali fanno male, sono associate ad un aumentato rischio di tumori, patolgie cardiovascolari, autoimmunitarie e neurodegenerative! sul fatto dell’essere onnivoro o meno è per spiegare che l’uomo, per natura, non lo è obbligatoriamente come può essere obbligatoriamente carnivoro un felino, non so se riesco a spiegarmi… poi il resto sono questioni etiche ed ecologiche che esulano dal blog (forse poi non così tanto, visto che si parla del futuro dei nostri figli!) quindi vi chiedo: le informazioni che date e che molti genitori seguono, dove le prendete? sono  aggiornate?

        5. @Federicaveg @andrea_
          Ciao Federica, non posso non rispondere su questo punto perche’ credo
          sia proprio un puntochiave… Questo blog, a meno che le cose non
          cambino e si riceva l’illuminazione divina :), non dira’ MAI ai
          genitori cosa e’ sano e cosa non lo e’, e non verra’ MAI detto
          “mangiate questo ma non toccate questo”; possiamo dare si’
          suggerimenti o “food for thought”, come si dice qua, ma sta alla
          famiglia fare la sua scelta in fatto di dieta.  Se dovessi leggere
          “prese di posizione” (non trovo un termine migliore, questo non rende)
          si tratta di cose dette a titolo personale, in qualita’ di opinioni, e
          non di verita’ assolute. Quando scriviamo post come quello sulle
          proteine o sulla preparazione latte artificiale, facciamo del nostro
          meglio per reperire tutte le informazioni a cui riusciamo ad arrivare,
          ma quando non trovi riferimenti ben precisi, si tratta chiaramente di
          visioni personali di chi scrive, cosi’ come accade per quello che
          leggi nei commenti (mi riallaccio al punto in cui parli di passaggio
          evolutivo e carne… non mi risulta che sia scritto in alcun post, ma
          forse mi sbaglio, purtroppo il computer che sto usando non mi consente
          di andare a cercar, adesso). In questo blog diamo voce a ragionamenti
          e riflessioni (non per niente di chiama “Community dell’alimentazione
          complementare a richiesta”) dei genitori che hanno scelto
          l’autosvezzamento, inoltre ci sono alcuni articoli che cercano di fare
          chiarezza su aspetti che ci sembrano rilevanti, investendo il meglio
          delle nostre possibilita’.
          Non parlare in maniera definitiva di cosa fa bene e cosa fa male e’
          una scelta ben precisa, perche’ stabilirlo in un mare magnum in cui
          ognuno dice tutto e il contrario di tutto non e’ roba semplice, e noi
          non siamo in di certo in grado di farlo con certezza assoluta. Abbiamo
          ognuno la nostra opinione (io ti avrei risposto in un’altra maniera
          rispetto ad Andrea, per esempio, sulla questione carne/umani onnivori
          ecc) ma quello che ci sembra di poter fare e’ stimolare il pensiero di
          chi passa qui a leggere, stimolare ad indagare e a porsi domande.
          Tu chiedi “le informazioni che date sono aggiornate?”. Quando e’ di
          informazioni nel senso stretto del termine che parliamo, allora la
          risposta e’ “si’, nel limite delle nostre possibilita’ di ricerca”.
          Quello che leggi qui strettamente legato all’autosvezzamento, non e’
          certamente una nostra invenzione: noi semplicemente gli diamo voce e
          ne aiutiamo la diffusione (perche;’ ci crediamo).
          Comunque grazie della tua domanda, del tutto lecita e comprensibile 🙂

        6. @Federicaveg @andrea_
          Ciao Federica, non posso non rispondere su questo punto perche’ credo
          sia proprio un puntochiave… Questo blog, a meno che le cose non
          cambino e si riceva l’illuminazione divina :), non dira’ MAI ai
          genitori cosa e’ sano e cosa non lo e’, e non verra’ MAI detto
          “mangiate questo ma non toccate questo”; possiamo dare si’
          suggerimenti o “food for thought”, come si dice qua, ma sta alla
          famiglia fare la sua scelta in fatto di dieta.  Se dovessi leggere
          “prese di posizione” (non trovo un termine migliore, questo non rende)
          si tratta di cose dette a titolo personale, in qualita’ di opinioni, e
          non di verita’ assolute. Quando scriviamo post come quello sulle
          proteine o sulla preparazione latte artificiale, facciamo del nostro
          meglio per reperire tutte le informazioni a cui riusciamo ad arrivare,
          ma quando non trovi riferimenti ben precisi, si tratta chiaramente di
          visioni personali di chi scrive, cosi’ come accade per quello che
          leggi nei commenti (mi riallaccio al punto in cui parli di passaggio
          evolutivo e carne… non mi risulta che sia scritto in alcun post, ma
          forse mi sbaglio, purtroppo il computer che sto usando non mi consente
          di andare a cercar, adesso). In questo blog diamo voce a ragionamenti
          e riflessioni (non per niente di chiama “Community dell’alimentazione
          complementare a richiesta”) dei genitori che hanno scelto
          l’autosvezzamento, inoltre ci sono alcuni articoli che cercano di fare
          chiarezza su aspetti che ci sembrano rilevanti, investendo il meglio
          delle nostre possibilita’.
          Non parlare in maniera definitiva di cosa fa bene e cosa fa male e’
          una scelta ben precisa, perche’ stabilirlo in un mare magnum in cui
          ognuno dice tutto e il contrario di tutto non e’ roba semplice, e noi
          non siamo in di certo in grado di farlo con certezza assoluta. Abbiamo
          ognuno la nostra opinione (io ti avrei risposto in un’altra maniera
          rispetto ad Andrea, per esempio, sulla questione carne/umani onnivori ecc) ma quello che ci sembra di poter fare e’ stimolare il pensiero di chi passa qui a leggere, stimolare ad indagare e a porsi domande.
          Tu chiedi “le informazioni che date sono aggiornate?”. Quando e’ di informazioni nel senso stretto del termine che parliamo, allora la risposta e’ “si’, nel limite delle nostre possibilita’ di ricerca”.
          Quello che leggi qui strettamente legato all’autosvezzamento, non e’certamente una nostra invenzione: noi semplicemente gli diamo voce e
          ne aiutiamo la diffusione (perche;’ ci crediamo).
          Comunque grazie della tua domanda, del tutto lecita e comprensibile 🙂

        7. Aggiungo solo una cosa: noi qui parliamo principalmente del COME. Il COSA e’ una scoperta continua per tutti. Mi viene da rispondere, per esempio, che cosi’ come a 6 mesi i bambini non hanno i canini (che comunque ai fini del mangiar carne hanno ben poco valore tecnicamente parlando) da frugivori quali sono (dicono) non hanno nemmeno i molari per schiacciare i semi. Per cui, direi che l’argomento e’ davvero complesso e articolato, e quello che puo’ sembrare ovvio oggi domani potrebbe esser smentito. Qui parliamo invece di cose ovvie sempre: i bambini sanno mangiare da soli quando e’ arrivato il momento. Semplice cosi’ 🙂

        8. @Gloria_ scusa ma come approccio lo trovo abbastanza superficiale. secondo me bisogna chiedersi se ciò che diamo da mangiare ai nostri figli è adeguato o meno, non basandoci semplicemente su quello che vorrebbero mangiare loro ( mia figlia ad esempio si mangerebbe i fazzoletti di carta, eppure io non glieli do per pranzo!). anche i miei sono spunti di riflessioni, non varrebbe la pena di approfondire certi argomenti con fonti un po’ più accreditate rispetto a quello che si trova su internet e che non tutti sanno valutare? hai perfettamente ragione sui molari, infatti la verdura non dovrebbe essere data prima dell’anno in grandi quantitá, cosa molto comune invece in tutti i tipi di slattamento. l’eccesso di fibre può infatti avere vari effetti negativi!

        9. @Federicaveg Non capisco dove sarebbe tutta questa superficialita’. E’
          superficiale dire che la verita’ non si sa quale sia e che sta ad
          ognuno di noi ricercarla e farsi un’idea di cosa vuol dire mangiar
          sano? E’ superficiale non mettersi in posizione di dare suggerimenti
          arbitrari quando non se ne hanno le basi? Io non credo, al contrario.
          Ho l’impressione che l’idea che ti sei fatta dell’autosvezzamento non
          sia al 100% corrispondente alla realta’… L’accento
          dell’autosvezzamento e’ sull’approccio e l’educazione dei genitori, e
          sulla fiducia nei confronti dei figli. Noi parliamo sempre di
          equilibrio, varieta’ e piramide alimentare, oltre a questo non c’e’
          molto altro da dire. Poi, va sempre considerato che si parla di
          assaggi, e che la quantita’ di carne (esempio) che un bambino che fa
          parte di una famiglia che consuma carne in maniera moderata sara’
          comunque infinitesimale.
          Vale certamente la pena di approfondire certi argomenti, senz’altro,
          ma per farlo ci vuole tempo, studio e impegno, e comunque non credo
          affatto che si possa arrivare a poter stabilire dove sta la verita’ e
          a dare vademecum e tabelline, altrimenti siamo da capo a dodici, di nuovo agli schemi, le quantità ecc.
          Forse non ti ho risposto adeguatamente, ma devo essere onesta… non
          capisco bene il tuo punto. Ma grazie dei tuoi interventi, ogni spunto
          e’ sempre interessante e costruttivo.
          (Da quello che scrivi sento trasparire forte e chiaro “Figli
          vegetariani” di Proietti, mi sbaglio?)

        10. @Gloria_  @Federicaveg Sono un medico vegano e trovo che i lavori di Proietti e Pinelli siano ben fatti. Forse è per la mia professione che non riesco a leggere certe cose, basate sul niente e per di più abbastanza pericolose ( ad esempio quelle scritte in alcuni commenti sulle proteine!) e starmene zitta! e forse è per questo che vi dico che varrebbe la pena spenderci più tempo, per chiarire certi punti importanti! Leggendo qua e là ho semplicemente notato che nei commenti c’è un po’di confusione, ho addirittura letto che non c’è niente di male nel svezzare un neonato con il latte vaccino!

        11. @Federicaveg Grazie, prendiamo senza dubbio in considerazione il suggerimento 🙂 piuttosto, se hai voglia di scriverci tramite il modulo contatti quali sono questi commenti di cui parli la cosa puo’ essere molto utile. Ma considera che i commenti sono liberi, ognuno ha il diritto di dire la sua e non abbiamo intenzione di negarlo a nessuno! Di certo pero’ si puo’ dibattere, benvolentieri!
          Riguardo al latte vaccino, abbiamo detto e ridetto che come laimento principale per il lattante e’ assolutamente sconsigliato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ISCRIVITI E RICEVI IN OMAGGIO LA NUOVA EDIZIONE DELL’EBOOK:
“E se si strozza?”

IN PIÙ IMPARA QUELLO CHE C’È DA SAPERE CON IL MINICORSO
SULL’AUTOSVEZZAMENTO!