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Stitichezza e kiwi (e come tagliarlo in modo sicuro)

Ciao a tutti, chi mi conosce sa bene che ho tutta una lista di Santi Subito, ovvero di cose o persone delle quali non posso fare a meno. Ad esempio i fusilli, quante volte li ho nominati! Dario Bressanini: sicuramente un altro santo subito in quanto per me è un punto di riferimento su tanti argomenti; la fascia, non avrei potuto farne a meno. Ma ce n’è un’altra cosa in particolare che ritorna periodicamente nelle discussioni con gli altri genitori. In molti hanno notato che quando un bambino inizia a mangiare cose diverse dal latte, qualunque cosa essa sia, la prima cosa che succede è che il bambino diventa stitico perché l’intestino si deve abituare a gestire cose diverse al latte. Qual è il consiglio che di solito do? Provate con un bel kiwi, santo subito!

Quello che stai leggendo è la trascrizione del video (che trovi qui) uscito l’altro giorno.
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kiwi, stitichezza e tagli sicuri
Il video

Anche se non avevo prove oggettive, per me il kiwi funzionava, l’ho visto tante volte. Però erano, così, semplicemente delle osservazioni personali con una valenza che, se vogliamo, lasciava il tempo che trovava, anche se erano confermate da altri genitori. Ma c’era anche chi diceva che l’effetto kiwi non era vero. Però… adesso è arrivata una risposta ufficiale. Vi dico subito che non è uno scherzo; quello che vi sto per dire è tutto vero. Pochi giorni fa l’EFSA – che vi ricordo è l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, per cui non proprio l’ultimo venuto – ha fatto uscire un nuovo documento dal titolo, vero, che traduco dall’inglese: “Il kiwi e il mantenimento di una normale defecazione”. La notizia mi è arrivata via email e se non avessi visto che era una mail vera dell’EFSA, alla cui mailing list sono iscritto, avrei pensato che fosse uno scherzo o dello spam, ma invece no…

L’EFSA mi dice, e cito, che “il mantenimento di una normale defecazione ha un effetto psicologico benefico fintanto che questa non risulta in diarrea” e credo che su questo siamo tutti d’accordo. Mi informa altresì che ci stanno diversi studi che sono stati fatti sulle effetto del kiwi sull’uomo e in particolare hanno preso il kiwi della varietà Hayward, che è il kiwi normale che trovo sempre al supermercato e infatti ve lo faccio vedere; questo l’ho trovato a casa senza neanche cercarlo, ed è anche quello che costa di meno. Insomma è il più comune. Per farla breve l’EFSA ha esaminato questi studi e alla fine ha concluso che, sì, c’è un meccanismo di causa-effetto tra l’ingestione del kiwi e la regolarizzazione dell’intestino; inoltre tranquillizza il lettore dicendo che il kiwi non causa diarrea. L’unica cosa che specificano è che per avere un effetto visibile, un adulto dovrebbe consumare circa 200 grammi di polpa ovvero due kiwi grandi. Quindi vedete bene che se 200 grammi servono a un adulto, per un bambino anche un kiwi di piccole dimensioni è molto probabilmente più che abbastanza per ottenere l’effetto desiderato.
Insomma, non dimenticate che l’avete sentito qui per la prima volta: è ufficiale, il kiwi funziona se siete stitici e dovete regolarizzare l’intestino.

Kiwi e vitamina C

Tra le altre cose non dimenticate che il kiwi è ricchissimo di vitamina C di fatti è il frutto, tra quelli facilmente reperibili, che ne vanta la più alta quantità, anche più dell’arancia. Considerate che ad esempio il kiwi verde ha 93 mg di vitamina C per 100 grammi di polpa, mentre quello giallo, che è buonissimo, ne ha addirittura 161. Molto di più dell’arancia che sta tra i 50 e 60. Quindi se prima il kiwi era un santo subito adesso mi sembra che sia davvero un must.

Come tagliare il kiwi in modo sicuro

Qui vi conviene veramente vedere il video. Cliccando qui andate direttamente alla sezione rilevante.

Voglio concludere con una specie di piccolo trailer di un video che farò tra breve sui tagli sicuri (per le basi sui “tagli sicuri” ecco l’introduzione ai tagli sicuri). OK, il kiwi regolarizza l’intestino ed è ricco di vitamina C, ma come lo taglio in modo “sicuro”? Lo posso dare al mio bambino? Per capirci di più la cosa migliore è fare una prova dal vivo. Un attimo che prendo un kiwi dalla busta che vi ho fatto vedere prima e lo taglio.

Questo kiwi è molto sodo, di fatti la data di “scadenza” è tra qualche giorno (la data di scadenza sulla frutta mi ha fatto sempre sorridere). Vediamo che succede quando lo sbuccio.

Ecco, questo è estremamente duro. Per mangiarlo devo togliere la parte bianca e farlo a fette sottili. Più che un kiwi sembra quasi una mela. Se vi devo dire la verità questo kiwi QUI e in QUESTO stato di maturazione lo eviterei del tutto perché troppo duro e anche un po’ aspro.
Proviamo quest’altro kiwi che si è maturato un po’ di più.

Questo kiwi è molto più morbido. Non so se lo vedete, ma il succo scola e il coltello lo taglia come se fosse burro. Vediamo com’è… mi sembra che abbia raggiunto il perfetto punto di maturazione ed è morbidissimo senza essere sfatto. In questo caso qual è il taglio “sicuro”? Direi quello che vi fa più comodo e che il vostro bimbo trova più facile da gestire. La consistenza di questo kiwi è così morbida che non vedo come possa essere considerato a rischio.
Questo, badate bene, è vero in generale; non si possono fare delle affermazioni assolutistiche: kiwi si o kiwi no; questo sì o quella no, perché, con pochissime eccezioni, dipende dall’alimento specifico che abbiamo davanti e non semplicemente dalla tipologia. In questo caso abbiamo visto che un kiwi andava bene un altro no, e lo stesso ragionamento si può applicare a tantissime altri alimenti, ma di questo ne parlerò più a fondo in un prossimo video.
Se poi avete alimenti specifici che vorreste che approfondissi, fatemelo sapere nei commenti.

Per il momento, ciao e alla prossima.

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