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Cibi proibiti durante lo svezzamento

cibi da evitare svezzamento

  • Ci sono cibi sconsigliati durante lo svezzamento?
  • Quali sono i cibi proibiti quando si svezza?
  • Cosa introdurre prima e cosa dopo?

Queste sono solo alcune delle domande su questo tema che riceviamo con regolarità. Peccato che trovare risposte tali da soddisfare chi le pone non è semplice come sembra. Le raccomandazioni che vengono emesse da organi internazionali che si occupano di nutrizione sono di solito molto, ma molto vaghe. Molte, ad esempio l’OMS, non dicono nulla; altre rimangono solo su criteri molto generali.

Questo è quello che ha detto l’EFSA (European Food Standard Agency) nel 2009:

Se l’alimentazione complementare viene introdotta dopo il completamento del 4° mese, il sistema digestivo sarà sufficientemente maturo da digerire e assorbire amidi, proteine e grassi provenienti da una dieta non lattea. Tuttavia la volume gastrico dei lattanti è estremamente ridotta … essendo limitato a circa 160g – 200g/pasto per bambini di 6-8 mesi.

Basandoci sui dati disponibili, non si ravvisa il bisogno di indicare l’introduzione dell’alimentazione complementare a una determinata età, tuttavia se il cibo viene introdotto dopo il completamento del 4° mese, questo non costituisce un problema per l’apparato digerente e le funzioni renali del bambino.

In parole povere, l’EFSA sostiene che dai 4 mesi finiti il bambino sarebbe in teoria pronto a mangiare di tutto. Chiaramente ci sono altri fattori da prendere in considerazione, quali la presenza o meno del riflesso di estrusione e l’interesse del bambino a mangiare, ecc., ma al momento quello che interessa sottolineare è l’assenza di divieti di alcun genere, lasciando quindi al genitore libertà di azione.*

Per chi vuole qualche informazione (solo apparentemente) un po’ più dettagliata abbiamo le Linee Guida Europee sull’alimentazione da 0 a 3 anni dove vengono esplicitamente menzionati i seguenti alimenti come inadatti per un bambino piccolo:

Le uova crude o non completamente cotte possono veicolare salmonelle; si raccomanda quindi una cottura completa. Nei bambini con storia familiare di allergia alle uova, se ne deve evitare l’uso nei primi 12 mesi; dopo quest’età si può introdurre il tuorlo, seguito dall’albume.

Il latte vaccino scremato (di solito con meno dello 0.5% di grassi) o parzialmente scremato (1.5- 2% di grassi) ha un contenuto di energia e vitamine liposolubili significativamente minore rispetto al latte intero e non è pertanto raccomandato per bambini sotto i due anni. (Nel documento si dà per scontato che il latte vaccino sia stato introdotto dopo i 12 mesi)

Il non è raccomandato per i bambini. Contiene tannino ed altre sostanze che legano il ferro ed altri minerali riducendone la biodisponibilità. Inoltre, spesso vi si aggiunge zucchero, aumentando il rischio di carie. Lo zucchero aggiunto può anche ridurre l’appetito e limitare il consumo di cibi più nutrienti. Le bevande gassate zuccherate devono essere evitate per gli stessi motivi.
Prodotti come la camomilla ed il tè verde hanno gli stessi effetti avversi del tè sull’assorbimento del ferro. Infine, è bene ribadire che mancano dati scientifici sulla sicurezza di questi prodotti.

Il miele può contenere spore di Clostridium botulinum, l’agente causale del botulismo. Dato che lo stomaco e l’intestino dei bambini non contiene acidi in misura sufficiente a distruggere queste spore, si deve evitare di dare miele ai bambini minori di un anno.

I cibi che possono provocare un soffocamento, come le noci, l’uva e pezzi di carota cruda, devono essere evitati.

Insomma i “divieti” sono pochissimi, per cui questo documento, invece di essere prescrittivo con una lunga lista di alimenti sconsigliati durante lo svezzamento, lascia la responsabilità al buon senso dei genitori e si affida alle tradizioni culinarie locali.

Come ulteriore esempio, il Ministero della Salute scozzese (linee guida pubblicate nel 2020) sconsiglia fino a 16 anni lo squalo, il pesce spada e il marlino (un tipo di squalo) a causa degli alti livelli di mercurio presenti. Se leggete il documento, c’è una lunga lista di cose da evitare, ma queste si riconducono a cibi pronti e bevande zuccherate. L’unica altra cosa che dicono esplicitamente è, in caso di allergie in famiglia, di introdurre dopo i 6 mesi uno alla volta sedano, noccioline, frutta a guscio, semi, uova, soia, frumento (e cereali che contengono glutine), pesce e frutti di mare, e latte non materno. Per il resto non si discostano da quanto detto dall’UE.

Di conseguenza è chiaro come i vari calendari di introduzione degli alimenti lascino il tempo che trovano e forse se gli operatori sanitari spiegassero un po’ meglio questo fatto, invece di decidere arbitrariamente che questo alimento è pericoloso e quell’alimento non va introdotto prima di una certa età, i genitori si sentirebbero più sicuri di loro stessi quando arriva il momento che i loro figli decidono svezzarsi. Se volete vedere diversi calendari di introduzione, guardate questo video dove metto diverse tabelle a confronto tra loro.

Ma quindi, dove sono i pomodori o le fragole o l’uovo o le cento altre cose che sembrano proibite in Italia fino al mese X? Buona domanda… notate che vengono mai nominati neanche i funghi.

Se poi volete ulteriori informazioni leggete un altro articolo sui cibi “proibiti” durante lo svezzamento.

Se siete a conoscenza di qualche documento autorevole dove si parla esplicitamente di altri alimenti proibiti durante lo svezzamento,  fatecelo sapere che provvederemo a includerlo nella lista.


*Un altro dato interessante che emerge leggendo il documento dell’EFSA è la confusione che regna all’interno dei vari paesi europei, in quanto l’inizio dello svezzamento viene consigliato, a seconda del Paese, dai 4 mesi a dopo i 6 (informazioni datate 2009). Solo la Repubblica Ceca, la Finlandia e l’Italia, su 23 nazioni elencate, sono aperte alla possibilità di iniziare prima dei 4 mesi.

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85 risposte

  1. Quello che ho letto (mi pare sul libro di Proietti) è che non è indicato dare SOLAMENTE roba integrale. Detto ciò, nessuno si è ancora premurato di dire “ufficialmente” che vada evitato.
    Nel dubbio vario sempre, così non mi sbaglio 🙂 /Andrea

  2. che dire di pasta e pane integrali? sò che sono sconsigliati fino a due anni circa. Con questo non voglio dire che se la mangiano qualche volta è un dramma, ma magari non come abitudine quotidiana. Andrea, cosa sai a riguardo? grazie

  3. grazie del post, non sapevo della differenza latte intero / scremato, anzi intuitivamente avrei detto che il secondo fosse più adatto.

  4. noi abbiamo avuto una brutta esperienza con i peperoni…è diventato tutto a chiazze e poi la notte ha vomitato! (un anno di età)

  5. Marti Smartis, credo che il post parli chiaro:)
    Sul fatto che tua nonna abbia tirato su due figli a latte di mucca… beh, c’è tanta gente che ha fumato fino a 90 anni, ma non per questo mi sentirei di raccomandarlo 😀
    Tra l’altro le “costrizioni” se così le vogliamo chiamare, si contano davvero sulle dita di UNA mano, quindi non mi sembra che si stia esagerando. Che poi ci siano pediatri che esagerano… beh, quella è un’altra sotria. /Andrea

  6. mia nonna non aveva latte e ha cresciuto dal primo giorno di vita mio papà e mia zia con il latte delle loro mucche! al giorno d’oggi ci sono davvero troppe costrizioni….. io sto facendo assaggiare piano piano un po di tutto a mio figlio…. sto evitando molluschi e crostacei… e sono perplessa anche sui funghi… voi che dite?

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