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Perché allattare in modo esclusivo per sei mesi? Le motivazioni dell’OMS

La questione di quanto dovrebbe durare l’allattamento esclusivo è sempre molto dibattuta. L’OMS da oltre 20 anni a questa parte ha emesso una raccomandazione che il periodo ottimale è di 6 mesi. Per arrivare a questa conclusione l’OMS ha richiesto una review sistematica della letteratura esistente dal titolo “La durata ottimale dell’allattamento esclusivo al seno – 2002“.
10 anni dopo è stata effettuata un’altra review, dallo stesso titolo, La durata ottimale dell’allattamento esclusivo al seno – 2012 effettuata dalla Cochrane Collaboration, per vedere come sono cambiate le cose in letteratura.
Le informazioni presenti negli abstract non sono cambiate più di tanto tra le due versioni, per cui qui di seguito mi limito a tradurvi quello della versione del 2012.

Se poi volete leggere qualcosa di più recente, c’è un documento del 2023 intitolato “Allattamento esclusivo per una crescita, sviluppo e salute ottimali”

In fondo a questo articolo trovate anche un piccolo commento per aiutarvi a interpretare i risultati.

allattamento esclusivo raccomandazione OMS

Background

Anche se i benefici per la salute legati all’allattamento al seno sono ampiamente riconosciuti, le opinioni e le raccomandazioni sulla durata ottimale dell’allattamento esclusivo sono molto divise. Dal 2001 l’Organizzazione Mondiale della Sanità  raccomanda l’allattamento al seno esclusivo per sei mesi. Gran parte del recente dibattito nei paesi sviluppati si è centrata sulla adeguatezza di micronutrienti, così come l’esistenza e l’entità di benefici per la salute, di questa pratica.

Obiettivi

Valutare gli effetti dell’allattamento al seno esclusivo per sei mesi contro l’allattamento al seno esclusivo per tre o quattro mesi con allattamento misto (introduzione di liquidi complementari o cibi solidi con allattamento continuato) fino a raggiungere i sei mesi sulla salute, crescita e sviluppo dei bambini, e sulla salute della madre.

La ricerca

La ricerca per la prima versione della revisione nel 2000 ha prodotto un totale di 2668 citazioni uniche. Contatti con esperti del settore hanno prodotto ulteriori studi pubblicati e non pubblicati. La revisione della letteratura aggiornata a dicembre 2006 ha prodotto 835 ulteriori citazioni uniche.

La ricerca effettuata nel giugno 2011 ha prodotto 3425 citazioni uniche e da queste è stato incluso un altro studio più un follow-up.

Per “citazione” si intende un singolo articolo che viene pubblicato. Uno studio invece può essere pubblicati in numerosi documenti o articoli per cui può ricevere più “citazioni”.

Questi numeri sono importanti e fanno capire come non si possa trarre conclusioni generali da un singolo articolo, come spesso si tende a fare quando sui giornali compare la notizia di un articolo scientifico che sembra dire qualcosa di nuovo.

Risultati più importanti

Sono stati identificati 23 studi indipendenti che soddisfano i criteri di selezione: 11 provenienti da paesi in via di sviluppo (due dei quali erano studi controllati effettuati in Honduras) e 12 da paesi sviluppati (tutti studi osservazionali).

Le definizioni di allattamento esclusivo al seno variano considerevolmente tra gli studi.
Né le prove, né gli studi osservazionali suggeriscono che i bambini che continuano ad essere allattati esclusivamente per sei mesi mostrano deficit di aumento di peso o lunghezza, anche se bisognerebbe analizzare campioni più grandi per escludere modeste differenze nel rischio di malnutrizione.

Nei paesi in via di sviluppo dove le riserve di ferro dei neonati possono non essere ottimali, l’evidenza suggerisce che l’allattamento esclusivo per sei mesi senza supplementazione di ferro può compromettere lo stato ematologico. Sulla base di uno studio bielorusso, l’allattamento esclusivo fino a sei mesi (rispetto a tre mesi di allattamento esclusivo seguiti da allattamento continuato parziale fino a sei mesi) non conferisce alcun beneficio in altezza, peso, indice di massa corporea, carie dentale, capacità cognitive o comportamento a 6,5 anni di età.

Tuttavia, sulla base di studi effettuati in Bielorussia, Iran e Nigeria, i bambini che beneficiano dell’allattamento al seno esclusivo per sei mesi o più sembrano avere un rischio significativamente ridotto di infezioni gastrointestinali e (studi iraniani e nigeriani) respiratorie. Gli studi provenienti da Finlandia, l’Australia, e la Bielorussia non hanno registrato una significativa riduzione del rischio di eczema atopico, asma, o altri outcome atopici.

I dati provenienti da due studi honduregni e da studi osservazionali effettuati in Bangladesh e Senegal suggeriscono che l’allattamento esclusivo per sei mesi può essere associato alla ripresa ritardata delle mestruazioni e, in quello dell’Honduras, a una più rapida perdita di peso nella madre dopo il parto.

Conclusioni degli autori

I neonati che vengono allattati esclusivamente al seno per sei mesi soffrono di una minore morbilità da infezione gastrointestinale rispetto a quelli che sono in parte allattati al seno per tre o quattro mesi; nessun deficit di crescita è stato dimostrato tra i bambini allattati esclusivamente al seno per sei mesi o più e provenienti sia da paesi in via di sviluppo che industrializzati. Inoltre, le madri di questi bambini hanno un’amenorrea da allattamento più lunga.

Anche se i bambini devono essere sempre presi in considerazione singolarmente in modo che crescita insufficiente o altri esiti avversi non vengano ignorati, e per dare la possibilità di mettere in atto tutti gli interventi appropriati del caso, l’evidenza disponibile dimostra l’assenza di rischio nel raccomandare, come politica generale, l’allattamento al seno esclusivo per i primi sei mesi di vita sia nei paesi in via di sviluppo e che in quelli industrializzati.

Sintesi in linguaggio non tecnico:
Durata ottimale dell’allattamento esclusivo

L’allattamento al seno esclusivo per sei mesi (rispetto a tre o quattro mesi, seguito da un allattamento misto) riduce le infezioni gastrointestinali e aiuta la madre a perdere peso e prevenire le gravidanze, ma non ha un impatto a lungo termine su allergie, crescita, obesità, abilità cognitive o comportamento.

I risultati di due studi clinici controllati e 21 altri studi suggeriscono che l’allattamento esclusivo (senza solidi o liquidi oltre a latte materno, tranne vitamine e farmaci) per sei mesi fornisce numerosi vantaggi rispetto all’allattamento esclusivo per tre o quattro mesi seguito da allattamento misto. I vantaggi dell’allattamento esclusivo per sei mesi comprendono:

  • minor rischio di infezioni gastrointestinali,
  • perdita di peso nella madre dopo il parto più rapida
  • ritardo nel ritorno del ciclo.

Non è stato dimostrato alcuna riduzione del rischio legato ad altre infezioni, malattie allergiche, obesità, carie o problemi cognitivi o comportamentali. È stata osservata una riduzione del livello di ferro nei paesi in via di sviluppo.


Cosa vuol dire tutto ciò? Piccolo commento mio su ciò che avete appena letto.

Ma allora cosa dobbiamo fare, il conto alla rovescia prima di introdurre cibo diverso dal latte materno? Ho chiesto a un medico che lavorava per l’OMS il quale mi ha chiarito questo concetto:

La revisione che citi aveva un obiettivo molto chiaro, comparare bambini che continuavano con l’allattamento esclusivo fino a 6 mesi con bambini cui venivano aggiunti altri alimenti (inclusa formula) a 4 mesi. Ovviamente gli studi con una comparazione così netta non sono facili da trovare, per cui Kramer, l’autore della revisione, ha messo insieme tutto quello che ha trovato e che rispondesse il meglio possibile alla sua domanda (pur senza raggiungere la perfezione richiesta) ed ha riferito i risultati: nessun vantaggio nell’introdurre altri alimenti prima dei 6 mesi, anzi qualche svantaggio (più una certa dose d’incertezza sulla carenza di ferro in popolazioni ove tale carenza sia frequente).

Il risultato del 2002 era chiaro, ed è stato confermato 10 anni dopo aggiungendo nuovi studi. Purtroppo la conseguente raccomandazione (di allattare esclusivamente per 6 mesi) non è stata interpretata come l’OMS voleva, e cioè come una raccomandazione di sanità pubblica (e quindi una media desiderabile tra tanti allattamenti esclusivi variabili dai 4-5 ai 7-8 mesi), ma come una rigida regola individuale. Questa interpretazione ERRATA non ha certo aiutato nella battaglia contro l’industria. Bisogna tener conto della variabilità individuale, verso il basso ma anche verso l’alto, pur avendo come guida la raccomandazione OMS (ma dando la priorità allo sviluppo neuromotorio del bambino).

In conclusione, quando qualcuno vi consiglia ARBITRARIAMENTE di cominciare a svezzare e/o di togliere il latte prima dei sei mesi, chiedetegli se sono a conoscenza di questa review.

Vi hanno consigliato di svezzare e/o di smettere di allattare prima dei sei mesi? Raccontatecelo nei commenti.

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39 risposte

  1. Mi stupisco dell’OMS…
    da queste revisioni risulta che l’unico vantaggio per il lattante è una minore incidenza di infezioni gastrointestinali in paesi del terzo mondo!! Senegal e Nigeria!! Grazie al cappero!! Sono paesi in cui si insegna ancora l’importanza del lavarsi le mani, figuriamoci se conoscono l’igiene degli alimenti!!! È una raccomandazione priva di significato per noi occidentali. Gli altri vantaggi riguardano solo la madre, ma per una madre che non abbia potuto, o voluto, allattare non hanno senso. Insomma per noi italiani rimane solo il rischio di carenza di ferro!!

  2. La mia pediatra al QUARTO mese ha indicato di introdurre un pasto al giorno di 180 gr di brodo vegetale con parmigiano olio farina di riso mais tapioca e gradualmente carne, più una merenda di frutta con zucchero(!) e limone.

  3. Il mio bimbo ha compiuto 5 mesi ieri, ed è nato a 36 settimane, allattato al seno dopo grandi difficoltà iniziali. La pediatra mi ha detto correttamente di iniziare a introdurre cibi solidi a 6 mesi, e io ne ero assolutamente convinta, ma il piccolo no! Sta già seduto da solo, a tavola allunga le mano verso i nostri piatti e protesta vivacemente … Sinceramente mi sono lasciata convincere da lui e ha divorato mezza albicocca. Ovviamente seguita dai miei sensi di colpa. Le frasi conclusive dell’articolo mi lasciano un po’ più tranquilla…
    P.S. complimenti per le informazioni che divulgate!

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