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Omogeneizzati: 10 fatti e alcune considerazioni

Dopo esserci concentrati sui liofilizzati ecco un approfondimento sugli omogeneizzati per l’infanzia.

Omogeneizzati: 10 fatti e alcune considerazioni – omogeneizzati

10 Fatti

1) Cominciamo dal termine “omogeneizzato”. Ho notato che questo termine viene utilizzato solo ed esclusivamente in Italia (ma sono pronto ad essere smentito in quanto non ho controllato tutti i paesi e tutte le marche) in quanto all’estero si parla di purè o passati. Guardate ad esempio l’immagine qui di fianco dove è raffigurato un vasetto di “omogeneizzato” in vendita in Svizzera. Lo stesso prodotto viene chiamato “omogeneizzato” in italiano, “mouliné” in francese e “püriert” in tedesco. “Mouliné” può essere tradotto con macinato/passato, mentre “püriert” (termine più generico) con schiacciato/passato.

Il processo di “omogeneizzazione” è molto complesso coinvolgendo sia la chimica che la meccanica. Nella sua accezione più comune viene utilizzato per il burro e il latte (il latte che compriamo è “omogeneizzato”), ma nel nostro contesto credo che sia semplicemente usato come sinonimo, appunto, di tritato/sminuzzato/passato, ecc.

Nel tentativo di capirci di più ho fatto un po’ di domande alle varie case produttrici, ma dopo diverse risposte evasive (o semplicemente dettate dall’ignoranza) la Hipp UK mi ha confermato che il termine “omogeneizzato” va inteso come “triturato finemente fino a ottenere una purea” e che gli omogeneizzati italiani e le puree britanniche (per l’inizio dello svezzamento) sono equivalenti. L’assistenza clienti della Plasmon aggiunge anche che il processo di omogeneizzazione, non ingloba “aria, come potrebbe avvenire attraverso un frullatore”.

2) Leggendo in giro ho visto spesso che una delle ragioni che spinge a comprare gli omogeneizzati (invece di frullare il cibo in casa) è perché questi non contengono aria. Mi sono spesso chiesto quale problema potrebbe creare in un bambino di 4-6 mesi la presenza di piccole bolle d’aria nel cibo considerando anche che di solito il “baby food” (indipendentemente dal fatto che si parli di un omogeneizzato industriale o di semplice carne al vapore frullata a casa) viene sciolto in un liquido caldo, per cui mi aspetterei che l’aria presente scompaia naturalmente.

Come al solito ho fatto riferimento ai siti web dei produttori e con mia viva sorpresa ho visto che né il sito della Hipp, né quello della Plasmon, né quello della Mellin (i tre che ho usato come riferimento) dicono nulla in merito (anzi, ho notato con piacere che la pediatra arancione è sparita del tutto, mentre permane quello blu). Se la presenza di aria nel baby food fosse così importante mi aspetterei di trovarlo scritto a chiare lettere nella loro documentazione, ma invece nulla. Che sia una leggenda metropolitana? O forse è semplicemente un dato oramai superato? Strano che l’assistenza clienti della Plasmon (come riportato al termine del punto 2) mi abbia detto qualcosa che non ha un vero riscontro sul loro sito web.

I siti esteri dei produttori di baby food (anche se le marche sono equivalenti alle italiane) non fanno testo, dato che loro vendono semplicemente delle “puree”.

3) Costi degli omogeneizzati di carne: essendoci molte marche e molti tipi di omogeneizzato per marca è troppo lungo e difficile provare a essere esaustivi. Ho quindi scelto, totalmente a caso, gli omogeneizzati di manzo, indicati dai 4 mesi in poi, delle seguenti case:

                 Prezzo      Carne al Kg

Mellin:        €1,79          €37/Kg

Plasmon:   €2,15          €45/Kg

Hipp:           €2,65          €55/kg

I prezzi sono del Carrefour e le dimensioni sono le medesime, 2×80 g e tutti contengono il 40% di carne.
I prezzi al Kg sono spiegati qui di seguito.

Omogeneizzato Mellin manzo
Omogeneizzato CON manzo Mellin

4) Gli ingredienti che vanno a formare un omogeneizzato di carne sono:

Mellin: Acqua di cottura, carne di manzo (30%), amido di mais, farina di riso (2%), amido di riso, olio di semi di girasole, succo concentrato di limone.

Plasmon: Acqua di cottura, carne di manzo (30%), farina di riso (10%) amido di mais, succo di limone concentrato

Hipp: Acqua di cottura, carne di manzo 30%, amido di riso

(NB, gli ingredienti sono ordinati in ordine decrescente di quantità, quindi in tre casi su tre l’ingrediente di maggior peso è… l’acqua di cottura).

Leggendo gli ingredienti, l’unica cosa con un costo reale e quantificabile, a parte i costi di produzione, è la carne e quindi il prezzo al chilo è stato calcolato prendendo in considerazione la percentuale di carne presente in due vasetti di omogeneizzato al prezzo indicato. Considerando che al prezzo indicato compri 160 g di prodotto e che il 30% è carne, scopriamo che ogni vasetto di omogeneizzato di carne contiene 24 g di carne.

I costi così ottenuti sono senz’altro inferiori a quelli dei liofilizzati, ma sono pur sempre molto elevati considerando che, come ho detto nell’articolo sui liofilizzati, il filetto di manzo biologico lo compro a meno di €30/Kg. Certe cose davvero non te le puoi inventare…

Omogeneizzato manzo Hipp
Omogeneizzato CON manzo Hipp

5) Omogeneizzati di e con manzo
È doveroso chiedersi come mai ci sia così poca carne in questi omogeneizzati. La normativa dice che se sull’etichetta si scrive “Omogeneizzato di manzo”, allora il prodotto deve conentere almeno il 40% di manzo, e questa era la situazione fino a qualche anno fa. Tuttavia se gli ingredienti menzionati sono più d’uno (tipo “omogeneizzato di questo e quello“), allora il primo ingrediente deve essere presente almeno per il 30%. Di fatti di recente, se uno guarda bene le scritte in piccolo si nota che ora si parla, ad esempio, di “omogeneizzati con manzo e amido di riso”, e quindi la percentuale massima scende.

Omogeneizzati: 10 fatti e alcune considerazioni – omogeneizzati
Omogeneizzato CON manzo Plasmon

6) Costi degli omogeneizzati di frutta e verdura
Un discorso simile si può fare per la frutta e le verdure. Ad esempio il Mellin alla pesca con mela (indicato dai 4 mesi) costa, sempre al Carrefour, €0,89 e contiene il 64% di frutta e il 25% di succo di mela concentrato (che fa le veci dello zucchero). In questo caso, i vasetti pesano 100 g cadauno e quindi la frutta costa circa €7/Kg.

Da notare come negli omogeneizzati di frutta, specialmente Mellin, sia scomparso lo zucchero ed sia apparso il succo di mela concentrato, che, come ben sappiamo, altro non è che uno zucchero nascosto (a tutti gli effetti uguale a quello bianco). Invece la Plasmon e la Hipp sembrano usare quasi 100% frutta.

7) Così come per i liofilizzati, non ci è dato di sapere quali tagli di carne siano stati utilizzati. L’unica eccezione è, per certi versi, rappresentata dall’omogeneizzato di prosciutto che contengono una “coscia di maiale non stagionata”.

8) Da dove vengono le materie prime?
Le marche sono piuttosto evasive su questo punto. Mi ha fatto però sorridere l’omogeneizzato di manzo la cui immagine trovate in alto, che riporta la dicitura che il manzo in questione è stato “allevato in Italia per gli ultimi quattro mesi di vita“. Ma che vuol dire?
Le materie prima della Plasmon sono “descritte” qui (peccato che la pagina sia al momento vuota…). la Mellin non sembra dire niente, mentre la Hipp punta sul fatto che le loro materie prime sono tutte biologiche.

9) Il sale negli omogeneizzati:
Il sale era sempre presente, anche se in modiche quantità, fino a non molto tempo fa. Al momento sembra essere scomparso da tutti i prodotti.

10) Come vengono prodotti gli omogeneizzati?

Questa è stata la domanda più difficile a cui rispondere. L’unico che mi abbia detto qualcosa di esauriente è stato il servizio clienti della Cow & Gate inglese (controllata dalla Danone, la quale controlla anche la Mellin italiana) che mi ha dato le seguenti informazioni (riporto solo i punti principali):

Tutti gli ingredienti per il baby food che produciamo provengono da fornitori approvati… Una volta superata la fase di approvazione, il fornitore viene sottoposto a controlli periodici …

La tracciabilità consente di far corrispondere a ciascuna materia prima un lotto di prodotto finito.

La carne viene fornita da mattatoi approvati sotto forma di blocchi di carne congelata priva di pelle e ossa. Questi vengono processati nella camera “carne” dedicata in conformità alle normative europee. Le verdure fresche (patate e carote) vengono ricevute intere e vengono poi lavate, pelate, cotte al vapore e tagliate a dadini nell’area “preparazione”. I cibi congelati quali fagiolini, cipolle, ecc. vengono immessi nella linea di produzione dove avviene la cottura al vapore. Successivamente il piatto trituratore viene regolato a seconda della consistenza desiderata del prodotto finito. Cibi secchi quali riso, pasta o fagioli vengono inseriti all’altezza della cottura a pressione.

(Segue una dettagliata descrizione di come vengono movimentati i vasetti di vetro).

Il cibo cotto viene trasferito attraverso tubature in acciaio inossidabile. … Una volta che i vasetti sono stati riempiti questi vengono chiusi immediatamente usando un sistema del vuoto a vapore … Successivamente il baby food, oramai in vasetti sigillati, viene sterilizzato.

(Segue una descrizione dettagliata sul controllo della qualità)


Considerazioni

Quanto sopra non intende minimamente suggerire che quello che si trova all’interno dei vasetti di omogeneizzato non sia sicuro e sia di provenienza dubbia. Invece il mio scopo è di sottolineare come questi prodotti seguono le regole di qualunque altro alimento industriale, ovvero le materie prime sono di origine mista, il processo di produzione è altamente meccanizzato, i costi del prodotto finito sono elevati se paragonati alle materie prima, ecc.

Il fatto che i vari siti web abbiano così pochi dettagli su come avvenga la produzione fa capire come loro credano che non sarebbe una valida strategia di marketing far vedere al grande pubblico come avvengano questi processi, nel timore, giustificato, che un gran numero decida di tornare a una cucina più casalinga.

C’è anche da sottolineare che questa scarsezza di informazione avvolge TUTTO il settore del cibo industriale e non solo il baby food.

Sul motivo che spinge i genitori a rivolgersi all’industria per quanto riguarda l’alimentazione della prima infanzia, posso solo speculare. Sicuramente l’immagine “casalinga” che le case produttrici di omogeneizzati proiettano di loro stesse nell’immaginario collettivo aiuta. C’è inoltre questo maggiore controllo delle materie prime (che non metto in dubbio), però un “normale” biologico non sarebbe sufficiente? Dopo tutto nonostante tutta la più buona volontà dell’industria, ogni tanto si sentono storie di sostanze indesiderate che entrano nella catena di produzione.

Nel punto 1 e 10 ho mostrato che non ci sia niente di “sacro” e “misterioso” nella preparazione industriale degli omogeneizzati; inoltre ho detto (punto 2) che l’aria all’interno degli “omogeneizzati” fatti in casa non è un fattore così determinante da spingere i produttori a sottolinearne i pericoli nella loro documentazione (per altro, gli unici omogeneizzatori indirizzati all’infanzia che ho trovato in vendita erano per il mercato italiano o di marche italiane). Ma allora cosa ci spinge a non comprare le materie prime che riteniamo più adatte per poi preparare a casa il cibo che riteniamo più opportuno per i nostri figli? A mio parere è semplicemente la paura, comprensibilissima, che il genitore ha quando si tratta di far mangiare il proprio figlio ed è proprio su questa paura che le case produttrici fanno leva. Per fare un prodotto simile a quello che si compra a prezzo molto elevato nei supermercati (e io ho messo solo i prezzi più bassi che ho trovato) bastano delle buone materie prime e un frullatore. Non è necessario investire soldi in apparecchi sofisticati che finiremmo per utilizzare solo poche volte.

Se poi gli omogeneizzati vadano dati o meno… quello è un altro discorso che è stato affrontato su nelle “Considerazioni” (Vd. punti c ed e) all’interno del post sui liofilizzati.
Qui mi limito a ricordare che, per quanto abbia letto, da nessuna parte in letteratura si fa riferimento al baby food industriale né mi è capitato di leggere un articolo scientifico che ne raccomandi l’utilizzo. Anche le linee guida OMS, UNICEF, comunitarie e italiane non ne fanno menzione.

PS

Nel caso vogliate approfondire ulteriormente, leggete anche il post sui formaggini e gli omogeneizzati al formaggino.

Se volete saperne di più sugli zuccheri negli omogeneizzati, leggete l’articolo sugli zuccheri aggiunti negli omogeneizzati alla frutta.

Disclaimer: ho fatto del mio meglio per cercare le informazioni rilevanti a questo genere di prodotti usando come fonte i siti web ufficiali delle varie case produttrici. Se qualcuno dovesse notare un’omissione o un’imprecisione, me lo faccia sapere che provvederò a correggere il testo.

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124 risposte

  1. Sono alcuni giorni che sto guardando per curiosità la sera prima di nadare a letto i latti per i neonati e leggendo gli ingredienti mi lasciano alquanto perplesso e preoccupato.
    Poi questo è il primo articolo che leggo sugli omogeneizzati.
    Già questa cosa non mi piace: “olio di semi di girasole” tra gli ingredienti.
    Poi condivido in pieno tutte le tue perplessità.
    Non ho fatto una ricerca approfondita, ma penso che a questo punto mi ci metterò un giorno, comunque se devi dargli una carne di dubbia provenienza e di dubbia preparazione, meglio che te la compri tu e la scegli, spendi molto meno e la qualità è tutt’altra cosa.
    Comuqnue evito commenti perchè devo riconoscere la mia ignoranza in materia, quindi prima voglio documentarmi bene.
    Ho visto che in un altro post scrivi dei grassi, non ti preoccupare, grassi saturi e colesterolo servono ai bambini, sarebbe grave non darglieli.

  2. Sulla questione aria:
    nei primi mesi dell’allattamento mi sconsigliarono di correre, saltare e simili perché altrimenti il latte si ‘montava’ e al bambino insieme al latte avrei passato aria=coliche!
    Ahahahahahhhhhh!

  3. Non a caso ho menzionato i genitori traumatizzati e resi paranoici dalle coliche gassose: dopo ore di urla strazianti che si calmano solo dopo che sia finalmente uscita la “puzzetta” o anche solo il ruttazzo (chiamare “ruttino” quelle strombazzate da bevitore di birra mi sembra inadeguato), basta che ti dicano la parola “aria”, e sei pronto a qualsiasi cosa.
    ma sono d’accordo con te che è irrazionale!

    La sola idea del liofilizzato mi fa ribrezzo … passa ancora l’omogeneizzato, che sembra comunque cibo “reale”, ancorché ridotto in purè, ma la polverina mi fa senso. Anche il latte in polvere, a dire il vero, che alla mia Cucciola do a malincuore.
    Qualcuno nell’ormai “selva” di commenti ha detto che dare l’omogeneizzato ci fa sentire una “buona madre” che dà al suo bimbo tutto quello di cui ha bisogno. Questo, di sicuro, è quello che vorrebbe farci sentire la pubblicità, ma è più forte di me: anche se per antisbatti e comodità ho usato gli omogeneizzati, mi ha fatto sempre sentire in colpa per non cucinare io con le mie amorevoli mani le pappette del mio amore piccolo. Poi, quando vedevo dove finivano (addosso a Cucciola, a me, e negli angoletti, anfratti e fessure dell’ignobile seggiolone), mi passavano gli scrupoli. Infatti, un sacco di mie amiche, colleghe e parenti, per il primo bimbo avevano sminuzzato, tritato, cotto a vapore, preparato in anticipo litri di brodo, mentre per il secondo non ci hanno pensato neanche mezzo secondo e sono andate dritte al supermercato a prendere gli omo …

  4. Sul discorso “aria sì/aria no” ho chiesto a Piermarini. OK, magari lui un po’ di “parte”:)
    Alla domanda se ci fosse del vero che l’aria nelle pappe casalinghe possano far danni mi ha risposto che questi

    [s]ono aspetti pratici sempre di grande interesse per le famiglie e che ancora oggi devono essere ribaditi. Dico “ancora” perché è da 30 anni che si ciancia della superiore digeribilità della carne dei liofilizzati e dell’assenza di aria. Di quest’ultima ne mandano giù infinitamente di più sia durante che al di fuori dei pasti per doversi preoccupare del minimo volume che può restare intrappolato in pochi centimetri cubici di frullato che, tra l’altro, nessuno di noi consiglia. In ogni caso, come entra esce.

  5. Discorso praticità, io non parlavo certo degli omogeneizzati di carne, verdura e formaggio (!) da sciogliere nel brodo, cucchiaino di parmigiano, cucchiaino di olio, e farina di mais/tapioca… sinceramente ogni volta che sento questo procedimento di preparazione pappe che si fa nello svezzamento all’italiana mi viene l’immagine del buon tafazzi che si da delle bottigliate.. non so perchè complicarsi la vita..

    Parlavo di come si propone il cibo all’inizio per esempio qui (in germania), in cui consigliano appunto di fare questi “purè” (con un normale frullatore), la cui base è di solito patate, un’altra verdura e una fonte proteica (carne/pesce/legumi). Ecco avere al posto di questi una delle pappe pronte (apri/scaldi e vai) è pratico. Ora io ho preparato alcuni “purè” per mia figlia (per l’asilo) e ci lavoravo qualche ora al sabato, surgelavo ed ero a posto per 3 settimane. I pasti pronti li ho aperti una volta (ed era solo di verdure) e aveva un sapore (per me) orrendo, mai più preso. Mentre invece gli omogeneizzati alla frutta, che erano solo frutta, non erano male, qualche volta li ho usati.

  6. Hai capito la propaganda!!! ho sempre sentito dire che l’olio d’oliva era il meno adatto per friggere poiché ha un “punto di fumo” basso, ma sono andata a verificare e in realtà ha il “punto di fumo” a 240 gradi, contro 130-170 gli oli vegetali e 180 l’olio di arachidi, il ché significa che i tanto pubblicizzati oli “migliori” per friggere sono in realtà quelli che si degradano prima e producono più sostanze tossiche ad alte temperature … davvero sconvolgente!

  7. il processo di estrazione dell’olio di colza è lo stesso dell’olio di semi di girasole. e il miglior olio per friggere è quello Extra vergine di oliva. Il motivo è di natura chimica (dipende dai legami chimici presenti nell’olio in sostanza) . Io credo che il fatto che in certi paesi venga fortemente pubblicizzato un olio per esempio quello di colza, dipende da un puro aspetto commerciale…vi ricordate anche in Italia il famoso olio cuore? bè era olio di semi, uno dei peggiori, eppure la gente grazie alla pubblicità credeva che faceva bene!!!! A livello di marketing sapete coem sono riusciti a creare questa fama di “olio della salute” ? semplice…così coem hanno fatto per gli omo….erano i medici a prescriverlo!!!! Per non parlare del fatto che gli studi medici erano corredati da calendari, block notes, gadget ecc sponsorizzati d aolio cuore….tutto torna eh! 😉 Nonostante l’olio evo sia il migliore poi di fatto non è diffuso dappertutto perchè per esempio in Uk immagino che gli olivi scarseggino…. L’importante è sapere che l’olio evo resta il miglior olio per alimentazione a crudo, cotto, fritto…. 😉

      1. Ma la maionese è piena d’ARIA!!! (come tutte le cose “montate”).

        Credo che la preoccupazione dell’aria derivi dal seguente ragionamento: una pappetta frullata (se frulli insieme tutto già con il brodo, che ovviamente è più facile) avrà una consistenza un pò a “mousse”, con delle bollicine d’aria dentro; i bimbi imboccati tendono ad ingoiare la cucchiaiata tale quale, senza masticare, schiacciare o rimescolare il cibo con la lingua, per cui potrebbe portarsi dentro allo delicato stomachino dette bollicine d’aria.
        Probabilmente è solo una immagine mentale che terrorizza i genitori provati e resi paranoici dalle colichette gassose o dai ruttini non espulsi …

  8. C’è un punto che mi sfugge: io ho sempre cenato alle 9 di sera, magari le 8, per me le 7 di sera sono già prestino. Invece i cuccioli mangiano al nido alle 11 e qualcosa, fanno merenda, ma mi sembra che lo standard sia di farli cenare verso le 18 – e infatti la mia Cucciola alle 18.30 è affamata come un lupo e non manca di farlo sapere a gran voce.
    Problema: io lavoro e ho 3/4 d’ora di tragitto per venire a prendere la mia piccola al nido, ci arrivo giusto giusto per le 18.30. Tempo di tornare a casa, se mi mettessi a cucinare una cena per tutti, si scatenerebbe l’inferno. Ho ben provato a darle da rosicchiare pezzi di carota o finocchio, o anche biscotti, ma non fa molto, o se fa, dopo la cena viene snobbata.
    Cerco di avere più cose possibili già pronte, così metto insieme per la Cucciola qualcosa di buono nel minor tempo possibile. Gli omogeneizzati hanno fatto il loro tempo, è da mò che siamo passati a pezzettini di carne/pesce spadellati al momento (e no, non ci sono stati per niente problemi di cambiamento di consistenza, anzi, era tutta contenta, così come adesso si diletta di pezzi più grossi da tenere in mano e sbranare a morsi), ma posso affermare senza dubbi che i pochi minuti di attesa in più non sono per niente graditi.
    Oramai, i cibi sono sempre più gli stessi per tutti, salvo per tutte le cose che Cucciola non può mangiare per via dell’allergia alle proteine del latte (e sono parecchie, includendo anche vitello e prosciutto cotto), ma lei deve mangiare prima. Poi magari fa un pò di bis quando noi ci sediamo, con calma, a tavola.

    Voi come fate? mangiate alle 18? Siete tutti a casa per quell’ora?

    1. Per quanto riguarda gli omogenizzati da comprare il mio pediatra me li ha sconsigliati perchè contengono poca carne ma mi ha RACCOMANDATO di usare un omogenizzatore per non mandare ARIA nella carne! Mi ha detto: “non lo compri, se lo faccia prestare” quindi non credo sia sponsorizzato da nessun venditore di elettrodomestici ma sia in buona fede. Se pensate che a 6 mesi il passaggio alla pastina dovevo farlo con al triplo zero secondo lui!!! Questo per dire che non è leggenda metropolitana ma purtroppo cattiva informazione medica!
      Per quanto riguarda il motivo per cui si comprano o si fanno gli omogenizzati in casa credo anche io che sia legato più al bisogno di sentirsi “buone madri” nell’iperprotettività rispetto a credersi tali per saper osare strade nuove per amore di nostro figlio (vedi autosvezzamento)

      1. Ciao Laura:)

        quando dicevo che “i pericoli di ingestione dell’aria presenti nelle cose frullate fosse una leggenda metropolitana”, intendevo dire che “i pericoli” sono una leggenda metropolitana, non che lo fosse il fatto che la gente (dottori, madri o chi sia) lo ripeta in giro. Da quanto leggo in molti ricevono queste informazioni, ma come ho detto nel mio pezzo, se le multinazionali non usano questa informazione per vendere di più, evidentemente non è proprio possibile farlo (forse semplicemente perché non è vero e potrebbero denunciarli). Di sicuro i produttori di omogeneizzati sanno il fatto loro e sanno come presentare i loro prodotti (così come chiunque sta in commercio e voglia rimanerci 🙂 ).

        1. La tua considerazione mi sembra una buona risposta da dare al prossimo che mi dice “ma come gli dai la carne a pezzetti, e l’aria?” 🙂

    2. infatti l’errore è a monte

      qualcuno è capace di spiegarmi perchè negli asili pranzino alle 11 e (forse) qualcosa???

      che senso ha???

      1. Pure io me lo sono sempre chiesto… Anzi, credevo fosse una cosa tipica dei paesi nordici (qui alle 11 e mezza a tavola e alle 19 si va a letto), ma se mi dite che anche in Italia è così… mi crolla un mito 😀
        Non so, a casa nostra alle 18 siamo ancora lontani dalla cena e dalla fame serale (per non parlare del sonno), la merenda è verso le 4 e mezza nonostante nei giorni di asilo BM pranzi presto.
        Comunque credo sia legato al fatto che chi inizia la giornata molto presto come il figlio di una mamma che lo lascia alle 7, ha per forza orari anticipati. O forse no… non saprei. Sarebbe interessante scoprirlo. Dov’è Chiara?? 😀

      2. Il motivo che ci vedo io è la stanchezza dei bimbi e il fatto che di regola al nido non fanno fare pisolini mattutini.
        Non so se possa valere per tutti, ma la mia bambina verso le 11 di mattina inizia ad avere mooolto sonno e quindi quando è al nido riesce a mangiare alle 11.30 e crolla appena finito. Quando invece non va al nido ovviamente a quell’ora non pranziamo e lei si fa il pisolino mattutino, poi pranza con noi attorno alle 13 e si rifà una dormita più tardi nel pomeriggio.
        La mia piccola funziona così: se nn dorme la mattina deve mangiare presto, sennò non ce la fa!

        1. Non so, nel mio nido, se vedono che un bimbo è stanco, sopratutto i più piccoli, gli fanno anche fare il pisolino la mattina. La nanna pomeridiana la fanno dalle 12.30 alle 15, dopo che hanno mangiato tutti i bimbi e sono stati puliti, cambiati se necessario ecc. Forse è una questione anche organizzativa, per riuscire a far mangiare tutti prima dell’ora della nanna + non far protrarre detta nanna troppo avanti nel pomeriggio.
          A casa, se fa un pisolino la mattina o (piuttosto), dorme tardi tardi la mattina con relativo posticipo della prima colazione, anche Cucciola può mangiare più tardi, ma se siamo a casa, il problema del cronometro per preparare la cena non c’è.

        2. esatto, anche da noi funziona così, ma è un pisolino “ad hoc” e non “l’ora della nanna”, il che comporta che una educatrice debba assentarsi sottraendo la sua presenza al gruppo e dedicandola totalmente al bimbo da far appisolare. Quindi è normale che sia una “eccezione” a cui si cerca di ovviare e di non andare incontro facendo mangiare tutti prima. Se mangiassero che so, alle 12.30, magari prima di quell’ora i pisolini mattutini diventerebbero troppi da gestire

        3. Ma questo varrà per i bambini più piccoli. All’asilo adesso non credo che i bambini facciano più la nanna pomeridiana (stiamo nella classe da 2 a 3 anni), se non poche eccezioni e su richiesta. Era diverso nella classe dei più piccoli dove quasi tutti dormivano.
          BM da tanto non fa più nessuna nanna durante il giorno, ma tira dalla mattina fino all’ora di andare a letto.

          La cosa buffa (ovvero sbagliata a mio avviso) è che fanno uno snack alle 10:30 e poi pranzano alle 11:30. Ci credo che spesso mi dicono che poi BM non pranza…

  9. In risposta a a_parte, ChiaraC, Rossana, Alessandrea e Cosmic (ho dimenticato nessuno?) che dicono che il motivo di tanta popolarità del baby food è la comodità, devo ammettere che la cosa mi convince, ma fino a un certo punto,
    Nel post ho preso in considerazione gli omogeneizzati usati ALL’INIZIO dello svezzamento e francamente non trovo nulla di comodo e/o pratico nel dover fare un brodino, metterci l’omogeneizzato, condirlo con questo e quello, ecc. ecc. Mi sembra il tutto una scocciatura senza fine a cui si sottostà o perché si pensa che sia l’unica via praticabile o perché si crede che se si devia dalla strada maestra non si sa quali disgrazie capiteranno a te e alla tua famiglia.
    Quand’anche poi accettassimo che l’omogeneizzato sia più comodo, alla fin fine stiamo dando a nostro figlio un piatto pronto (a un costo NON indifferente), ma non mi risulta che i genitori mangino a pranzo e a cena cibi sempre e solo surgelati o precotti (OK, qualcuno ci sarà sicuramente, ma nel complesso non credo). Sono sicuro che se a questi genitori fosse fatto presente che un’alternativa esiste… le vendite dei vasetti di baby food andrebbe a picco.
    Tra l’altro, anche se accettiamo che il baby food è più comodo, che fai, glielo vuoi dare fino alla maggiore età? Le multinazionali ti direbbero certamente di sì, ma all’atto pratico i genitori provano a svezzare (parola scelta non a caso) i figli dagli omogeneizzati verso i 12, massimo 18 mesi. Per cui che facciamo una volta che è stata raggiunta la “maggiore” età e si è finalmente ammessi alla tavola dei genitori? In sostanza, utilizzando cibo “più comodo” tutto quello che si ottiene è di rimandare un problema di qualche mese, con l’aggiunta che quando NOI vogliamo che il bambino mangi le cose nostre, LUI magari non è più interessato (ma a questo punto il genitore si arrabbia e dice che non vale puntando i piedi…).

    Infine, come dice giustamente Cosmic, a preparare qualcosa in casa non ci vuole un scienza… cucini una volta ogni X settimane, congeli tutto e via. Se uno si mette a fare il conto dei soldi che si risparmiano vedi come cambia idea al volo 😀

    Quindi qual è il motivo della popolarità degli omogeneizzati? Probabilmente (passatemi il termine) l’ignoranza… tutti fanno così, per cui deve essere giusto; il bambino non può mangiare altre cose; me lo ha detto il dottore; è più comodo; faccio prima, ecc. ecc.

    Secondo me l’omogeneizzato (il liofilizzato veramente lasciamolo perdere) se proprio uno deve dovrebbe essere proprio il piatto di emergenza quando non c’è niente da mangiare a casa, e mamma e papà si vanno a comprare delle zozzerie in friggitoria. Così come i genitori non mangiano i famosi “4 salti” tutti i giorni o non vanno a prendersi le cose in rosticceria tutte le sere, lo stesso criterio dovrebbe valere per il bambino, il quale, dopo tutto, mica ha bisogno di un trattamento speciale 🙂

    Per quanto riguarda l’esperienza personale, con figlia 1 non abbiamo mai avuto la necessità/bisogno/desiderio di acquistare baby food, neanche per le emergenze. Con figlia 2 diciamo “what’s baby food”? 🙂 Neanche siamo andati a prendere i campioncini gratuiti, e per chi mi conosce questa la dice lunga.

    1. Dimentichi che gli omogeneizzati… sono più sicuri 😀

      Battute a parte, secondo me è proprio così: se gli “omo” sono a tutti gli effetti dei piatti pronti, sono pur sempre considerati “migliori”, “più controllati”, “fatti apposta” e soprattutto sono prescritti dal medico. Quindi il binomio comodità – consiglio medico fa esplodere la bomba e olè, tutti al supermercato.
      Facile facile 🙂

      1. esatto, Gloria ha perfettamente ragione. Per fare la carne tu devi essere “coraggioso” (ovvero dare qualcosa che non sara’ “perfetto” come un omogeneizzato) e sbatterti almeno il triplo. Oltretutto puoi usare anche il brodo o le verdure in vasetto (anche se sono molto meno utilizzate). pensa che ho visto usare il vasetto di “formaggino”!!
        Quello che non capisco invece e’ perche’ qui in italia non vendano (evidentemente pensano che non abbiano mercato) i “pasti pronti”.
        E comunque mica te lo dicono che i bambini poi avranno difficolta’ a cambiare consistenza 🙂

    2. su questo ho un’esperienza simile: con figlio 1 avevo 2-3 vasetti di omogeneizzati (scelti fra quelli senza sale e con percentuale di carne + alta possibile) di scorta, sai quelle paranoie del tipo “un giorno io sarò malata e tutti i supermercati saranno chiusi e il mio frigorifero sarà vuoto, ci sarà l’invasione degli alieni e mio figlio non potrà mangiare…” che hai con il primo figlio e hai bisogno di qualcosa che metti lì e sai che c’è per stare più tranquilla, così alla fine glieli ho dati tanto per finirli e a lui non sono piaciuti più di tanto. con il secondo non li ho mai comprati perchè ormai so che l’eventualità catastrofica di cui sopra non solo non può avvenire ma che tutto sommato anche se avvenisse ci si arrangerà e non sarà la fine del mondo. affinando le tecniche di coordinamento fra spesa e surgelazione (se è per questo surgelo anche teglie di lasagna da consumare in settimana 😉 … vorrei solo un surgelatore più capiente!!!) in genere si riesce a mangiare carne e pesce e poi c’è sempre del formaggio in frigorifero… a parte il latte e poco altro davvero basta fare una buona spesa una volta a settimana per mangiare in 4. certo al nido so che ogni tanto la minestrina con l’omogeneizzato di carne o il formaggino gliela danno… io gli ho detto che preferisco se gli cucinano loro ma alcune volte non riescono, oltretutto il cibo dei grandi non possono darlo, e nemmeno possono congelare x via delle normative… quindi non vedo perchè creargli problemi, se si tratta di un pasto ogni tanto!

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