Autosvezzamento.it
Cerca
Close this search box.

Il diritto di essere allattato, ovvero il bambino “sfigato”

diritto di essere allattato

Tempo fa ho scritto in un post su Facebook, parlando di allattamento e del diritto di essere allattato, qualcosa del tipo:

“OK, sappiamo che i bambini non allattati sono sfigati di loro…”

e in breve tempo si sono scatenati commenti irati di genitori i cui figli erano, secondo quanto dicevo nel post, sfigati.
Ecco alcune risposte:

non mi piace perchè che sia definito “sfigato di suo” mi pare brutto, sono una mamma che ha perso il latte e non mi piace che mia figlia sia considerata sfigata per questo!

Non so proprio quale termine utilizzare (al di là di “sfortunato”). Forse sembrerà brutto, ma non per questo è meno vero; alla fin fine, anche se non è stata colpa di nessuno, non ha potuto accedere al latte di mamma.

Xke sfigato?????? Solo xke nn ha avuto la possibilità del latte materno?? Cresce bene lo stesso!!!

E che c’entra che cresce bene lo stesso? “Solo perché non ha avuto la possibiltà del latte materno”? A me sembra una bella sfiga.

Forse volevate dire SFORTUNATO. E per le loro mamme è un dolore che va rispettato.
Sfigato non si può sentire

Ci sono state molte discussioni sul termine “sfigato”. Secondo me “sfortunato” non ha la stessa forza; sarà che sono di Roma, ma “sfigato” mi sembra pù adatto.
E in ogni caso il dolore delle madri non c’entra in quanto si parlava dal punto di vista dei figli, non delle madri.

No, non ritengo che sia sfortunato

Allora è fortunato perché non è stato allattato? O forse si vuole far credere che è equivalente essere allattati o meno?

se una mamma non può allattare c’è un motivo… tutti vogliono il meglio per i propri figli. c’è chi deve assumere farmaci e non può allattare, chi ha problemi di salute e non può allattare, chi non ha latte x motivi ormonali etc… un bambino sfortunato è chi non riceve AMORE.

Motivi per non allattare ce ne sono centinaia: validi, meno validi, una via di mezzo… ce ne sono per tutti i gusti. Ma cosa c’entra? Di nuovo, si mette al centro la madre e non si guarda dal punto di vista del bambino.

ma sfortunato di cosa? X me che avevo pochissimo latte e ho allattato 10 gg è stato uno stress e una bruttissima esperienza… e nn penso che mio figlio sia stato sfortunato! Ma scherziamo davvero…

Di nuovo solo la madre è al centro della discussione.

Io sono stata allattata esclusivamente con latte artificiale, ho 32 anni e non ho mai preso un antibiotico in vita mia. Non ho mai dubitato dell’affetto dei miei e ne’ mi sono sentita sfortunata. In conclusione credo che tutto sia una scelta personale e come tale in giudicabile da parte di nessuno.

No, questo non è corretto. Allattare non è una scelta, ma un diritto, e anche la legge lo riconosce come tale: il bambino ha il DIRITTO di essere allattato. Se fosse solo una scelta allora non avrebbe senso il vietare la pubblicità dei latti formulati, parlare del perché il latte formulato non è equivalente al materno, fermare i rappresentanti di latte formulato dall’incoraggiare i neo papà a dare un bel biberon appena usciti dalla sala parto, ecc. ecc.

No, ripeto, allattare NON è una scelta, ma un diritto, nonostante spesso le aziende produttrici di alimenti sostitutivi vogliano presentarlo come una “scelta” o un'”alternativa” e lo fanno così bene da convincere anche molti genitori. Allattare è un diritto della madre così come il bambino ha il un diritto ad essere allattato.
(Tanto per chiarire il concetto, secondo voi, nell’immagine in alto si lottava per acquisire diritti o per avere una scelta?)

Ma sto divagando…

Ma allora, cosa volevo dire?

Con il mio intervento volevo concentrare l’attenzione sul bambino, e NON sulla madre, ma nella maggior parte dei casi questo dettaglio sembra essere sfuggito. Inoltre partivo dal presupposto, a mio avviso ovvio, che essere allattati è un diritto inalienabile del bambino, così come era diritto del bambino, quando era nella pancia della mamma, di essere nutrito alla placenta e così come sarà successivamente suo diritto di mangiare senza aiuti esterni quello che vorrà. Chiaramente, dalle reazioni ricevute, quello che mi sembrava lapalissiano, scontato e per nulla controverso, non lo è.  🙂

Sono sicuro che in pochi negheranno che un bambino abbia il diritto SACROSANTO ad essere allattato. A questo puntofacciamo il passo logico successivo e affermiamo che quando uno di noi – a causa di un qualcosa che va totalmente al di là della nostra volontà  – non può esercitare un proprio diritto sacrosanto ecco che diventa “sfigato” (se non vi piace la parola “sfigato” usate quella che vi ispira di più); se non ci credete, fate la prova su voi stessi e pensate a una situazione in cui i vostri diritti siano stati lesi o qualcuno abbia negato che addirittura esistessero, e non ci avete potuto fare NIENTE.

Non appena però applico questo ragionamento a un bambino, ecco che in tanti attivano la modalità “difesa e attacco”: arrivano innumerevoli le giustificazioni del perché non si sia allattato, altri si sentono colpiti sul vivo, altri dicono che sia immorale definire un bambino “sfigato”, altri protestano veementemente, ecc. ecc., ma tutto ciò, anche se comprensibile, è pur sempre irrilevante in quanto, qualunque sia la ragione, il punto centrale è che qualcuno, in questo caso il bambino, non ha potuto esercitare quello che era un suo diritto e per questo motivo l’ho definito “sfigato”. Molti, anzi quasi tutti, continuano a mettere al centro del discorso la madre che non ha potuto/voluto allattare, non il bambino

Capisco che per molti l’argomento è delicato, ma mostra come la società veda l’allattamento al seno come un “di più”, una specie di “bonus” che se c’è, bene, ma se non c’è va bene uguale.

Non si possono fare discorsi infiniti su come il latte formulato non sia all’altezza del materno, di quanto sia importante il contatto fisico tra madre e figlio, della protezione offerta dal latte materno e non dire che chi non ne può usufruire non sia “sfigato”. Così facendo si sta classificando come “normale” chi non viene allattato e si considera come “fortunato” chi lo è; la conseguenza, come abbiamo già fatto notare, è che la norma biologica contro la quale confrontarsi diventa il latte formulato.

Se i lettori di un sito specialistico e di nicchia come questo la pensano così, che speranze ci sono di migliorare in modo efficace la percezione dell’allattamento al seno nella società nel suo complesso? Oserei dire, nessuna.

Chiaramente è inutile flagellarsi se uno non ha voluto/potuto allattare, ma per quelli che verranno dopo di noi cominciamo con il riconoscere che il bambino che non è stato allattato al seno è effettivamente “sfigato”; almeno è un punto di partenza.

ISCRIVITI e ricevi SUBITO
in OMAGGIO
la NUOVA EDIZIONE dell’ebook,
“E SE SI STROZZA?”

IN PIÙ IMPARA
QUELLO CHE C’È DA SAPERE CON IL
MINICORSO

COS’È L’AUTOSVEZZAMENTO E PERCHÉ È DAVVERO PER TUTTI.
Con oltre 140 ricette per TUTTA la famiglia

180 risposte

  1. 2^ parte. 

    Dopo
    aver allattato mia figlia per un anno, lei si è ammalata molto di più dei figli
    delle mie amiche non allattati. Nessuno studio serio ha mai provato
    inconfutabilmente che i figli allattati al seno sono più sani e riescono meglio
    in matematica e hanno successo nella vita (ho un dottorato, mi sono sposata e
    ho una figlia, e così mio marito). Il latte è del corpo della madre e non del
    bambino e parlare di “diritto” al latte ricorda da vicino gli
    abrogatori della 194, pensiamoci. In fondo  l’unica vera sfiga è essere
    cresciuti da una persona che non ti ama e non ti nutre.
    Confondere il
    nutrimento e l’amore con il latte materno è terrorismo psicologico che serve a
    un certo tipo di marketing, non ha niente a che vedere con la formazione
    professionale degli operatori nei nidi degli ospedali, ostetriche ecc. Infatti
    nessuno si è sentito in dovere di fare niente per mia madre, che non è stata
    assistita in nessun modo, le hanno dato uno scappellotto sulla testa dopo il
    cesareo perché non mi teneva bene in braccio e poi le hanno detto che aveva le
    tette troppo piccole per avere latte. E lei si è sentita colpevole e in dovere
    di giustificarsi.
    I
    paesi che hanno percentuali di allattamento che si avvicinano al 95-100% fanno
    un lavoro leggermente diverso dalla colpevolizzazione della madre. Vi invito a rifletterci sopra. So di essere stata dura e sgradevole ma su questo tema non riesco a tenere un tono diverso, mi dispiace.

    1. @CloseTheDoorNo, scusa, ma quello che dici non ha alcun senso. Tu parli  parli solo dalla TUA prospettiva e non quella del bambino che per SUA NATURA ha il DIRITTO a essere allattato semplicemente perché è fatto così e non perché piace a noi.
      Nascondersi dietro un finto pietismo verso quelli che non hanno potuto allattare chi aiuta? Nessuno e certo non aiuta quelli che sono in dubbio, e sono timorose perché pensano che “il loro latte sia acqua” e che forse il “latte non basta” Dopo tutto se leggono un intervento come il tuo dove si dice che “se il latte c’è, bene, altrimenti va bene uguale”, a che pro sbattersi tanto per far partire quello che magari è un allattamento difficile? Dov’è l’aiuto e il supporto in quello che scrivi?
      Qui non si colpevolizza nessuno, nel MIO post faccio solo presente un punto che viene spesso (sempre?) dimenticato, ovvero che il bambino ha DIRITTO di fare quello che gli viene istintivo. Se gli viene negato (qualunque sia il motivo) il bambino…. è sfigato… c’è poco da fare… la conseguenza logica è quella, che ti piaccia o meno.
      Che ci sia disinformazione è sacrosanto, che gli operatori sanitari facciano tutto fuorché facilitare l’allattamento è verissimo, che l’industria abbia i suoi tentacoli dappertutto è una triste verità, ma è con commenti come il tuo che queste idee si rafforzano, specialmente quando vengono da una madre e quando questa madre per prima non pensa che allattare sia tutto questo gran che.

      Per esempio, hai letto questo, o forse anche lo trovi “trollistico”?
      http://www.autosvezzamento.it/danone-colpita-dallo-scandalo-del-latte-in-polvere/

    2. Non sappiamo cosa possa voler dire per una mamma non allattare pur avendolo voluto? Forse invece sì 🙂 http://www.autosvezzamento.it/tutte-le-mamme-hanno-il-latte-ma-anche-no/
      Io ti invito invece a guardare un po’ più in là per capire a che filone, se così possiamo dire, appartiene questo post e per che cosa lotta: finché si parlerà di latte materno come migliore della formula piuttosto che di latte materno come norma biologica e di formula come medicinale che corre in aiuto quando la natura non ce la fa da sola (e di cui ringraziamo il progresso) l’assistenza e il sostegno per la salute del bambino e della mamma che tutti tanto desideriamo non ci potrà mai essere. Mai e poi mai inviteremmo (e qui parlo del l’impostazione del blog) nessuna madre a sentirsi fallita, in colpa, mancata, frustrata perché non è riuscita ad allattare, davvero dovete passare sul mio corpo prima di poter fare una cosa del genere :))) ma vogliamo che chi si trova a scegliere se allattare o no e a scegliere se insistere o meno nei suoi tentativi abbia in mano tutti i dati per poter valutare seriamente (e quindi serenamente) la sua scelta. Che sia un campo minato e un tema delicato…. concordo in pieno.

  2. Non riesco a postare un commento, forse è troppo lungo, provo a spezzarlo in due. 
    1^ parte Ho
    parlato di amministratori del blog genericamente presupponendo che la
    pubblicazione di un articolo avesse il benestare appunto degli amministratori,
    se non è così ovviamente me ne scuso. Comunque credo che siamo tutte d’accordo
    nell’affermare che ci sono poche esperienze della vita in cui una persona si
    sente più giudicata e messa sotto accusa della maternità (anche la paternità,
    ma secondo me meno), e mi dispiace dirlo, questo fa parte della lista. Credo
    che voi non vi rendiate assolutamente conto di che cosa significhi per una
    mamma non poter allattare pur volendolo, e non lo dico da madre che non ha
    allattato – perché ho allattato felicemente per un anno – ma da figlia non
    allattata. Il cesareo o il mancato allattamento in una donna già ansiosa
    di suo può essere un destabilizzatore, un detonatore di insicurezze che avranno
    ripercussioni pesanti. Quindi mi dispiace ma non ci vado leggera con articoli
    come questi in cui si rimarca quanto sono poverini e sfortunati i bambini non
    allattati al seno. (segue)

  3. Che pena leggere tutti i commenti delle mamme che si sentono in dovere di giustificarsi per il mancato allattamento. Ma che pena. Spero che siate contenti, amministratori del blog.

    1. CloseTheDoor, inutile che me lo tenga per me facendolo trasparire da un commento piccato, ma questa tua ultima frase la trovo gratuitamente offensiva. Dovremmo essere contenti di cosa? Tiri in ballo gli amministratori del sito quando la firma del post è di una persona sola ed esprime un’opinione personale, e quando guarda caso l’altra metà degli amministratori ha espresso in questi stessi commenti di non essere d’accordo con quello che il post dice. Post che, come puoi leggere sotto, trova comunque molta altra gente d’accordo, per cui esprime la visione e i parere di una bella fetta di lettori e che per cui ha ragion d’essere, che mi piaccia o no. Di nuovo, Di cosa dovrei essere contenta non ho proprio capito. Credi che le madri si giustifichino per non aver potuto allattare per colpa di questo post? Magari fosse così semplice.

  4. Ho il dubbio forte che questo sia un articolo-troll, cioè uno di quegli articoli messi per dare visibilità al blog. Comunque rispondo come se si stesse facendo sul serio.
    Bisogna stare attenti con il concetto di “diritto all’allattamento”. Dopo che il bambino è nato non necessariamente è accudito dalla stessa persona che lo ha generato, e questo certamente non lo rende più sfigato di un altro: se tua mamma è un’alcolizzata o una drogata che si dimentica di darti da mangiare, allora sì si può parlare oggettivamente di “sfiga”. 
    Andando su casi più normali,statisticamente non c’è nessuno studio serio che dimostri una correlazione inconfutabile fra allattamento al seno e salute del bambino. E’ invece provato che allattare al seno fa molto bene alla mamma, ma questo stranamente viene per lo più dimenticato….   Ma concentrandosi solo sul bambino, ripeto sulla base di pregiudizi mai dimostrati, la mamma che si sente in dovere di allattare e per X motivi non le riesce o non le riesce bene si può sentire una mamma menomata o vampirizzata da suo figlio. In ogni caso propagare l’idea che un bambino sia più sfigato di un altro a seconda di diverse scelte di accudimento è più che pericoloso. Possiamo anche dire che un bambino allattato, magari oltre l’anno, è sfigato di suo perché la mamma è patologica e non lo lascia andare… 
    C’è stato il caso di una ragazza spagnola finita dai centri sociali per questa ragione, per cui andiamoci piano a spargere luoghi comuni fondati sul… nulla.

    1. @CloseTheDoor, hhhmmm… questo commento sembra uno lasciato da un troll… Vabbé diamogli il beneficio del dubbio per il momento.
      Per quanto riguarda i benefici puramente fisici dell’allattamento ne ho parlato in dettaglio qui:
      http://www.autosvezzamento.it/rischi_associati_al_non_allattamento/
      forse è arrivato il momento di riguardarsi un po’ di articoli per vedere se è venuto fuori qualcosa. No aspetta… qualcosa È venuto fuori, e lo trovi alla fine di questo post:
      http://www.autosvezzamento.it/ritardare-o-meno-alcuni-alimenti-durante-lo-svezzamento/
      In ogni caso l’allattamento è ben di più di una protezione contro le malattie, ecc. ecc. e in questo senso il bambino che non viene allattato, qualunque sia il motivo, ne viene privato è sì sfigato perché un suo diritto (uno dei tanti di cui gode) è stato leso. Ma mi sembra che questo concetto lo abbia già ripetuto ampiamente nel post e nei numerosi commenti, per cui inutile dilungarsi.

      Molto generosa la tua considerazione che dice che “un bambino allattato oltre l’anno è sfigato di suo perché la mamma non lo lascia andare”, presupponendo neanche tanto implicitamente che passare l’anno è davvero oltrepassare il limite della decenza. Peccato che non tenga conto del fatto che se il bambino non vuole più il latte, e ce ne sono, la madre può fare i salti mortali, ma non farà differenza. La madre potrà eliminare tutti i solidi e prenderlo per fame, ma in questo caso forse la madre ha problemi ben seri che dovrebbero essere curati da un medico specialistico. Peccato che siano davvero pochi i bambini che abbandonano il seno prima di un anno di loro spontanea volontà…
      Il tuo commento, supponendo che sia un commento vero e non uno di un troll è invece la conferma, come se ce ne fosse bisogno, del dogma che l’allattamento è un di più, che se c’è bene, ma se non c’è… va bene uguale, “tanto con il latte artificiale cresce bene lo stesso”.
      Parli poi di diverse “scelte di accudimento”. Questo è davvero brutto… come se tutte le scelte fossero equivalenti. Per quanto riguarda questo post, tu dici, DI NUOVO, che allattare o non allattare… è uguale… “tanto cresce bene ugualmente”

      Poi l’idea che l’allattamento si basi su “pregiudizi mai dimostrati” è davvero scandalosa. Vergogna!
      Vabbé dai… è un troll 😀

  5. Io Vorrei vedere però mamme che allattano solo al seno .. alla prima visita dalla pediatra dopo un mese della nascita vedere scalare il peso della bimba allattata solo al seno , vorrei vedere se sono felici o entrano nello sconforto più totale… qsto fa capire che non tt le donne hanno molto latte… altrimenti penso che mia figlia che richiedeva il seno ogni ora almeno un kilo lo avrebbe preso!adesso ha tre mesi le dò sia il LM che quello LA … anche se si attacca spesso ciuccia anche per coccola ed io sono contenta lo stesso siamo a contatto e ci scambiamo gli odori.. e qsto sec Voi nn fa male ad una mamma ?? che motivo avrei di darlo il LA se cn il mio si sazia?e poi che c’entra cn il parto naturale???????????????????????” mi arrabbio molto su qsta cosa… io ho fatto il cesareo dopo 12 ore di travaglio e 8 cm di dilatazione mia figlia è viva grazie al Cesareo e non mi sento meno mamma di chi ha fatto un naturale…allora come la mettiamo di mamme che partoriscono naturalmente e buttano i figli nel cesso??? sono mamme se csì si posso definire perchè hanno avuto un parto naturale???!!!io personalmente non avuto una gravidanza rosea.. mi sono imbottita di medicine … e mi è venuta anche una paresi facciale a 33 settimane che ancora ho…dovrei curarmi ma per amore di far attaccare mia flglia anche se nn prende tanto latte nn mi curo e aspetto…ahhhhhhhhhhhhh mia figlia ciuccio no ne prende si!!!

  6. le mamme sono stanche perchè non sono supportate, in casa e fuori. Non c’è per niente la cultura dell’allattamento. Lombardia: mi hanno strappato il bambino dalla braccia dopo il parto (letteralmente, si è messo anche a piangere) perchè ho osato tirare fuori un seno e loro non avevano ancora espletato le procedure. L’ho rivisto 6 ore dopo, anzi avrei dovuto rivederlo 6 ore dopo, perchè siccome dormiva non me l’hanno lasciato prendere subito ma dopo un’ulteriore mezz’ora. Se questo è rispetto di un neonato, che vuole solo la sua mamma, allora non siamo in una società civile, mi spiace. Ho avuto la fortuna che mio figlio era grande, quindi non si stancava molto facilmente, ma dovete sapere che ai bambini durante il parto passiamo adrenalina, che dopo pochissimo tempo dalla nascita crolla, portando il neonato a dormire. Quando si risveglia è affamato e molto stanco, un mix che di sicuro non favorisce il primo attacco, quando è richiesta fatica fisica. Ecco perchè si consiglia di attaccarlo appena possibile dopo il parto! Tra l’altro l’attacco nel mio caso avrebbe evitato a me flebo di ossitocina e manovre manuali e magiche varie  (digitopressione sotto i piedi, ravanamenti nella pancia, schiacciamenti vari, cateterizzazione con conseguente infezione alle vie urinarie dopo qualche giorno) per far uscire la placenta.
    Le sera me l’hanno di nuovo portato via per metterlo al nido perchè arivavano i parenti. Io lo dovevo allattare, piangeva di fame, e loro invece hanno guardato all’orologio. Mi sono offerta (imposta?) io di andarlo ad allattare al nido, perchè non potevo certo lasciarlo lì due ore urlante! 
    Altra chicca: ho chiesto che non gli dessero il ciuccio nè altre aggiunte. Scriverlo in cartella no? Eh no, gli hanno appiccicato un cerotto di carta alla tutina con scritto no ciuccio. Se scrivessero a voi sul petto che so, che non volete l’epidurale, che fareste? 
    Credetemi, l’allattamento è un diritto del bambino e chi non è allattato è nato sfigato, sempre non per colpa sua, spesso per semplice ignoranza, soprattutto di chi dovrebbe saperne di più e supportare le mamme.

  7. Sí, ma forse proprio per questo se venisse riconosciuto il diritto del neonato ad essere allattato, di conseguenza verrebbe riconosciuto il dovere da parte di tutti gli organi competenti ad una buona informazione. Tutti coloro che entrano in contatto con neonati e neomamme (ginecologi, ostetriche, pediatri) dovrebbero aver svolto dei corsi sull´allattamento. GLi ospedali “amici dei bambini” in Italia non sarebbero 17 (diciassette! e quattro in valutazione) ma dovrebbero essere tutti. Se l´allattamento fosse veramente riconosciuto come diritto le mamme sarebbero piú aiutate in questo, a volte (spesso) lo stress e le difficoltá ad iniziare o a proseguire sono dovute a cattive informazioni ricevute e mancanza di sostegno. Allora solo se si é cocciute o se si é fortunate nel trovare il giusto supporto si riesce ad andare avanti.

  8. Anche io ho sentito tante mamme stanche di allattare, specialmente quando allattano a lungo… penso sia anche comprensibile.. poi se ci si mettono altri fattori come non riuscire a riposare etcc tutto diventa più difficile… secondo me quando una mamma arriva a lamentarsi e perchè di mezzo ci sono altri fattori ”causa di stress” non solo l’allattamento… Provate a immaginarvi di vivere un anno dormendo al massimo un ora di fila con un pupo che piange piange e che vuole essere attaccato al seno ogni ora!!! io l’ho vissuto in prima persona, non da mamma ma l’ho vissuto…. Peccato che ha un certo punto il pediatra ha messo il divieto di attaccarlo al seno ogni volta, 5 etti di peso presi in una settimana erano troppi…. 5!!!!! non diventate scemi in una situazione del genere!!! comunque… il bambino è stato comunque allattato a lungo… 😀

  9. Francesca Granata ne hp sentite di mamme lamentarsi perché il figlio stava sempre attaccato e dire che non vedono l ora di smettere! Se é un momento che viene vissuto male, si perde il bello dell’ allattamento che non é solo nutrimento x i piccoli, ma anche coccole e intimita con la mamma!!!

  10. Ciao a tutt@!E’ la prima volta che scrivo..ho una bambina di 7 mesi, la sto allattando e ne sono molto felice e si, condivido il punto di vista per cui l’allattamnto e’ un diritto del bambino. Tuttavia, da mamma inesperta e bisognosa di informazioni, bazzico molto in internet e rimango sempre molto molto male nel vedere come tutte le questioni legate a gravidanza, parto, allattamento e cura dei nostri bimbi siano interpretate come una lotta o una gara in cui qualcuno vince qualcuno perde..qualcuno ha torto e qualcun’altro ha ragione. Siamo come sempre portati a ricercare la ragione, piuttosto che la sintesi di un discorso, chissa’ perche’..Consigli non richiesti, giudizi, toni ironici o permalosi al limite dell’offesa…mi sono sentita dare della cavernicola per aver scelto di partorire in casa..ma ho anche letto commenti giudicanti nei confronti di mamme che decidevano di tirarsi il latte durante i primi mesi del proprio bambino in modo che qualcun’altro potesse darglielo col biberon e loro potessero uscire qualche ora.Quando le mamme parlano delle loro esperienze di allattamento, in molti casi sembra l’estrazione della tombola…io allatto da 35 mesi!! io da 46!! io da 62!! A volte ho l’impressione che facciamo diventare l’allattamento un’esperienza fine a se stessa, in cui la mamma e’ al centro e non il bambino..Ho deciso di allattare nonostante le difficolta’, sono felice di questo, ma nemmeno mi dimentico delle giornate passate in solitudine con le tette di fuori dalla mattina alla sera, senza capirci nulla, senza capire se facevo bene o male, con due ore di sonno alle spalle e la bambina urlante. Niente di eroico, normale amministrazione di mamme di bimbi piccoli. Ma io ho sono io. Avevo una famiglia che mi appoggiava, un compagno in quel momento disoccupato che mi e’ potuto stare accanto ed altre felici contingenze che non sto qui ad elencare. Ho scelto un modello di maternage che cerco di basare sul contatto, il rispetto della mia bambina come essere umano pensante al pari mio, tanta fascia, tanta tetta e nanna insieme. E’ un modello in cui credo e che cerco di diffondere nel limite delle mie possibilita’, ma detesto le fanatiche. Tanto di questo modello come di quell’altro. Non offendiamoci per una frase e cerchiamo di capirne il senso (ripeto, il concetto di allattamento come diritto del bambino ha un senso al di la’ dei giudizi, non c’e’ giudizio ne’ offesa per nessuno!), ma non crediamo che il nostro modello sia l’unico, altrimenti anche il confronto va a finire nel cesso e allora a che servono blog come questi?Ciao a tutt@!Laura

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ISCRIVITI E RICEVI IN OMAGGIO LA NUOVA EDIZIONE DELL’EBOOK:
“E se si strozza?”

IN PIÙ IMPARA QUELLO CHE C’È DA SAPERE CON IL MINICORSO
SULL’AUTOSVEZZAMENTO!